Filtro in tilt, nuovo
incendio all’Api
Fiamme alla raffineria,
scatta il piano d’emergenza, treni fermi: nessun ferito.
Allarme alle 20, 45: il fuoco si sprigiona da un impianto di
distillazione. Paura finita dopo mezz’ora
(Ha collaborato Marco
Catalani)
FALCONARA Ancora fiamme,
ancora fumo, ancora paura. Ieri alla raffineria Api è
scattato di nuovo l’allarme rosso. Il bilancio finale, per
fortuna, non è grave, almeno per quanto riguarda le persone:
nessuno è rimasto ferito. Ma il ricordo dell’8 settembre,
quando un’esplosione nella raffineria causò la morte di un
camionista e altre tre persone restarono ustionate, è ancora
troppo fresco e quando dall’Api si è visto un fumo denso
alzarsi e coprire la ferrovia, in molti hanno pensato al
peggio. Erano le 20.45 quando si è guastato un filtro di una
colonna dell’impianto Vacuum 1 in cui si raffinano benzina e
prodotti pesanti, nell’area della raffineria verso Ancona.
Non c’è voluto molto perchè dall’impianto si levassero le
fiamme e, soprattutto, una pesante coltre di fumo. Scattato
l’allarme, sul posto è arrivata a sirene spiegate una task
force: vigili del fuoco (con quattro mezzi e quattordici
persone) polizia, carabinieri, ambulanze del 118. Intanto
scattava il piano di emergenza, con l’interruzione della
linea ferroviario durata comunque solo una decina di minuti.
L’emergenza “vera” è durata una mezz’oretta, poi i pompieri
sono riusciti a mettere la situazione sotto controllo.
Intanto neppure gli operai del turno di notte venivano fatti
entrare nella raffineria e sono rimasti fuori per diverso
tempo. Bloccato ai cancelli anche il ragazzo che portava
otto pizze ordinate dai lavoratori. Sul posto sono arrivati
anche il prefetto Giulio Maninchedda («un incendio di per sè
non particolarmente rilevante - dice - Forse lo spiegamento
di forze è stato eccessivo ma in questi casi è meglio
così»), il sindaco di Falconara Giancarlo Carletti e gli
assessori Fausto Api (Urbanistica) e Giancarlo Scortichini
(Ambiente). E davanti alla raffineria è subito esplosa la
polemica. I residenti di Villanova giurano di aver
telefonato all’Ufficio ambiente del Comune alle 21.10 per
scoprire che nessuno sapeva niente dell’incidente. E gli
amministratori confermano: l’Api ha avvisato il Comune alle
21.15, con un ritardo giudicato inaccettabile. Da pare sua
la raffineria in una nota specifica che «si è sviluppato un
incendio di lieve entità innescato da una limitata perdita
di prodotto caldo. L’incendio è stato circoscritto nel giro
di mezz’ora e alle 21.30 definitivamente sedato». Il piano
di emergenza, aggiunge la nota, «è scattato puntualmente con
l’intervento della squadra di primo soccorso e l’arrivo
immediato dei vigili del fuoco di Ancona. Nell’incendio non
sono state coinvolte persone».
Sottopasso chiuso
Chiuso il sottopassaggio di
Villanova (nella foto) e traffico diretto a nord deviato in
via Marconi per l’eliminazione delle acque meteoriche. Il
traffico viene deviato verso la variante. I lavori non
stanno creando eccessivi disagi a parte le ore di punta,
quando si verificano code e rallentamenti.
Metrò di superficie,
arriva un’altra fermata
Nuova fermata per la
metropolitana di superficie. Il 15 dicembre verrà inaugurata
la stazione Falconara-Stadio. A disposizione per gli utenti
anche un ampio parcheggio. Si tratta della seconda linea
nuova dopo quella di Jesi che serve anche Ancona Città.
