RASSEGNA STAMPA 12.10.2004

 

MESSAGGERO
Polveri, smog e targhe alterne Ancona ora cerca nuovi alleati

La Provincia cercherà un’intesa con i Comuni dell’hinterland per evitare il caos dello scorso inverno Il primo appuntamento per domenica 7 novembre

di MASSIMILIANO PETRILLI

In trincea contro le polveri. Ancona e Falconara sono già pronte a far scattare le targhe alterne, incentivare l’uso dei mezzi pubblici e bloccare i mezzi non catalizzati (ciclomotori compresi), gli altri Comuni chiedono provvedimenti omogenei e coordinati su tutto il territorio della provincia. E per questo ieri hanno affidato all’assessore provinciale all’ambiente Patrizia Casagrande il compito di coordinare le iniziative con l’obiettivo di varare un provvedimento che abbia valenza su tutto il territorio che interessi anche tutte le arterie stradali, compresa la Statale 16 e le provinciali. «Solo così la manovra potrà essere efficace e non risulterebbe discriminatorio» hanno sottolineato i rappresentanti dei comuni di Chiaravalle, Loreto, Monsano, Maiolati Spontini, Fabriano, Offagna, Polverigi, Castelfidardo, Jesi, Marina di Montemarciano, Senigallia, Osimo e Sassoferrato che hanno preso parte, assieme gli assessori D’Alessio (Ancona) e Scortichini (Falconara), alla riunione presieduta dall’assessore Casagrande con l’obiettivo di poter varare un’efficace manovra antismog. Un’alleanza per evitare che si possa ripetere l’errore dello scorso inverno quando le targhe alterne vennero varate a macchia di leopardo creando confusione tra i cittadini. Toccherà dunque alla Casagrande cercare la quadratura del cerchio. In agenda sono previsti incontri sia con il prefetto Maninchedda, per confrontarsi sull’ipotesi di blocco del traffico sulla statale 16, che con l’assessore regionale ai trasporti Amagliani, per valutare possibili margini di manovra sul potenziamento del trasporto pubblico. Riunioni a cui seguirà un nuovo vertice con i Comuni per decidere quali misure adottare. «Rispetto alle precedenti riunioni - afferma l’assessore Casagrande - ho registrato una maggiore maturità dei Comuni nel voler affrontare questo tema. Ora si punta a realizzare questo provvedimento omogeneo e concordato». Polveri che sinora, grazie all’estate lunga, hanno concesso una tregua. Anche se gli sforamenti, soprattutto a Marina di Montemarciano e in via Bocconi ad Ancona, sono stati oltre cento, il triplo rispetto ai 35 consentiti dalla legge. Il segnale della necessita di intervenire. Targhe alterne e blocco dei mezzi non catalizzati che potrebbero scattare, come annunciato su queste colonne, già da domenica 7 novembre (circolerebbero le auto con targhe dispari). Con la prima alleanza tra Ancona e Falconara, città che sono già in condizioni di poter avviare questa sinergia domenicale. Con l’obiettivo di poter varare il provvedimento taglia-polveri anche il lunedì, soluzione che Falconara sta valutando dovendo risolvere alcuni problemi legati al mercato settimanale. In attesa di trovare un’intesa contro le polveri sottili, i Comuni sono già in linea nell’adottare il “bollino blu”, ossia il certificato di qualità per le emissioni di gas. Bollino, rilasciato in coincidenza con la revisione obbligatoria, che comunque non sarà un passepartout in caso di targhe alterne.

