Polveri, smog e targhe
alterne Ancona ora cerca nuovi alleati
La Provincia cercherà
un’intesa con i Comuni dell’hinterland per evitare il caos
dello scorso inverno Il primo appuntamento per domenica 7
novembre
di MASSIMILIANO PETRILLI
In trincea contro le polveri.
Ancona e Falconara sono già pronte a far scattare le targhe
alterne, incentivare l’uso dei mezzi pubblici e bloccare i
mezzi non catalizzati (ciclomotori compresi), gli altri
Comuni chiedono provvedimenti omogenei e coordinati su tutto
il territorio della provincia. E per questo ieri hanno
affidato all’assessore provinciale all’ambiente Patrizia
Casagrande il compito di coordinare le iniziative con
l’obiettivo di varare un provvedimento che abbia valenza su
tutto il territorio che interessi anche tutte le arterie
stradali, compresa la Statale 16 e le provinciali. «Solo
così la manovra potrà essere efficace e non risulterebbe
discriminatorio» hanno sottolineato i rappresentanti dei
comuni di Chiaravalle, Loreto, Monsano, Maiolati Spontini,
Fabriano, Offagna, Polverigi, Castelfidardo, Jesi, Marina di
Montemarciano, Senigallia, Osimo e Sassoferrato che hanno
preso parte, assieme gli assessori D’Alessio (Ancona) e
Scortichini (Falconara), alla riunione presieduta
dall’assessore Casagrande con l’obiettivo di poter varare
un’efficace manovra antismog. Un’alleanza per evitare che si
possa ripetere l’errore dello scorso inverno quando le
targhe alterne vennero varate a macchia di leopardo creando
confusione tra i cittadini. Toccherà dunque alla Casagrande
cercare la quadratura del cerchio. In agenda sono previsti
incontri sia con il prefetto Maninchedda, per confrontarsi
sull’ipotesi di blocco del traffico sulla statale 16, che
con l’assessore regionale ai trasporti Amagliani, per
valutare possibili margini di manovra sul potenziamento del
trasporto pubblico. Riunioni a cui seguirà un nuovo vertice
con i Comuni per decidere quali misure adottare. «Rispetto
alle precedenti riunioni - afferma l’assessore Casagrande -
ho registrato una maggiore maturità dei Comuni nel voler
affrontare questo tema. Ora si punta a realizzare questo
provvedimento omogeneo e concordato». Polveri che sinora,
grazie all’estate lunga, hanno concesso una tregua. Anche se
gli sforamenti, soprattutto a Marina di Montemarciano e in
via Bocconi ad Ancona, sono stati oltre cento, il triplo
rispetto ai 35 consentiti dalla legge. Il segnale della
necessita di intervenire. Targhe alterne e blocco dei mezzi
non catalizzati che potrebbero scattare, come annunciato su
queste colonne, già da domenica 7 novembre (circolerebbero
le auto con targhe dispari). Con la prima alleanza tra
Ancona e Falconara, città che sono già in condizioni di
poter avviare questa sinergia domenicale. Con l’obiettivo di
poter varare il provvedimento taglia-polveri anche il
lunedì, soluzione che Falconara sta valutando dovendo
risolvere alcuni problemi legati al mercato settimanale. In
attesa di trovare un’intesa contro le polveri sottili, i
Comuni sono già in linea nell’adottare il “bollino blu”,
ossia il certificato di qualità per le emissioni di gas.
