MESSAGGERO |
Nel giornale comunale spazio
all’opposizione Ma è sempre polemica
di Marco Catalani
FALCONARA Presto il
contestato giornalino comunale "Il Comune di Falconara"
uscirà in forma completa, vale a dire pure con gli
interventi dei gruppi consiliari. Lo avevano chiesto a gran
voce le opposizioni proprio durante la riunione dopo il
contestato odg sull'Api, e ultimamente la questione era
finita nel mirino dell'azzurro Brandoni che in
un'interrogazione denunciava la decadenza dei termini di
pubblicazione del periodico con relativa cessazione della
registrazione in tribunale. Negli ultimi giorni però i vari
capigruppo sono stati contattati per interventi su "la
trasformazione della città: idee, progetti, proposte e
riflessioni", ma ciò nonostante non mancano le polemiche.
Sbotta per esempio Luigi Conte di Fi: «Contesto apertamente
il tema che ci è stato imposto. Noi dobbiamo essere liberi
di affrontare anche temi scottanti. Certo è che, seppur in
colpevole ritardo, dopo proteste trasversali e anni di
propaganda dove si magnificava l'operato
dell'Amministrazione con soldi pubblici, quindi anche dei
nostri elettori, finalmente siamo stati accontentati.
Speriamo non sia un contentino». Pi conciliante Matteo
Astolfi (An) che plaude il ripristino di «quel piccolo
spazio dedicato a tutti i rappresentanti democraticamente
eletti sia di maggioranza, sia di opposizione, per esprimere
le proprie opinioni. Prossimamente farò una proposta per
pubblicare anche i verbali del Consiglio comunale sul sito
internet del Comune, così da aumentare la visibilità dei
rappresentati dei cittadini».
Porte aperte per un giorno
all’Api
“Open day”: il 20 novembre
tutti potranno visitare la raffineria
di MARCO CATALANI
FALCONARA Ancora
inconvenienti alla raffineria Api. Stavolta fortunatamente
niente a che vedere con il tragico incidente avvenuto al
carico bitumi dell'8 settembre, nel quale perse la vita
l'autotrasportatore Sebastiano Parisse e rimasero feriti
altri tre operai o come il principio di incendio
all'impianto Vacuum 1 della sera del 14 ottobre, sedato nel
giro di un'ora: l’altro giorno le fiamme, di lieve entità,
si sono originate presso l'impianto Topping quando, in fase
di riavviamento si è verificato un trafilamento di prodotto
che ha impregnato il rivestimento di un tubo per circa 20
centimetri. «Come da procedure - spiega l'azienda in un
comunicato - gli operatori preposti sono intervenuti
bloccando tempestivamente, con le attrezzature previste e
senza intervento di alcun supporto interno o esterno,
l'innesco stesso». L'incidente non ha richiesto l'intervento
dei vigili del fuoco e dei carabinieri, presenti in
vicinanza per seguire le operazioni al parco bitumi, e l'Api
sottolinea che durante le fasi di riavviamento degli
impianti «è previsto che, a fronte di un aumento delle
temperature, si possano verificare fenomeni simili. Proprio
per questo esistono specifiche procedure aziendali che
regolano le attività degli addetti per il pieno controllo
delle apparecchiature che possono esserne interessate,
prevedendo l'intervento per il ripristino, ove necessario».
Certo è che il susseguirsi di incidenti che ha
contrassegnato questi ultimi mesi - ultimo in ordine di
tempo l'incidente che ha coinvolto Luciano Marconi,
l'operaio investito da un getto d'acqua bollente nel settore
Vacuum 3 che ha riportato ustioni di primo e secondo grado
sul 40% del corpo - non fa che appesantire il clima di
insicurezza che vivono gli operai. Secondo Andrea
Fiordelmondo della Uilcem «è un periodo molto triste, dove
incidenti minori come questo vengono a sovrapporsi agli
altri in un contesto già grave. Noi dal canto nostro stiamo
cercando un'apertura nei confronti di tutte le parti
chiamate in causa per far sì che si riesca a porre fine a
questa serie di eventi». Proprio in questo senso si sta
organizzando per il 20 novembre l'«Open day», che, come lo
scorso anno, darà la possibilità ai cittadini di visitare
gli impianti anche se quest'anno sarà una festa meno gioiosa
vista la vicinanza con il tragico episodio dell'8 settembre.
