RASSEGNA STAMPA 11.11.2004

 

MESSAGGERO
Nell’«Open day» sarà possibile visitare anche agli impianti teatro di incidenti

di MARCO CATALANI

FALCONARA Fervono i preparativi per l'«Open day» all’Api. Confermata la data del 20 novembre, la speranza è quella di bissare il successo dell'appuntamento organizzato per la prima volta nell'ottobre dello scorso anno, quando più di 3000 persone presero d'assalto la raffineria per vedere da vicino come lavora e funziona il colosso industriale. In quell'occasione, talmente elevata fu l'affluenza di persone - intere famiglie con tanto di figlioletti e pranzo al sacco modello pic-nic - che l'orario delle visite, previsto in un primo tempo fino alle 17, dovette essere prolungato di altre due ore. Oltre ad una grande affluenza di pubblico, tante furono anche le autorità civili e cittadine presenti: dal prefetto Maninchedda al presidente della Provincia Giancarli, dal sindaco di Ancona Sturani agli onorevoli Duca e Abbondanzieri. Tra i grandi assenti ci fu da registrare il forfait del sindaco Giancarlo Carletti, in linea con il secco "no" dei tempi al rinnovo della concessione. Quella che lo scorso anno però si svolse all'insegna dei festeggiamenti, stavolta sarà presentato con un tono più dimesso vista la vicinanza cronologica con l’incidente dell'8 settembre, nel quale perse la vita Sebastiano Parisse e rimasero feriti altri tre operai, e la lunga sequenza di incidenti più o meno gravi degli ultimi due mesi. Al momento c'è grande riservatezza sul programma effettivo della giornata che comunque sarà illustrato dall'azienda durante la prossima settimana. L'orario delle visite dovrebbe comunque essere tra le 9 e le 16 ed è molto probabile che la visita agli impianti preveda anche soste presso quelli recentemente interessati da incidenti (parco bitumi, Vacuum 1, Vacuum 3, Topping).

Il Comune compra il circolo

Falconara compra ancora. Stavolta a finire nell'elenco dei beni comunali sarà il circolo Arci di Fiumesino unificando sotto un'unica proprietà quella che ora è suddivisa tra Comune di Ancona, Gorgovivo e circolo stesso. Prevista la sistemazione del locale a circolo di quartiere con comodato d'uso gratuito.

 
CORRIERE ADRIATICO
Sensori conta-traffico per studiare lo smog

Falconara, monitoraggio del Comune

FALCONARA - Non è della Provincia, ma del Comune, la centralina antismog piazzata davanti alla stazione di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi. Tiene giustamente a precisarlo l’amministrazione civica, spiegando che l’ufficio ambiente del Comune di Falconara “ha intrapreso una campagna di monitoraggio delle polveri sottili in via Flaminia”. Verrà utilizzato il Laboratorio Mobile, dotato di una strumentazione che giornalmente effettuerà il campionamento delle polveri sottili PM10 su appositi filtri che verranno in seguito analizzati dall’Agenzia regionale per l’ambiente. Dallo scorso agosto, informa il Comune di Falconara, è partita una campagna di misurazione delle polveri sottili che sarà eseguita per almeno una settimana al mese nei siti fortemente influenzati dalle polveri sottili. In questi giorni l’ufficio ambiente sta svolgendo una serie di rilievi in via Flaminia, di fronte alla stazione ferroviaria e congiuntamente ha posizionato nella stessa zona i propri sensori contatraffico lungo le carreggiate, al fine di valutare la correlazione tra i volumi di traffico veicolare e le concentrazioni di polveri sottili in atmosfera. “Un altro sito in cui verrà posto il Laboratorio Mobile nei prossimi mesi - informa il responsabile del Settore Ambiente Paolo Angeloni - è lungo via Flaminia nel quartiere Villanova, all’altezza dell’intersezione con via Campanella”. In quella posizione sarà possibile valutare l’influenza delle sorgenti emissive nella zona e confrontare in maniera ancora più precisa le concentrazioni di polveri sottili con quelli misurati dalla centralina fissa della Provincia di Ancona denominata “Falconara Scuola” e piazzata un edificio nelle vicinanze.

Falconara, l’occhio non ha la sua parte

Negozi senza insegne e prodotti low cost: “Non attirano lo shopping”. Proliferano le botteghe con articoli a prezzi stracciati, la vecchia guardia del commercio dà l’allarme: “Carletti faccia qualcosa”

