RASSEGNA STAMPA 08.05.2005

 

CORRIERE ADRIATICO
Api pronta per altri due cogeneratori

L’annuncio dell’amministratore delegato Sartori: “Presto il via ai lavori”

MARINA MINELLI

FALCONARA – Autorità, politici, scolaresche e cittadini hanno visitato per la prima volta ieri mattina (in occasione della “Giornata nazionale dell’energia”) la centrale Igcc della raffineria Api, ma l’azienda è già pronta a fare il bis. Anzi il tris perché, come ha spiegato l’amministratore delegato di Api Energia, Mauro Sartori, entro un mese verrà presentato il progetto per altri due impianti di cogenerazione, che produrranno l’uno 400 e l’altro da 60 Mega Watt di energia elettrica e funzioneranno entrambi a metano. Le nuove centrali saranno collocate accanto all’Igcc già esistente, ma servirà meno spazio (più o meno quello occupato da un serbatoio) perché non ci sarà bisogno del complesso impianto per il trattamento dei residui di lavorazione della raffineria utilizzati come fonte di energia per il cogeneratore numero uno. “Contiamo di iniziare presto i lavori – ha precisato Sartori – ma a patto di avere l’ok dalle istituzioni anche se in effetti basterebbe il via libera del Governo”. I 460 Mw che arriveranno con i due nuovi impianti verranno in parte (60 Mw) utilizzati dalla stessa azienda per le esigenze interne, mentre il resto andrà a coprire il fabbisogno regionale attualmente soddisfatto dall’Igcc per il 30 % delle necessità totali. Per adesso la raffineria falconarese con la sua Igcc (entrata in funzione nel 2001) di Mw ne produce all’incirca 290 e ieri quello che viene definito “il braccio energetico dell’Api” è stato aperto al pubblico per visite guidate e commentate a partire dalla centrale di controllo e monitoraggio nella cosiddetta “sala bunker” dove viene monitorato ogni settore dell’impianto di gassificazione e cogenerazione. L’Igcc falconarese è uno dei tre in Italia ad adottare una tecnologia che, nel consentire la produzione di energia elettrica e vapore, si differenzia sensibilmente dalla cogenerazione tradizionale proprio per la sua complessità e la necessità di uno specifico know-how. Realizzato fra il 1996 e il 2000 con un finanziamento complessivo di circa 650 milioni di euro l’impianto, come hanno illustrato durante la visita i tecnici dell’azienda, “ha rappresentato inoltre una delle prime applicazioni italiane del project financing nel campo dell’energia elettrica". L’impianto Igcc utilizza le frazioni residue del ciclo di raffinazione, trasformandole, tramite gasificazione, in un gas di sintesi pulito (syngas), che viene inviato nella sezione di cogenerazione per la produzione combinata di energia elettrica e vapore il quale a sua volta viene usato nei processi di raffineria. “In definitiva l’impianto – hanno commentato i tecnici dell’Api – ha permesso di migliore la composizione del ‘barile petrolifero’, proponendo un positivo reimpiego degli idrocarburi pesanti e favorendo l’eliminazione pressoché totale degli oli combustibili. Il sistema utilizzato è stato classificato tra le migliori tecnologie disponibili in Europa per la produzione di energia elettrica all’interno di una raffineria. Attraverso la gassificazione dei residui pesanti di raffineria riesce infatti a coniugare alta efficienza a bassi impatti ambientali”. Il tour all’interno della raffineria per conoscere il funzionamento dell’Igcc, seguito da centinaia di persone, ha compreso tutti i settori della struttura, dai due gassificatori, all’impianto ausiliario per il frazionamento dell’aria a quello per la produzione di acqua demineralizzata, al generatore di vapore ausiliario, fino alla turbina a gas, dove si svolge la parte fondamentale del procedimento.

Assessori e studenti fianco a fianco

Assenti solo gli amministratori falconaresi. Il caso del sottopasso chiuso

M.M.

FALCONARA – Settecento persone (fra cui 300 studenti di otto istituti della provincia) hanno visitato ieri fra le 9 e le 16 l’Igcc della raffineria Api e per l’azienda, presente con la dirigenza al completo (fra cui l’amministratore delegato Brunetti, il direttore Bellucci, il vice Cleri) , questa “Giornata nazionale dell’energia” è un successo. Oltre a moltissimi cittadini, sono stati tanti anchei i politici ed i rappresentanti delle istituzioni ad accettare l’invito. Oltre al presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli ed all’assessore all’ambiente Patrizia Casagrande, sono arrivati gli onorevoli Duca e Galeazzi, il sindaco di Montemarciano Cingolani, il Prefetto Maninchedda, i neo consiglieri regionali Mammoli e Lippi, il neo assessore regionale all’energia Giaccaglia ed il neo presidente di Assindustria Casoli. Assente, invece il sindaco di Falconara, Carletti che ha scelto di non delegare a rappresentarlo neanche un assessore della sua giunta; unici falconaresi presenti i consiglieri comunali Romeo Maiolini (Sdi) e Nunzio Proto. E mentre l’Api apriva le porte della sua Igcc il comune nella stessa mattinata di ieri decideva all’improvviso di effettuare dei lavori di manutenzione e pulizia nel sottopasso di Villanova nella corsia che va da nord a sud. Strada interrotta, commercianti infuriati per un intervento mai annunciato e disagi notevoli per i collegamenti fra le due zone della città proprio nel momento in cui autorità e cittadini stavano raggiungendo la zona della raffineria Api per l’inizio della manifestazione.