Bollino, rilasciato in coincidenza con la revisione
obbligatoria, che comunque non sarà un passepartout in caso
di targhe alterne. |
“A giudizio per il bluff
sulla bonifica all’Api”
Intanto nel processo sul rogo
dell’agosto ’99 c’è stato un lungo confronto tra periti
d’ufficio e della difesa La procura: “Messa in sicurezza
inadeguata”
di LORENZO SCONOCCHINI
Si va verso il processo per
la bonifica-bluff della Remedia, la società incaricata
dall’Api di disinquinare e mettere in sicurezza il sito
della raffineria, compito che avrebbe svolto in modo tutt’altro
che limpido. Ad annunciare la richiesta di un processo sono
i due pm che hanno seguito l’inchiesta, il procuratore capo
Vincenzo Luzi e il sostituto Valeria Sottosanti, con una
lettera inviata a Regione, Provincia, Comune di Falconara e
ministero dell’Ambiente, i quattro enti indicati come parti
offese del processo. “Da consulenze tecniche espletate nel
corso delle indagini - si legge nella comunicazione della
procura - è emerso che l’attività estrattiva del prodotto
inquinante e dunque la messa in sicurezza del sito è
avvenuta in maniera del tutto inadeguata, sotto il profilo
quantitativo, rispetto ai rilievi reali dello spessore del
prodotto evidenziati con i dati di campo e quindi in modo
difforme dalle prescrizioni imposte, indicate in sede di
esame del piano di caratterizzazione dalla competente
Conferenza dei servizi”. Per questo la procura contesta
anche il reato di omessa bonifica del sito. Il lavoro della
Remedia, secondo la procura, era dunque taroccato, perché
cambiava le carte in tavola spargendo ottimismo con dati
troppo rassicuranti sulla presenza di idrocarburi sotto il
colosso petrolchimico falconarese. Per questo a fine luglio
il pm Valeria Sottosanti aveva notificato un “avviso di
chiusura indagini” a cinque indagati, ipotizzando i reati di
violazione della legge Ronchi, per un presunto depistaggio
delle procedure mirate al recupero ambientale del sito, e di
falso in atto pubblico per aver “aggiustato” i parametri sul
reale inquinamento riscontrati nel sottosuolo.
Sott’inchiesta erano finiti l’attuale direttore della
raffineria Api di Falconara, Franco Bellucci, il
responsabile Sistemi ambientali della raffineria, Gianluca
Falaschi, e tre uomini della Remedia Spa, la società
milanese incaricata dall’Api di compiere studi e rilevamenti
preliminari alla messa in sicurezza e la bonifica dell’area.
Si tratta di Federico Sardi, rappresentante legale della
Remedia, e di due tecnici della stessa ditta: il
responsabile tecnico della decontaminazione, Manuel
Tomassoni, e il geologo Adriano Baldini. Secondo la procura
- che dopo una segnalazione dell’Arpam e dei carabinieri del
Noe s’era avvalsa di un super-perito del ministero
dell’Ambiente - i rilievi e le analisi della Remedia
avrebbero sottovalutato le dimensioni del “surnatante” (il
lago sotterraneo di acqua mista a idrocarburi che stagna
sotto la raffineria) e cercato di nascondere i rischi
dell’effetto-risucchio prodotto dal contatto sotterraneo tra
le acque marine e le giacenze di idrocarburi e i pericoli di
contaminazione dell’Esino. Intanto l’Api è al centro di un
altro processo, quello per il rogo del 25 agosto ’99, che
nell’udienza di ieri ha toccato il momento di maggiore
complessità tecnica con un lungo confronto tra i periti
d’ufficio, che dispensano colpe per quell’alba tragica fatta
di errori e leggerezze, e i consulenti delle difese,
impegnati a smontare le accuse. I professori Volpicelli e
Godono, gli esperti che su incarico del gip indagarono sulle
cause tecniche dell’esplosione, per quasi quattro ore hanno
fronteggiato le controdeduzioni dei consulenti tecnici dei
collegi difensivi, cercando di mantenere valide le
conclusioni della loro perizia, secondo cui la rottura di
una pompa, dovuta anche a una manutenzione scadente, avrebbe
originato la fuga di benzina verde poi esplosa addosso ai
due tecnici intervenuti per fronteggiare l’emergenza. Tesi
contrastata ieri con forza soprattutto dal professor
Ortolani, perito dell’Api. La prossima udienza del processo
è in calendario per il 12 novembre, quando dopo l’audizione
di un paio di testimoni della difesa comincerà l’esame degli
imputati.
