La raffineria Api
di LETIZIA LARICI
FALCONARA La raffineria Api
deve adottare interventi per la messa in sicurezza
d'emergenza, di bonifica e di ripristino ambientale. Lo
stabilisce un'ordinanza con cui il sindaco Giancarlo
Carletti intima ai dirigenti dello stabilimento adeguare
alcune zone dell'impianto indicate nella relazione degli
esperti nominati dalla procura della Repubblica come
consulenti nel procedimento penale aperto per far luce sulla
presunta manipolazione dei parametri d'inquinamento da parte
della ditta milanese Remedia, incaricata dall'Api dei
rilievi e degli studi per la messa in sicurezza e
pre-bonifica. Relazione da cui si evince «un'alterazione -
si legge nell’ordinanza - dei dati circa gli spessori di
idrocarburi in galleggiamento sulla falda. I volumi di
terreno interessato dalla presenza di idrocarburi sono
inferiori a quelli basati sui dati di campo con una
differenza stimata tra i 20 mila e i 25 mila metri cubi; il
surplus del prodotto idrocarburico prodotto nel terreno
risulta pertanto variabile tra i 3 e i 6 mila metri cubi».
Se i consulenti della procura indicano tra gli interventi
che l'Api dovrebbe adottare «il raddoppiamento dei pozzi di
prelievo», Carletti, che nel provvedimento richiama la loro
relazione, ordina alla raffineria di adoperarsi «con
immediatezza per la messa in sicurezza d'emergenza, di
bonifica e di ripristino ambientale dei luoghi indicati dai
periti». I pozzi di prelievo, dunque, e quelli per il
barrieramento idraulico dello stabilimento. Oggetto, questi
ultimi, di un sopralluogo a fine novembre dal quale emerge
che «su 11 pozzi in procinto di essere realizzati ne sono
stati scavati solo 6 di cui 3 ancora privi di pompa e delle
necessarie componenti elettromeccaniche». La raffineria ha
48 ore per comunicare al sindaco quali siano gli interventi
adottati e quali in fase d'esecuzione. Da segnalare infine
che ieri alcuni cittadini hanno notato un’attività più
intensa della torcia della raffineria, pensando a un
incidente. L’Api ha però precisato che non si è verificato
alcun problema e che l'attività procede regolarmente.
Tutti gli uomini del primo
cittadino
Dalla prima elezione a oggi
Carletti ha nominato quattordici assessori. Una girandola di
amministratori tra avvicendamenti, dimissioni e rientri
nell’esecutivo
di MARCO CATALANI
FALCONARA La fresca nomina
del neoassessore Giulio Cosimi con delega alle Politiche
della casa è l'ultimo atto, cronologicamente parlando, del
sindaco Giancarlo Carletti in materia di uomini della sua
squadra di giunta. Dal 1997, anno della sua prima elezione,
ad oggi, quando mancano circa 18 mesi alla scadenza naturale
del secondo mandato, ci sono stati innumerevoli
avvicendamenti tra gli assessori, sia per quanto riguarda i
personaggi sia dal punto di vista delle competenze. Tra
tutti, il più longevo è senza ombra di dubbio l'assessore
Fabrizio Belfiore che ha tenuto le deleghe a scuola e
turismo fino ad oggi anche se, durante la prima Giunta
Carletti, si occupava anche di cultura, sport e politiche
giovanili, rami passati in ordine a Fabio Ciceroni, a Marco
Paolini, eletto come indipendente tra le liste di Forza
