Esplosione
in raffineria: morto un operaio
Incidente sul lavoro. Tre
sono ustionati, polemiche sulla sicurezza dell’impianto
Ancona - Nuovo incidente alla
raffineria Api di Falconara marittima. A cinque anni di
distanza dall’incidente che causò la morte di due operai,
ieri è tornata la paura, per un’esplosione seguita da un
incendio che ha coinvolto quattro autotrasportatori: uno di
loro, l’abruzzese Sebastiano Parisse, sposato e padre di due
figli, è morto. Tre suoi colleghi hanno riportato ustioni su
tutto il corpo. Il più grave è risultato Nicola Cilli, col
40 per cento del corpo ustionato, trasferito al centro
grandi ustionati di Padova. Ricoverato anche un immigrato
argentino di 32 anni, Marcello Pelaiz, che si è ustionato
mani e piedi cadendo sul bitume bollente. Lievemente ferito
e subito dimesso, invece, il cinquantenne Mauro Cameruccio.
Le vittime sono autotrasportatori di ditte esterne che
quando si è sviluppato l’incendio, alle 7 del mattino,
stavano caricando bitume su delle autobotti. A quel punto si
è udita un’esplosione, seguita da un incendio. A causarlo
potrebbe essere stato un errore umano. Infatti, secondo
l’amministratore delegato della raffineria Franco Brunetti,
sarebbe stata «la collisione di un camion con le
apparecchiature che distribuiscono il carico a causare il
principio di incendio», che poi ha investito un serbatoio,
creando una densa nube nera di fumo. Quest’ultima è stata
sentita per un raggio di alcuni chilometri, fino ad Ancona.
Sul posto hanno operato i vigili del fuoco e gli uomini
della protezione civile. L’Api è uno degli impianti a
rischio di incidente rilevante, secondo la classificazione «Seveso».
L’incidente ha provocato il blocco per tre ore della statale
16 adriatica, con deviazione del traffico, e quello della
ferrovia Ancona-Bologna. Ha invece funzionato regolarmente
l’aeroporto. Per venerdì, Cgil-Cisl-Uil hanno indetto uno
sciopero di 24 ore, mentre sul fronte politico è riesplosa
la polemica, visto che l’argomento aveva causato l’uscita
dei Verdi dalla maggioranza regionale di centrosinistra,
quando questa ha rinnovato all’azienda la concessione
dell’attività di raffinazione. Dal 2008, anno di scadenza,
era stata portata fino al 2020. Il sindaco di Falconara
Marittima, Giancarlo Carletti (Ds), ha chiesto la revoca
della concessione all’Api e la chiusura dello stabilimento,
così come hanno fatto Verdi, Sinistra democratica, i
Disobbedienti e le associazioni ambientaliste. La Margherita
ha invitato a non strumentalizzare l’incidente a fini
politici e per bocca del capogruppo in Regione, Marco
Luchetti, ha invitato tutti ad impegnarsi per la prevenzione
dei rischi, e per dare nuove infrastrutture e servizi a
Falconara. La federazione provinciale dei Ds ha annunciato
che sosterrà «le iniziative promosse dai sindacati per
chiedere priorità alla manutenzione, e per garantire a tutti
i lavoratori il primo e fondamentale diritto alla
sicurezza». |