RASSEGNA STAMPA 19.10.2004

 

MESSAGGERO
I sigilli all’Api non verranno tolti

Rigettata la richiesta di dissequestro degli impianti “chiusi” dopo l’ultimo rogo

di GIAMPAOLO MILZI e LETIZIA LARICI

FALCONARA Piovono su «un'auto impantanata negli off-limits operativi impartiti dalla magistratura, e in progressiva fase di spegnimento», i tre avvisi di garanzia notificati ieri sera dalla polizia giudiziaria presso la direzione Api. Destinatari: il direttore generale Franco Bellucci, il dirigente di produzione e responsabile impianti alta e bassa pressione Tommaso Ballatore e il numero uno della manutenzione Santino Materia. Ipotesi di reato: incendio colposo, in relazione alla fiammata (domata in mezz'ora) del 14 ottobre all'impianto Vacuum per la distillazione del greggio finalizzato alla produzione di gasolio. Già, il 14 ottobre, dopo l'8 settembre del gran botto al tk 145, quello del morto e dei tre feriti al Parco bitumi. E' in questa ravvicinata successione di incidenti che si spiega la linea dura (così la vede l'Api: di fonte aziendale il paragone con l'auto incolpevolmente panne), e proceduralmente ferrea, dei pm Irene Bilotta e Cristina Tedeschini. Che ieri hanno integrato le informazioni di garanzia con altre due decisioni: conferendo un supplemento di perizia su cause e modalità del guasto al Vacuum (rottura a una giuntura dell'impianto con perdita di gasolio) al loro consulente d'ufficio Amedeo Lancia, già incaricato di far luce nell'inchiesta sull'8 settembre; rispondendo picche all'ultima, accorata richiesta dell'azienda (volta, appunto, a scongiurare il paventato blocco della produzione) per il dissequestro del Vacuum e della linea di raffinazione Vis Breaking. Richiesta bocciata «allo stato della situazione» dai pm, il che significa che i sigilli, casomai, potranno essere tolti solo dopo il sopralluogo sul campo di Lancia, previsto per domani. Prima domanda per il ctu: un errore nella manovra automatizzata, nei controlli a distanza sull'operatività del Vacuum a monte dell'ultimo guaio Api? La notizia degli avvisi è arrivata proprio mentre vertici e sindacati stavano discutendo sulle possibili ripercussioni occupazionali della permanenza dei sigilli. Andato in fumo l'ultimo spiraglio di speranza, il blocco della produzione è alle porte. Non solo: anche il funzionamento della turbina Igcc, che fornisce il 30% di energia alla regione, è seriamente rischio. Da ieri la raffineria ha predisposto un assetto alternativo del ciclo produttivo in modo da garantirne l'operatività. Dopo il no della procura all'utilizzo dei residui del tar (sostanza con la quale la centrale viene normalmente alimentata e prodotta dai due impianti posti sotto sequestro), si è optato per una procedura-tampone: la carica verrà garantita con il residuo pesante del Topping che confluirà nella centrale di coogenerazione elettrica invece di subire le ulteriori lavorazioni previste dai normali cicli produttivi. Misura temporanea che potrà restare attiva solo fino alla fine della settimana. Poi sarà black-out. In tutto questo l'azienda annuncia la mobilità per parte dei suoi 532 dipendenti. «Se la magistratura non sbloccherà gli impianti nel giro di breve - spiega Andrea Fiordelmondo della Uil Uilcem - La raffineria farà ricorso agli ammortizzatori sociali. Questo non significa che tra oggi e domani i lavoratori si troveranno tutti a spasso, il percorso sarà lungo e concordato con i sindacati, ma inevitabile. Se ne riparlerà oggi nel corso di un'altra riunione». Intanto riprende quota l’intesa tra Regione, Provincia e Comune per la riconversione della raffineria che dovrebbe essere oggetto di studio da parte di un selezionato gruppo di esperti. L’ultima novità è che tra questi potrebbe esserci l’ex ministro al Lavoro del governo Prodi, Tiziano Treu. A lui sarebbe affidata l’analisi della riconversione dei posti di lavoro