Dunque saranno quattro le nuove corse che effettueranno
Fabriano Ancona e viceversa. Considerando anche che dallo
scorso settembre sono tre i treni a transitare da
Senigallia, Jesi, Civitanova e percorso contrario.
Attualmente sono 14 i treni che quotidianamente fermano a
Torrette. Quelli diretti verso Jesi potranno in futuro
effettuare la sosta presso Falconara-Stadio. «In 15 minuti
si arriverà da Falconara ad Ancona marittima – afferma
l’assessore D’Alessio – sfido chiunque a far meglio». |
Incendio all’Api, mezz’ora di
paura
Allarme ieri sera a Falconara
alle 20 e 40 Treni bloccati per più di un’ora, accorrono
anche il sindaco e il prefetto Tornano le polemiche sulla
sicurezza dell’impianto e sul rinnovo della concessione
Molto fumo dalla pompa di un serbatoio, ma i vigili del
fuoco hanno spento subito le fiamme
di EDOARDO DANIELIE e MARINA
MINELLI
FALCONARA - Incendio in
raffineria, ma stavolta per fortuna non si piangono vittime
e la paura di un disastro è rientrata in fretta. L’allarme è
scattato ieri sera intorno alle 20 e 40, con il consueto
carico di paure e timori. Fantasmi di tragedie vicine - come
quella dell’8 settembre - o più lontane - quella del 25
agosto del 1999, ma comunque ben presenti davanti agli occhi
di tutti i falconaresi. L’allarme ha coinvolto tutto
l’apparato di sicurezza: dai vigili del fuoco alla
capitaneria di porto; dalle forze dell’ordine alle centrali
sanitarie del 118 e degli ospedali. Una mezz’ora di tensione
che s’è poi allentata. Quando s’è chiarito che non c’erano
persone coinvolte. E che il principio d’incendio, che aveva
provocato poche fiamme e tanto fumo, era sotto il controllo
dei vigili del fuoco. Spento l’incendio, divampano subito le
polemiche: e il tema della presenza della raffineria a
Falconara. L’incendio s’è sviluppato nei pressi di un
serbatoio di olio pesante. Una sorta di greggio non
convenzionale tristemente noto perché ha inondato le coste
della Galizia dopo il naufragio della petroliera Prestige.
Difficile, dalle prime notizie, sapere che cosa esattamente
sia andato a fuoco: le prime ipotesi parlano di un filtro di
una pompa a fondo colonna nella zona “Vacuum 1”, tra la
ferrovia e l’impianto di raffinazione vero e proprio.
Secondo l’azienda, il tutto è stato innescato da una
“limitata perdita di prodotto caldo”. Alle fiamme che sono
divampate, ha fatto seguito una densa colonna di fumo. Le
squadre antincendio della raffineria, assieme ai vigili del
fuoco di Ancona e del distaccamento Porto. Allertati, e
pronti a partire, anche gli equipaggi dei vigili del fuoco
di stanza all’aeroporto: per fortuna il loro intervento non
si è reso necessario. Le fiamme sono state domate in poco
tempo; poi l’opera dei vigili del fuoco è proseguita per
raffreddare il serbatoio e scongiurare guai peggiori.
L’allarme è cessato dopo circa una mezz’ora anche se l’opera
di raffreddamento è terminata intorno alle 21 e 30.
