RASSEGNA STAMPA 24.09.2004

 

MESSAGGERO
Spiaggia off limits anche ad Ancona

«L’inquinamento da bitume c’è». E Sturani vieta la balneazione

di GIAMPAOLO MILZI

FALCONARA - La notizia è che dopo il botto con morto e feriti al tank 145 Api, Carletti dovrà riporre il sogno bandiera blu nel cassetto. Almeno fino a quando la direttiva ministeriale “recuperare e randomizzare” e la costosa bonifica non saranno attuate. Una giornata nel mare di Falconara, a caccia del bitume vomitato dal serbatoio della raffineria saltato per aria, tra pessimismo e ottimismo, quella che ha visto protagonista ieri la dottoressa Marina Penna, la super-tecnica Icram alla quale il ministero dell’ambiente ha dato pieni poteri per risolvere il giallo-nero della contaminazione propagatasi dall’impotente fosso di scolo Rigatta della raffineria. Una giornata iniziata quando il sindaco di Ancona ha vietato temporaneamente la balneazione nelle acque antistanti il litorale da Palombina di Ancona fino al comune di Falconara. Quelle dove l’Arpam ha rilevato masse bituminose, in particolare di fronte ai “Bagni Romolo”. Sturani, ricevuta una nota Arpam, ne ha ordinato la delimitazione come “zone non idonee”. Sulle orme della già vigente ordinanza Carletti, dunque. Enorme, di grande responsabilità, quindi, il lavoro che tra le 9.30 e le 17.30 ha iniziato a svolgere proprio davanti all’Api il pool tecnico-scientifico - 5 sub, personale Arpam (con la responsabile acque Cassandra Mengarelli) vigili del fuoco, Capitaneria, natanti attrezzati - agli ordini della pragmatica e risoluta “capitan” Marina Penna. Ancora poche le certezze. Una su tutte: l’inquinamento da bitume c’è, di sicuro concentrato nella zona antistante lo stabilimento, lungo la direttiva del pontile Api, dove sfocia il Rigatta; si è depositato nei fondali, e a causa dell’effetto combinato “correnti-risucchi”, staccandosi facilmente da sabbia sottomarina e scogli, si è addensato in matasse che se ne vanno a spasso chissà dove; quindi studi, rilievi e bonifica vanno fatti subito, per evitare che i flussi di marea estendano l’effetto blob. Quanto è grave la contaminazione? «Questa è la prima prospezione in mare, ce ne vorranno una decina, l’impegno è difficile. Stiamo valutando - spiega la dottoressa Penna - Siamo partiti a un miglio al largo dall’Api e ci siamo spinti fino a terra. Continueremo a ventaglio, in parallelo, da Marina di Montemarciano fino a Palombina. Mi fa ben sperare che dopo l’incidente non ci sono state brutte mareggiate. Ma sul fondo i sub hanno visto poco, acqua poco trasparente, giusto il mininimo per iniziare. Il bitume c’è, il mare pian piano lo restuirà. La situazione legittima la nostra presenza in forze. Occorre fare presto, randomizzare e recuperare». «Anche perchè il bitume si dissolve lentamente in acqua», osserva la Mengarelli. Penna tornerà la prossima settimana, dopo aver scritto, lunedì, una relazione al ministero e all’Arpam. Ieri ha studiato carte nautiche e conformazione coste. Prelevato campioni di bitume. E ha chiesto ad Api e vigili del fuoco quante delle 530 tonnellate di bitume del TK 145 sono presumibilmente, approssimativamente, finite in acqua.

