Api, giallo sulle dimissioni
del manager
Via il responsabile degli
impianti colpiti dai guasti. L’azienda: gli incidenti non
c’entrano
di LETIZIA LARICI
FALCONARA Nuovo incidente,
dimissioni e trasferimenti all’Api, movimenti di personale
non si sa ancora se legati al delicato momento che sta
vivendo la Raffineria. Verrà dimesso domenica Luciano
Marconi, l'operaio ricoverato martedì al centro grandi
ustioni del "Bufalini" di Cesena dopo essere stato travolto
da un getto d'acqua bollente durante una manovra nel settore
Vacuum 3 del petrolochimico. Ieri i medici dell'ospedale
romagnolo gli hanno diagnosticato ustioni di primo e secondo
grado sul 18% del corpo, guaribili nel giro di un mese.
Diagnosi più favorevole di quella formulata ad Ancona. Resta
il dramma di un infortunio avvenuto a due mesi
dall'esplosione al parco bitumi con un morto e tre feriti e
a meno di un mese dal principio di incendio sviluppatosi nel
Vacuum 1. Senza considerare che nell'ultimo anno altri due
operai, entrambi dipendenti di ditte appaltatrici esterne,
sono rimasti feriti in incidenti all'interno dello
stabilimento. Secondo Marconi «la causa non sarebbe da
imputare ad un guasto». «Non penso - racconta dal suo letto
di ospedale - che sia colpa di un difetto all'impianto. A
mente fredda credo che l'acqua bollente sia fuoriuscita
perché l'accumultatore che la conteneva era stracolmo. Il
problema è che non potevo rendermi conto del livello di
riempimento per mancanza di un misuratore. Strumento di cui
la raffineria dovrebbe essere dotata». Sulla dinamica
dell'incidente l'azienda ha aperto un'inchiesta interna
(secondo le procedure standard). Intanto si ripropone dunque
il tema della sicurezza all'Api, mentre Regione, Provincia e
Comune di Falconara ne stanno studiando la riconversione,
ipotizzabile in 15 - 20 anni. Progetto «di cui andrebbero
chiarite le finalità prima di ipotecare i tempi e incaricare
un pool di tecnici», osserva il segretario generale della
Cgil di Ancona Gilberto Zoppi, che invita ad aprire una
discussione serena sulla presenza e il futuro del
petrolchimico perché «l'obiettivo di consolidare le
condizioni dello sviluppo e dell'occupazione deve trovare un
livello di condivisione». Ed è proprio sul fronte
occupazionale che ci sono novità. Il responsabile degli
impianti ad alta e bassa pressione Tommaso Ballatore
(indagato sia per il rogo dell'8 settembre che per il
successivo principio di incendio al Vacuum 1) ha rassegnato
le dimissioni. Il caporeparto Franco Barone invece è stato
trasferito. Due cambi che, precisa l'azienda, non hanno
nulla a che vedere con i guai degli ultimi tempi. Ma c'è chi
tra i sindacalisti insinua che a monte ci siano altri
motivi. Quei guasti ai forni del Vacuum 3 e del Vis Breaking
che secondo alcuni sarebbero stati causa di un ulteriore
rallentamento della produzione nelle scorse settimane. Per
gli stessi motivi l'azienda starebbe per prendere
provvedimenti verso alcuni dipendenti. Per far fronte a
questa evenienza le Rsu si riuniranno domani.
