RASSEGNA STAMPA 04.11.2004

 

MESSAGGERO
Api, giallo sulle dimissioni del manager

Via il responsabile degli impianti colpiti dai guasti. L’azienda: gli incidenti non c’entrano

di LETIZIA LARICI

FALCONARA Nuovo incidente, dimissioni e trasferimenti all’Api, movimenti di personale non si sa ancora se legati al delicato momento che sta vivendo la Raffineria. Verrà dimesso domenica Luciano Marconi, l'operaio ricoverato martedì al centro grandi ustioni del "Bufalini" di Cesena dopo essere stato travolto da un getto d'acqua bollente durante una manovra nel settore Vacuum 3 del petrolochimico. Ieri i medici dell'ospedale romagnolo gli hanno diagnosticato ustioni di primo e secondo grado sul 18% del corpo, guaribili nel giro di un mese. Diagnosi più favorevole di quella formulata ad Ancona. Resta il dramma di un infortunio avvenuto a due mesi dall'esplosione al parco bitumi con un morto e tre feriti e a meno di un mese dal principio di incendio sviluppatosi nel Vacuum 1. Senza considerare che nell'ultimo anno altri due operai, entrambi dipendenti di ditte appaltatrici esterne, sono rimasti feriti in incidenti all'interno dello stabilimento. Secondo Marconi «la causa non sarebbe da imputare ad un guasto». «Non penso - racconta dal suo letto di ospedale - che sia colpa di un difetto all'impianto. A mente fredda credo che l'acqua bollente sia fuoriuscita perché l'accumultatore che la conteneva era stracolmo. Il problema è che non potevo rendermi conto del livello di riempimento per mancanza di un misuratore. Strumento di cui la raffineria dovrebbe essere dotata». Sulla dinamica dell'incidente l'azienda ha aperto un'inchiesta interna (secondo le procedure standard). Intanto si ripropone dunque il tema della sicurezza all'Api, mentre Regione, Provincia e Comune di Falconara ne stanno studiando la riconversione, ipotizzabile in 15 - 20 anni. Progetto «di cui andrebbero chiarite le finalità prima di ipotecare i tempi e incaricare un pool di tecnici», osserva il segretario generale della Cgil di Ancona Gilberto Zoppi, che invita ad aprire una discussione serena sulla presenza e il futuro del petrolchimico perché «l'obiettivo di consolidare le condizioni dello sviluppo e dell'occupazione deve trovare un livello di condivisione». Ed è proprio sul fronte occupazionale che ci sono novità. Il responsabile degli impianti ad alta e bassa pressione Tommaso Ballatore (indagato sia per il rogo dell'8 settembre che per il successivo principio di incendio al Vacuum 1) ha rassegnato le dimissioni. Il caporeparto Franco Barone invece è stato trasferito. Due cambi che, precisa l'azienda, non hanno nulla a che vedere con i guai degli ultimi tempi. Ma c'è chi tra i sindacalisti insinua che a monte ci siano altri motivi. Quei guasti ai forni del Vacuum 3 e del Vis Breaking che secondo alcuni sarebbero stati causa di un ulteriore rallentamento della produzione nelle scorse settimane. Per gli stessi motivi l'azienda starebbe per prendere provvedimenti verso alcuni dipendenti. Per far fronte a questa evenienza le Rsu si riuniranno domani.

Acquisto del Falconara Volley Carletti rinuncia in Consiglio

di Marco Catalani

FALCONARA Carletti ritira la delibera sul volley. In un Consiglio comunale protrattosi fino a tarda ora, al momento di discutere l'ordine del giorno che si opponeva al progetto-volley, sottoscritto da una maggioranza trasversale composta dai gruppi di Margherita, Forza Italia, An, Verdi, Rc più la Ds Marcella Gasparoni e Liano Barchiesi (misto), il sindaco Giancarlo Carletti ha annunciato l'accantonamento della delibera che fin dagli esordi aveva innescato polemiche tra le squadre presenti nel panorama della pallavolo falconarese. Il progetto, partito con una delibera prsentata ad agosto, prevedeva l'acquisto del Falconara Volley da parte del Comune, il successivo affiancamento da parte dell'Istituzione Jessie Owens con il suo relativo supporto tecnico oltre all'ingresso nel cda anche di dirigenti delle altre squadre di pallavolo presenti a Falconara, con la possibilità di libero scambio di giocatori tra le società con prestiti pressoché gratuiti. Obiettivo prefissato, la conquista nel giro di un paio di anni della massima serie. L'ordine del giorno, che non riteneva «opportuno e politicamente corretto un coinvolgimento diretto del Comune, soprattutto finanziario», è stato in seguito ritirato.

 
CORRIERE ADRIATICO
“Allarme insostenibile”

Mastrovincenzo: “Confronto con le istituzioni”. Dopo l’incidente in cui è rimasto ustionato un operaio di 48 anni

Stazionarie le condizioni di Luciano Marconi (nella foto Tifi), l’operaio di 48 anni, rimasto ustionato da un getto d’acqua bollente mentre stava lavorando nella raffineria dell’Api. Già ieri si parlava di possibili dimissioni dal centro specialistico di Cesena dove è stato ricoverato con ustioni di primo e secondo grado sul 40 per cento del corpo. L’incidente ha comunque riaperto la polemica sulle condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento. Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl di Ancona, rinnova infatti l'allarme sicurezza anche alla luce di questo ultimo periodo costellato di incidenti. “E’ ora - afferma Mastrovincenzo - che il gruppo dirigente dell'Api si assuma le proprie responsabilità. Di fronte a questo rosario di incidenti, non ultimo quello dell’altro ieri, è sempre più precaria la situazione dei lavoratori nella raffineria. Anche il territorio e i suoi abitanti vivono in un clima di costante allerta, ormai insostenibile”. “La Cisl rimane in attesa di un confronto serio con le istituzioni, in particolare con la Regione Marche - conclude il suo intervento Mastrovincenzo - sulla base del Protocollo di Intesa realizzato dai sindacati con la Provincia di Ancona e il Comune di Falconara, per approfondire e delineare con chiarezza gli scenari futuri”.

