RASSEGNA STAMPA 25.10.2004

 

MESSAGGERO
“Città viva”: niente tir da queste parti o saremo costretti a bloccare la Flaminia

di MARCO CATALANI

FALCONARA Falconara ancora contro i tir. Stavolta in campo non c’è l’Amministrazione, ma cittadini del comitato Città viva che giurano battaglia a suon di blocchi stradali. Andiamo per ordine. Per risolvere il nodo traffico di Torrette il Prefetto a luglio aveva avanzato la proposta “spalma-tir” per diluire il passaggio dei camion verso tre direzioni, Pinocchio, Torrette e Falconara. Il sindaco Carletti, forte della sua delibera “anti-bisonti” che vieta l’accesso ai camion su tutti gli ingressi sud del Comune, aveva sempre risposto picche all’eventuale passaggio di mezzi pesanti sul suolo falconarese. E lo stallo s’è protratto fino ad oggi. Anche venerdì scorso sono stati 21 i tir rispediti al mittente dal contro-blocco falconarese. «Falconara – sbotta Nino Chiesi, presidente di Città viva – vive una realtà più grave di Torrette con strutture ad alto rischio ambientale come l’Api, il Sanzio e lo scalo merci ferroviario. Se non se ne tenesse conto, saremo costretti a effettuare blocchi agli ingressi sud, variante e A14». Per stamattina è previsto un vertice in Prefettura tra i Comuni interessati, Falconara e Ancona, con lo spalma-tir in agenda. «Diffidiamo – attacca Chiesi – l’assessore Terranova, che sarà presente alla riunione e al quale però va il nostro plauso per l’opera finora portata nel rispetto dell’ordinanza, a non accettare ulteriori passaggi di auto, tanto meno di tir lungo la Flaminia, vessata già da un traffico di 30.000 mezzi». Chiesi snocciola dati Arpam del febbraio 2000: «Abbiamo un PM 10 superiore di ben quattro volte la tollerabilità umana: punte di 192 mg/mc, quando le direttive fissano un massimo di 41,6». Insomma, in città i consensi a Carletti, con la sua posizione sui tir, continua a crescere. «Ringraziamo – conclude Chiesi - il sindaco per la sua ordinanza anche se dovrebbe considerare maggiormente la Flaminia, inglobandola nel centro storico, nel rispetto che merita sia dal punto di vista architettonico, sia a difesa delle attività».

 
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