Acquisto del Falconara
Volley Carletti rinuncia in Consiglio
di Marco Catalani
FALCONARA Carletti ritira la
delibera sul volley. In un Consiglio comunale protrattosi
fino a tarda ora, al momento di discutere l'ordine del
giorno che si opponeva al progetto-volley, sottoscritto da
una maggioranza trasversale composta dai gruppi di
Margherita, Forza Italia, An, Verdi, Rc più la Ds Marcella
Gasparoni e Liano Barchiesi (misto), il sindaco Giancarlo
Carletti ha annunciato l'accantonamento della delibera che
fin dagli esordi aveva innescato polemiche tra le squadre
presenti nel panorama della pallavolo falconarese. Il
progetto, partito con una delibera prsentata ad agosto,
prevedeva l'acquisto del Falconara Volley da parte del
Comune, il successivo affiancamento da parte
dell'Istituzione Jessie Owens con il suo relativo supporto
tecnico oltre all'ingresso nel cda anche di dirigenti delle
altre squadre di pallavolo presenti a Falconara, con la
possibilità di libero scambio di giocatori tra le società
con prestiti pressoché gratuiti. Obiettivo prefissato, la
conquista nel giro di un paio di anni della massima serie.
L'ordine del giorno, che non riteneva «opportuno e
politicamente corretto un coinvolgimento diretto del Comune,
soprattutto finanziario», è stato in seguito ritirato.
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“Allarme insostenibile”
Mastrovincenzo: “Confronto
con le istituzioni”. Dopo l’incidente in cui è rimasto
ustionato un operaio di 48 anni
Stazionarie le condizioni di
Luciano Marconi (nella foto Tifi), l’operaio di 48 anni,
rimasto ustionato da un getto d’acqua bollente mentre stava
lavorando nella raffineria dell’Api. Già ieri si parlava di
possibili dimissioni dal centro specialistico di Cesena dove
è stato ricoverato con ustioni di primo e secondo grado sul
40 per cento del corpo. L’incidente ha comunque riaperto la
polemica sulle condizioni di lavoro all’interno dello
stabilimento. Stefano Mastrovincenzo, segretario generale
della Cisl di Ancona, rinnova infatti l'allarme sicurezza
anche alla luce di questo ultimo periodo costellato di
incidenti. “E’ ora - afferma Mastrovincenzo - che il gruppo
dirigente dell'Api si assuma le proprie responsabilità. Di
fronte a questo rosario di incidenti, non ultimo quello
dell’altro ieri, è sempre più precaria la situazione dei
lavoratori nella raffineria. Anche il territorio e i suoi
abitanti vivono in un clima di costante allerta, ormai
insostenibile”. “La Cisl rimane in attesa di un confronto
serio con le istituzioni, in particolare con la Regione
Marche - conclude il suo intervento Mastrovincenzo - sulla
base del Protocollo di Intesa realizzato dai sindacati con
la Provincia di Ancona e il Comune di Falconara, per
approfondire e delineare con chiarezza gli scenari futuri”.
Meno immobili, più
consulenze
Con le variazioni di bilancio
si rinviano alcuni investimenti. Pesaresi: “Esigenze nuove”
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Il Comune rivede
i suoi conti e corregge il tiro su dove e come intervenire
per migliorare la città. Via un milione e 821 mila euro per
l'acquisto della fabbrica Filipponi che forse sarà passato
al bilancio 2005, ma intanto il Comune ha deciso di
investire 26 mila e 400 euro per comperare gli arredi usati
(scaffalature, scrivanie, lampade ecc.) della ex ditta di
pelletterie. Via anche i 500 mila euro per la villa tra via
IV Novembre via Marsala dove in un primo tempo doveva essere
collocata la pinacoteca comunale, stralciati anche i lavori
all'ex Tapioca per quasi 75 mila euro, le opere di
attuazione del piano spiaggia (200 mila euro), i lavori del
P.R.U.S.S.T. (350 mila euro) e l'acquisto di una parte degli
immobili del castello di Castelferretti (675 mila euro).
