RASSEGNA STAMPA 10.09.2004

 

MESSAGGERO
An spinge: «Via, ma con un piano» Fi: «L’azienda ci tranquillizzi»

di CLAUDIA PASQUINI

ANCONA - Concessione sì o no? Anche a destra perdurano le divisioni. Forza Italia e Udc ribadiscono la validità della concessione per cui votarono all'epoca. An, che espresse parere contrario, continua a sostenere la necessità di una riconversione dell'area nel lungo periodo e nel frattempo chiede la ristesura dell'accordo. Unanime è invece l'appello alla proprietà per innalzare gli standard di sicurezza. «Abbiamo sempre creduto nel valore imprenditoriale della raffineria Api di Falconara che per cinquanta anni ha dato sviluppo economico e sociale alla città e all'intero comprensorio - afferma il coordinatore regionale di Fi Remigio Ceroni esprimendo forte solidarietà alla famiglia della vittima e ai tre feriti - Ciò non toglie che negli ultimi tempi l'impianto ha fatto crescere serie preoccupazioni in termini di sicurezza. Malgrado la raffineria abbia cercato di rispondere alle esigenze del mondo sociale e sindacale - prosegue l'esponente azzurro - non è riuscita ad evitare questi gravi fatti luttuosi. Chiediamo quindi che ci sia un forte senso di responsabilità da parte di tutti e in particolar modo della proprietà, per un impegno e una disponibilità totale a fare in modo che le preoccupazioni espresse in questi giorni vengano accolte e i rischi di perdite di vite umane vengano ridotti a zero. Il problema della sicurezza - sottolinea ancora Ceroni - deve essere prioritario rispetto a tutti gli altri aspetti della questione. I lavoratori e i cittadini hanno diritto di vivere senza la preoccupazione che sulle loro spalle incombano pericolosi rischi». Dello stesso parere l'Udc. «Di fronte a questa tragedia - commenta il segretario regionale Tonino Pettinari - vogliamo evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione ed esprimere innanzitutto cordoglio per la vittima e solidarietà per i feriti. Non condividiamo assolutamente l'idea di chi, ora, chiede la cacciata immediata degli stabilimenti. Sulla loro presenza nel territorio non abbiamo dubbi. Concordiamo però con il presidente della Regione D'Ambrosio sulla necessità di controllare che tutte le prescrizioni siano state rispettate e di pensarne delle nuove se quelle sottoscritte non sono ritenute più sufficienti». Pettinari si sofferma anche sulla denuncia fatta ieri dai sindacati riguardo il fatto che il responsabile della sicurezza aveva già mesi fa dichiarato l'area di stoccaggio bitumi della raffineria a rischio. «Non ho motivo per dubitare di quanto detto dai sindacati - spiega - e mi rimane il convincimento che non tutto il possibile per evitare la disgrazia sia stato fatto. Sarebbe gravissimo e per questo auspico che la magistratura possa far piena luce sull'accaduto». Diversa la posizione di An. «Chi votò sì si risparmi le lacrime di coccodrillo. Non votammo quel protocollo - dice il coordinatore regionale Carlo Ciccioli - perché ritenevamo che non desse garanzie sufficienti. L'accordo deve essere riscritto e le condizioni devono essere dettate dalla Regione e non dall'Api nel massimo rispetto della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. La delocalizzazione? Farla subito è impossibile tenendo conto che all'Api è anche legata una centrale di coogenerazione elettrica di cui non possiamo attualmente fare a meno. Ma è invece possibile ragionare per una riconversione dell'area nel lungo periodo».

 
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