«C’è bisogno di energia,
l’Api serve»
Il consulente del ministero
dell’Ambiente “difende” la raffineria
di MARCO CATALANI
FALCONARA Parola d'ordine:
dialogo. Questo è quanto emerso dal convegno organizzato da
An sul tema "Falconara: la raffineria tra continuità e nuove
prospettive". Un dialogo chiesto da più parti, a partire
dalla stessa raffineria, rappresentata per l'occasione
dall'amministratore delegato Franco Brunetti, secondo il
quale «l'Api negli anni ha modificato il suo modo di
dialogare. Ha capito che non è mai terminato il lavoro in
tema di sicurezza e di tutela dell'ambiente. Mi rendo conto
che alcuni cittadini vivono in contiguità con noi,
sopportando disagi tutti i giorni, ma tutto si può risolvere
dialogando e pianificando». Sulla stessa lunghezza d'onda
anche l'intervento di Nedo Biancani, docente dell'Università
di Pisa, consulente del ministero dell'Ambiente ed esperto
di industrie ad alto rischio. «C'è bisogno di energia - ha
spiegato - e l'Api si muove in questa direzione. Se si vuole
ridurre la raffinazione dobbiamo dare nuove opportunità,
dialogando. Questa è un'azienda che lascia parte dei
profitti sul territorio: un caso raro in Italia. Anche per
questo vedo in maniera negativa che Api e Comune non si
parlino. Prima si superano queste divisioni, meglio è per
tutti». Un invito al dialogo che però non è stato colto
dall'Amministrazione comunale che, assente il sindaco
Giancarlo Carletti, era rappresentata dal dirigente
all'Urbanistica Furio Durpetti che ha ribadito
«l'incompatibilità della raffineria, nonostante la
consapevolezza dell'importanza economica, con la
valorizzazione del territorio. Il Comune auspica una
riconversione compatibile con gli scopi che si è
prefissato». E il futuro dell'Api? «Continuerà la crescita
di energia - sottolinea Brunetti - e quindi dovremo
consumare meno petrolio o spendere meno per produrre, con
impianti più efficienti e con minori danni all'ambiente. Gli
investimenti di questi anni vanno in verso questa direzione»
|
“Il futuro dell’Api? Parola
al Cnr”
Convegno di An sulle
prospettive della raffineria “Non è un problema solo del
Comune bisogna rivedere il protocollo d’intesa” Astolfi: “Un
percorso ragionato per garantire sviluppo e sicurezza”.
Ciccioli chiede di coinvolgere le istituzioni scientifiche
di MARINA MINELLI
FALCONARA – “L’Api? Non è un
problema del comune di Falconara o meglio non solo, qui sono
coinvolti direttamente regione e provincia”. Parola di Carlo
Ciccioli che ieri durante il convegno organizzato a
Falconara da Alleanza Nazionale per parlare del futuro della
raffineria ha anche annunciato il suo programma elettorale
per la corsa a quella che sarebbe la sua quarta legislatura
in consiglio regionale. “Quando si affronta la questione Api
– ha spiegato Ciccioli – ci sono da considerare sei aspetti,
molti in conflitto l’uno con l’altro: sicurezza, salute,
ambiente, occupazione, energia e sviluppo del territorio,
metterli insieme significa fare davvero politica, tutto il
resto sono solo chiacchiere”. Il leader di An è pronto a
stilare un manifesto e per il momento chiede di “rivedere il
protocollo d’intesa” perché “così non ha senso, vanno
coinvolte università e Cnr”, mentre Ennio Mencarelli,
capogruppo di AN in Provincia, ha ribadito la necessità di
una legge speciale per Falconara. “Noi non siamo prevenuti –
ha assicurato il capo gruppo comunale, Matteo Astolfi – e
infatti a questo nostro incontro partecipa anche la
raffineria con il suo amministratore delegato, Franco
Brunetti, però le convivenza resta difficile. Con questa
iniziativa vogliamo iniziare un dibattito libero da
preconcetti, per poter giungere insieme, con un percorso
ragionato, ad obiettivi condivisi sulla sicurezza,
sull’ambiente e sul diritto al posto di lavoro”. Un
problema, quello dell’Api che, secondo Astolfi, non si
risolve “né con la troppa conflittualità, né con il basso
servilismo, per cui oggi occorre trovare nuove strade”.
Punti di partenza di questo dialogo la sicurezza, interna ed
esterna, e la riconversione, quindi la diversificazione
delle attività. “La presenza della raffineria ostacola il
progetto di valorizzazione del territorio”, ha ribadito
l’altro ospite eccellente del convegno, il dirigente
all’urbanistica del comune di Falconara, Furio Durpetti che
ha proseguito auspicando una “riconversione compatibile con
le esigenze della città e con il suo voler tornare alla
originaria vocazione turistica”. Brunetti a sua volta ha
dopo una serie di riferimenti storici sulla presenza della
raffineria (contestati dal presidente del comitato dei
residenti a Fiumesino, Franco Budini) e sul suo essere ormai
nei cromosomi del territorio, ha fatto notare che l’azienda
di passi avanti ne ha fatti molti, ma nello stesso tempo non
è possibile prescindere dall’importanza del sito all’interno
dell’economia della regione. Il fisico Nedo Biancani ha
criticato il tavolo messo in piedi da Comune, Provincia e
Regione, definito “fumo negli occhi”, mentre Elena
Tanzarella del direttivo comunale di An ha domandato regole
certe per quella che ora è una convivenza necessaria. |