Sostanziosa la variazione di bilancio che il consiglio
comunale ha approvato ieri, nonostante gli interventi
polemici di Alleanza Nazionale, Forza Italia, Verdi e
Rifondazione Comunista che hanno messo l'accento su alcune
incongruità. “Come ad esempio quella del costo dell'hotel
Marisa - ha fatto rilevare Matteo Astolfi di An -
inspiegabilmente lievitato, per non dire poi dell'assurdità
di trasformare in residenza per ragazzi disagiati una delle
poche strutture alberghiere vicine al mare quanto la città
sta tentando di darsi una immagine turistica”. Niente da
eccepire dal punto di vista formale, ha commentato il
forzista Goffredo Brandoni, il quale però è entrato nel
merito degli interventi stralciati e di quelli inseriti, fra
cui appunto l'albergo Marisa che costerà alle casse comunali
un milione e 613 mila euro. “Certo il conto finale tra gli
investimenti tolti e quelli aggiunti porta ad un certo
risparmio - ha precisato Brandoni - ma a chi andranno i 293
mila euro di incarichi professionali?”. Secondo l'assessore
al bilancio Roberto Pesaresi (nella foto) con questa manovra
correttiva si è “preso atto di nuove esigenze” e comunque
“nessuno degli investimenti previsti in origine verrà tolto
definitivamente sarà soltanto spostato ad un esercizio
successivo”. ma al di là degli investimenti solo rinviati
restano le critiche sui costi. Troppo elevati per il Verde
Sergio Badialetti e per Massimo Marcelli Flori, capo gruppo
di Rifondazione Comunista, “gli aumenti per i progetti
cultura e turismo ai quali vanno rispettivamente quasi 305
mila e oltre 210 mila euro”. “Non ho mai sentito parlare di
questi progetti e non li ho mai visti - ha affermato
Marcelli Flori - è possibile chiamarci a votare ad occhi
chiusi su qualcosa che non è neanche passato in commissione
e poi su cifre simili?".
“Serve un confronto con i
residenti”
La maxi-palestra bocciata dal
consiglio Il progetto torna in commissione.
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Niente nulla osta
al progetto, in deroga al PRG 99, per un nuovo maxi-impianto
sportivo in via Santorre di Santarosa. Per realizzare
l’edificio di notevoli dimensioni e con vari annessi (costo
complessivo 2.540.000 euro) l’amministrazione comunale, dopo
l’approvazione in giunta, aveva scelto la strada “breve” di
un passaggio prima in commissione e poi al consiglio
comunale di ieri. Ma questa corsia preferenziale non è
piaciuta affatto al capogruppo di Rifondazione Comunista
Massimo Marcelli Flori, che durante l’assemblea civica ha
sollevato alcune pesanti obiezioni procedurali tali da
scatenare vivaci polemiche fra maggioranza ed opposizione.
Alla fine la giunta ha dovuto fare marcia indietro. C’è
voluto l’intervento del sindaco Carletti che, nonostante i
pareri favorevoli dell’assessore ai Lavori Pubblici Fausto
Api e del dirigente Furio Durpetti, ha scelto la strada
della “riflessione” per evitare che la situazione
degenerasse ulteriormente. Il progetto per la maxi-palestra
quindi tornerà in commissione Lavori pubblici da dove
secondo Marcelli Flori dovrà andare alla variante per dar
spazio alle osservazioni dei cittadini. “E’ assurdo - ha
dichiarato Marcelli Flori illustrando al consiglio la sua
posizione - che un progetto di questo genere non venga
portato a conoscenza dei residenti nel quartiere. L’impatto
della struttura sarà notevole in tutta la zona ed è
assolutamente necessario che sia lasciato spazio alle
osservazioni”. L’impianto sportivo di via Santarosa dovrebbe
ospitare una “scuola dello sport” ma il suo impatto sulla
strada e su tutta la zona rischia di essere molto pesante e
non solo per le dimensioni della struttura ma anche per il
fatto che andrebbe a prendere il posto di una vasta area
verde. Adesso il progetto dopo l’inatteso stop, dovrà
tornare in commissione e di lì i consiglieri stabiliranno le
procedure per il proseguimento dell’iter. Poco prima della
chiusura del consiglio di ieri il sindaco Carletti ha anche
informato che sulla questione volley e sul relativo
intervento direttore del Comune per il momento “è tutto
sospeso”. |