Raffica di “no” dei pm alla raffineria

FALCONARA Ieri è affondato l'ultimo tentativo per scongiurare i blocchi in aree considerate fondamentali per tirarsi fuori da «una situazione di stallo industriale mai così drammatica nella storia dell'azienda», dicono all’Api. «Nonostante le le aree interessate non abbiano nulla a che fare con esigenze probatorie», giura l'avvocato Biacca, sono diverse le richieste bocciate dai pm: per la prosecuzione del programma manutenzioni, e, almeno, per il dissequestro della giacenze di tar necessarie all'alimentazione dell’Iccg. Inutile anche il sollecito di un anticipo del sopralluogo del ctu inoltrato dai consulenti Api Ortolani e Lion.

Niente bus a senso alterno

Senso unico alternato per i bus. Lo chiede il Comitato di Villanova a seguito del cantiere nel sottopasso (previsti 40 giorni) con i bus dirottati sulla variante. Ad un'interrogazione di Romeo Maiolini (Sdi) il comandante della polizia municipale Romolo Cipolletti ha escluso la possibilità, ipotizzando di aprire la via nei week-end.

Polveri e smog, il Comune passa all’attacco

A fine mese il primo week-end senza macchine. Poi arriveranno le targhe alterne. Sabato 30 e domenica 31 ottobre tennis, calcio e scacchi saranno le “regine” di corso Garibaldi e viale della Vittoria Tagliacozzo: «E’ solo l’aperitivo della nostra battaglia»

di MARINA VERDENELLI e LETIZIA LARICI

Prima il week-end ecologico. Poi le targhe alterne. Il Comune mette a punto la strategia per contrastare smog e polveri sottili. Giornate senz’auto - Lo sport in piazza anticipa l'avvio delle domeniche ecologiche, con la chiusura al traffico delle vie cittadine, al vaglio della giunta comunale che deve ancora pronunciarsi sulle date in calendario. E proprio prima del via ufficiale ecco deciso l'aperitivo della strategia studiata per abbattere l'inquinamento atmosferico già testata lo scorso anno. Il prossimo 30 e 31 ottobre, sabato e domenica, corso Garibaldi e il viale della Vittoria saranno chiusi al traffico per permettere lo svolgimento dell'iniziativa, lanciata dall'assessorato allo sport e turismo e da quello alle politiche giovanili e alle partecipazioni democratiche, "Vivi Ancona a piedi e in libertà". Da decidere ancora l'orario di chiusura delle citate strade che dovrebbe ricadere dalla mattina alle ore 10 fino al tardo pomeriggio, il tempo di svolgimento delle iniziative dedicate allo sport all'aria aperta. «Sarà il primo fine settimana ecologico - anticipa Daniele Tagliacozzo, assessore alla sport - inondato da discipline sportive rivolte a grandi e bambini. Quattro le piazze interessate: piazza Cavour, piazza Roma, piazza Pertini e piazza Diaz. In entrambe le giornate si giocherà a scacchi, a calcio (prevista una partita davanti al piazzale dello stadio Dorico), a tennis e si terrà un raduno ciclistico con appassionati del gruppo "Team Ponte" di Fano lontani dal traffico cittadino». Per il 31 la giornata proseguirà fino alla sera con l'appuntamento, a partire dalle ore 17, per la festa di Halloween che si svolgerà al parco del Cardeto.
Targhe alterne - In attesa di capire cosa decideranno gli altri Comuni della provincia sull’istituzione delle targhe alterne, va avanti il progetto varato in tandem da Ancona e Falconara. L’intenzione è quella di partire con questo provvedimento domenica 7 e lunedì 8 novembre. Targhe alterne in vigore almeno sino a marzo dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Allo studio, per quel che riguarda Ancona, la possibilità anche di bloccare i veicoli non catalizzati, motocicli compresi. Sembra definirsi anche il piano “targhe alterne” del comune di Falconara. Dopo l’ok alla prima domenica del mese sembra prospettarsi un provvedimento a metà per il lunedì. Il divieto scatterebbe infatti solo il lunedì pomeriggio così da consentire il regolare svolgimento del mercato mattutino del lunedì.