 
CORRIERE ADRIATICO
“A giudizio per il bluff sulla bonifica all’Api”

Intanto nel processo sul rogo dell’agosto ’99 c’è stato un lungo confronto tra periti d’ufficio e della difesa La procura: “Messa in sicurezza inadeguata”

di LORENZO SCONOCCHINI

Si va verso il processo per la bonifica-bluff della Remedia, la società incaricata dall’Api di disinquinare e mettere in sicurezza il sito della raffineria, compito che avrebbe svolto in modo tutt’altro che limpido. Ad annunciare la richiesta di un processo sono i due pm che hanno seguito l’inchiesta, il procuratore capo Vincenzo Luzi e il sostituto Valeria Sottosanti, con una lettera inviata a Regione, Provincia, Comune di Falconara e ministero dell’Ambiente, i quattro enti indicati come parti offese del processo. “Da consulenze tecniche espletate nel corso delle indagini - si legge nella comunicazione della procura - è emerso che l’attività estrattiva del prodotto inquinante e dunque la messa in sicurezza del sito è avvenuta in maniera del tutto inadeguata, sotto il profilo quantitativo, rispetto ai rilievi reali dello spessore del prodotto evidenziati con i dati di campo e quindi in modo difforme dalle prescrizioni imposte, indicate in sede di esame del piano di caratterizzazione dalla competente Conferenza dei servizi”. Per questo la procura contesta anche il reato di omessa bonifica del sito. Il lavoro della Remedia, secondo la procura, era dunque taroccato, perché cambiava le carte in tavola spargendo ottimismo con dati troppo rassicuranti sulla presenza di idrocarburi sotto il colosso petrolchimico falconarese. Per questo a fine luglio il pm Valeria Sottosanti aveva notificato un “avviso di chiusura indagini” a cinque indagati, ipotizzando i reati di violazione della legge Ronchi, per un presunto depistaggio delle procedure mirate al recupero ambientale del sito, e di falso in atto pubblico per aver “aggiustato” i parametri sul reale inquinamento riscontrati nel sottosuolo. Sott’inchiesta erano finiti l’attuale direttore della raffineria Api di Falconara, Franco Bellucci, il responsabile Sistemi ambientali della raffineria, Gianluca Falaschi, e tre uomini della Remedia Spa, la società milanese incaricata dall’Api di compiere studi e rilevamenti preliminari alla messa in sicurezza e la bonifica dell’area. Si tratta di Federico Sardi, rappresentante legale della Remedia, e di due tecnici della stessa ditta: il responsabile tecnico della decontaminazione, Manuel Tomassoni, e il geologo Adriano Baldini. Secondo la procura - che dopo una segnalazione dell’Arpam e dei carabinieri del Noe s’era avvalsa di un super-perito del ministero dell’Ambiente - i rilievi e le analisi della Remedia avrebbero sottovalutato le dimensioni del “surnatante” (il lago sotterraneo di acqua mista a idrocarburi che stagna sotto la raffineria) e cercato di nascondere i rischi dell’effetto-risucchio prodotto dal contatto sotterraneo tra le acque marine e le giacenze di idrocarburi e i pericoli di contaminazione dell’Esino. Intanto l’Api è al centro di un altro processo, quello per il rogo del 25 agosto ’99, che nell’udienza di ieri ha toccato il momento di maggiore complessità tecnica con un lungo confronto tra i periti d’ufficio, che dispensano colpe per quell’alba tragica fatta di errori e leggerezze, e i consulenti delle difese, impegnati a smontare le accuse. I professori Volpicelli e Godono, gli esperti che su incarico del gip indagarono sulle cause tecniche dell’esplosione, per quasi quattro ore hanno fronteggiato le controdeduzioni dei consulenti tecnici dei collegi difensivi, cercando di mantenere valide le conclusioni della loro perizia, secondo cui la rottura di una pompa, dovuta anche a una manutenzione scadente, avrebbe originato la fuga di benzina verde poi esplosa addosso ai due tecnici intervenuti per fronteggiare l’emergenza. Tesi contrastata ieri con forza soprattutto dal professor Ortolani, perito dell’Api. La prossima udienza del processo è in calendario per il 12 novembre, quando dopo l’audizione di un paio di testimoni della difesa comincerà l’esame degli imputati.

