RASSEGNA STAMPA 10.11.2004

 

MESSAGGERO
Nel giornale comunale spazio all’opposizione Ma è sempre polemica

di Marco Catalani

FALCONARA Presto il contestato giornalino comunale "Il Comune di Falconara" uscirà in forma completa, vale a dire pure con gli interventi dei gruppi consiliari. Lo avevano chiesto a gran voce le opposizioni proprio durante la riunione dopo il contestato odg sull'Api, e ultimamente la questione era finita nel mirino dell'azzurro Brandoni che in un'interrogazione denunciava la decadenza dei termini di pubblicazione del periodico con relativa cessazione della registrazione in tribunale. Negli ultimi giorni però i vari capigruppo sono stati contattati per interventi su "la trasformazione della città: idee, progetti, proposte e riflessioni", ma ciò nonostante non mancano le polemiche. Sbotta per esempio Luigi Conte di Fi: «Contesto apertamente il tema che ci è stato imposto. Noi dobbiamo essere liberi di affrontare anche temi scottanti. Certo è che, seppur in colpevole ritardo, dopo proteste trasversali e anni di propaganda dove si magnificava l'operato dell'Amministrazione con soldi pubblici, quindi anche dei nostri elettori, finalmente siamo stati accontentati. Speriamo non sia un contentino». Pi conciliante Matteo Astolfi (An) che plaude il ripristino di «quel piccolo spazio dedicato a tutti i rappresentanti democraticamente eletti sia di maggioranza, sia di opposizione, per esprimere le proprie opinioni. Prossimamente farò una proposta per pubblicare anche i verbali del Consiglio comunale sul sito internet del Comune, così da aumentare la visibilità dei rappresentati dei cittadini».

Porte aperte per un giorno all’Api

“Open day”: il 20 novembre tutti potranno visitare la raffineria

di MARCO CATALANI

FALCONARA Ancora inconvenienti alla raffineria Api. Stavolta fortunatamente niente a che vedere con il tragico incidente avvenuto al carico bitumi dell'8 settembre, nel quale perse la vita l'autotrasportatore Sebastiano Parisse e rimasero feriti altri tre operai o come il principio di incendio all'impianto Vacuum 1 della sera del 14 ottobre, sedato nel giro di un'ora: l’altro giorno le fiamme, di lieve entità, si sono originate presso l'impianto Topping quando, in fase di riavviamento si è verificato un trafilamento di prodotto che ha impregnato il rivestimento di un tubo per circa 20 centimetri. «Come da procedure - spiega l'azienda in un comunicato - gli operatori preposti sono intervenuti bloccando tempestivamente, con le attrezzature previste e senza intervento di alcun supporto interno o esterno, l'innesco stesso». L'incidente non ha richiesto l'intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri, presenti in vicinanza per seguire le operazioni al parco bitumi, e l'Api sottolinea che durante le fasi di riavviamento degli impianti «è previsto che, a fronte di un aumento delle temperature, si possano verificare fenomeni simili. Proprio per questo esistono specifiche procedure aziendali che regolano le attività degli addetti per il pieno controllo delle apparecchiature che possono esserne interessate, prevedendo l'intervento per il ripristino, ove necessario». Certo è che il susseguirsi di incidenti che ha contrassegnato questi ultimi mesi - ultimo in ordine di tempo l'incidente che ha coinvolto Luciano Marconi, l'operaio investito da un getto d'acqua bollente nel settore Vacuum 3 che ha riportato ustioni di primo e secondo grado sul 40% del corpo - non fa che appesantire il clima di insicurezza che vivono gli operai. Secondo Andrea Fiordelmondo della Uilcem «è un periodo molto triste, dove incidenti minori come questo vengono a sovrapporsi agli altri in un contesto già grave. Noi dal canto nostro stiamo cercando un'apertura nei confronti di tutte le parti chiamate in causa per far sì che si riesca a porre fine a questa serie di eventi». Proprio in questo senso si sta organizzando per il 20 novembre l'«Open day», che, come lo scorso anno, darà la possibilità ai cittadini di visitare gli impianti anche se quest'anno sarà una festa meno gioiosa vista la vicinanza con il tragico episodio dell'8 settembre.

Servizi Spa

FALCONARA Ennesima riunione ma nessun esito tra Comune e Rsu sull’accordo su Servizi Sociali spa. Il Comune circa la funzione di comando ha proposto tempi di 12 mesi prorogabili per altri 6 mentre i sindacati non intendono scendere sotto i 12+12 mesi per tutelare i dip-comunali in procinto di passare alla nuova società privata.

 
CORRIERE ADRIATICO
Raffineria Api, era un principio d'incendio

Secondo l'azienda s'e trattato di un innesco di minime dimensioni, bloccato dagli operai

