RASSEGNA STAMPA 03.10.2004

 

MESSAGGERO
Ambiente e sviluppo, binomio possibile nella regione del “vivere bene”

La sfida del piano-energetico

di GIANMARIO SPACCA

DOMANI inizierà l'iter formale di concertazione sulla proposta di Piano energetico ambientale (Pear) con gli enti locali, le categorie sociali, produttive e ambientaliste. Sarà una fase importante per verificare le prospettive di espansione equilibrata delle Marche. Molti dei traguardi raggiunti dalla nostra regione, infatti, si devono ad un modello di crescita basato su una felice integrazione tra ambiente, sviluppo economico, sicurezza e coesione sociale. Lo testimoniano i nostri indicatori. Sono noti quelli economici: siamo la 15° regione in Europa per vocazione produttiva; l'export è cresciuto nella prima metà dell'anno (+11,8%) più del doppio dell'Italia; il tasso di disoccupazione è pari alla metà di quello medio nazionale; e così via. Così come sono conosciuti alcuni indici di crescita sociale: la più alta speranza di vita sia per le donne che per gli uomini; il Censis ci pone nelle posizioni di vertice per la qualità del sistema socio-sanitario; abbiamo la più alta diffusione in Italia di computer nelle scuole, uno ogni 8 studenti; l'istituto di ricerca della Regione Toscana, indica le Marche al primo posto tra le regioni italiane sui parametri di benessere Irpet. Anche sul piano ambientale registriamo posizioni di eccellenza. Lo dimostrano, tra le tante, le 9 bandiere blu e le 15 arancione; il raggiungimento del 10% di estensione delle aree protette; il rispetto dei requisiti del Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni in atmosfera. Queste performance di vivibilità delle Marche sono forse meno note, ma ugualmente importanti come quelle sociali ed economiche: dalla sostenibilità dello sviluppo, infatti, dipendono il nostro benessere nel lungo termine e l'eredità che lasceremo alle nuove generazioni. L'Unione Europea indica che la crescita con maggiore intensità occupazionale e minor consumo di risorse naturali, è l'obiettivo primario di una comunità moderna e responsabile, che punta alla qualità della vita dei suoi cittadini. La limitazione dello sfruttamento delle risorse non rinnovabili; l'eliminazione di sostanze inquinanti e dei rifiuti non riciclabili; l'equilibrio tra generazione e assorbimento dei gas serra; l'arresto dell'erosione della biodiversità; la salvaguardia del paesaggio e degli habitat; l'orientamento ecologico dei prodotti alimentari ed industriali: sono queste alcune condizioni irrinunciabili per una migliore qualità della vita. Nel concreto, molteplici le azioni da sperimentare per tali finalità; migliorare l'attuazione della normativa vigente in materia di sviluppo sostenibile, soprattutto con l'allargamento attuativo delle normative comunitarie; integrare le ragioni dell'ambiente nelle politiche di sviluppo, per conciliare i modelli di produzione ed i piani urbanistici e territoriali con le esigenze di tutela dei beni naturali; indurre il mercato a lavorare con l'ambiente, affinché gli standard e le risorse territoriali possano rivelarsi autentici motori di innovazione e qualità, capaci di dischiudere nuovi mercati e sbocchi economici; promuovere il risparmio energetico e le fonti rinnovabili, favorendo un più razionale e limitato impiego di beni naturali, incrementando sia l'efficienza nei rendimenti che l'utilizzo diffuso di energie rinnovabili; favorire trasparenti e consapevoli processi di educazione e partecipazione dei cittadini. Tutto ciò non significa operare dei tagli a crescita, consumi e investimenti della nostra comunità: l'ambiente è un investimento che "rende" anche sul piano sociale ed economico. Significa invece accrescere la qualità dello sviluppo, per conciliare sia il nostro fabbisogno di beni e servizi che l'esigenza di un habitat di suolo, acqua e aria sano, pulito e sicuro. Creando anche nuova occupazione di qualità, in settori innovativi, soprattutto in una società post-fordista che scommette sulla conoscenza e sull'ampliamento delle proprie opportunità e competenze distintive. In questo orizzonte di riferimento, rafforzare la correlazione positiva tra territorio e imprenditorialità rappresenta un impegno prioritario per la coesione delle Marche. Il Piano energetico ambientale regionale potrà offrire un valido contributo in questa direzione, ispirando nuova progettualità cooperativa tra enti locali, forze ambientaliste e sociali, imprese. In una prospettiva di piena ottemperanza degli impegni di Kyoto e di tendenziale soddisfazione del fabbisogno energetico regionale. Ma per raggiungere obiettivi così ambiziosi è indispensabile sostenere la più ampia volontà di concertazione e collaborazione progettuale tra tutte le componenti sociali, economiche ed istituzionali della comunità marchigiana. La Regione Marche offre il massimo impegno a tale scopo. Per ricercare una sintesi avanzata tra le esigenze di valorizzazione del territorio e dello sviluppo. Per garantire alle nuove generazioni un futuro migliore in un ambiente migliore.