Sarà novembre a targhe alterne

Ancona e Falconara partono il 7, poi si staccherà a dicembre per lo shopping natalizio

di LUCA FREZZOTTI

Due giorni alla settimana di targhe alterne a novembre, un mese di stop per lo shopping natalizio a dicembre e la ripresa nel 2005 al ritmo di pari e dispari. Ecco lo scadenzario, al momento ufficioso, del provvedimento anti-smog che ad Ancona potrebbe essere correlato dalle domeniche ecologiche e forse dal blocco, giornaliero, dei mezzi non catalizzati e dei motorini. Nel 2005 poi ci sarà anche il Bollino Blu a completare il pacchetto di provvedimenti necessari per fronteggiare quello che è divenuto un allarme inquinamento. Il primo passo di questa massiccia avanzata contro lo smog dovrebbe essere compiuto il 7 novembre con il ritorno delle targhe alterne ad Ancona ed a Falconara, i Comuni che stanno cercando di affrontare in tandem, superando qualche difficoltà in più del municipio falconarese, il problema delle polveri sottili ponendosi come capofila nella lotta al Pm10. L'8 novembre il bis. E nella giornata del 7, sempre che il provvedimento diventi effettivo, potranno circolare, nei due comuni, soltanto le auto con l'ultimo numero di targa dispari. Il giorno dopo, lunedì 8 novembre, largo alle auto con targa pari. Vale la filosofia della scorsa primavera: nei giorni dispari circolano le auto con targa dispari, nei giorni pari quelle con targa pari. Gli orari saranno gli stessi della scorsa tornata e cioè la mattina dalle 8.30 alle 12.30 ed il pomeriggio dalle 15 alle 19 dopo la consueta finestra libera all'ora di pranzo. Stessi limiti territoriali per Ancona: il confine a sud sarà Tavernelle, in coincidenza con il punto di partenza della navetta e del capolinea dell’1/4, mentre il limite a nord sarà Torrette. Nella scorsa ondata di targhe alterne Ancona garantiva il servizio pubblico gratuito la domenica ed il lunedì la navetta dallo stadio Del Conero che ora c'è dal lunedì al sabato da Tavernelle. E' possibile che riproponga la domenica gratis, o agevolata, proseguendo nella politica di valorizzazione del mezzo pubblico. Per il resto, tutto come in primavera almeno per il primo mese, che dovrebbe prevedere otto giornate di targhe alterne in cui, stando alle statistiche, il traffico dovrebbe ridursi di circa il 30 per cento. L'intervento migliorerà la situazione più critica della città: via Bocconi. In quel punto si toccano i picchi record di inquinamento da polveri sottili di tutta la provincia. Il primato è condiviso con il Comune di Montermarciano. Meno definita la situazione negli altri municipi del territorio che ieri hanno partecipato al secondo appuntamento in Provincia. Attorno all'assessore provinciale all'ambiente Patrizia Casagrande, che s'è assunta un ruolo di coordinatore, i rappresentanti dei Comuni, oltre ai già citati Ancona e Falconara, di Chiaravalle, Loreto, Monsano, Falconara, Maiolati Spontini, Fabriano, Offagna, Polverigi, Castelfidardo, Jesi, Montemarciano, Senigallia, Osimo, Sassoferrato e Ripe. I Comuni vorrebbero essere coordinati e supportati dalla Provincia. Nello specifico chiedono i dati sulla qualità dell'aria, convengono sulle forme d'organizzazione e sull'idea di avviare una campagna promozionale, oltre al bisogno d'avere analisi del trasporto pubblico locale. C'è interesse e propositività, al di là di qualche ovvia riluttanza, attorno al tavolo della Provincia e la ricettività dei vari municipi sarà valutata nei prossimi appuntamenti. L'assessore Casagrande chiederà un incontro con la Regione e con la prefettura per affrontare il problema di inquinamento di Montemarciano (solo il prefetto può decidere se chiudere la Flaminia, in linea con provvedimenti anti-smog). Ieri è stata consegnata ai Comuni anche l'intesa sul Bollino Blu che migliorerà la regolamentazione delle emissioni dei gas di scarico. Il documento sarà sottoscritto dalle varie amministrazioni: l’esecuzione nel 2005.

 
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