RASSEGNA STAMPA 09.09.2004

 

UNIONE SARDA
Esplosione in raffineria: morto un operaio

Incidente sul lavoro. Tre sono ustionati, polemiche sulla sicurezza dell’impianto

Ancona - Nuovo incidente alla raffineria Api di Falconara marittima. A cinque anni di distanza dall’incidente che causò la morte di due operai, ieri è tornata la paura, per un’esplosione seguita da un incendio che ha coinvolto quattro autotrasportatori: uno di loro, l’abruzzese Sebastiano Parisse, sposato e padre di due figli, è morto. Tre suoi colleghi hanno riportato ustioni su tutto il corpo. Il più grave è risultato Nicola Cilli, col 40 per cento del corpo ustionato, trasferito al centro grandi ustionati di Padova. Ricoverato anche un immigrato argentino di 32 anni, Marcello Pelaiz, che si è ustionato mani e piedi cadendo sul bitume bollente. Lievemente ferito e subito dimesso, invece, il cinquantenne Mauro Cameruccio. Le vittime sono autotrasportatori di ditte esterne che quando si è sviluppato l’incendio, alle 7 del mattino, stavano caricando bitume su delle autobotti. A quel punto si è udita un’esplosione, seguita da un incendio. A causarlo potrebbe essere stato un errore umano. Infatti, secondo l’amministratore delegato della raffineria Franco Brunetti, sarebbe stata «la collisione di un camion con le apparecchiature che distribuiscono il carico a causare il principio di incendio», che poi ha investito un serbatoio, creando una densa nube nera di fumo. Quest’ultima è stata sentita per un raggio di alcuni chilometri, fino ad Ancona. Sul posto hanno operato i vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile. L’Api è uno degli impianti a rischio di incidente rilevante, secondo la classificazione «Seveso». L’incidente ha provocato il blocco per tre ore della statale 16 adriatica, con deviazione del traffico, e quello della ferrovia Ancona-Bologna. Ha invece funzionato regolarmente l’aeroporto. Per venerdì, Cgil-Cisl-Uil hanno indetto uno sciopero di 24 ore, mentre sul fronte politico è riesplosa la polemica, visto che l’argomento aveva causato l’uscita dei Verdi dalla maggioranza regionale di centrosinistra, quando questa ha rinnovato all’azienda la concessione dell’attività di raffinazione. Dal 2008, anno di scadenza, era stata portata fino al 2020. Il sindaco di Falconara Marittima, Giancarlo Carletti (Ds), ha chiesto la revoca della concessione all’Api e la chiusura dello stabilimento, così come hanno fatto Verdi, Sinistra democratica, i Disobbedienti e le associazioni ambientaliste. La Margherita ha invitato a non strumentalizzare l’incidente a fini politici e per bocca del capogruppo in Regione, Marco Luchetti, ha invitato tutti ad impegnarsi per la prevenzione dei rischi, e per dare nuove infrastrutture e servizi a Falconara. La federazione provinciale dei Ds ha annunciato che sosterrà «le iniziative promosse dai sindacati per chiedere priorità alla manutenzione, e per garantire a tutti i lavoratori il primo e fondamentale diritto alla sicurezza».

 
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