L’incendio ha fatto scattare, alle 20 e 55, il blocco
automatico della linea ferroviaria Adriatica. Ad Ancona è
stato fermato l’Eurostar diretto a Bologna e Milano; a
Pesaro i treni - un Intercity e un interregionale - diretti
a sud. Il traffico è ripreso circa un’ora dopo il blocco con
pesanti disagi per i viaggiatori. Non si segnalano invece
problemi per i voli del Sanzio che sono andati avanti come
in occasione dell’incidente del mese scorso: in quella
occasione si rese necessario invertire le rotte dei velivoli
in arrivo e in partenza. Nella fase calda dell’emergenza di
ieri sera però anche lo scalo aeroportuale è stato messo in
pre-allerta. Massiccio lo schieramento di mezzi di soccorso
giunti in raffineria: un’ambulanza e l’auto medica della
Croce Gialla di Falconara hanno presidiato l’area anche dopo
la fine dell’allarme. L’incidente è stato classificato di
categoria 2, come, nei momenti iniziali, quello dell’8
settembre. Sul posto è giunto anche il prefetto Giulio
Maninchedda che ha fatto un sopralluogo accompagnato da
alcuni dirigenti dei vigili del fuoco e della azienda. Le
forze dell’ordine hanno tenuto sotto controllo la situazione
all’esterno della raffineria dove, però, non s’è reso
necessario la chiusura del traffico veicolare della statale.
Quando l’allarme era appena cessato, già s’alimentavano
nuove polemiche sul versante politico. Il capogruppo dei
Verdi in consiglio regionale, Marco Moruzzi, parlava già
ieri sera di una ”nuova dimostrazione che la sicurezza
all’Api non è garantita e che il protocollo d’intesa non è
idoneo a dare sufficienti garanzie. Si pone di nuovo con
forza il problema del rinnovo della concessione dato troppo
in fretta per scontato”.
L’azienda: “Perdita
limitata”
Emergenza subito rientrata.
Maninchedda: “Non c’era motivo di preoccuparsi”
“Si è trattato di un piccolo
incendio, quanto all’allarme forse c’è stata una
sopravvalutazione, meglio così, per una maggiore
precauzione”. Intorno alle 22 e 30 il Prefetto di Ancona
Giulio Maninchedda esce dalla raffineria dopo un sopralluogo
con l’amministratore delegato Brunetti, il direttore
Bellucci e l’ingegner Cleri. Prima di lui era arrivato il
sindaco Carletti, avvisato verso le 21 e 15 e scortato dal
comandante della Polizia Municipale Cipolletti e dagli
assessori Api e Scortichini. Da lui nessun commento. Fuori
sotto la pioggia gli operai evacuati, i componenti della Rsu,
fra cui Andrea Fiordelmondo che ha dato le prime notizie
sull’incendio, il segretario provinciale della Cisl Stefano
Mastrovincenzo arrivato subito per parlare con i dipendenti,
e sull’altro lato della strada alcuni residenti di Fiumesino
che verso le 21 si erano accorti della densa colonna di
fumo. “Abbiamo sentito le sirene dei vigili del fuoco e
abbiamo visto il fumo - dice Franco Budini, presidente del
comitato dei residenti - ma anche questa volta l’ufficio
ambiente del Comune era all’oscuro di tutto”. Alle 22 e 40
la nota ufficiale dell’azienda, secondo cui il tutto è stato
innescato da una “limitata perdita di prodotto caldo” e non
“sono state coinvolte persone”. “Il Piano di Emergenza
Interno - prosegue la nota - è scattato puntualmente con
l’intervento della squadra di primo soccorso e l’arrivo
immediato dei vigili del fuoco di Ancona. Sono state
allertate le autorità competenti come previsto dalle
procedure. E’ stata interrotta la linea ferroviaria,
riattivata alle 21 e 50, ed è stato preallertato anche
l’aeroporto.
Dopo Carletti, la
Margherita punta sul segretario della Cisl Mastrovincenzo in
pole
Per la corsa al Comune
circolano anche i nomi dei Ds Scortichini e Pesaresi. La
Cimarelli sarebbe il primo sindaco in gonnella di Falconara
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Ancora 18 mesi e
poi il Comune si dovrà trovare un altro primo cittadino
visto che Giancarlo Carletti, sindaco del centro-sinistra
dal 1997, è al suo secondo mandato quindi non più
eleggibile. Elezioni non vicinissime quelle della primavera
2006 (che coincidono con il rinnovo del comune di Ancona),
ma di un futuro possibile candidato alla poltrona di sindaco
già si parla da tempo nei circoli politici e non. Nel
centrosinistra per il principio dell’alternanza il posto
dovrebbe toccare alla Margherita e a quanto pare il partito
che in consiglio regionale ha eletto il falconarese Marco
Luchetti, vorrebbe proporre il giovane ed agguerrito
segretario provinciale della Cisl, Stefano Mastrovincenzo.