 
CORRIERE ADRIATICO
L’Api guadagna tempo

Carburante alternativo per alimentare la centrale senza scorte. Cerchiamo di limitare le ricadute sull’occupazione”

di MARINA MINELLI

Assetto alternativo da ieri per l’impianto di cogenerazione della raffineria Api, che in via temporanea per evitare il blocco totale dell’Igcc sta utilizzando il residuo pesante del “Topping”. “Si tratta di una misura tampone – spiegano in azienda – anche perché è decisamente antieconomica in quanto il prodotto usato per far funzionare l’Igcc non è di scarto, ma contiene parti nobili”. Una soluzione individuata dall’azienda per guadagnare tempo ed evitare il fermo totale dell’impianto di cogenerazione ed i relativi problemi occupazionali dopo il sequestro delle due linee di produzione Vis Breaking e Vacuum I (i cui residui alimentavano l’Igcc) imposto dalla magistratura a seguito degli incidenti dell’8 settembre e del 14 ottobre. “Stiamo cercando di guadagnare tempo – proseguono all’Api – e limitare per quanto possibile le ricadute sul personale, si tratta di una situazione in evoluzione, ma speriamo di poter tornare quanto prima a disporre dell’intero impianto visto che la raffinazione è un ciclo ed interrompere un anello della catena rischia di creare problemi molto seri”. Entro pochi giorni, comunque, sembra sia previsto un sopralluogo del tecnico incaricato della perizia ufficiale e quindi l’azienda spera in un sequestro rapido almeno del Vacuum I, il settore interessato dall’incendio del 14 ottobre, dove si producevano gasolio, bitume e appunto i residui per l’Igcc. Intanto ieri pomeriggio i vertici dell’azienda falconarese hanno incontrato la Rsu e i responsabili di categoria delle tre sigle sindacali per illustrare la situazione e definire le prospettive future. “Le difficoltà sono state confermate – riferisce il segretario provinciale della Cgil, Gilberto Zoppi – l’Igcc procede ad un regime molto basso, e lavora grazie ad un altro impianto, ma le condizioni non sono ottimali, quindi la situazione non potrà durare a lungo”. Unica possibilità, dunque, il sopralluogo del perito e quindi la rimozione dei sigilli in tempi brevi. “Se questo non dovesse avvenire – prosegue Zoppi – l’Api sarebbe costretta a mettere in libertà un certo numero di lavoratori, ma non è stato precisato quanti”. Sempre ieri Zoppi ha fatto notare che l’ennesimo incendio scoppiato alla raffineria Api ripropone “con drammaticità la situazione dello stabilimento e del suo futuro”. Il segretario della Cgil chiede alla Regione di convocare al più presto un incontro con le organizzazioni sindacali che devono essere coinvolte nei progetti o studi di riconversione. “Il quadro attuale – osserva Zoppi – solleva due problemi prioritari: il primo che attiene alla necessità di chiudere rapidamente l’indagine della magistratura consentendo così la ripresa a pieno regime dell’attività lavorativa; il secondo è l’avvio di uno studio di riconversione produttiva di cui Regione, Provincia e Comune si fanno interpreti e portatori e che non può prescindere da un coinvolgimento preventivo del sindacato confederale e di categoria”. Posizione confermata anche da Stefano Mastrovincenzo, segretario provinciale Cisl sulla sicurezza, ma anche sulla necessità che le istituzioni “chiariscano al più presto quali percorsi intendono attuare a proposito della riconversione”.

