MESSAGGERO |
I sigilli all’Api non
verranno tolti
Rigettata la richiesta di
dissequestro degli impianti “chiusi” dopo l’ultimo rogo
di GIAMPAOLO MILZI e LETIZIA
LARICI
FALCONARA Piovono su «un'auto
impantanata negli off-limits operativi impartiti dalla
magistratura, e in progressiva fase di spegnimento», i tre
avvisi di garanzia notificati ieri sera dalla polizia
giudiziaria presso la direzione Api. Destinatari: il
direttore generale Franco Bellucci, il dirigente di
produzione e responsabile impianti alta e bassa pressione
Tommaso Ballatore e il numero uno della manutenzione Santino
Materia. Ipotesi di reato: incendio colposo, in relazione
alla fiammata (domata in mezz'ora) del 14 ottobre
all'impianto Vacuum per la distillazione del greggio
finalizzato alla produzione di gasolio. Già, il 14 ottobre,
dopo l'8 settembre del gran botto al tk 145, quello del
morto e dei tre feriti al Parco bitumi. E' in questa
ravvicinata successione di incidenti che si spiega la linea
dura (così la vede l'Api: di fonte aziendale il paragone con
l'auto incolpevolmente panne), e proceduralmente ferrea, dei
pm Irene Bilotta e Cristina Tedeschini. Che ieri hanno
integrato le informazioni di garanzia con altre due
decisioni: conferendo un supplemento di perizia su cause e
modalità del guasto al Vacuum (rottura a una giuntura
dell'impianto con perdita di gasolio) al loro consulente
d'ufficio Amedeo Lancia, già incaricato di far luce
nell'inchiesta sull'8 settembre; rispondendo picche
all'ultima, accorata richiesta dell'azienda (volta, appunto,
a scongiurare il paventato blocco della produzione) per il
dissequestro del Vacuum e della linea di raffinazione Vis
Breaking. Richiesta bocciata «allo stato della situazione»
dai pm, il che significa che i sigilli, casomai, potranno
essere tolti solo dopo il sopralluogo sul campo di Lancia,
previsto per domani. Prima domanda per il ctu: un errore
nella manovra automatizzata, nei controlli a distanza
sull'operatività del Vacuum a monte dell'ultimo guaio Api?
La notizia degli avvisi è arrivata proprio mentre vertici e
sindacati stavano discutendo sulle possibili ripercussioni
occupazionali della permanenza dei sigilli. Andato in fumo
l'ultimo spiraglio di speranza, il blocco della produzione è
alle porte. Non solo: anche il funzionamento della turbina
Igcc, che fornisce il 30% di energia alla regione, è
seriamente rischio. Da ieri la raffineria ha predisposto un
assetto alternativo del ciclo produttivo in modo da
garantirne l'operatività. Dopo il no della procura
all'utilizzo dei residui del tar (sostanza con la quale la
centrale viene normalmente alimentata e prodotta dai due
impianti posti sotto sequestro), si è optato per una
procedura-tampone: la carica verrà garantita con il residuo
pesante del Topping che confluirà nella centrale di
coogenerazione elettrica invece di subire le ulteriori
lavorazioni previste dai normali cicli produttivi. Misura
temporanea che potrà restare attiva solo fino alla fine
della settimana. Poi sarà black-out. In tutto questo
l'azienda annuncia la mobilità per parte dei suoi 532
dipendenti. «Se la magistratura non sbloccherà gli impianti
nel giro di breve - spiega Andrea Fiordelmondo della Uil
Uilcem - La raffineria farà ricorso agli ammortizzatori
sociali. Questo non significa che tra oggi e domani i
lavoratori si troveranno tutti a spasso, il percorso sarà
lungo e concordato con i sindacati, ma inevitabile. Se ne
riparlerà oggi nel corso di un'altra riunione». Intanto
riprende quota l’intesa tra Regione, Provincia e Comune per
la riconversione della raffineria che dovrebbe essere
oggetto di studio da parte di un selezionato gruppo di
esperti. L’ultima novità è che tra questi potrebbe esserci
l’ex ministro al Lavoro del governo Prodi, Tiziano Treu. A
lui sarebbe affidata l’analisi della riconversione dei posti
di lavoro
Raffica di “no” dei pm
alla raffineria
FALCONARA Ieri è affondato
l'ultimo tentativo per scongiurare i blocchi in aree
considerate fondamentali per tirarsi fuori da «una
situazione di stallo industriale mai così drammatica nella
storia dell'azienda», dicono all’Api. «Nonostante le le aree
interessate non abbiano nulla a che fare con esigenze
probatorie», giura l'avvocato Biacca, sono diverse le
richieste bocciate dai pm: per la prosecuzione del programma
manutenzioni, e, almeno, per il dissequestro della giacenze
di tar necessarie all'alimentazione dell’Iccg. Inutile anche
il sollecito di un anticipo del sopralluogo del ctu
inoltrato dai consulenti Api Ortolani e Lion.