Poco più che quarantenne, sposato con figli, impegnato da
sempre nel mondo sindacale e molto conosciuto a Falconara
dove ha sempre abitato ed ha frequentato il liceo
scientifico, Mastrovincenzo, ha grinta e soprattutto non ha
teme il confronto diretto ed immediato con la gente. Sempre
in casa Margherita potrebbero essere in molti ad aspirare al
prestigioso incarico e fra questi gli attuali presidente del
consiglio comunale, Marco Salustri e lo stesso vice sindaco
Antonio Graziosi. Intanto, in attesa ed in previsione delle
elezioni, la Margherita sta aprendo circoli nei quartieri e
nei diversi rioni ed organizzando iniziative pubbliche di
dibattito e di confronto. Pensionato Carletti (a meno che
nel frattempo il Parlamento non vari una modifica delle
legge elettorale che consenta il terzo mandato) i Ds
falconaresi tacciono anche se qualche nome è già filtrato,
da Roberto Pesaresi, assessore al bilancio Giancarlo
Scortichini, segretario comunale del partito e assessore
all’ambiente fino all’assessore all’immigrazione, alle
politiche giovanili e ai nomadi, Susanna Cimarelli che
sarebbe il primo sindaco donna nella storia di Falconara.
Nel 2001 Verdi e Rifondazione Comunista sono andati alle
elezioni con un proprio candidato, Massimo Binci e Carla
Amadi De’ Fanis a causa di contrasti e diversità di vedute
molto nette con la coalizione di centrosinistra. “E’ un po’
presto – dice Massimo Marcelli Flori, capo gruppo di RC in
consiglio comunale – sarebbe auspicabile essere uniti, ma
dopo gli incontri e le verifiche dell’estate scorsa non
abbiamo saputo più nulla”. Un lungo silenzio che secondo
Marcelli Flori “non è una buona premessa per un dialogo
futuro”. “Noi però siamo sempre disponibili a qualsiasi tipo
di discussione – prosegue il capo gruppo di RC – e c’è di
più, siamo anche disposti a parlare di un eventuale sostegno
ad un autorevole candidato della Margherita”. Il
centrodestra e nel caso specifico Alleanza Nazionale di
candidati non parla, ma il capo gruppo Matteo Astolfi
assicura che il partito sta già lavorando per “aprire la
discussione e il dibattito politico alla società civile ed
alle associazioni”.
La mensa è a domicilio
Nuovo servizio per gli
anziani di Falconara
FALCONARA - Il Comune ha
stipulato in questi giorni con l’Auser una convenzione per
il servizio di trasporto pasti a domicilio a favore della
popolazione anziana. Il Centro con sede in Via Rosselli
fornirà ai Servizi Sociali del Comune di Falconara Marittima
quattro autisti per cinque giorni alla settimana che
trasporteranno il pranzo dalla mensa centralizzata alle
abitazione degli utenti che ne hanno fatto richiesta. A tal
fine, il Comune utilizzerà l’auto Fiat Doblò Cargo JTD 1900,
a due posti, con rivestimento in vetroresina, recentemente
inaugurata.
Associazioni a scuola
Alle ex “Lorenzini” corsi e
cultura per tutti
FALCONARA - La giunta
comunale ha votato l’atto di indirizzo che prevede
l’utilizzo dell'ex scuola elementare "Lorenzini" di via
Campanella a Villanova per finalità educative e culturali.