 
CORRIERE ADRIATICO
Rogo Api Un giorno di protesta

di Marina Minelli

FALCONARA - Una giornata di mobilitazione ad un mese esatto dall’incidente dell’8 settembre e a Roma una proposta di legge sulla riconversione dell’Api. Questi gli impegni dei Verdi per “ottenere un futuro senza raffineria, garantire la sicurezza e tutelare la salute. Primo punto della mobilitazione l’astensione dall’uso del carburante a marca Api e poi sempre nella giornata dell’8 ottobre tre presidi, davanti al Tribunale, di fronte alla Regione e poi nei pressi dello stabilimento di Falconara. “La nostra posizione sulla questione Api è sempre stata nota a tutti – dice Giorgio Marchetti, presidente provinciale della federazione dei Verdi – ma non si tratta di un’utopia, ci sono altri casi italiani a dimostrarlo. A Bagnoli la riconversione, nonostante le difficoltà, è partita”. Secondo Marchetti, che si augura una forte adesione dei cittadini di tutto il territorio provinciale, “perché il problema non è solo di Falconara”, si deve parlare da subito di sicurezza ed in una prospettiva di medio-lungo termine, di riconversione. Un progetto quello di un futuro senza Api, in una bassa vallata dell’Esino considerata “strategica area vettoriale complessa” a cui sta lavorando il deputato dei Verdi Marco Lion la cui proposta (per la chiusura dell’impianto, la bonifica del sottosuolo e la ricollocazione delle forze lavoro) sarà elaborata in coordinamento con il Comune di Falconara. Tra cinque giorni scadrà la scadenza del primo mese dopo il tragico scoppio.

Uscita, Duca: “E’ ora di svegliarsi”

“Lampante” che in Finanziaria non ci fossero soldi. E Rifondazione: “In aula ci siamo fatti un tranello”

“Era lampante” che in Finanziaria non ci fossero i fondi per l’uscita a Ovest. L’onorevole Eugenio Duca torna sulla querelle del collegamento porto-A14 e bacchetta l’amministrazione. Il viceministro all’Economia Mario Baldassarri ha spiegato ieri che l’uscita a Ovest nulla c’entra con la Finanziaria, perché opera del piano Anas e autofinanziabile col pedaggio. Dai contatti avuti con la Capitale, sindaco e giunta avevano un quadro opposto. E l’onorevole diessino non va per il sottile. “E' sorprendente che ci sono amministratori e consiglieri che manifestano sorpresa per l'assenza di fondi nella Finanziaria 2005 per il nodo di Ancona”, dice. E sostiene che l’avevano detto “la direzione nazionale e i gruppi parlamentari Ds. Il Governo non mette risorse aggiuntive per le infrastrutture. Anzi, sta procedendo a definanziare quelle già approvate. Inoltre, la pubblica amministrazione non lavora per cose dette a voce, per chiacchiere, ma per decreti, impegni di capitoli di spesa, atti. Stranamente ci sono amministratori e forze politiche di centrosinistra e di centrodestra che credono alla favola delle strade a costo zero e si ingegnano a proporre soluzioni più costose, ambientalmente insostenibili, geologicamente pericolose”, mentre “i 55 milioni di euro per il raccordo porto-autostrada sono stati dirottati su altri interventi”. “Il centrosinistra - aggiunge Duca - si avvia persino a imboccare la via della crisi in Comune litigando sul niente, anziché avanzare proposte credibili, realizzabili, sulle quali mobilitare le forze politiche e sociali per promuovere una vertenza con il Governo”. “E’ vero che nel Dpef il nodo viario è inserito, con altri 20 interventi, nel piano delle infrastrutture che già ne conta oltre 320. Ma nella parte finanziamenti si fa riferimento alle disponibilità Anas, cioè a zero euro. L’esperienza mi porta a dubitare che chi si deve svegliare si svegli, ma la fiducia incrollabile sulla ragione mi porta ancora a sperare”. Secondo Duca, poi, le “inadempienze governative” riguardando anche “il by pass ferroviario di Falconara e la galleria di Cattolica slittati al 2014. Fermi i cantieri sul tratto marchigiano per il raddoppio e la tratta Terni-Spoleto slitta al 2014. E Autostrade ha comunicato che il nuovo casello di Marina di Montemarciano non potrà essere consegnato a settembre 2005 ma ben che vada nel 2008”. “Lunedì dovevamo andare in consiglio comunale per aprire la vertenza con il Governo, non per creare le condizioni di una non sintesi. Invece ci siamo creati da soli un trabocchetto”, sottolinea il segretario del Prc Edoardo Mentrasti, tirato in ballo dai colleghi ulivisti della maggioranza sul voto contrario alla via diretta. Di crisi Mentrasti non parla: “Non ci sono problemi se quattro forze politiche si vedono prima tra loro e poi si confrontano con noi”.

“Puliamo il mondo” rimette a nuovo Rocca Priora

Buon successo per l’iniziativa di Legambiente: raccolti diversi quintali di rifiuti

FALCONARA - Buon successo per l’iniziativa “Puliamo il mondo” indetta da Legambiente, con il Circolo Martin Pescatore. Tanti studenti delle scuole superiori: le classi I A e I B dell'ITC Serrani ed i ragazzi della III D delle scuole medie 'Giulio Cesare' (nella foto) che hanno dato di ramazza nell'arco di tutta la mattinata per ripulire una vasta area sulla sponda sinistra della foce del fiume Esino, a Rocca Priora. Sono stati raccolti 22 kg di carta, 118 kg di plastica, 37 kg di vetro, 160 kg di legno, 250 kg di ferro, 93 kg di rifiuti vari da avviare in discarica. Sono spuntati elettrodomestici, una bicicletta ed una carcassa di barca.

 
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