Le critiche dei Comitati
FALCONARA - «L’azienda agita
lo spauracchio della perdita dei posti di lavoro per celare
la salvaguardia degli utili». I comitati di quartiere
intervengono contro la «pressione indebita dell'Api nei
confronti della Magistratura». Nel mirino un'affermazione
del vicedirettore Cleri (“se non rientriamo nella
disponibilità degli impianti si va verso il blocco della
produzione”) che per i comitati cela «non la salvaguardia
dei posti di lavoro bensì dei livelli di utili aziendali, in
presenza di accertamenti giudiziari circa le eventuali
responsabilità, anche di dirigenti, nei due incidenti».
Critiche anche ai sindacati, che «suonano la grancassa
aziendale sul pericolo occupazionale connesso al sequestro
impianti».
Ferie “forzate” per gli
impianti sequestrati
La raffineria rischia il
blocco, da domani a casa trenta dipendenti dell’Api
di LETIZIA LARICI e GIAMPAOLO
MILZI
Ferie forzate da domani per
30 dipendenti. A meno che oggi la Procura, al termine della
perizia affidata ad Amedeo Lancia, non decida il
dissequestro del Vacuum 1 e del Vis Breaking. I primi
provvedimenti di messa in libertà di parte degli oltre 500
dipendenti della raffineria sono stati annunciati ieri ai
sindacati dai vertici aziendali. E siamo solo all'inizio:
l'intenzione è quella di coinvolgere nel provvedimento cento
unità in un mese. Se poi i sigilli ai due impianti dovessero
permanere cassaintegrazione e blocco della produzione
sarebbero inevitabili. Ma i sindacati non ci stanno, perchè
«non possiamo permetterci una riduzione del personale -
spiegano Cgil, Cisl e Uil in un comunicato congiunto - in
reparti in parziale attività o in fase di spegnimento. Vanno
controllati. E'una questione di sicurezza oltre che di
garanzia contrattuale». Nella speranza di far cambiare idea
all'azienda, oggi i rappresentanti sindacali si
incontreranno nuovamente con i vertici e in caso di mancato
accordo la parola d'ordine sarà stato d'agitazione. I
sigilli ai due impianti mettono in ginocchio l'Api:
l'allarme occupazionale è il primo campanello d'allarme di
uno scenario ben più critico, dai risvolti economici
pesantissimi per azienda e comunità. L’Api rischia il blocco
e le Marche il black out. E sì perché la centrale Igcc, che
fornisce il 30% di energia elettrica alla regione,
normalmente alimentata dai due impianti posti sotto
sequestro, continua a funzionare con i residui pesanti del
Topping. Misura tampone adottata dalla raffineria, che ha
dovuto modificare tutto il suo assetto produttivo.
Accorgimento costosissimo, perché è stata sensibilmente
ridotta la produttività del Topping, che opera un primo
frazionamento del greggio in distillati destinati, dopo
varie fasi di raffinazione, alla trasformazione in gasolio e
benzine. L'azienda potrà mantenere questo nuovo assetto solo
per qualche altro giorno e, in caso di permanenza dei
sigilli, non potrà proseguire su questa linea. Il sequestro
del Vis Breaking e del Vacuum 1 interrompono di fatto il
ciclo produttivo (si continuano ad accumulare semilavorati e
i serbatoi sono pieni fino all'orlo) e mettono a rischio il
funzionamento della turbina Igcc. Il blocco è alle porte. Il
summit - Tutto dipenderà dal sopralluogo del consulente
Amedeo Lancia chiamato dai pm Bilotta e Tedeschini a far
luce su cause e modalità della fiammata del 14 ottobre
all'impianto Vacuum per la distillazione del greggio
destinato alla produzione di gasolio. Poche chance per
l'ipotesi dell'errore di manovra, restano in piedi la
cattiva manutenzione - rottura a una giuntura dell'impianto,
con perdita e autoinnesco del combustibile durante le
operazioni di filtraggio - e un inghippo-svista nel
controllo a distanza di quella operazione, automatica e
standardizzata. Rogo che ha messo nei guai il direttore
generale Franco Bellucci, il dirigente di produzione e
responsabile impianti alta e bassa pressione Tommaso
Ballatore e il numero uno della manutenzione Santino
Materia, freshi di informazione di garanzia per incendio
colposo. Lancia, frattanto, lavora nella consulenza sul
disastro al parco bitumi del 18 settembre. Nella
pre-relazione sulle cause i sospetti si concentrerebbero su
una infiltrazione di acqua nel Tank 145 poi saltato in aria
spargendo fiamme, bitume e morte; non dovuta però a un
malfunzionamento della serpentina di riscaldamento
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