Italia e, in seguito, divenuto presidente dell'Istituzione
Jessie Owens, entrambi nel settembre del 2003, e a Susanna
Cimarelli, già nominata nel 2002 assessore all'immigrazione,
a partire dal febbraio 2003. Tra i fedelissimi di Carletti,
la seconda piazza è detenuta da Fausto Api, attualmente
assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici: per lui, la
delega all'Urbanistica è arrivata a partire dal 1998, a
seguito delle dimissioni di Riccardo Picciafuoco, che poi
avrebbe firmato il Prg ’99 come consulente esterno. Api è
stato poi richiamato nel 2001 per il secondo mandato
Carletti e, dimessosi per motivi personali nel luglio del
2002, è rientrato nella squadra di Giunta a partire dal
febbraio del 2003, assumendo anche l'onere dei Lavori
pubblici, detenuta dal 1997 fino a quel momento sotto la
guida di Antonio Graziosi, che poi venne investito della
carica di vicesindaco con il compito di tenere i rapporti
con gli enti locali. Di notevole durata anche l'incarico
ricoperto da Marco Canonico, assessore al commercio dal 1998
dopo l'uscita di scena di Antonio Bucci. Fanno parte del
primo mandato di gestione Carletti anche l'attuale
presidente del Cam, Aldemaro Pietrucci, che ebbe delega al
Bilancio tra il 1997 e il 2002, e Gilberto Baldassarri con
l'assessorato ai Servizi sociali dal 1997 al gennaio di
quest’anno. Con la rielezione di Carletti, Pietrucci venne
sostituito con l'attuale assessore Roberto Pesaresi,
ex-assessore al bilancio della Provincia, mentre per
Baldassarri fino ad oggi non è stato trovato un sostituto se
non in parte nella persona del neoassessore Cosimi. Infine,
Francesco Terranova è al servizio della sicurezza cittadina
dal secondo Carletti, mentre il primo a ricoprire la carica
di assessore all'Ambiente, prima non presente nel panorama
politico locale, è Giancarlo Scortichini, nominato nel
febbraio del 2003. Con l'insediamento di Cosimi (il
quattordicesimo assessore della lista), avvenuto martedì
durante il consiglio comunale, tra gli auguri di buon lavoro
degli ex-colleghi consiglieri, la Giunta torna a dieci
assessori, esattamente un terzo dei consiglieri eletti, il
massimo consentito.
Il bilancio di Giancarli
Nel 2004 la Provincia di
Ancona «ha confermato nel suo agire la centralità del
territorio e la partecipazione e la concertazione fra enti,
istituzioni ed associazioni come metodo di lavoro». Così ha
esordito il presidente Enzo Giancarli nel tracciare - a
sorpresa, per la verità, con uno scarno comunicato e senza
predisporsi a domande, annullando la conferenza stampa di
fine anno - un bilancio dell'attività dell'ente nell'anno
che sta per chiudersi. Tra le eccellenze ricordate lo studio
di fattibilità dell'arretramento della linea ferroviaria
costiera, il Piano di bacino del trasporto pubblico locale e
la realizzazione della metropolitana di superficie (le cui
stazioni di Camerano-Aspio e di Varano sono in corso
d'opera, mentre quella di Falconara-Stadio sarà inaugurata
il prossimo 10 gennaio), scelte che consentiranno
un'effettiva, efficace e piena interazione tra i diversi
vettori con un sostanziale miglioramento dei collegamenti
nelle città e fra gli insediamenti collinari, le valli e la
costa».