 
MESSAGGERO
Api, arriva la seconda centrale

Falconara . Meno petrolio, più energia elettrica: l’impianto-bis sarà alimentato a metano

di LETIZIA LARICI

FALCONARA L'ipotesi di una seconda centrale elettrica all'interno della raffineria Api si fa sempre più concreta. Progetto preliminare e studio di fattibilità, già elaborati dal gruppo petrolchimico, saranno sottoposti al vaglio della Regione nel giro di un mese. Lo ha annunciato ieri l'amministratore delegato di Api Energia Mauro Sartori, in occasione della giornata di apertura al pubblico per consentire la visita dell'impianto di gassificazione cogenerazione Igcc. Struttura, quest'ultima, attiva dal 2001, capace di dispiegare una potenza di 290 Mwe e di produrre 2,3 miliardi di Kwh all'anno, arrivando a coprire il 30% del fabbisogno elettrico marchigiano. «Con la seconda centrale che, in base al progetto, potrebbe raggiungere una potenza di 460 Mwe - ha spiegato Sartori - la copertura raddoppierebbe. Pensiamo al 70-80% del fabbisogno regionale. Poi ci sarebbe la possibilità di attivare un sistema per alimentare il riscaldamento di alcune abitazioni di Falconara e, perchè no, anche dell'ospedale di Torrette a costi bassissimi». Le modalità di funzionamento della nuova centrale e le sue finalità sarebbero le stesse dell'Igcc. Con una differenza: l'impianto di cogenerazione in funzione dal 2001 è alimentato con i residui del processo di raffinazione reimpiegati e ripuliti attraverso una serie di trattamenti che eliminano le sostanze inquinanti presenti all'origine; quello in stato di progettazione utilizzerebbe direttamente gas metano. Il gruppo petrolchimico avrebbe già individuato la sua collocazione proprio a fianco dell'Igcc. Ma la realizzazione del nuovo impianto sembra ostacolata in partenza dalle disposizioni inserite nel Pear, il piano energetico ambientale varato dal governo regionale al termine della scorsa legislatura e fondato sui criteri della produzione distribuita e non concentrata di energia sul territorio. Il che equivale a dire: al bando le megacentrali. L'ingegner Sartori dice: «Il piano si può cambiare. E poi con la nuova centrale di cogenerazione potremmo fornire energia a prezzi convenienti alle industrie marchigiane, dietro accordo con le associazioni di categoria». Intanto ieri, in occasione della Giornata nazionale dell'Energia Elettrica, la raffineria ha aperto le porte per consentire al pubblico di visitare della centrale Igcc. Un'iniziativa di grande successo che ha visto la partecipazione di 350 studenti di alcune scuole del territorio e di altrettanti visitatori privati. Due tour a parte sono stati organizzati per gli organi di informazione (sotto la guida dell'ingegner Amurri e del collega Paolo Ciccarelli) e per le numerose autorità intervenute. La visita nel cuore dell'impianto suddiviso in due sezioni principali (quella di gassificazione dove vengono prodotti i gas di sintesi e quella di cogenerazione a ciclo combinato nella quale dai gas di sintesi si ottengono energia e vapore), affiancate dalla sala di controllo e da altri sistemi a completamento della tecnologia, ha colpito positivamente l'assessore provinciale all'ambiente Patrizia Casagrande: «Un'operazione - trasparenza che nel farci conoscere i profili di un sito ad alto rischio ambientale, ci ha anche permesso di mitigare alcune apprensioni. Ho molto apprezzato poi il fatto che l'azienda abbia avviato i lavori di bonifica del sottosuolo, nel rispetto delle prescrizioni». Quanto allo studio di riconversione affidato da Regione, Provincia e Comune di Falconara a un pool di esperti, di cui è attesa a breve una prima bozza, l'assessore conclude: «Bisogna assolutamente coinvolgere anche l'Api».

PORTE APERTE, SOTTOPASSO CHIUSO: E’ CAOS

L'invito a visitare all'impianto Igcc è stato accolto da molti tra i principali rappresentanti delle istituzioni e da quelli delle categorie economiche. Per i quali è stato organizzato un tour a parte. In rappresentanza della Regione c'erano il neo assessore allo sviluppo, ricerca e innovazione Giaccaglia e i consiglieri Lippi e Mammoli. Per la Provincia il presidente Giancarli e l'assessore Casagrande. La giornata è stata contrassegnata da alcuni problemi di viabilità legati all'improvvisa chiusura (fino a metà mattinata) del sottopasso di Villanova in direzione Senigallia, deciso dal Comune di Falconara (assente) per consentirne la ripulitura.

 
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