Dopo il dolore, l’amarezza della famiglia: “Chiediamo chiarezza”. Gli amici: “Un uomo serio e appassionato”

di GIUSEPPE PORZI

POTENZA PICENA - Il giorno più lungo. Dopo quello più tragico, la famiglia Parisse ha iniziato ad affrontare ieri il drammatico vuoto della perdita. Purtroppo ancora senza spiegazioni visto che i motivi della morte di Sebastiano Parisse (nella foto), autotrasportatore di 49 anni, sono legati a quelli dell’incendio che si è sviluppato nella raffineria. La moglie Giannina si è chiusa in un muto dolore, mentre i figli Simone e Marco, 24 e 19 anni, hanno fatto sapere di essere profondamente amareggiati per la primissima ricostruzione dei fatti avanzata dall’azienda, che in una fase iniziale aveva ipotizzato l’errore umano (una manovra errata di un camion) come possibile causa dell’incidente. Ed è per questo che chiedono che sia fatta subito chiarezza. Al momento non sono state annunciate azioni legali.

I funerali si terranno oggi pomeriggio a Porto Potenza Picena. La salma arriverà verso le 12 nella chiesa del Corpus Christi, dove alle 17 è previsto il rito funebre. Domenica prossima i giocatori delle due squadre locali, a cui Parisse era molto legato come ex giocatore e dirigente, impegnate nel derby di inizio del campionato di Promozione, scenderanno in campo con il lutto al braccio. E sono proprio gli amici con cui condivideva l’amore per il calcio a descriverlo come un uomo appassionato e serio. “Era stato uno dei componenti del gruppo che diede vita alla società Porto ’99”, lo ricorda Giorgio Giorgetti. “Era sempre presente, attivo, animato da una grande passione”. “Era rimasto fermo diversi mesi - è il ricordo di un altro ex dirigente, Elio Fava - ma evidentemente il suo amore per lo sport ha potuto più di ogni altra cosa: negli ultimi mesi si era riavvicinato e aveva preso a frequentare di nuovo. Per certi versi era il segno della continuità, colui che ha passato il nostro testimone”. E animato da una tale passione tutti amano ricordarlo.