RASSEGNA STAMPA 19.12.2004

 

IL MESSAGGERO
«C’è bisogno di energia, l’Api serve»

Il consulente del ministero dell’Ambiente “difende” la raffineria

di MARCO CATALANI

FALCONARA Parola d'ordine: dialogo. Questo è quanto emerso dal convegno organizzato da An sul tema "Falconara: la raffineria tra continuità e nuove prospettive". Un dialogo chiesto da più parti, a partire dalla stessa raffineria, rappresentata per l'occasione dall'amministratore delegato Franco Brunetti, secondo il quale «l'Api negli anni ha modificato il suo modo di dialogare. Ha capito che non è mai terminato il lavoro in tema di sicurezza e di tutela dell'ambiente. Mi rendo conto che alcuni cittadini vivono in contiguità con noi, sopportando disagi tutti i giorni, ma tutto si può risolvere dialogando e pianificando». Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'intervento di Nedo Biancani, docente dell'Università di Pisa, consulente del ministero dell'Ambiente ed esperto di industrie ad alto rischio. «C'è bisogno di energia - ha spiegato - e l'Api si muove in questa direzione. Se si vuole ridurre la raffinazione dobbiamo dare nuove opportunità, dialogando. Questa è un'azienda che lascia parte dei profitti sul territorio: un caso raro in Italia. Anche per questo vedo in maniera negativa che Api e Comune non si parlino. Prima si superano queste divisioni, meglio è per tutti». Un invito al dialogo che però non è stato colto dall'Amministrazione comunale che, assente il sindaco Giancarlo Carletti, era rappresentata dal dirigente all'Urbanistica Furio Durpetti che ha ribadito «l'incompatibilità della raffineria, nonostante la consapevolezza dell'importanza economica, con la valorizzazione del territorio. Il Comune auspica una riconversione compatibile con gli scopi che si è prefissato». E il futuro dell'Api? «Continuerà la crescita di energia - sottolinea Brunetti - e quindi dovremo consumare meno petrolio o spendere meno per produrre, con impianti più efficienti e con minori danni all'ambiente. Gli investimenti di questi anni vanno in verso questa direzione»

 
CORRIERE ADRIATICO
“Il futuro dell’Api? Parola al Cnr”

Convegno di An sulle prospettive della raffineria “Non è un problema solo del Comune bisogna rivedere il protocollo d’intesa” Astolfi: “Un percorso ragionato per garantire sviluppo e sicurezza”. Ciccioli chiede di coinvolgere le istituzioni scientifiche

di MARINA MINELLI

FALCONARA – “L’Api? Non è un problema del comune di Falconara o meglio non solo, qui sono coinvolti direttamente regione e provincia”. Parola di Carlo Ciccioli che ieri durante il convegno organizzato a Falconara da Alleanza Nazionale per parlare del futuro della raffineria ha anche annunciato il suo programma elettorale per la corsa a quella che sarebbe la sua quarta legislatura in consiglio regionale. “Quando si affronta la questione Api – ha spiegato Ciccioli – ci sono da considerare sei aspetti, molti in conflitto l’uno con l’altro: sicurezza, salute, ambiente, occupazione, energia e sviluppo del territorio, metterli insieme significa fare davvero politica, tutto il resto sono solo chiacchiere”. Il leader di An è pronto a stilare un manifesto e per il momento chiede di “rivedere il protocollo d’intesa” perché “così non ha senso, vanno coinvolte università e Cnr”, mentre Ennio Mencarelli, capogruppo di AN in Provincia, ha ribadito la necessità di una legge speciale per Falconara. “Noi non siamo prevenuti – ha assicurato il capo gruppo comunale, Matteo Astolfi – e infatti a questo nostro incontro partecipa anche la raffineria con il suo amministratore delegato, Franco Brunetti, però le convivenza resta difficile. Con questa iniziativa vogliamo iniziare un dibattito libero da preconcetti, per poter giungere insieme, con un percorso ragionato, ad obiettivi condivisi sulla sicurezza, sull’ambiente e sul diritto al posto di lavoro”. Un problema, quello dell’Api che, secondo Astolfi, non si risolve “né con la troppa conflittualità, né con il basso servilismo, per cui oggi occorre trovare nuove strade”. Punti di partenza di questo dialogo la sicurezza, interna ed esterna, e la riconversione, quindi la diversificazione delle attività. “La presenza della raffineria ostacola il progetto di valorizzazione del territorio”, ha ribadito l’altro ospite eccellente del convegno, il dirigente all’urbanistica del comune di Falconara, Furio Durpetti che ha proseguito auspicando una “riconversione compatibile con le esigenze della città e con il suo voler tornare alla originaria vocazione turistica”. Brunetti a sua volta ha dopo una serie di riferimenti storici sulla presenza della raffineria (contestati dal presidente del comitato dei residenti a Fiumesino, Franco Budini) e sul suo essere ormai nei cromosomi del territorio, ha fatto notare che l’azienda di passi avanti ne ha fatti molti, ma nello stesso tempo non è possibile prescindere dall’importanza del sito all’interno dell’economia della regione. Il fisico Nedo Biancani ha criticato il tavolo messo in piedi da Comune, Provincia e Regione, definito “fumo negli occhi”, mentre Elena Tanzarella del direttivo comunale di An ha domandato regole certe per quella che ora è una convivenza necessaria.

 
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