Operazione “cantieri aperti”

La città cambia volto

di MARINA MINELLI

FALCONARA - E’ partita l’operazione “cantieri aperti” destinata a trasformare la città rammodernando, dove c’è urgenza di sistemare strutture datate e costruendo “ex novo” laddove è avvertibile l’esigenza di ricreare e di rifare. “Una serie di interventi – precisa il neo presidente del Cam, Aldemaro Pietrucci - certamente non fini a se stessi, ma il cui obiettivo è quello di fornire alla cittadinanza servizi sempre più efficienti e di erogare prestazioni d’avanguardia”. Otto i cantieri in piena attività: il percorso “A scuola andiamo da soli” in via Italia, l’eliminazione infiltrazioni d’acqua e rifacimento marciapiedi presso il sottopasso di via Balzelli, il rifacimento di marciapiedi in via Ville nel tratto compreso tra via Liguria e via Barcaglione, la realizzazione del marciapiede in via Liguria nella zona adiacente il campo sportivo, la realizzazione del marciapiede in via Leonardo da Vinci, la realizzazione di pozzi profondi presso la discarica comunale di via Saline, il rifacimento di un tratto di fognatura in piazza Albertelli a Castelferretti, il completamento opere di urbanizzazione in via Molino al quartiere “Stadio”. A breve, invece, inizieranno i lavori urgenti per il risanamento stradale di via Goldoni al quartiere “Stadio”, l’intervento per la manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi nelle vie Foscolo e Pascoli sempre al quartiere “Stadio” e il rifacimento dei marciapiedi in via Emilia e del percorso pedonale tra via Emilia e via Campania a Palombina Vecchia. Procedure di appalto avviate invece per due opere, la sistemazione del percorso pedonale nella pineta vicino al palazzo comunale di piazza Municipio e la realizzazione di un percorso pedonale da via Campania a via Alto Adige nella zona collinare del quartiere di “Palombina Vecchia”. Nel piano investimenti 2004 predisposto dall’amministrazione comunale ci sono tra l’altro altri interventi: tra cui la sistemazione via Quarto, il rifacimento gradinate parcheggio di via 8 Marzo, la sistemazione dei marciapiedi in via XXV Aprile a Castelferretti.

 
RESTO DEL CARLINO
Tre avvisi di garanzia per l'incendio all'Api

E domani si decide sulla sorte degli operai. Impianti a ritmo ridotto, primi problemi di stoccaggio.

FALCONARA - Tre avvisi di garanzia per il principio d'incendio di giovedì scorso all'Api. I Pm Bilotta e Tedeschini li hanno inviati ad altrettanti dirigenti dell'impianto: il reato contestato è quello di incendio colposo. Le indagini, su delega della Procura, sono state affidate ai carabinieri del reparto operativo di Ancona. Sul fronte sindacale nessuna buona notizia dopo l'incontro tra i vertici dell'Api ed i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil: il sequestro resta e si fa sempre più concreta la necessita di «mettere in libertà» parte dei lavoratori: il termine ultimo per decidere resta quello di domani «Seguiremo quotidianamente l'evolversi degli eventi - spiega Paolinelli della Cisl - ogni giorno è prezioso» Più pessimista Fiordelmondo della Uil: «L'azienda non aveva mai parlato di ridimensionare l'organico - commenta - ma senza un dissequestro il ciclo di produzione va verso la paralisi. Per questo rivolgo ai politici un appello: la crisi e oggettiva, non ci sono strumentalizzazioni». Appello cui è sensibile l'assessore regionale Amagliani: «Lo scenario socio-economico è delicato, e va tenuto in debito conto. D'altra parte, la magistratura deve fare il suo corso». Più duro l'assessore all'ambiente di Falconara Scortichini: «Le responsabilità della crisi vanno imputate alla dirigenza Api». Intanto l'azienda ha trovato una soluzione tampone per rinviare il blocco della centrale termoelettrica: verrà alimentata con gli scarti «nobili» dell'impianto Topping, che raffina benzina. Scarti ricchi che verranno "sacrificati", comportando oneri aggiuntivi, ma che permetteranno di limitare i tagli al personale. Intanto i disagi aumentano: con il ciclo produttivo ridotto, l'azienda comincia infatti ad avere problemi di stoccaggio, con prodotto semi-lavorato che continua ad accumularsi.

 
inizio pagina   rassegna stampa