RASSEGNA STAMPA 09.09.2004

 

MESSAGGERO
L’Api: «Escludiamo negligenze»

L’ad Brunetti: «Anche noi vogliamo sapere». Domani assemblea e sciopero

di GIAMPAOLO MILZI

FALCONARA - «Al di là di tutto questa morte è l'aspetto più traumatico e drammatico, ma per l'evento non si trova ancora nessuna spiegazione plausibile». Ore 15.30 di ieri, sala al piano terra della palazzina uffici Api: mentre l'amministratore delegato Franco Brunetti spiega a voce bassa che «no, nemmeno il comandante interregionale e quello provinciale dei vigili del fuoco sanno ipotizzare alcunché di vicino al certo sulle cause dell'incidente», la salma incatramata, bruciata, profondamente martoriata e quasi irriconoscibile del camionista Sebastiano Parisse non è stata ancora tirata fuori dal pantano di bitume, acqua e schiuma di spegnimento rivelatosi per lui una trappola mortale. Eppure sono passate 8 ore da quando le lancette aziendali hanno segnato le 7,30, l'attimo rovente che ha precipitato Falconara di nuovo nell'incubo. Un incubo intollerabale (tre feriti, oltre a una vita stroncata), ma forse imprevedibile, dato «che il piano di sicurezza interno ed esterno alla raffineria - precisa Brunetti - ha funzionato subito e alla perfezione». Alle 7.50 il pronto intervento dei pompieri interno all'azienda era già impegnatissimo; bloccata la ferrovia, chiuse Statale e uscita della superstrada. Il sindaco Carletti protesta perché il Comune non è stato subito informato? Chiede la revoca della concessione alla raffineria, valida fino al 2020? «Dopo una prima telefonata a vuoto, il suo ufficio ne ha ricevuta certo una alle 7.49 - smentisce il manager - Nessun nesso fra l'incidente, continuità della produzione e concessione». Ciò non allenta affatto la «tensione professionale» di Brunetti che, «addolorato per l'accaduto», vedrà coi suoi tecnici se in campo sicurezza «ci sarà bisogno di cambiare qualcosa». Giallo-nero sulle cause, ma anche pochi particolari su quanto stava succedendo nell'area di caricamento bitume (circa 400 metri quadri, 5 serbatoi) nella zona sud dello stabilimento oltre la linea ferrata, verso mare. I numeri del vicedirettore, Enzo Maurizi: 6 le autobotti sul posto per fare il pieno di bitume di fronte ai 6 punti di prelievo in parallelo, 5 quelle coinvolte nel rogo, di cui 4 danneggiate e 2 semidistrutte; una la cisterna di prodotto aggredita dalle fiamme; al lavoro 6 autisti della Caf (Consorzio autotrasporti Falconara) e 2 addetti Api al carico. Tramontata la prima ipotesi di una scintilla scaturita da un tamponamento tra un'autobotte e una struttura, debole quella di uno scoppio da vapori o gas, buio totale sull'innesco delle fiamme. Precedute da una sola esplosione, secondo Maurizi, col il corpo di Parisse, impegnato sul camion per il carico, che è volato via e, dice Brunetti è «stato ritrovato nel bacino di contenimento del serbatoio imploso». Un evento "anomalo" - per sindacalisti e alcuni dipendenti - in una zona, quella del parco bitume, meno a rischio di altre? «Tutte le aree di carico sono maggiormente sotto controllo, standard le procedure operative, quasi automatiche», risponde annuendo Brunetti. «Regolarmente rispettate in questo caso», per il vicedirettore. Ma altre, tante risposte dovranno arrivare dagli accertamenti dell'azienda e dall'inchiesta della Magistratura, «alla quale mettiamo tutto a disposizione, anche per le aree da sequestare - assicura Brunetti - anche se è auspicabile che si limiti alla zona interessata dall'incidente». Decisive saranno le testimonianze di chi ha visto. Secondo un camionista del Caf, di Martinsicuro, collega della vittima, che era in attesa del suo turno di carico al parco bitume, «le fiamme si sono alzate da terra in una colonna di decine di metri» e le deflagrazioni «sono state almeno quattro»; gli autisti erano una decina e c'era solo un addetto Api. «Sconcerto, dolore, rabbia e preoccupazione», tra i sindacati. Che ai punti interrogativi della tragedia rispondono con una giornata di sciopero per tutti i dipendenti del gruppo Api e delle ditte appaltatrici e la convocazione di un'assemblea generale del personale per domani. Ignote le cause dell'ennesimo incidente? Quali le responsabilità? «Le Rsu Api ed Apisoi Service e i sindacati confederali di categoria, «nel riconfermare il pieno impegno sul versante sicurezza», auspicano in una nota che la Magistratura svolga nel più breve tempo possibile tutti gli accertamenti previsti e neccessari affinché sia fatta piena luce».

 
inizio pagina 09.09.2004 rassegna stampa