RASSEGNA STAMPA 10.09.2004

 

MESSAGGERO
«Abbiamo detto subito che c’era uno scomparso»

La morte di Parisse segnalata dopo due ore e mezzo. La raffineria: «Fino ad allora non lo sapevamo»

di G.M.

FALCONARA Profondo cordoglio per la morte di Sebastiano Parisse, auguri di pronta guarigione ai feriti, ringraziamenti agli enti e alle autorità che collaborando in modo stretto hanno consentito di fronteggiare e circoscrivere l'evento; massima disponibilità e collaborazione, come sempre, nei confronti degli inquirenti. Così la direzione dell'Api a due giorni dalla tragedia in raffineria. Ennesimo, e in questo caso gravissimo incidente, che in una nota del suo ufficio stampa l'azienda ribadisce di aver gestito attuando «con tempestività, efficacia e completezza il piano d'emergenza interno». Nessun ipotesi o spunto per la definizione delle cause e dinamiche, che vedono impegnata la Magistratura, nel cui «operato si ripone massima fiducia». Anche se «il comitato di indagine interno, istituito allo scopo secondo le procedure previste, sta vagliando attentamente le diverse ipotesi, operando tutti gli accertamenti necessari e utili a ricostruire l'episodio». Insomma, l’azienda sembra davvero certa di aver fatto tutto il suo dovere fino in fondo. E le voci, autorevoli, su un ritardo nella comunicazione alle squadre dei vigili del fuoco sulla presenza nel parco carico bitumi di un camionista disperso? Al telefono, nel tardo pomeriggio di ieri, l'addetto stampa smentisce seccamente: «L'Api ha provveduto immediatamente, già dalle 7,30, alla ricognizione, indicando la presenza di 7 autisti nella zona incidentata. Ha subito comunicato che 3 di loro si erano messi in salvo e fatti vivi, che uno si era presentato all'infermeria. Poi sono arrivate le notizie di 2 feriti all'ospedale. Alle 9.30 la certezza del disperso». A oltre 2 ore dal disastro. Non sono troppe? Per tutto quel tempo i vigili del fuoco hanno agito senza sapere che nella zona operativa c'era un essere umano e in quali condizioni fosse... «Macché troppe. E la confusione, la gente che scappava dove le mettiamo? Insomma, è stato pur sempre un evento eccezionale... All'inizio si era pensato che il settimo uomo mancante all'appello fosse fuggito. Siamo stati sempre noi a dare indicazioni ai carabinieri per le ricerche». Quanto al catrame defluito in mare attraverso il Fosso Rigatta che corre in raffineria, si è trattato di «un quantitativo modesto - si legge nella nota - e compatibilmente all'emergenza sono state adottate le misure di sicurezza per contenerlo. Tra queste: barriere fisse nella parte terminale del fosso; squadre di presidio in zona e due natanti in mare appositamente attrezzati; recupero del materiale nelle aree adiacenti alla raffineria». In più, «la disponibilità a collaborare o provvedere allo smaltimento di bitume all'esterno». Intanto è ripresa la «normale attività operativa della raffineria, al di fuori dell'area coinvolta e sequestrata dalla Magistratura».

 
inizio pagina 10.09.2004 rassegna stampa