RASSEGNA STAMPA 30.12.2004

 

IL MESSAGGERO
La raffineria Api

di LETIZIA LARICI

FALCONARA La raffineria Api deve adottare interventi per la messa in sicurezza d'emergenza, di bonifica e di ripristino ambientale. Lo stabilisce un'ordinanza con cui il sindaco Giancarlo Carletti intima ai dirigenti dello stabilimento adeguare alcune zone dell'impianto indicate nella relazione degli esperti nominati dalla procura della Repubblica come consulenti nel procedimento penale aperto per far luce sulla presunta manipolazione dei parametri d'inquinamento da parte della ditta milanese Remedia, incaricata dall'Api dei rilievi e degli studi per la messa in sicurezza e pre-bonifica. Relazione da cui si evince «un'alterazione - si legge nell’ordinanza - dei dati circa gli spessori di idrocarburi in galleggiamento sulla falda. I volumi di terreno interessato dalla presenza di idrocarburi sono inferiori a quelli basati sui dati di campo con una differenza stimata tra i 20 mila e i 25 mila metri cubi; il surplus del prodotto idrocarburico prodotto nel terreno risulta pertanto variabile tra i 3 e i 6 mila metri cubi». Se i consulenti della procura indicano tra gli interventi che l'Api dovrebbe adottare «il raddoppiamento dei pozzi di prelievo», Carletti, che nel provvedimento richiama la loro relazione, ordina alla raffineria di adoperarsi «con immediatezza per la messa in sicurezza d'emergenza, di bonifica e di ripristino ambientale dei luoghi indicati dai periti». I pozzi di prelievo, dunque, e quelli per il barrieramento idraulico dello stabilimento. Oggetto, questi ultimi, di un sopralluogo a fine novembre dal quale emerge che «su 11 pozzi in procinto di essere realizzati ne sono stati scavati solo 6 di cui 3 ancora privi di pompa e delle necessarie componenti elettromeccaniche». La raffineria ha 48 ore per comunicare al sindaco quali siano gli interventi adottati e quali in fase d'esecuzione. Da segnalare infine che ieri alcuni cittadini hanno notato un’attività più intensa della torcia della raffineria, pensando a un incidente. L’Api ha però precisato che non si è verificato alcun problema e che l'attività procede regolarmente.

Tutti gli uomini del primo cittadino

Dalla prima elezione a oggi Carletti ha nominato quattordici assessori. Una girandola di amministratori tra avvicendamenti, dimissioni e rientri nell’esecutivo

di MARCO CATALANI

FALCONARA La fresca nomina del neoassessore Giulio Cosimi con delega alle Politiche della casa è l'ultimo atto, cronologicamente parlando, del sindaco Giancarlo Carletti in materia di uomini della sua squadra di giunta. Dal 1997, anno della sua prima elezione, ad oggi, quando mancano circa 18 mesi alla scadenza naturale del secondo mandato, ci sono stati innumerevoli avvicendamenti tra gli assessori, sia per quanto riguarda i personaggi sia dal punto di vista delle competenze. Tra tutti, il più longevo è senza ombra di dubbio l'assessore Fabrizio Belfiore che ha tenuto le deleghe a scuola e turismo fino ad oggi anche se, durante la prima Giunta Carletti, si occupava anche di cultura, sport e politiche giovanili, rami passati in ordine a Fabio Ciceroni, a Marco Paolini, eletto come indipendente tra le liste di Forza Italia e, in seguito, divenuto presidente dell'Istituzione Jessie Owens, entrambi nel settembre del 2003, e a Susanna Cimarelli, già nominata nel 2002 assessore all'immigrazione, a partire dal febbraio 2003. Tra i fedelissimi di Carletti, la seconda piazza è detenuta da Fausto Api, attualmente assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici: per lui, la delega all'Urbanistica è arrivata a partire dal 1998, a seguito delle dimissioni di Riccardo Picciafuoco, che poi avrebbe firmato il Prg ’99 come consulente esterno. Api è stato poi richiamato nel 2001 per il secondo mandato Carletti e, dimessosi per motivi personali nel luglio del 2002, è rientrato nella squadra di Giunta a partire dal febbraio del 2003, assumendo anche l'onere dei Lavori pubblici, detenuta dal 1997 fino a quel momento sotto la guida di Antonio Graziosi, che poi venne investito della carica di vicesindaco con il compito di tenere i rapporti con gli enti locali. Di notevole durata anche l'incarico ricoperto da Marco Canonico, assessore al commercio dal 1998 dopo l'uscita di scena di Antonio Bucci. Fanno parte del primo mandato di gestione Carletti anche l'attuale presidente del Cam, Aldemaro Pietrucci, che ebbe delega al Bilancio tra il 1997 e il 2002, e Gilberto Baldassarri con l'assessorato ai Servizi sociali dal 1997 al gennaio di quest’anno. Con la rielezione di Carletti, Pietrucci venne sostituito con l'attuale assessore Roberto Pesaresi, ex-assessore al bilancio della Provincia, mentre per Baldassarri fino ad oggi non è stato trovato un sostituto se non in parte nella persona del neoassessore Cosimi. Infine, Francesco Terranova è al servizio della sicurezza cittadina dal secondo Carletti, mentre il primo a ricoprire la carica di assessore all'Ambiente, prima non presente nel panorama politico locale, è Giancarlo Scortichini, nominato nel febbraio del 2003. Con l'insediamento di Cosimi (il quattordicesimo assessore della lista), avvenuto martedì durante il consiglio comunale, tra gli auguri di buon lavoro degli ex-colleghi consiglieri, la Giunta torna a dieci assessori, esattamente un terzo dei consiglieri eletti, il massimo consentito.