FALCONARA - La Raffineria Api di Falconara Marittima ha precisato che l'altro ieri, presso l'impianto Topping del sito di Falconara Marittima in fase di ultimazione di riavviamento, si è verificato un trafilamento di prodotto che ha impregnato il rivestimento di un tubo per circa 20 cm. Ciò, dice un comunicato dell'azienda, "'ha dato origine ad un innesco di minime dimensioni. Come da procedure - spiega un comunicato - gli operatori preposti sono intervenuti bloccando tempestivamente, con le attrezzature previste e senza intervento di alcun supporto interno o esterno, l'innesco stesso". Non c'e stato insomma alcun allarme, come era avvenuto invece dopo gli incidenti, gravi, dell'8 settembre e del 14 ottobre. L'Api sottolinea che durante le fasi di riavviamento degli impianti" è previsto che a fronte di un aumento delle temperature, si possano verificare inconvenienti simili. Proprio per questo esistono specifiche procedure aziendali che regolano le attività degli addetti per il pieno controllo delle apparecchiature che possono esserne interessate, prevedendo l'intervento per il ripristino, ove necessario". I vigili del fuoco del comando provinciale di Ancona e i carabinieri, specifica l'Api, erano presenti nelle aree lirnitrofe per seguire gli interventi sul parco bitumi - ed hanno semplicemente constatato, data la vicinanza, gli eventi descritti "Resta comunque alta la tensione attorno all'impianto dell'Api di Falconara dove, in breve tempo, si sono susseguiti incidenti sul lavoro. "E' ora - ha affermato nei giorni scorsi Stefano Mastrovincenzo segretario della Cisl - che il gruppo dirigente dell'Api si assuma le proprie responsabilità. Di fronte a questo rosario di incidenti, non ultimo quello dell'altro ieri, è sempre più precaria la situazione dei lavoratori nella raffineria. Anche il territorio e i suoi abitanti vivono in un clima di costante allerta, ormai insostenibile".

 
RESTO DEL CARLINO
«Un piccolo innesco»

L'Api sul guasto che ha interessato l'impianto Topping

FALCONARA - «L'altro ieri, presso l'impianto Topping del sito di Falconara marittima in fase di ultimazione di riavviamento, si è verificato un trafilamento di prodotto che ha impregnato il rivestimento di un tubo per circa 20 cm. Ciò ha dato origine ad un innesco di minime dimensioni». E' quanto spiega in una nota l'Api in merito a quanto accaduto lunedì pomeriggio all'interno della raffineria. «Come da procedure - riporta sempre la nota - gli operatori preposti sono intervenuti bloccando tempestivamente, con le attrezzature previste e senza intervento di alcun supporto interne o esterno, l'innesco stesso». Per l'Api non c'e stato insomma alcun allarme, come era avvenuto invece dopo gli incidenti, gravi, dell'8 settembre e del 14 ottobre. L'Api sottolinea che durante le fasi di riavviamento degli impianti «è previsto che, a fronte di un aumento delle temperature, si possano verificare fenomeni simili. Proprio per questo esistono specifiche procedure aziendali che regolano le attività degli addetti per il pieno controllo delle apparecchiature che possono esserne interessate, prevedendo l'intervento per il ripristino, ove necessario». I vigili del fuoco del comando provinciale di Ancona e i carabinieri, specifica l'Api, erano presenti nelle aree limitrofe per seguire gli interventi sul parco bitumi «ed hanno semplicemente constatato, data la vicinanza, gli eventi descritti».

«Un polo produttivo con i manufatti dell'ex Montedison»

L'assessore Api svela il progetto. Il responsabile dell'urbanistica ai Verdi: «Non c'e alcuna speculazione, tutto secondo il prg»

di Alessandra Pascucci

FALCONARA - I manufatti della ex Montedison che verranno demoliti, pari a circa 230mila metri cubi, saranno recuperati nell'area della Gabella, dove è prevista la nascita di un grande polo produttivo da pianificare assieme ai Comuni limitrofi. I vecchi capannoni industriali, insomma, verranno convertiti in volumetrie da destinare ad attività commerciali, direzionali e terziarie. «Non nascondiamo nessuna speculazione, - commenta l'assessore all'Urbanistica Fausto Api - stiamo operando alla luce del sole, in sintonia con quanto previsto dal Piano regolatore falconarese. A monte del sito industriale, al confine con Marina di Montemarciano, nascerà solo l'insediamento abitativo previsto dal Prg e destinato ad una ricettività di tipo turistico, per un totale di 70mila metri cubi». La volumetria dell'insediamento è stata determinata per compensare un altro recupero, quello relativo all'abbattimento dei capannoni destinati ad attività avicola che sorgono nella zona: la somma dei volumi ammonta appunto a 70mila metri cubi. Si tratterà di piccole unita abitative, realizzate secondo criteri di edilizia sperimentale (o bioedilizia), che punta allo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili. Tra il nuovo insediamento e la vicina Marina di Montemarciano nascerà invece un «bosco urbano» attrezzato per attività sportive, che verrà messo in comune tra i cittadini di Falconara e quelli del Comune limitrofo. «Al momento della progettazione - precisa l'assessore - ci confronteremo con l'amministrazione di Montemarciano per stabilire una sorta di suddivisione di compiti nel mettere a disposizione servizi in comune, come scuole ed uffici. Se è vero sul territorio di Falconara nascerà un nuovo insediamento, anche Marina ha grandi prospettive di sviluppo. In quella zona occorrerà quindi ragionare in termini di coo-pianificazione». La nuova zona residenziale farà da complemento al polo destinato al tempo libero che sorgerà dalle ceneri della vecchia industria chimica. Quanto alla destinazione dei manufatti che verranno conservati si rimane nell'ambito del settore «turistico, ricreativo e culturale» ed il punto fermo rimane l'interesse pubblico. «Stiamo lavorando ad una delle prime ipotesi di riconversione e recupero di un sito industriale - continua Api - e la linea d'azione che seguiremo sarà volta a generare nuovo sviluppo, alternative al settore seconda casa

 
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