L’utilizzo dell’ex scuola per l’anno scolastico 2004 - 2005
è stato così definito: a piano terra spazi per le
associazioni Artemusica e Acchiappasogni; nelle aree mensa,
refettorio e palestra saranno ospitate l’Associazione
Aviatori, l’Iride e l’Isola. Al primo piano il Comune ha
assegnato tre aule all'Unitre e un locale al comitato dei
residenti a Villanova; nelle altre si svolgeranno i corsi
comunali per adulti. |
Fiamme, paura e treni
bloccati E'
scattata di nuovo l'emergenza, ieri sera, alla raffineria di
Falconara. Il fuoco sprigionato dal filtro di una pompa.
FALCONARA — Torna la paura
alla raffineria Api. Un principio d'incendio si è verificato
ieri sera attorno alle 20.40 nel «Vacuum uno», un impianto
di distillazione di olio combustibile situato nel cuore
dello stabilimento. Il rogo si è sprigionato nel filtro di
una pompa di questo impianto «innescato — come ha riferito
l'Api in serata in una nota — da una limitata perdita di
prodotto caldo» provocando subito molto fumo ben visibile da
tutta la zona circostante. E' subito scattato il piano di
emergenza di livello due. E' stata bloccata la linea
ferroviaria in entrambe le direzioni: il fumo si stava
spostando verso mare. Non è stato invece necessario
interrompere la circolazione stradale e non sono stati
neppure posti limiti al traffico del vicino aeroporto che è
stato comunque messo in preallerta. Nessuna persona e
rimasta ferita o intossicata. L'incendio ha comunque
richiamato subito l'attenzione di tutti gli enti interessati
e delle forze preposte al controllo. Sui posto, oltre alla
squadra di primo soccorso, vigili del fuoco da Ancona,
carabinieri, polizia, agenti della municipale, guardia di
finanza, ambulanze del 118. Si e subito accertato che non
c'erano persone ferite: non c'erano operai nelle vicinanze.
«Il piano d'emergenza interno ha funzionato» ha dichiarato
I'Api. L'impianto è stato subito isolato. Attorno alle 21.30
i vigili del fuoco avevano gia domato il rogo. La
circolazione ferroviaria e ri-presa alle 21.50. Si è poi
proceduto al raffreddamento delle parti interessale dalle
fiamme. L'apprensione tra i residenti, alla luce anche del
tragico incidente dello scorso 8 settembre, quando a seguito
di uno scoppio mori il camionista Sebastiano Parisse, è
stata elevata. Alcuni rappresentanti dei comitati si sono
riuniti davanti alla caserma Saracini. Il Sindaco di
Falconara Carletti ha monitorato la situazione sui posto
insieme al prefetto Maninchedda. Quest'ultimo, insieme al
direttore della raffineria Bellucci e all'amministratore
delegato Brunetti hanno effettuato un'ispezione. Il prefetto
ha dichiarato che l'incidente «è stato sopravvalutato. Era
circoscritto e di lieve entità. Ma dopo l'8 settembre,
l'attenzione è rimasta molto alta. Quest'industria e
definita a rischio d'incidente rilevante ed è importante che
vengano predisposti piani e mezzi per una pronta reazione
anche al più piccolo incidente».
«Abbassate gli estimi lci»
FALCONARA - Forza Italia
presenta due emendamenti all'odg del Consiglio di oggi,
chiamato a votare sull'eventualità di chiedere alla Regione
la revoca della concessione all' Api. Gli azzurri invitano
l'amministrazione a non assumere decisioni che non abbiano
avuto prima un passaggio in Consiglio; chiedono la revisione
al ribasso degli estimi catastali in un territorio ad alto
rischio ambientale. A copertura delle mancate entrate, Fi
propone di attenuare «la sua fervente attività immobiliare»,
o di pretendere dalla Regione parte delle accise sui
carburanti prodotti a Falconara. |