Il bilancio di Giancarli

Nel 2004 la Provincia di Ancona «ha confermato nel suo agire la centralità del territorio e la partecipazione e la concertazione fra enti, istituzioni ed associazioni come metodo di lavoro». Così ha esordito il presidente Enzo Giancarli nel tracciare - a sorpresa, per la verità, con uno scarno comunicato e senza predisporsi a domande, annullando la conferenza stampa di fine anno - un bilancio dell'attività dell'ente nell'anno che sta per chiudersi. Tra le eccellenze ricordate lo studio di fattibilità dell'arretramento della linea ferroviaria costiera, il Piano di bacino del trasporto pubblico locale e la realizzazione della metropolitana di superficie (le cui stazioni di Camerano-Aspio e di Varano sono in corso d'opera, mentre quella di Falconara-Stadio sarà inaugurata il prossimo 10 gennaio), scelte che consentiranno un'effettiva, efficace e piena interazione tra i diversi vettori con un sostanziale miglioramento dei collegamenti nelle città e fra gli insediamenti collinari, le valli e la costa».

 
CORRIERE ADRIATICO
Api, bonifica d’autorità

Riflesso dell’indagine sul bluff Remedia Entro 48 ore l’azienda dovrà attivarsi per la messa in sicurezza dell’aera della raffineria Il sindaco ordina il disinquinamento del sottosuolo

MARINA MINELLI

FALCONARA - Quarantotto ore, a partire da ieri, sono il periodo di tempo concesso dal sindaco Carletti per la comunicazione, accompagnata da idonea documentazione tecnica, degli “interventi di messa in sicurezza d’emergenza, di bonifica e di ripristino ambientale” relativamente ad alcune aree della raffineria Api. L’ordinanza sindacale del 28 dicembre è categorica, l’amministrazione cittadina vista la relazione dei Ctu incaricati dalla Procura di Ancona, dalla quale si evince che c'è stata, “all'interno di alcune zone della Raffineria Api, un'alterazione dei dati inerente gli spessori di idrocarburi in galleggiamento sulla falda” impone all’azienda di adottare con immediatezza tutte le azioni necessarie per il ripristino dello “status quo”. Il documento dell’amministrazione falconarese riporta in primo piano la vicenda della bonifica del terreno affidata dalla raffineria alla Remedia spa di Milano, ditta poi finita sotto inchiesta insieme al direttore e ad un tecnico dell’Api per un presunto depistaggio delle procedure mirate al recupero ambientale del sito e di falco in atto pubblico per avere “aggiustato” i parametri sul reale inquinamento riscontrato nel sottosuolo. “I Ctu – chiarisce l’ordinanza – ritengono gli interventi proposti nel documento datato settembre 2003, elaborato da Remedia, per l'adeguamento del sistema di emungimento del prodotto e il suo potenziamento a 50 metri cubi al mese, non sufficiente e affermano e che la capacità di emungimento del prodotto dovrebbe essere notevolmente aumentata. Inoltre, all'esame dei dati dei livelli di falda misurati dal boccapozzo di vari piezometri per conto della Raffineria da personale Remedia, esiste una divergenza tra i dati rilevati in campo e quelli ufficialmente trasmessi”. Nella relazione dei tecnici incaricati dalla Procura sono anche fornite dettagliare indicazioni sugli interventi che Api dovrebbe porre in opera, fra cui: la realizzazione di un numero all'incirca doppio di pozzi di prelievo, costruendo opere di captazione accoppiate captanti a diversa profondità sulla base della stratigrafia in corso d'opera; il parziale arretramento rispetto al mare della linea di pozzi di prelievo prevista al fine di garantire la possibilità di realizzare una barriera di pozzi di immissione d'acqua nel lato mare; la costruzione di una prima serie di pozzi di immissione di acque, posti a valle di quelli di prelievo; la verifica sperimentale dell'effetto piezometrico ed idrochimico indotto dal prelievo di acque e dalla loro immissione mediante prove in sito da condurre in fase preliminare all'attivazione della barriera. Inoltre, rileva il documento redatto dal Comune di Falconara, di messa in sicurezza d’emergenza si è discusso anche lo scorso 7 dicembre durante la seconda Conferenza dei Servizi in merito al sito di interesse nazionale di Falconara Marittima presso la sede del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e della Tutela del territorio, mentre il sopralluogo effettuato il 24 e 25 novembre 2004 da tecnici del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio ha messo in evidenza una situazione ancora critica. “Preso atto che quanto realizzato finora dalla Raffineria Api non risponde alle valutazioni effettuate dai Ctu – precisa l’ordinanza firmata dal sindaco Carletti e dal dirigente Angeloni – in particolare per quanto riguarda il completamento dei pozzi, la loro messa in funzione, il conseguente pompaggio e che non risulta realizzata alcuna barriera di pozzi di immissione posta a valle di quella di prelievo, provvedimenti adeguati devono essere presi in tempi brevissimi”.

La torcia s’impenna

Residenti preoccupati, ma è tutto a posto

FALCONARA - Un “pennacchio” più alto del solito (foto Tifi) ha creato qualche apprensione, ma non c’era da temere nulla. L’attività più intensa della torcia della Raffineria Api era stata notata già l’atra sera e ieri mattina alcuni cittadini hanno telefonato ai centralini dei giornali e delle tv locali pensando a un incidente (qualcuno segnalando anche del fumo). Ma l’azienda già ieri mattina ha fatto sapere che all’interno dell’ impianto non si è verificato alcun problema, e che l’ operatività dell’Api procede regolarmente. L’intensità della torcia aumenta in genere quando viene potenziata l’attività della centrale turbogas.

 
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