 
CORRIERE ADRIATICO
Il bitume si distende anche a Palombina

Chiusa la balneazione. Sopralluogo di Arpam e Capitaneria

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Il bitume, probabilmente fuoriuscito dal fosso della Rigatta durante e dopo il tragico incendio dell’8 settembre scorso alla raffineria Api, è arrivato anche sulla spiaggia di Palombina Nuova e l’amministrazione comunale di Ancona ieri ha deciso di chiudere temporaneamente la balneazione. Intanto, sempre ieri, i tecnici dell’Arpam hanno effettuato insieme alla Capitaneria di Porto, una serie di rilevamenti per cominciare a capire le dimensioni del fenomeno. “Abbiamo incaricato la dottoressa Mengarelli – spiega il direttore dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, Gisberto Paoloni – che insieme a tecnici dell’Icram ha perlustrato la zona di mare ed il fondale di fronte alla raffineria. L’ordinanza sulla balneazione nel Comune di Ancona invece è temporanea ed è stata emessa solo a scopo cautelativo”. Gli accertamenti in mare e sulle spiagge sono stati preceduti nei giorni scorsi dalle segnalazioni delle associazioni ambientaliste, dei comitati di Villanova e Fiumesino e anche di semplici cittadini che a partire dal tardo pomeriggio dell’8 settembre hanno cominciato a trovare lungo la spiaggia di Falconara larghi conglomerati di bitume portati a riva dalle mareggiate. Venerdì scorso il consigliere regionale dei Verdi Marco Moruzzi ha presentato alla Magistratura un esposto-denuncia corredato da documenti e da una serie di foto e da un filmato nel quale si vedono sommozzatori impegnati nel recupero di masse bituminose dal fondale di fronte alla raffineria. Ieri i sommozzatori del primo nucleo di San Benedetto del Tronto sono stati impegnati per quasi tutto il giorno nella mappatura e perlustrazione dei fondali nel tratto di mare antistante la raffineria, affiancati da tecnici dell' Arpam e dell' Icram che hanno effettuato campionature e analisi del materiale raccolto. I risultati, secondo quanto riferito dall’Arpam, saranno poi consegnati alla procura, che ha sta indagando sull' incidente al petrolchimico. Il lavoro dei sommozzatori e dei tecnici è stato completato in giornata. Intanto, il sindaco di Ancona Sturani, a seguito di una nota dell' Arpam, ha emanato un' ordinanza di divieto di balneazione sulla spiaggia di Palombina, confinante con quella di Falconara. L’agenzia ambientale regionale ha rilevato masse bituminose nelle acque antistanti il litorale a nord di Ancona, in particolare in corrispondenza dei “Bagni Romolo”. Il direttore dell’Arpam Paoloni ha incontrato i rappresentanti di WWF, Legambiente e Italia Nostra sui problemi legati ad un possibile inquinamento del mare.

“Perché militarizzare la spiaggia di Villanova?”

Interrogazione di Moruzzi (Verdi) a D’Ambrosio

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Sulla “militarizzazione della spiaggia di Villanova ed il divieto di libero accesso nella zona da parte dei cittadini” il consigliere regionale dei verdi Moruzzi ha presentato un'interrogazione per chiedere spiegazioni e chiarimenti in proposito. Il divieto verrebbe fatto rispettare dai militari nell' ambito dei controlli antiterrorismo in vigore dal settembre 2001. “Da alcuni giorni, in particolare da quando si è verificato l' incidente all' Api e il bitume rilasciato in mare è arrivato a riva - spiega nell’interrogazione Moruzzi - la pattuglia dell' esercito che presidia il perimetro interno dell'Api nell’ambito dei controlli antiterrorismo, staziona fuori dalla propria area, avvicinandosi a quanti si recano sulla spiaggia e invitandoli ad allontanarsi a causa di un presunto divieto della cui esistenza non si ha notizia”. Dopo aver ricordato che la spiaggia di Villanova è sede di attività marinare e balneari non trascurabili il consigliere regionale Verde Moruzzi chiede al presidente della giunta regionale D’Ambrosio il motivo dell' azione dei militari, quanti mezzi e militari vengono impiegati in tale operazione e quali disposizioni sono state impartite agli addetti alla sorveglianza armata.

 
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