Meno immobili, più consulenze

Con le variazioni di bilancio si rinviano alcuni investimenti. Pesaresi: “Esigenze nuove”

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Il Comune rivede i suoi conti e corregge il tiro su dove e come intervenire per migliorare la città. Via un milione e 821 mila euro per l'acquisto della fabbrica Filipponi che forse sarà passato al bilancio 2005, ma intanto il Comune ha deciso di investire 26 mila e 400 euro per comperare gli arredi usati (scaffalature, scrivanie, lampade ecc.) della ex ditta di pelletterie. Via anche i 500 mila euro per la villa tra via IV Novembre via Marsala dove in un primo tempo doveva essere collocata la pinacoteca comunale, stralciati anche i lavori all'ex Tapioca per quasi 75 mila euro, le opere di attuazione del piano spiaggia (200 mila euro), i lavori del P.R.U.S.S.T. (350 mila euro) e l'acquisto di una parte degli immobili del castello di Castelferretti (675 mila euro). Sostanziosa la variazione di bilancio che il consiglio comunale ha approvato ieri, nonostante gli interventi polemici di Alleanza Nazionale, Forza Italia, Verdi e Rifondazione Comunista che hanno messo l'accento su alcune incongruità. “Come ad esempio quella del costo dell'hotel Marisa - ha fatto rilevare Matteo Astolfi di An - inspiegabilmente lievitato, per non dire poi dell'assurdità di trasformare in residenza per ragazzi disagiati una delle poche strutture alberghiere vicine al mare quanto la città sta tentando di darsi una immagine turistica”. Niente da eccepire dal punto di vista formale, ha commentato il forzista Goffredo Brandoni, il quale però è entrato nel merito degli interventi stralciati e di quelli inseriti, fra cui appunto l'albergo Marisa che costerà alle casse comunali un milione e 613 mila euro. “Certo il conto finale tra gli investimenti tolti e quelli aggiunti porta ad un certo risparmio - ha precisato Brandoni - ma a chi andranno i 293 mila euro di incarichi professionali?”. Secondo l'assessore al bilancio Roberto Pesaresi (nella foto) con questa manovra correttiva si è “preso atto di nuove esigenze” e comunque “nessuno degli investimenti previsti in origine verrà tolto definitivamente sarà soltanto spostato ad un esercizio successivo”. ma al di là degli investimenti solo rinviati restano le critiche sui costi. Troppo elevati per il Verde Sergio Badialetti e per Massimo Marcelli Flori, capo gruppo di Rifondazione Comunista, “gli aumenti per i progetti cultura e turismo ai quali vanno rispettivamente quasi 305 mila e oltre 210 mila euro”. “Non ho mai sentito parlare di questi progetti e non li ho mai visti - ha affermato Marcelli Flori - è possibile chiamarci a votare ad occhi chiusi su qualcosa che non è neanche passato in commissione e poi su cifre simili?".

“Serve un confronto con i residenti”

La maxi-palestra bocciata dal consiglio Il progetto torna in commissione.

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Niente nulla osta al progetto, in deroga al PRG 99, per un nuovo maxi-impianto sportivo in via Santorre di Santarosa. Per realizzare l’edificio di notevoli dimensioni e con vari annessi (costo complessivo 2.540.000 euro) l’amministrazione comunale, dopo l’approvazione in giunta, aveva scelto la strada “breve” di un passaggio prima in commissione e poi al consiglio comunale di ieri. Ma questa corsia preferenziale non è piaciuta affatto al capogruppo di Rifondazione Comunista Massimo Marcelli Flori, che durante l’assemblea civica ha sollevato alcune pesanti obiezioni procedurali tali da scatenare vivaci polemiche fra maggioranza ed opposizione. Alla fine la giunta ha dovuto fare marcia indietro. C’è voluto l’intervento del sindaco Carletti che, nonostante i pareri favorevoli dell’assessore ai Lavori Pubblici Fausto Api e del dirigente Furio Durpetti, ha scelto la strada della “riflessione” per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Il progetto per la maxi-palestra quindi tornerà in commissione Lavori pubblici da dove secondo Marcelli Flori dovrà andare alla variante per dar spazio alle osservazioni dei cittadini. “E’ assurdo - ha dichiarato Marcelli Flori illustrando al consiglio la sua posizione - che un progetto di questo genere non venga portato a conoscenza dei residenti nel quartiere. L’impatto della struttura sarà notevole in tutta la zona ed è assolutamente necessario che sia lasciato spazio alle osservazioni”. L’impianto sportivo di via Santarosa dovrebbe ospitare una “scuola dello sport” ma il suo impatto sulla strada e su tutta la zona rischia di essere molto pesante e non solo per le dimensioni della struttura ma anche per il fatto che andrebbe a prendere il posto di una vasta area verde. Adesso il progetto dopo l’inatteso stop, dovrà tornare in commissione e di lì i consiglieri stabiliranno le procedure per il proseguimento dell’iter. Poco prima della chiusura del consiglio di ieri il sindaco Carletti ha anche informato che sulla questione volley e sul relativo intervento direttore del Comune per il momento “è tutto sospeso”.

 
RESTO DEL CARLINO
Zoppi della Cgil "Troppi infortuni in raffineria Il problema della sicurezza prima di tutto"

 

 
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