«Abbiamo
detto subito che c’era uno scomparso»
La morte di Parisse segnalata
dopo due ore e mezzo. La raffineria: «Fino ad allora non lo
sapevamo»
di G.M.
FALCONARA Profondo cordoglio
per la morte di Sebastiano Parisse, auguri di pronta
guarigione ai feriti, ringraziamenti agli enti e alle
autorità che collaborando in modo stretto hanno consentito
di fronteggiare e circoscrivere l'evento; massima
disponibilità e collaborazione, come sempre, nei confronti
degli inquirenti. Così la direzione dell'Api a due giorni
dalla tragedia in raffineria. Ennesimo, e in questo caso
gravissimo incidente, che in una nota del suo ufficio stampa
l'azienda ribadisce di aver gestito attuando «con
tempestività, efficacia e completezza il piano d'emergenza
interno». Nessun ipotesi o spunto per la definizione delle
cause e dinamiche, che vedono impegnata la Magistratura, nel
cui «operato si ripone massima fiducia». Anche se «il
comitato di indagine interno, istituito allo scopo secondo
le procedure previste, sta vagliando attentamente le diverse
ipotesi, operando tutti gli accertamenti necessari e utili a
ricostruire l'episodio». Insomma, l’azienda sembra davvero
certa di aver fatto tutto il suo dovere fino in fondo. E le
voci, autorevoli, su un ritardo nella comunicazione alle
squadre dei vigili del fuoco sulla presenza nel parco carico
bitumi di un camionista disperso? Al telefono, nel tardo
pomeriggio di ieri, l'addetto stampa smentisce seccamente:
«L'Api ha provveduto immediatamente, già dalle 7,30, alla
ricognizione, indicando la presenza di 7 autisti nella zona
incidentata. Ha subito comunicato che 3 di loro si erano
messi in salvo e fatti vivi, che uno si era presentato
all'infermeria. Poi sono arrivate le notizie di 2 feriti
all'ospedale. Alle 9.30 la certezza del disperso». A oltre 2
ore dal disastro. Non sono troppe? Per tutto quel tempo i
vigili del fuoco hanno agito senza sapere che nella zona
operativa c'era un essere umano e in quali condizioni
fosse... «Macché troppe. E la confusione, la gente che
scappava dove le mettiamo? Insomma, è stato pur sempre un
evento eccezionale... All'inizio si era pensato che il
settimo uomo mancante all'appello fosse fuggito. Siamo stati
sempre noi a dare indicazioni ai carabinieri per le
ricerche». Quanto al catrame defluito in mare attraverso il
Fosso Rigatta che corre in raffineria, si è trattato di «un
quantitativo modesto - si legge nella nota - e
compatibilmente all'emergenza sono state adottate le misure
di sicurezza per contenerlo. Tra queste: barriere fisse
nella parte terminale del fosso; squadre di presidio in zona
e due natanti in mare appositamente attrezzati; recupero del
materiale nelle aree adiacenti alla raffineria». In più, «la
disponibilità a collaborare o provvedere allo smaltimento di
bitume all'esterno». Intanto è ripresa la «normale attività
operativa della raffineria, al di fuori dell'area coinvolta
e sequestrata dalla Magistratura». |