Niente bus a senso alterno
Senso unico alternato per i
bus. Lo chiede il Comitato di Villanova a seguito del
cantiere nel sottopasso (previsti 40 giorni) con i bus
dirottati sulla variante. Ad un'interrogazione di Romeo
Maiolini (Sdi) il comandante della polizia municipale Romolo
Cipolletti ha escluso la possibilità, ipotizzando di aprire
la via nei week-end.
Polveri e smog, il Comune
passa all’attacco
A fine mese il primo week-end
senza macchine. Poi arriveranno le targhe alterne. Sabato 30
e domenica 31 ottobre tennis, calcio e scacchi saranno le
“regine” di corso Garibaldi e viale della Vittoria
Tagliacozzo: «E’ solo l’aperitivo della nostra battaglia»
di MARINA VERDENELLI e
LETIZIA LARICI
Prima il week-end ecologico.
Poi le targhe alterne. Il Comune mette a punto la strategia
per contrastare smog e polveri sottili. Giornate senz’auto -
Lo sport in piazza anticipa l'avvio delle domeniche
ecologiche, con la chiusura al traffico delle vie cittadine,
al vaglio della giunta comunale che deve ancora pronunciarsi
sulle date in calendario. E proprio prima del via ufficiale
ecco deciso l'aperitivo della strategia studiata per
abbattere l'inquinamento atmosferico già testata lo scorso
anno. Il prossimo 30 e 31 ottobre, sabato e domenica, corso
Garibaldi e il viale della Vittoria saranno chiusi al
traffico per permettere lo svolgimento dell'iniziativa,
lanciata dall'assessorato allo sport e turismo e da quello
alle politiche giovanili e alle partecipazioni democratiche,
"Vivi Ancona a piedi e in libertà". Da decidere ancora
l'orario di chiusura delle citate strade che dovrebbe
ricadere dalla mattina alle ore 10 fino al tardo pomeriggio,
il tempo di svolgimento delle iniziative dedicate allo sport
all'aria aperta. «Sarà il primo fine settimana ecologico -
anticipa Daniele Tagliacozzo, assessore alla sport -
inondato da discipline sportive rivolte a grandi e bambini.
Quattro le piazze interessate: piazza Cavour, piazza Roma,
piazza Pertini e piazza Diaz. In entrambe le giornate si
giocherà a scacchi, a calcio (prevista una partita davanti
al piazzale dello stadio Dorico), a tennis e si terrà un
raduno ciclistico con appassionati del gruppo "Team Ponte"
di Fano lontani dal traffico cittadino». Per il 31 la
giornata proseguirà fino alla sera con l'appuntamento, a
partire dalle ore 17, per la festa di Halloween che si
svolgerà al parco del Cardeto.
Targhe alterne - In attesa di capire cosa decideranno gli
altri Comuni della provincia sull’istituzione delle targhe
alterne, va avanti il progetto varato in tandem da Ancona e
Falconara. L’intenzione è quella di partire con questo
provvedimento domenica 7 e lunedì 8 novembre. Targhe alterne
in vigore almeno sino a marzo dalle 8.30 alle 12.30 e dalle
15 alle 19. Allo studio, per quel che riguarda Ancona, la
possibilità anche di bloccare i veicoli non catalizzati,
motocicli compresi. Sembra definirsi anche il piano “targhe
alterne” del comune di Falconara. Dopo l’ok alla prima
domenica del mese sembra prospettarsi un provvedimento a
metà per il lunedì. Il divieto scatterebbe infatti solo il
lunedì pomeriggio così da consentire il regolare svolgimento
del mercato mattutino del lunedì.