Servizi Spa
FALCONARA Ennesima riunione
ma nessun esito tra Comune e Rsu sull’accordo su Servizi
Sociali spa. Il Comune circa la funzione di comando ha
proposto tempi di 12 mesi prorogabili per altri 6 mentre i
sindacati non intendono scendere sotto i 12+12 mesi per
tutelare i dip-comunali in procinto di passare alla nuova
società privata. |
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CORRIERE ADRIATICO |
Raffineria Api, era un
principio d'incendio
Secondo l'azienda s'e trattato
di un innesco di minime dimensioni, bloccato dagli operai
FALCONARA - La Raffineria Api
di Falconara Marittima ha precisato che l'altro ieri, presso
l'impianto Topping del sito di Falconara Marittima in fase
di ultimazione di riavviamento, si è verificato un
trafilamento di prodotto che ha impregnato il rivestimento
di un tubo per circa 20 cm. Ciò, dice un comunicato
dell'azienda, "'ha dato origine ad un innesco di minime
dimensioni. Come da procedure - spiega un comunicato - gli
operatori preposti sono intervenuti bloccando
tempestivamente, con le attrezzature previste e senza
intervento di alcun supporto interno o esterno, l'innesco
stesso". Non c'e stato insomma alcun allarme, come era
avvenuto invece dopo gli incidenti, gravi, dell'8 settembre
e del 14 ottobre. L'Api sottolinea che durante le fasi di
riavviamento degli impianti" è previsto che a fronte di un
aumento delle temperature, si possano verificare
inconvenienti simili. Proprio per questo esistono specifiche
procedure aziendali che regolano le attività degli addetti
per il pieno controllo delle apparecchiature che possono
esserne interessate, prevedendo l'intervento per il
ripristino, ove necessario". I vigili del fuoco del comando
provinciale di Ancona e i carabinieri, specifica l'Api,
erano presenti nelle aree lirnitrofe per seguire gli
interventi sul parco bitumi - ed hanno semplicemente
constatato, data la vicinanza, gli eventi descritti "Resta
comunque alta la tensione attorno all'impianto dell'Api di
Falconara dove, in breve tempo, si sono susseguiti incidenti
sul lavoro. "E' ora - ha affermato nei giorni scorsi Stefano
Mastrovincenzo segretario della Cisl - che il gruppo
dirigente dell'Api si assuma le proprie responsabilità. Di
fronte a questo rosario di incidenti, non ultimo quello
dell'altro ieri, è sempre più precaria la situazione dei
lavoratori nella raffineria. Anche il territorio e i suoi
abitanti vivono in un clima di costante allerta, ormai
insostenibile". |
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RESTO DEL CARLINO |
«Un piccolo innesco»
L'Api sul guasto che ha
interessato l'impianto Topping
FALCONARA - «L'altro ieri,
presso l'impianto Topping del sito di Falconara marittima in
fase di ultimazione di riavviamento, si è verificato un
trafilamento di prodotto che ha impregnato il rivestimento
di un tubo per circa 20 cm. Ciò ha dato origine ad un
innesco di minime dimensioni». E' quanto spiega in una nota
l'Api in merito a quanto accaduto lunedì pomeriggio
all'interno della raffineria. «Come da procedure - riporta
sempre la nota - gli operatori preposti sono intervenuti
bloccando tempestivamente, con le attrezzature previste e
senza intervento di alcun supporto interne o esterno,
l'innesco stesso». Per l'Api non c'e stato insomma alcun
allarme, come era avvenuto invece dopo gli incidenti, gravi,
dell'8 settembre e del 14 ottobre. L'Api sottolinea che
durante le fasi di riavviamento degli impianti «è previsto
che, a fronte di un aumento delle temperature, si possano
verificare fenomeni simili. Proprio per questo esistono
specifiche procedure aziendali che regolano le attività
degli addetti per il pieno controllo delle apparecchiature
che possono esserne interessate, prevedendo l'intervento per
il ripristino, ove necessario». I vigili del fuoco del
comando provinciale di Ancona e i carabinieri, specifica
l'Api, erano presenti nelle aree limitrofe per seguire gli
interventi sul parco bitumi «ed hanno semplicemente
constatato, data la vicinanza, gli eventi descritti».
«Un polo produttivo con i
manufatti dell'ex Montedison»
L'assessore Api svela il
progetto. Il responsabile dell'urbanistica ai Verdi: «Non
c'e alcuna speculazione, tutto secondo il prg»
di Alessandra Pascucci
FALCONARA - I manufatti della
ex Montedison che verranno demoliti, pari a circa 230mila
metri cubi, saranno recuperati nell'area della Gabella, dove
è prevista la nascita di un grande polo produttivo da
pianificare assieme ai Comuni limitrofi. I vecchi capannoni
industriali, insomma, verranno convertiti in volumetrie da
destinare ad attività commerciali, direzionali e terziarie.
«Non nascondiamo nessuna speculazione, - commenta
l'assessore all'Urbanistica Fausto Api - stiamo operando
alla luce del sole, in sintonia con quanto previsto dal
Piano regolatore falconarese. A monte del sito industriale,
al confine con Marina di Montemarciano, nascerà solo
l'insediamento abitativo previsto dal Prg e destinato ad una
ricettività di tipo turistico, per un totale di 70mila metri
cubi». La volumetria dell'insediamento è stata determinata
per compensare un altro recupero, quello relativo
all'abbattimento dei capannoni destinati ad attività avicola
che sorgono nella zona: la somma dei volumi ammonta appunto
a 70mila metri cubi. Si tratterà di piccole unita abitative,
realizzate secondo criteri di edilizia sperimentale (o
bioedilizia), che punta allo sfruttamento delle fonti di
energia rinnovabili. Tra il nuovo insediamento e la vicina
Marina di Montemarciano nascerà invece un «bosco urbano»
attrezzato per attività sportive, che verrà messo in comune
tra i cittadini di Falconara e quelli del Comune limitrofo.
«Al momento della progettazione - precisa l'assessore - ci
confronteremo con l'amministrazione di Montemarciano per
stabilire una sorta di suddivisione di compiti nel mettere a
disposizione servizi in comune, come scuole ed uffici. Se è
vero sul territorio di Falconara nascerà un nuovo
insediamento, anche Marina ha grandi prospettive di
sviluppo. In quella zona occorrerà quindi ragionare in
termini di coo-pianificazione». La nuova zona residenziale
farà da complemento al polo destinato al tempo libero che
sorgerà dalle ceneri della vecchia industria chimica. Quanto
alla destinazione dei manufatti che verranno conservati si
rimane nell'ambito del settore «turistico, ricreativo e
culturale» ed il punto fermo rimane l'interesse pubblico.
«Stiamo lavorando ad una delle prime ipotesi di
riconversione e recupero di un sito industriale - continua
Api - e la linea d'azione che seguiremo sarà volta a
generare nuovo sviluppo, alternative al settore seconda casa
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