di CHIARA GIACOBELLI

FALCONARA - La questione estetica infervora il commercio di Falconara. Sono stati parecchi e intensi gli sforzi che l'Amministrazione comunale ha fatto negli ultimi mesi per migliorare l'aspetto della città. La pavimentazione, le panchine, le piazze e le strade. Eppure, preoccupa la proliferazione dei cosiddetti negozi a prodotti "low cost", cioè a basso costo. Si tratta di tutte quelle botteghe che da qualche anno sorgono come funghetti nei pressi della stazione e che recentemente hanno fatto capolino anche in altre zone. “Non attirano, non sono belli, non stimolano allo shopping e non qualificano il centro nella direzione auspicata” tuonano i commercianti della vecchia guardia . "Si parla tanto di voler incentivare i negozi qualificanti - dice Lorella Montesi, proprietaria della nota cartoleria Amarillo - mi chiedo allora che cosa si intenda per qualità, visto che continuano ad avere un così ampio spazio le merci low cost". E' d'accordo anche Bruna Cionna, titolare di un'altra celebre cartoleria in via Flaminia: "Ho un buon rapporto con i negozianti extracomunitari, li ritengo delle bravissime persone. Ma non si può certo dire che espongano dei prodotti di qualità, in grado di stimolare i cittadini allo shopping". A preoccupare, infatti, è proprio la scarsa capacità di attrazione di questo genere di negozi, in un periodo già critico a causa del generale calo delle vendite e in una zona, quella del centro, continuamente sottoposta alle pressioni di parchimetri e isole pedonali. "E' normale che chi paga il grattino per un'ora o due di shopping voglia almeno trovare un servizio soddisfacente - commenta Martina Paolini di Terranova - invece i negozi di qualità sono pochi e da parte del Comune c'è scarso interesse a valorizzarli". Ma non basta. Ne risente anche l'aspetto prettamente estetico della città, che si trova a dover fare i conti con insegne lasciate incomplete, adesivi sbiaditi alle vetrine e infissi traballanti. "Ritengo sia molto importante che le attività rispettino dei canoni di base, almeno entro certi limiti - spiega Miriam Montali della profumeria Galeazzi. Ed Edi Casu del Moviestore aggiunge: "E' inutile rimettere a nuovo il centro, quando poi non ci si preoccupa minimamente dell'aspetto esteriore dei negozi". Quale allora la soluzione? Si chiede in primo luogo una maggiore attenzione alle attività commerciali da parte degli organi comunali. "Non spetta a noi negozianti risolvere il problema - dicono le commesse della Benetton Undercolors - ci dovrebbe essere una migliore regolamentazione in merito". E a tale proposito Vincenzo Trotta della nota gioielleria in centro tiene a precisare: "Sento poco la presenza di una figura addetta al commercio della città. Forse ci potrebbe essere più dialogo con i cittadini". Nel frattempo, si cerca di convivere : "E' evidente come questi negozi a prodotti low cost non migliorino l'aspetto estetico e commerciale della città. Ma non possiamo neppure ritenerli causa di grandi problemi o di concorrenza alle attività tradizionali - dice Annamaria Carloni, proprietaria di un'edicola in centro. La speranza quindi resta quella di una mediazione che accontenti ambo le parti”. Per i lustrini, bisogna attendere insomma.

“Prima c’è la sostanza, poi l’immagine”

I nuovi arrivati: “Le spese sono tante, la forma e l’estetica possono aspettare”

di CHIARA GIACOBELLI

FALCONARA - Visto dagli occhi di quei negozianti che hanno aperto la loro modesta attività "low cost" con grande sacrificio, il problema dell'estetica e della valorizzazione commerciale della città non è meno complesso. Inutile negare che le spese per chi voglia avviare un esercizio in centro sono molte, mentre i guadagni, purtroppo, sempre più magri. Non resta quindi che eliminare il superfluo, sacrificando proprio quell'aspetto esteriore che tanto sta a cuore ai commercianti falconaresi. "Per noi è dura riuscire ad essere competitivi - dicono i proprietari del nuovissimo negozio low cost in Piazza Mazzini - ma abbiamo molta pazienza e un po' alla volta riusciremo a valorizzare anche l'estetica". Si parla già di apporre nuove insegne a quei negozi che, aperti recentemente, non hanno ancora provveduto a realizzare vetrine, targhe e un ingresso adeguato. I tempi dovrebbero essere dell'ordine di settimane. "Stiamo ancora lavorando alla ristrutturazione del locale - dicono i titolari del Call center "Monika" sorto sulle ceneri dell'ex Fumo di Londra - presto ci occuperemo anche dell'insegna lasciata incompleta". Quanto alla concorrenza poi, non c'è di che temere. La maggior parte dei negozianti infatti non parla neppure italiano e vende la propria merce a una nicchia ben precisa della popolazione. "Abbiamo una nostra clientela che non invade il campo delle attività tradizionali - spiegano i proprietari del Welfare International Telephone in via Bixio - d'altra parte non ci possiamo permettere prodotti di altro genere, almeno per il momento". Un commercio nel commercio, quindi, che se non si integra del tutto con gli usi e costumi della città, quanto meno non entra in diretto conflitto con esso. Eppure, quattro call center in un'area così piccola sembrano davvero tanti. Viene allora da chiedersi: non si faranno concorrenza tra loro? "No - assicura il proprietario del negozio in Piazza Mazzini - siamo come una piccola comunità e collaboriamo il più possibile fra di noi".

 
LA SICILIA
Grave incidente alla raffineria operaio investito da fiammata

di G. C.

Incidente alla raffineria di Milazzo, ieri mattina, durante i lavori di fermata degli impianti. Intorno alle 9,30, Giuseppe Sindoni, 42 anni, operaio della ditta Trio, è stato investito da una fiammata riportando gravi ustioni al viso e al corpo durante i lavori di manutenzione, avviati il 2 novembre, su buona parte degli impianti che resteranno fermi fino a metà dicembre. Il saldatore è stato prontamente soccorso e trasportato dall'ambulanza della Raffineria all'ospedale di Milazzo. I medici gli hanno riscontrato ustioni di primo e secondo grado agli arti superiori, ustioni di primo grado al volto ed al gluteo sinistro. La prognosi è di 30 giorni. Dopo le prime cure il ferito è stato trasferito a scopo precauzionale in ambulanza al reparto Grandi ustioni dell'ospedale Cannizzaro di Catania. Da una prima ricostruzione Sindoni, che stava operando nell'impianto di "alchiazione" in fase di manutenzione, è stato investito dalle fiamme sprigionate da una scintilla del saldatore entrata a contatto con i residui depositati all'interno del tubo. Il coordinamento delle rsu "Indotto raffineria" ha proclamato lo stato di agitazione immediato.

 
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