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CORRIERE ADRIATICO |
L’Api guadagna tempo
Carburante alternativo per
alimentare la centrale senza scorte. Cerchiamo di limitare
le ricadute sull’occupazione”
di MARINA MINELLI
Assetto alternativo da ieri
per l’impianto di cogenerazione della raffineria Api, che in
via temporanea per evitare il blocco totale dell’Igcc sta
utilizzando il residuo pesante del “Topping”. “Si tratta di
una misura tampone – spiegano in azienda – anche perché è
decisamente antieconomica in quanto il prodotto usato per
far funzionare l’Igcc non è di scarto, ma contiene parti
nobili”. Una soluzione individuata dall’azienda per
guadagnare tempo ed evitare il fermo totale dell’impianto di
cogenerazione ed i relativi problemi occupazionali dopo il
sequestro delle due linee di produzione Vis Breaking e
Vacuum I (i cui residui alimentavano l’Igcc) imposto dalla
magistratura a seguito degli incidenti dell’8 settembre e
del 14 ottobre. “Stiamo cercando di guadagnare tempo –
proseguono all’Api – e limitare per quanto possibile le
ricadute sul personale, si tratta di una situazione in
evoluzione, ma speriamo di poter tornare quanto prima a
disporre dell’intero impianto visto che la raffinazione è un
ciclo ed interrompere un anello della catena rischia di
creare problemi molto seri”. Entro pochi giorni, comunque,
sembra sia previsto un sopralluogo del tecnico incaricato
della perizia ufficiale e quindi l’azienda spera in un
sequestro rapido almeno del Vacuum I, il settore interessato
dall’incendio del 14 ottobre, dove si producevano gasolio,
bitume e appunto i residui per l’Igcc. Intanto ieri
pomeriggio i vertici dell’azienda falconarese hanno
incontrato la Rsu e i responsabili di categoria delle tre
sigle sindacali per illustrare la situazione e definire le
prospettive future. “Le difficoltà sono state confermate –
riferisce il segretario provinciale della Cgil, Gilberto
Zoppi – l’Igcc procede ad un regime molto basso, e lavora
grazie ad un altro impianto, ma le condizioni non sono
ottimali, quindi la situazione non potrà durare a lungo”.
Unica possibilità, dunque, il sopralluogo del perito e
quindi la rimozione dei sigilli in tempi brevi. “Se questo
non dovesse avvenire – prosegue Zoppi – l’Api sarebbe
costretta a mettere in libertà un certo numero di
lavoratori, ma non è stato precisato quanti”. Sempre ieri
Zoppi ha fatto notare che l’ennesimo incendio scoppiato alla
raffineria Api ripropone “con drammaticità la situazione
dello stabilimento e del suo futuro”. Il segretario della
Cgil chiede alla Regione di convocare al più presto un
incontro con le organizzazioni sindacali che devono essere
coinvolte nei progetti o studi di riconversione. “Il quadro
attuale – osserva Zoppi – solleva due problemi prioritari:
il primo che attiene alla necessità di chiudere rapidamente
l’indagine della magistratura consentendo così la ripresa a
pieno regime dell’attività lavorativa; il secondo è l’avvio
di uno studio di riconversione produttiva di cui Regione,
Provincia e Comune si fanno interpreti e portatori e che non
può prescindere da un coinvolgimento preventivo del
sindacato confederale e di categoria”. Posizione confermata
anche da Stefano Mastrovincenzo, segretario provinciale Cisl
sulla sicurezza, ma anche sulla necessità che le istituzioni
“chiariscano al più presto quali percorsi intendono attuare
a proposito della riconversione”.
