RASSEGNA STAMPA 11.07.1996

 

UNIONE SARDA
E chi paga? I cittadini

Nuraxi Figus - Business energia, ovvero l'affare della gassificazione. Lo Stato sborserà migliaia di miliardi per pagare a prezzi supervantaggiosi l'energia elettrica che verrà generata dalla gassificazione e non soltanto del carbone. L'"affare" riguarda infatti anche le centrali che marceranno con il gas ricavato dal "tar", i residui della distillazione del petrolio. In tutta Italia ne sono stati autorizzate tre, la prima a Sarroch (Saras di Moratti); la seconda a Priolo (Siracusa) sarà realizzato dalla Erg di Riccardo Garrone e la terza, a Falconara Marittima (Ancona), sorgerà accanto alle raffinerie dell'Api di Aldo Brachetti Peretti. Ogni impianto costerà dai 1.300 ai 1.700 miliardi ma saranno investimenti privati. Produrrà miliardi di chilowattora di energia elettrica ogni anno. Che l'Enel pagherà a 130 lire. Il prezzo è leggermente inferiore a quello riconosciuto alla società che produrrà energia elettrica gassificando il carbone Sulcis. La maggiorazione verrà riconosciuta per i primi otto anni di attività delle centrali. Successivamente il prezzo di acquisto dell'energia tornerà a essere quello di mercato (attualmente 82 lire il chilowattora). E' una legge del 1981 che ha scatenato la corsa alla gassificazione. L'energia elettrica generata trasformando in metano le scorie di lavorazioni industriali (come appunto i tar) è stata infatti equiparata all'energia "pulita" ottenibile con fonti rinnovabili come il sole e il vento. Per questo tipo di energia la legge del 1991 ha appunto previsto un incentivo. A pagare saranno tutti i cittadini. Con l'entrata in funzione delle nuove centrali (previsto nel 1999), infatti, la voce "sovrapprezzo nuovi impianti" della bolletta Enel passerà da 1,7 a 7 lire il chilowattora. Ma quale sarà il costo delle "agevolazioni". Considerato che ogni centrale dovrebbe "vendere" all'Enel attorno ai tre miliardi di chilowattora il maggiore costo sarebbe di circa 150 miliardi all'anno. Per la centrale a gas di carbone leggermente di più visto che il prezzo d'acquisto è superiore. Considerando che gli incentivi verranno erogati per i primi otto anni fanno qualcosa con 1200 miliardi di "sovvenzione" pubblica che lo Stato pagherà per ogni centrale. Nel caso del carbone-Sulcis è previsto un finanziamento pubblico aggiuntivo di 400 miliardi per riattivare le miniere.

 
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