Amagliani:
«Legge speciale per Falconara»
In futuro dell’Api. Il
governo marchigiano orientato a chiedere l’impegno del
Parlamento. «Piano con la revoca della concessione».
L’assessore regionale: «Lo Stato finanzi la riconversione, e
ora ispezioni a sorpresa»
di CLAUDIA PASQUINI
ANCONA - Una diffida,
ispezioni a sorpresa e una legge speciale del Parlamento per
la riconversione. L'assessore all'ambiente Marco Amagliani,
di fronte all'esplosione all’Api mantiene i nervi saldi ed
elabora la sua proposta. L'assessore competente sarebbe Gian
Mario Spacca, ma Amagliani in quanto falconarese si sente
chiamato in causa in prima persona. Assessore, nel luglio
2003 firmò la convenzione con l'Api. E' pentito?
«Assolutamente no. Fui io ad affiancare alla convenzione un'intesa con una
griglia di prescrizioni nei confronti dell'azienda per
tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori che
convivono con un impianto ad altissimo rischio. Ho fatto il
possibile, ma alla luce di quanto è accaduto mi rendo conto
che non è stato sufficiente».
State aspettando il responso dell'ufficio legale?
«I nostri avvocati stanno valutando se tutte le prescrizioni
sono state rispettate e se sia possibile diffidare l'azienda
e spingerla ad aumentare le prescrizioni di sicurezza.
Bisognerà attendere anche il pronunciamento degli
inquirenti. Di fronte a precise responsabilità, valuteremo
quale provvedimento mettere in atto. Siamo pronti anche alle
soluzioni più drastiche. Martedì ne parleremo in giunta».
La sospensione della concessione?
«Anche, ma non voglio ragionare sull'onda dell'emotività
come sta facendo il sindaco di Falconara Carletti. Se vuole
chiudere l'Api, perché come responsabile della sanità
pubblica non emette un'ordinanza? Sarei solidale con lui...
Ma so che non lo farà».
Quindi? A mente fredda cosa propone Lei?
«Un progetto serio per un piano di riconversione dell'area
tenendo conto di un contesto socioeconomico delicatissimo,
del fatto che l'Api gestisce una centrale elettrica che
fornisce il 30% dell'energia elettrica marchigiana e che
nella raffineria lavorano più di 2.000 persone».
Chi dovrebbe essere coinvolto nel progetto?
«Mi auspico che tutti i parlamentari marchigiani, da Lion a
Conti passando per la Magistrelli, Galeazzi, Duca,
Scaltritti e tutti gli altri si adoperino per promuovere una
legge speciale per Falconara con lo stanziamento di
risorse».
Nel frattempo cosa si può fare per mettere al sicuro i
lavoratori e i cittadini?
«Oltre ad aumentare le prescrizioni nell'Intesa e a
diffidare l'azienda qualora non le metta in pratica, sto
verificando l'ipotesi di costituire un comitato
tecnico-scientifico che possa entrare nella raffineria in
qualsiasi momento senza preavviso per verificare gli
standard di sicurezza Per quanto riguarda i residenti non
possiamo obbligarli ad andarsene. Le case sono state
costruite prima della raffineria». |