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Api, bonifica d’autorità
Riflesso dell’indagine sul
bluff Remedia Entro 48 ore l’azienda dovrà attivarsi per la
messa in sicurezza dell’aera della raffineria Il sindaco
ordina il disinquinamento del sottosuolo
MARINA MINELLI
FALCONARA - Quarantotto ore,
a partire da ieri, sono il periodo di tempo concesso dal
sindaco Carletti per la comunicazione, accompagnata da
idonea documentazione tecnica, degli “interventi di messa in
sicurezza d’emergenza, di bonifica e di ripristino
ambientale” relativamente ad alcune aree della raffineria
Api. L’ordinanza sindacale del 28 dicembre è categorica,
l’amministrazione cittadina vista la relazione dei Ctu
incaricati dalla Procura di Ancona, dalla quale si evince
che c'è stata, “all'interno di alcune zone della Raffineria
Api, un'alterazione dei dati inerente gli spessori di
idrocarburi in galleggiamento sulla falda” impone
all’azienda di adottare con immediatezza tutte le azioni
necessarie per il ripristino dello “status quo”. Il
documento dell’amministrazione falconarese riporta in primo
piano la vicenda della bonifica del terreno affidata dalla
raffineria alla Remedia spa di Milano, ditta poi finita
sotto inchiesta insieme al direttore e ad un tecnico
dell’Api per un presunto depistaggio delle procedure mirate
al recupero ambientale del sito e di falco in atto pubblico
per avere “aggiustato” i parametri sul reale inquinamento
riscontrato nel sottosuolo. “I Ctu – chiarisce l’ordinanza –
ritengono gli interventi proposti nel documento datato
settembre 2003, elaborato da Remedia, per l'adeguamento del
sistema di emungimento del prodotto e il suo potenziamento a
50 metri cubi al mese, non sufficiente e affermano e che la
capacità di emungimento del prodotto dovrebbe essere
notevolmente aumentata. Inoltre, all'esame dei dati dei
livelli di falda misurati dal boccapozzo di vari piezometri
per conto della Raffineria da personale Remedia, esiste una
divergenza tra i dati rilevati in campo e quelli
ufficialmente trasmessi”. Nella relazione dei tecnici
incaricati dalla Procura sono anche fornite dettagliare
indicazioni sugli interventi che Api dovrebbe porre in
opera, fra cui: la realizzazione di un numero all'incirca
doppio di pozzi di prelievo, costruendo opere di captazione
accoppiate captanti a diversa profondità sulla base della
stratigrafia in corso d'opera; il parziale arretramento
rispetto al mare della linea di pozzi di prelievo prevista
al fine di garantire la possibilità di realizzare una
barriera di pozzi di immissione d'acqua nel lato mare; la
costruzione di una prima serie di pozzi di immissione di
acque, posti a valle di quelli di prelievo; la verifica
sperimentale dell'effetto piezometrico ed idrochimico
indotto dal prelievo di acque e dalla loro immissione
mediante prove in sito da condurre in fase preliminare
all'attivazione della barriera. Inoltre, rileva il documento
redatto dal Comune di Falconara, di messa in sicurezza
d’emergenza si è discusso anche lo scorso 7 dicembre durante
la seconda Conferenza dei Servizi in merito al sito di
interesse nazionale di Falconara Marittima presso la sede
del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e
della Tutela del territorio, mentre il sopralluogo
effettuato il 24 e 25 novembre 2004 da tecnici del Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del territorio ha messo in
evidenza una situazione ancora critica. “Preso atto che
quanto realizzato finora dalla Raffineria Api non risponde
alle valutazioni effettuate dai Ctu – precisa l’ordinanza
firmata dal sindaco Carletti e dal dirigente Angeloni – in
particolare per quanto riguarda il completamento dei pozzi,
la loro messa in funzione, il conseguente pompaggio e che
non risulta realizzata alcuna barriera di pozzi di
immissione posta a valle di quella di prelievo,
provvedimenti adeguati devono essere presi in tempi
brevissimi”.
La torcia s’impenna
Residenti preoccupati, ma è
tutto a posto
FALCONARA - Un “pennacchio”
più alto del solito (foto Tifi) ha creato qualche
apprensione, ma non c’era da temere nulla. L’attività più
intensa della torcia della Raffineria Api era stata notata
già l’atra sera e ieri mattina alcuni cittadini hanno
telefonato ai centralini dei giornali e delle tv locali
pensando a un incidente (qualcuno segnalando anche del
fumo). Ma l’azienda già ieri mattina ha fatto sapere che
all’interno dell’ impianto non si è verificato alcun
problema, e che l’ operatività dell’Api procede
regolarmente. L’intensità della torcia aumenta in genere
quando viene potenziata l’attività della centrale turbogas. |