Sarà novembre a targhe
alterne
Ancona e Falconara partono il
7, poi si staccherà a dicembre per lo shopping natalizio
di LUCA FREZZOTTI
Due giorni alla settimana di
targhe alterne a novembre, un mese di stop per lo shopping
natalizio a dicembre e la ripresa nel 2005 al ritmo di pari
e dispari. Ecco lo scadenzario, al momento ufficioso, del
provvedimento anti-smog che ad Ancona potrebbe essere
correlato dalle domeniche ecologiche e forse dal blocco,
giornaliero, dei mezzi non catalizzati e dei motorini. Nel
2005 poi ci sarà anche il Bollino Blu a completare il
pacchetto di provvedimenti necessari per fronteggiare quello
che è divenuto un allarme inquinamento. Il primo passo di
questa massiccia avanzata contro lo smog dovrebbe essere
compiuto il 7 novembre con il ritorno delle targhe alterne
ad Ancona ed a Falconara, i Comuni che stanno cercando di
affrontare in tandem, superando qualche difficoltà in più
del municipio falconarese, il problema delle polveri sottili
ponendosi come capofila nella lotta al Pm10. L'8 novembre il
bis. E nella giornata del 7, sempre che il provvedimento
diventi effettivo, potranno circolare, nei due comuni,
soltanto le auto con l'ultimo numero di targa dispari. Il
giorno dopo, lunedì 8 novembre, largo alle auto con targa
pari. Vale la filosofia della scorsa primavera: nei giorni
dispari circolano le auto con targa dispari, nei giorni pari
quelle con targa pari. Gli orari saranno gli stessi della
scorsa tornata e cioè la mattina dalle 8.30 alle 12.30 ed il
pomeriggio dalle 15 alle 19 dopo la consueta finestra libera
all'ora di pranzo. Stessi limiti territoriali per Ancona: il
confine a sud sarà Tavernelle, in coincidenza con il punto
di partenza della navetta e del capolinea dell’1/4, mentre
il limite a nord sarà Torrette. Nella scorsa ondata di
targhe alterne Ancona garantiva il servizio pubblico
gratuito la domenica ed il lunedì la navetta dallo stadio
Del Conero che ora c'è dal lunedì al sabato da Tavernelle.
E' possibile che riproponga la domenica gratis, o agevolata,
proseguendo nella politica di valorizzazione del mezzo
pubblico. Per il resto, tutto come in primavera almeno per
il primo mese, che dovrebbe prevedere otto giornate di
targhe alterne in cui, stando alle statistiche, il traffico
dovrebbe ridursi di circa il 30 per cento. L'intervento
migliorerà la situazione più critica della città: via
Bocconi. In quel punto si toccano i picchi record di
inquinamento da polveri sottili di tutta la provincia. Il
primato è condiviso con il Comune di Montermarciano. Meno
definita la situazione negli altri municipi del territorio
che ieri hanno partecipato al secondo appuntamento in
Provincia. Attorno all'assessore provinciale all'ambiente
Patrizia Casagrande, che s'è assunta un ruolo di
coordinatore, i rappresentanti dei Comuni, oltre ai già
citati Ancona e Falconara, di Chiaravalle, Loreto, Monsano,
Falconara, Maiolati Spontini, Fabriano, Offagna, Polverigi,
Castelfidardo, Jesi, Montemarciano, Senigallia, Osimo,
Sassoferrato e Ripe. I Comuni vorrebbero essere coordinati e
supportati dalla Provincia. Nello specifico chiedono i dati
sulla qualità dell'aria, convengono sulle forme
d'organizzazione e sull'idea di avviare una campagna
promozionale, oltre al bisogno d'avere analisi del trasporto
pubblico locale. C'è interesse e propositività, al di là di
qualche ovvia riluttanza, attorno al tavolo della Provincia
e la ricettività dei vari municipi sarà valutata nei
prossimi appuntamenti. L'assessore Casagrande chiederà un
incontro con la Regione e con la prefettura per affrontare
il problema di inquinamento di Montemarciano (solo il
prefetto può decidere se chiudere la Flaminia, in linea con
provvedimenti anti-smog). Ieri è stata consegnata ai Comuni
anche l'intesa sul Bollino Blu che migliorerà la
regolamentazione delle emissioni dei gas di scarico. Il
documento sarà sottoscritto dalle varie amministrazioni:
l’esecuzione nel 2005. |