CORRIERE ADRIATICO |
Api pronta per altri due
cogeneratori
L’annuncio
dell’amministratore delegato Sartori: “Presto il via ai
lavori”
MARINA MINELLI
FALCONARA – Autorità,
politici, scolaresche e cittadini hanno visitato per la
prima volta ieri mattina (in occasione della “Giornata
nazionale dell’energia”) la centrale Igcc della raffineria
Api, ma l’azienda è già pronta a fare il bis. Anzi il tris
perché, come ha spiegato l’amministratore delegato di Api
Energia, Mauro Sartori, entro un mese verrà presentato il
progetto per altri due impianti di cogenerazione, che
produrranno l’uno 400 e l’altro da 60 Mega Watt di energia
elettrica e funzioneranno entrambi a metano. Le nuove
centrali saranno collocate accanto all’Igcc già esistente,
ma servirà meno spazio (più o meno quello occupato da un
serbatoio) perché non ci sarà bisogno del complesso impianto
per il trattamento dei residui di lavorazione della
raffineria utilizzati come fonte di energia per il
cogeneratore numero uno. “Contiamo di iniziare presto i
lavori – ha precisato Sartori – ma a patto di avere l’ok
dalle istituzioni anche se in effetti basterebbe il via
libera del Governo”. I 460 Mw che arriveranno con i due
nuovi impianti verranno in parte (60 Mw) utilizzati dalla
stessa azienda per le esigenze interne, mentre il resto
andrà a coprire il fabbisogno regionale attualmente
soddisfatto dall’Igcc per il 30 % delle necessità totali.
Per adesso la raffineria falconarese con la sua Igcc
(entrata in funzione nel 2001) di Mw ne produce all’incirca
290 e ieri quello che viene definito “il braccio energetico
dell’Api” è stato aperto al pubblico per visite guidate e
commentate a partire dalla centrale di controllo e
monitoraggio nella cosiddetta “sala bunker” dove viene
monitorato ogni settore dell’impianto di gassificazione e
cogenerazione. L’Igcc falconarese è uno dei tre in Italia ad
adottare una tecnologia che, nel consentire la produzione di
energia elettrica e vapore, si differenzia sensibilmente
dalla cogenerazione tradizionale proprio per la sua
complessità e la necessità di uno specifico know-how.
Realizzato fra il 1996 e il 2000 con un finanziamento
complessivo di circa 650 milioni di euro l’impianto, come
hanno illustrato durante la visita i tecnici dell’azienda,
“ha rappresentato inoltre una delle prime applicazioni
italiane del project financing nel campo dell’energia
elettrica". L’impianto Igcc utilizza le frazioni residue del
ciclo di raffinazione, trasformandole, tramite gasificazione,
in un gas di sintesi pulito (syngas), che viene inviato
nella sezione di cogenerazione per la produzione combinata
di energia elettrica e vapore il quale a sua volta viene
usato nei processi di raffineria. “In definitiva l’impianto
– hanno commentato i tecnici dell’Api – ha permesso di
migliore la composizione del ‘barile petrolifero’,
proponendo un positivo reimpiego degli idrocarburi pesanti e
favorendo l’eliminazione pressoché totale degli oli
combustibili. Il sistema utilizzato è stato classificato tra
le migliori tecnologie disponibili in Europa per la
produzione di energia elettrica all’interno di una
raffineria. Attraverso la gassificazione dei residui pesanti
di raffineria riesce infatti a coniugare alta efficienza a
bassi impatti ambientali”. Il tour all’interno della
raffineria per conoscere il funzionamento dell’Igcc, seguito
da centinaia di persone, ha compreso tutti i settori della
struttura, dai due gassificatori, all’impianto ausiliario
per il frazionamento dell’aria a quello per la produzione di
acqua demineralizzata, al generatore di vapore ausiliario,
fino alla turbina a gas, dove si svolge la parte
fondamentale del procedimento.
Assessori e studenti
fianco a fianco
Assenti solo gli
amministratori falconaresi. Il caso del sottopasso chiuso
M.M.
FALCONARA – Settecento
persone (fra cui 300 studenti di otto istituti della
provincia) hanno visitato ieri fra le 9 e le 16 l’Igcc della
raffineria Api e per l’azienda, presente con la dirigenza al
completo (fra cui l’amministratore delegato Brunetti, il
direttore Bellucci, il vice Cleri) , questa “Giornata
nazionale dell’energia” è un successo. Oltre a moltissimi
cittadini, sono stati tanti anchei i politici ed i
rappresentanti delle istituzioni ad accettare l’invito.
Oltre al presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli
ed all’assessore all’ambiente Patrizia Casagrande, sono
arrivati gli onorevoli Duca e Galeazzi, il sindaco di
Montemarciano Cingolani, il Prefetto Maninchedda, i neo
consiglieri regionali Mammoli e Lippi, il neo assessore
regionale all’energia Giaccaglia ed il neo presidente di
Assindustria Casoli. Assente, invece il sindaco di
Falconara, Carletti che ha scelto di non delegare a
rappresentarlo neanche un assessore della sua giunta; unici
falconaresi presenti i consiglieri comunali Romeo Maiolini (Sdi)
e Nunzio Proto. E mentre l’Api apriva le porte della sua
Igcc il comune nella stessa mattinata di ieri decideva
all’improvviso di effettuare dei lavori di manutenzione e
pulizia nel sottopasso di Villanova nella corsia che va da
nord a sud. Strada interrotta, commercianti infuriati per un
intervento mai annunciato e disagi notevoli per i
collegamenti fra le due zone della città proprio nel momento
in cui autorità e cittadini stavano raggiungendo la zona
della raffineria Api per l’inizio della manifestazione.
