RASSEGNA STAMPA 12.09.2004

 

MESSAGGERO
Falconara, arriva il divieto di balneazione

Rilevate sostanze inquinanti sulla costa. Carletti parte all’attacco: ordinanza e nuovo esposto alla Procura. Troppo bitume, spiaggia off limits dall’hotel Luca al confine con Ancona

di MARCO CATALANI e LETIZIA LARICI

FALCONARA - Ancora bitume in spiaggia e arriva così il divieto di balneazione. Questa volta gli uomini dei Comitati cittadini hanno rinvenuto zolle nere a Rocca Mare e a Villanova. Ulteriori ritrovamenti, fino al confine con l'ex-Montedison, al confine con il comune di Montemarciano, sono stati fatti rinvenendo chiazze bituminose di varie grandezze sull'arenile e sull'acqua. In merito i Comitati ipotizzano che «la forza del mare che ha sospinto il bitume scaricato dal fosso Rigatta che scorre all'interno della raffineria Api possa aver ricoperto con la ghiaia trascinata altro bitume sotto il litorale di Rocca Mare. Probabilmente non sapremo mai esattamente quanto bitume sia svasato in mare dopo l'incidente dell'8 settembre scorso, soprattutto perché le parti più pesanti potrebbero essersi adagiate sul fondale marino. Ed è altrettanto sicuro che il mare restituirà alle nostre coste parte di quel bitume, “rateizzandolo” con le mareggiate invernali». Venerdì, in seguito al sopralluogo dei vigili ambientali sono state rinvenute tracce della stessa sostanza anche sulle scogliere e questo, insieme alla denuncia fatta dai Comitati di una striscia brunastra al di fuori delle barriere frangiflutti, ha spinto il sindaco Giancarlo Carletti a vietare la balneazione su tutto il territorio falconarese. Così, con ordinanza n.230 del 10/09/04, il sindaco di Falconara «ordina il divieto lungo il litorale falconarese di balneazione permanente da 100 metri nord del punto 29 (hotel Luca) fino al punto Esino, lato sud est, e dal punto foce fiume Esino lasto sud est, estremità sud scogliera Api (ex tiro al piattello)». E ordina inoltre il divieto di balneazione temporanea «sul litorale del comune di Falconara dal comune di Montemarciano al confine con il comune di Ancona». Secondo l'ufficio ambiente del Comune il provvedimento è stato preso «solo a titolo di cautela» ma gli operatori sono in subbuglio, anche se in questi giorni la spiaggia è frequentata solo da pochissimi appassionati e la stagione nella sua fase calante. «La gente ha avuto paura - commenta Cristoforo Caldarella, titolare dei Bagni La Salute - e per fortuna la stagione è finita anche se avremmo potuto lavorare ancora qualche giorno. La mia opinione è che la raffineria se ne deve andare. Noi bagni abbiamo investito tanto e così si rovina tutto il nostro lavoro. Sto veramente pensando di citare la raffineria per danni». Il Comune da parte sua ci ha già pensato. Ha presentato infatti un esposto alla Procura per denunciare i danni provocati alla costa dal recente incidente alla raffineria Api. In un’eventuale sede processuale il Comune si costituirà parte civile e chiederà il risarcimento per i danni all’ambiente e all’immagine della città. Preoccupati anche gli operatori turistici. «Un vero guaio - dice Felice dei Bagni Amato - pensiamo se fosse successo ad agosto. Qualcuno va a fare il bagno anche se stamattina dal pontile si vedevano tanti pezzi di catrame sott'acqua». «Siamo preoccupati - fa eco Gianluca Guazzarotti, presidente del consorzio Falcomar - per le nostre attività che in questi anni, grazie al Piano Spiaggia hanno conosciuto grandi investimenti e miglioramenti sotto il profilo delle strutture e dei servizi. Se la cosa si fosse verificata a metà stagione sarebbe stato un brutto colpo per l'immagine della spiaggia, in un periodo di così grande rilancio. Stiamo raccogliendo informazioni sia dai nostri clienti sia dagli agenti dell'ufficio ambiente e staremo a vedere».

 
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