Ambiente e sviluppo, binomio
possibile nella regione del “vivere bene”
La sfida del piano-energetico
di GIANMARIO SPACCA
DOMANI inizierà l'iter
formale di concertazione sulla proposta di Piano energetico
ambientale (Pear) con gli enti locali, le categorie sociali,
produttive e ambientaliste. Sarà una fase importante per
verificare le prospettive di espansione equilibrata delle
Marche. Molti dei traguardi raggiunti dalla nostra regione,
infatti, si devono ad un modello di crescita basato su una
felice integrazione tra ambiente, sviluppo economico,
sicurezza e coesione sociale. Lo testimoniano i nostri
indicatori. Sono noti quelli economici: siamo la 15° regione
in Europa per vocazione produttiva; l'export è cresciuto
nella prima metà dell'anno (+11,8%) più del doppio
dell'Italia; il tasso di disoccupazione è pari alla metà di
quello medio nazionale; e così via. Così come sono
conosciuti alcuni indici di crescita sociale: la più alta
speranza di vita sia per le donne che per gli uomini; il
Censis ci pone nelle posizioni di vertice per la qualità del
sistema socio-sanitario; abbiamo la più alta diffusione in
Italia di computer nelle scuole, uno ogni 8 studenti;
l'istituto di ricerca della Regione Toscana, indica le
Marche al primo posto tra le regioni italiane sui parametri
di benessere Irpet. Anche sul piano ambientale registriamo
posizioni di eccellenza. Lo dimostrano, tra le tante, le 9
bandiere blu e le 15 arancione; il raggiungimento del 10% di
estensione delle aree protette; il rispetto dei requisiti
del Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni in
atmosfera. Queste performance di vivibilità delle Marche
sono forse meno note, ma ugualmente importanti come quelle
sociali ed economiche: dalla sostenibilità dello sviluppo,
infatti, dipendono il nostro benessere nel lungo termine e
l'eredità che lasceremo alle nuove generazioni. L'Unione
Europea indica che la crescita con maggiore intensità
occupazionale e minor consumo di risorse naturali, è
l'obiettivo primario di una comunità moderna e responsabile,
che punta alla qualità della vita dei suoi cittadini. La
limitazione dello sfruttamento delle risorse non
rinnovabili; l'eliminazione di sostanze inquinanti e dei
rifiuti non riciclabili; l'equilibrio tra generazione e
assorbimento dei gas serra; l'arresto dell'erosione della
biodiversità; la salvaguardia del paesaggio e degli habitat;
l'orientamento ecologico dei prodotti alimentari ed
industriali: sono queste alcune condizioni irrinunciabili
per una migliore qualità della vita. Nel concreto,
molteplici le azioni da sperimentare per tali finalità;
migliorare l'attuazione della normativa vigente in materia
di sviluppo sostenibile, soprattutto con l'allargamento
attuativo delle normative comunitarie; integrare le ragioni
dell'ambiente nelle politiche di sviluppo, per conciliare i
modelli di produzione ed i piani urbanistici e territoriali
con le esigenze di tutela dei beni naturali; indurre il
mercato a lavorare con l'ambiente, affinché gli standard e
le risorse territoriali possano rivelarsi autentici motori
di innovazione e qualità, capaci di dischiudere nuovi
mercati e sbocchi economici; promuovere il risparmio
energetico e le fonti rinnovabili, favorendo un più
razionale e limitato impiego di beni naturali, incrementando
sia l'efficienza nei rendimenti che l'utilizzo diffuso di
energie rinnovabili; favorire trasparenti e consapevoli
processi di educazione e partecipazione dei cittadini. Tutto
ciò non significa operare dei tagli a crescita, consumi e
investimenti della nostra comunità: l'ambiente è un
investimento che "rende" anche sul piano sociale ed
economico. Significa invece accrescere la qualità dello
sviluppo, per conciliare sia il nostro fabbisogno di beni e
servizi che l'esigenza di un habitat di suolo, acqua e aria
sano, pulito e sicuro. Creando anche nuova occupazione di
qualità, in settori innovativi, soprattutto in una società
post-fordista che scommette sulla conoscenza e
sull'ampliamento delle proprie opportunità e competenze
distintive. In questo orizzonte di riferimento, rafforzare
la correlazione positiva tra territorio e imprenditorialità
rappresenta un impegno prioritario per la coesione delle
Marche. Il Piano energetico ambientale regionale potrà
offrire un valido contributo in questa direzione, ispirando
nuova progettualità cooperativa tra enti locali, forze
ambientaliste e sociali, imprese. In una prospettiva di
piena ottemperanza degli impegni di Kyoto e di tendenziale
soddisfazione del fabbisogno energetico regionale. Ma per
raggiungere obiettivi così ambiziosi è indispensabile
sostenere la più ampia volontà di concertazione e
collaborazione progettuale tra tutte le componenti sociali,
economiche ed istituzionali della comunità marchigiana. La
Regione Marche offre il massimo impegno a tale scopo. Per
ricercare una sintesi avanzata tra le esigenze di
valorizzazione del territorio e dello sviluppo. Per
garantire alle nuove generazioni un futuro migliore in un
ambiente migliore. |
Rogo Api Un giorno di
protesta
di Marina Minelli
FALCONARA - Una giornata di
mobilitazione ad un mese esatto dall’incidente dell’8
settembre e a Roma una proposta di legge sulla riconversione
dell’Api. Questi gli impegni dei Verdi per “ottenere un
futuro senza raffineria, garantire la sicurezza e tutelare
la salute. Primo punto della mobilitazione l’astensione
dall’uso del carburante a marca Api e poi sempre nella
giornata dell’8 ottobre tre presidi, davanti al Tribunale,
di fronte alla Regione e poi nei pressi dello stabilimento
di Falconara. “La nostra posizione sulla questione Api è
sempre stata nota a tutti – dice Giorgio Marchetti,
presidente provinciale della federazione dei Verdi – ma non
si tratta di un’utopia, ci sono altri casi italiani a
dimostrarlo. A Bagnoli la riconversione, nonostante le
difficoltà, è partita”. Secondo Marchetti, che si augura una
forte adesione dei cittadini di tutto il territorio
provinciale, “perché il problema non è solo di Falconara”,
si deve parlare da subito di sicurezza ed in una prospettiva
di medio-lungo termine, di riconversione. Un progetto quello
di un futuro senza Api, in una bassa vallata dell’Esino
considerata “strategica area vettoriale complessa” a cui sta
lavorando il deputato dei Verdi Marco Lion la cui proposta
(per la chiusura dell’impianto, la bonifica del sottosuolo e
la ricollocazione delle forze lavoro) sarà elaborata in
coordinamento con il Comune di Falconara. Tra cinque giorni
scadrà la scadenza del primo mese dopo il tragico scoppio.