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MESSAGGERO |
Api, arriva la seconda
centrale
Falconara . Meno petrolio,
più energia elettrica: l’impianto-bis sarà alimentato a
metano
di LETIZIA LARICI
FALCONARA L'ipotesi di una
seconda centrale elettrica all'interno della raffineria Api
si fa sempre più concreta. Progetto preliminare e studio di
fattibilità, già elaborati dal gruppo petrolchimico, saranno
sottoposti al vaglio della Regione nel giro di un mese. Lo
ha annunciato ieri l'amministratore delegato di Api Energia
Mauro Sartori, in occasione della giornata di apertura al
pubblico per consentire la visita dell'impianto di
gassificazione cogenerazione Igcc. Struttura, quest'ultima,
attiva dal 2001, capace di dispiegare una potenza di 290 Mwe
e di produrre 2,3 miliardi di Kwh all'anno, arrivando a
coprire il 30% del fabbisogno elettrico marchigiano. «Con la
seconda centrale che, in base al progetto, potrebbe
raggiungere una potenza di 460 Mwe - ha spiegato Sartori -
la copertura raddoppierebbe. Pensiamo al 70-80% del
fabbisogno regionale. Poi ci sarebbe la possibilità di
attivare un sistema per alimentare il riscaldamento di
alcune abitazioni di Falconara e, perchè no, anche
dell'ospedale di Torrette a costi bassissimi». Le modalità
di funzionamento della nuova centrale e le sue finalità
sarebbero le stesse dell'Igcc. Con una differenza:
l'impianto di cogenerazione in funzione dal 2001 è
alimentato con i residui del processo di raffinazione
reimpiegati e ripuliti attraverso una serie di trattamenti
che eliminano le sostanze inquinanti presenti all'origine;
quello in stato di progettazione utilizzerebbe direttamente
gas metano. Il gruppo petrolchimico avrebbe già individuato
la sua collocazione proprio a fianco dell'Igcc. Ma la
realizzazione del nuovo impianto sembra ostacolata in
partenza dalle disposizioni inserite nel Pear, il piano
energetico ambientale varato dal governo regionale al
termine della scorsa legislatura e fondato sui criteri della
produzione distribuita e non concentrata di energia sul
territorio. Il che equivale a dire: al bando le
megacentrali. L'ingegner Sartori dice: «Il piano si può
cambiare. E poi con la nuova centrale di cogenerazione
potremmo fornire energia a prezzi convenienti alle industrie
marchigiane, dietro accordo con le associazioni di
categoria». Intanto ieri, in occasione della Giornata
nazionale dell'Energia Elettrica, la raffineria ha aperto le
porte per consentire al pubblico di visitare della centrale
Igcc. Un'iniziativa di grande successo che ha visto la
partecipazione di 350 studenti di alcune scuole del
territorio e di altrettanti visitatori privati. Due tour a
parte sono stati organizzati per gli organi di informazione
(sotto la guida dell'ingegner Amurri e del collega Paolo
Ciccarelli) e per le numerose autorità intervenute. La
visita nel cuore dell'impianto suddiviso in due sezioni
principali (quella di gassificazione dove vengono prodotti i
gas di sintesi e quella di cogenerazione a ciclo combinato
nella quale dai gas di sintesi si ottengono energia e
vapore), affiancate dalla sala di controllo e da altri
sistemi a completamento della tecnologia, ha colpito
positivamente l'assessore provinciale all'ambiente Patrizia
Casagrande: «Un'operazione - trasparenza che nel farci
conoscere i profili di un sito ad alto rischio ambientale,
ci ha anche permesso di mitigare alcune apprensioni. Ho
molto apprezzato poi il fatto che l'azienda abbia avviato i
lavori di bonifica del sottosuolo, nel rispetto delle
prescrizioni». Quanto allo studio di riconversione affidato
da Regione, Provincia e Comune di Falconara a un pool di
esperti, di cui è attesa a breve una prima bozza,
l'assessore conclude: «Bisogna assolutamente coinvolgere
anche l'Api».
PORTE APERTE, SOTTOPASSO
CHIUSO: E’ CAOS
L'invito a visitare
all'impianto Igcc è stato accolto da molti tra i principali
rappresentanti delle istituzioni e da quelli delle categorie
economiche. Per i quali è stato organizzato un tour a parte.
In rappresentanza della Regione c'erano il neo assessore
allo sviluppo, ricerca e innovazione Giaccaglia e i
consiglieri Lippi e Mammoli. Per la Provincia il presidente
Giancarli e l'assessore Casagrande. La giornata è stata
contrassegnata da alcuni problemi di viabilità legati
all'improvvisa chiusura (fino a metà mattinata) del
sottopasso di Villanova in direzione Senigallia, deciso dal
Comune di Falconara (assente) per consentirne la ripulitura.
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