RASSEGNA STAMPA 12.09.2004

 

MESSAGGERO
Amagliani: «Legge speciale per Falconara»

In futuro dell’Api. Il governo marchigiano orientato a chiedere l’impegno del Parlamento. «Piano con la revoca della concessione». L’assessore regionale: «Lo Stato finanzi la riconversione, e ora ispezioni a sorpresa»

di CLAUDIA PASQUINI

ANCONA - Una diffida, ispezioni a sorpresa e una legge speciale del Parlamento per la riconversione. L'assessore all'ambiente Marco Amagliani, di fronte all'esplosione all’Api mantiene i nervi saldi ed elabora la sua proposta. L'assessore competente sarebbe Gian Mario Spacca, ma Amagliani in quanto falconarese si sente chiamato in causa in prima persona. Assessore, nel luglio 2003 firmò la convenzione con l'Api. E' pentito?
 «Assolutamente no. Fui io ad affiancare alla convenzione un'intesa con una griglia di prescrizioni nei confronti dell'azienda per tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori che convivono con un impianto ad altissimo rischio. Ho fatto il possibile, ma alla luce di quanto è accaduto mi rendo conto che non è stato sufficiente».
State aspettando il responso dell'ufficio legale?
«I nostri avvocati stanno valutando se tutte le prescrizioni sono state rispettate e se sia possibile diffidare l'azienda e spingerla ad aumentare le prescrizioni di sicurezza. Bisognerà attendere anche il pronunciamento degli inquirenti. Di fronte a precise responsabilità, valuteremo quale provvedimento mettere in atto. Siamo pronti anche alle soluzioni più drastiche. Martedì ne parleremo in giunta».
La sospensione della concessione?
«Anche, ma non voglio ragionare sull'onda dell'emotività come sta facendo il sindaco di Falconara Carletti. Se vuole chiudere l'Api, perché come responsabile della sanità pubblica non emette un'ordinanza? Sarei solidale con lui... Ma so che non lo farà».
Quindi? A mente fredda cosa propone Lei?
«Un progetto serio per un piano di riconversione dell'area tenendo conto di un contesto socioeconomico delicatissimo, del fatto che l'Api gestisce una centrale elettrica che fornisce il 30% dell'energia elettrica marchigiana e che nella raffineria lavorano più di 2.000 persone».
Chi dovrebbe essere coinvolto nel progetto?
«Mi auspico che tutti i parlamentari marchigiani, da Lion a Conti passando per la Magistrelli, Galeazzi, Duca, Scaltritti e tutti gli altri si adoperino per promuovere una legge speciale per Falconara con lo stanziamento di risorse».
Nel frattempo cosa si può fare per mettere al sicuro i lavoratori e i cittadini?
«Oltre ad aumentare le prescrizioni nell'Intesa e a diffidare l'azienda qualora non le metta in pratica, sto verificando l'ipotesi di costituire un comitato tecnico-scientifico che possa entrare nella raffineria in qualsiasi momento senza preavviso per verificare gli standard di sicurezza Per quanto riguarda i residenti non possiamo obbligarli ad andarsene. Le case sono state costruite prima della raffineria».

 
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