Uscita, Duca: “E’ ora di
svegliarsi”
“Lampante” che in Finanziaria
non ci fossero soldi. E Rifondazione: “In aula ci siamo
fatti un tranello”
“Era lampante” che in
Finanziaria non ci fossero i fondi per l’uscita a Ovest.
L’onorevole Eugenio Duca torna sulla querelle del
collegamento porto-A14 e bacchetta l’amministrazione. Il
viceministro all’Economia Mario Baldassarri ha spiegato ieri
che l’uscita a Ovest nulla c’entra con la Finanziaria,
perché opera del piano Anas e autofinanziabile col pedaggio.
Dai contatti avuti con la Capitale, sindaco e giunta avevano
un quadro opposto. E l’onorevole diessino non va per il
sottile. “E' sorprendente che ci sono amministratori e
consiglieri che manifestano sorpresa per l'assenza di fondi
nella Finanziaria 2005 per il nodo di Ancona”, dice. E
sostiene che l’avevano detto “la direzione nazionale e i
gruppi parlamentari Ds. Il Governo non mette risorse
aggiuntive per le infrastrutture. Anzi, sta procedendo a
definanziare quelle già approvate. Inoltre, la pubblica
amministrazione non lavora per cose dette a voce, per
chiacchiere, ma per decreti, impegni di capitoli di spesa,
atti. Stranamente ci sono amministratori e forze politiche
di centrosinistra e di centrodestra che credono alla favola
delle strade a costo zero e si ingegnano a proporre
soluzioni più costose, ambientalmente insostenibili,
geologicamente pericolose”, mentre “i 55 milioni di euro per
il raccordo porto-autostrada sono stati dirottati su altri
interventi”. “Il centrosinistra - aggiunge Duca - si avvia
persino a imboccare la via della crisi in Comune litigando
sul niente, anziché avanzare proposte credibili,
realizzabili, sulle quali mobilitare le forze politiche e
sociali per promuovere una vertenza con il Governo”. “E’
vero che nel Dpef il nodo viario è inserito, con altri 20
interventi, nel piano delle infrastrutture che già ne conta
oltre 320. Ma nella parte finanziamenti si fa riferimento
alle disponibilità Anas, cioè a zero euro. L’esperienza mi
porta a dubitare che chi si deve svegliare si svegli, ma la
fiducia incrollabile sulla ragione mi porta ancora a
sperare”. Secondo Duca, poi, le “inadempienze governative”
riguardando anche “il by pass ferroviario di Falconara e la
galleria di Cattolica slittati al 2014. Fermi i cantieri sul
tratto marchigiano per il raddoppio e la tratta
Terni-Spoleto slitta al 2014. E Autostrade ha comunicato che
il nuovo casello di Marina di Montemarciano non potrà essere
consegnato a settembre 2005 ma ben che vada nel 2008”.
“Lunedì dovevamo andare in consiglio comunale per aprire la
vertenza con il Governo, non per creare le condizioni di una
non sintesi. Invece ci siamo creati da soli un
trabocchetto”, sottolinea il segretario del Prc Edoardo
Mentrasti, tirato in ballo dai colleghi ulivisti della
maggioranza sul voto contrario alla via diretta. Di crisi
Mentrasti non parla: “Non ci sono problemi se quattro forze
politiche si vedono prima tra loro e poi si confrontano con
noi”.
“Puliamo il mondo” rimette
a nuovo Rocca Priora
Buon successo per
l’iniziativa di Legambiente: raccolti diversi quintali di
rifiuti
FALCONARA - Buon successo per
l’iniziativa “Puliamo il mondo” indetta da Legambiente, con
il Circolo Martin Pescatore. Tanti studenti delle scuole
superiori: le classi I A e I B dell'ITC Serrani ed i ragazzi
della III D delle scuole medie 'Giulio Cesare' (nella foto)
che hanno dato di ramazza nell'arco di tutta la mattinata
per ripulire una vasta area sulla sponda sinistra della foce
del fiume Esino, a Rocca Priora. Sono stati raccolti 22 kg
di carta, 118 kg di plastica, 37 kg di vetro, 160 kg di
legno, 250 kg di ferro, 93 kg di rifiuti vari da avviare in
discarica. Sono spuntati elettrodomestici, una bicicletta ed
una carcassa di barca. |