Operazione “cantieri
aperti”
La città cambia volto
di MARINA MINELLI
FALCONARA - E’ partita
l’operazione “cantieri aperti” destinata a trasformare la
città rammodernando, dove c’è urgenza di sistemare strutture
datate e costruendo “ex novo” laddove è avvertibile
l’esigenza di ricreare e di rifare. “Una serie di interventi
– precisa il neo presidente del Cam, Aldemaro Pietrucci -
certamente non fini a se stessi, ma il cui obiettivo è
quello di fornire alla cittadinanza servizi sempre più
efficienti e di erogare prestazioni d’avanguardia”. Otto i
cantieri in piena attività: il percorso “A scuola andiamo da
soli” in via Italia, l’eliminazione infiltrazioni d’acqua e
rifacimento marciapiedi presso il sottopasso di via
Balzelli, il rifacimento di marciapiedi in via Ville nel
tratto compreso tra via Liguria e via Barcaglione, la
realizzazione del marciapiede in via Liguria nella zona
adiacente il campo sportivo, la realizzazione del
marciapiede in via Leonardo da Vinci, la realizzazione di
pozzi profondi presso la discarica comunale di via Saline,
il rifacimento di un tratto di fognatura in piazza
Albertelli a Castelferretti, il completamento opere di
urbanizzazione in via Molino al quartiere “Stadio”. A breve,
invece, inizieranno i lavori urgenti per il risanamento
stradale di via Goldoni al quartiere “Stadio”, l’intervento
per la manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi
nelle vie Foscolo e Pascoli sempre al quartiere “Stadio” e
il rifacimento dei marciapiedi in via Emilia e del percorso
pedonale tra via Emilia e via Campania a Palombina Vecchia.
Procedure di appalto avviate invece per due opere, la
sistemazione del percorso pedonale nella pineta vicino al
palazzo comunale di piazza Municipio e la realizzazione di
un percorso pedonale da via Campania a via Alto Adige nella
zona collinare del quartiere di “Palombina Vecchia”. Nel
piano investimenti 2004 predisposto dall’amministrazione
comunale ci sono tra l’altro altri interventi: tra cui la
sistemazione via Quarto, il rifacimento gradinate parcheggio
di via 8 Marzo, la sistemazione dei marciapiedi in via XXV
Aprile a Castelferretti. |
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RESTO DEL CARLINO |
Tre avvisi di garanzia per
l'incendio all'Api
E domani si decide sulla
sorte degli operai. Impianti a ritmo ridotto, primi problemi
di stoccaggio.
FALCONARA - Tre avvisi di
garanzia per il principio d'incendio di giovedì scorso
all'Api. I Pm Bilotta e Tedeschini li hanno inviati ad
altrettanti dirigenti dell'impianto: il reato contestato è
quello di incendio colposo. Le indagini, su delega della
Procura, sono state affidate ai carabinieri del reparto
operativo di Ancona. Sul fronte sindacale nessuna buona
notizia dopo l'incontro tra i vertici dell'Api ed i
rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil: il sequestro resta e si
fa sempre più concreta la necessita di «mettere in libertà»
parte dei lavoratori: il termine ultimo per decidere resta
quello di domani «Seguiremo quotidianamente l'evolversi
degli eventi - spiega Paolinelli della Cisl - ogni giorno è
prezioso» Più pessimista Fiordelmondo della Uil: «L'azienda
non aveva mai parlato di ridimensionare l'organico -
commenta - ma senza un dissequestro il ciclo di produzione
va verso la paralisi. Per questo rivolgo ai politici un
appello: la crisi e oggettiva, non ci sono
strumentalizzazioni». Appello cui è sensibile l'assessore
regionale Amagliani: «Lo scenario socio-economico è
delicato, e va tenuto in debito conto. D'altra parte, la
magistratura deve fare il suo corso». Più duro l'assessore
all'ambiente di Falconara Scortichini: «Le responsabilità
della crisi vanno imputate alla dirigenza Api». Intanto
l'azienda ha trovato una soluzione tampone per rinviare il
blocco della centrale termoelettrica: verrà alimentata con
gli scarti «nobili» dell'impianto Topping, che raffina
benzina. Scarti ricchi che verranno "sacrificati",
comportando oneri aggiuntivi, ma che permetteranno di
limitare i tagli al personale. Intanto i disagi aumentano:
con il ciclo produttivo ridotto, l'azienda comincia infatti
ad avere problemi di stoccaggio, con prodotto semi-lavorato
che continua ad accumularsi. |
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