L’Api:
«Escludiamo negligenze»
L’ad Brunetti: «Anche noi
vogliamo sapere». Domani assemblea e sciopero
di GIAMPAOLO MILZI
FALCONARA - «Al di là di
tutto questa morte è l'aspetto più traumatico e drammatico,
ma per l'evento non si trova ancora nessuna spiegazione
plausibile». Ore 15.30 di ieri, sala al piano terra della
palazzina uffici Api: mentre l'amministratore delegato
Franco Brunetti spiega a voce bassa che «no, nemmeno il
comandante interregionale e quello provinciale dei vigili
del fuoco sanno ipotizzare alcunché di vicino al certo sulle
cause dell'incidente», la salma incatramata, bruciata,
profondamente martoriata e quasi irriconoscibile del
camionista Sebastiano Parisse non è stata ancora tirata
fuori dal pantano di bitume, acqua e schiuma di spegnimento
rivelatosi per lui una trappola mortale. Eppure sono passate
8 ore da quando le lancette aziendali hanno segnato le 7,30,
l'attimo rovente che ha precipitato Falconara di nuovo
nell'incubo. Un incubo intollerabale (tre feriti, oltre a
una vita stroncata), ma forse imprevedibile, dato «che il
piano di sicurezza interno ed esterno alla raffineria -
precisa Brunetti - ha funzionato subito e alla perfezione».
Alle 7.50 il pronto intervento dei pompieri interno
all'azienda era già impegnatissimo; bloccata la ferrovia,
chiuse Statale e uscita della superstrada. Il sindaco
Carletti protesta perché il Comune non è stato subito
informato? Chiede la revoca della concessione alla
raffineria, valida fino al 2020? «Dopo una prima telefonata
a vuoto, il suo ufficio ne ha ricevuta certo una alle 7.49 -
smentisce il manager - Nessun nesso fra l'incidente,
continuità della produzione e concessione». Ciò non allenta
affatto la «tensione professionale» di Brunetti che,
«addolorato per l'accaduto», vedrà coi suoi tecnici se in
campo sicurezza «ci sarà bisogno di cambiare qualcosa».
Giallo-nero sulle cause, ma anche pochi particolari su
quanto stava succedendo nell'area di caricamento bitume
(circa 400 metri quadri, 5 serbatoi) nella zona sud dello
stabilimento oltre la linea ferrata, verso mare. I numeri
del vicedirettore, Enzo Maurizi: 6 le autobotti sul posto
per fare il pieno di bitume di fronte ai 6 punti di prelievo
in parallelo, 5 quelle coinvolte nel rogo, di cui 4
danneggiate e 2 semidistrutte; una la cisterna di prodotto
aggredita dalle fiamme; al lavoro 6 autisti della Caf
(Consorzio autotrasporti Falconara) e 2 addetti Api al
carico. Tramontata la prima ipotesi di una scintilla
scaturita da un tamponamento tra un'autobotte e una
struttura, debole quella di uno scoppio da vapori o gas,
buio totale sull'innesco delle fiamme. Precedute da una sola
esplosione, secondo Maurizi, col il corpo di Parisse,
impegnato sul camion per il carico, che è volato via e, dice
Brunetti è «stato ritrovato nel bacino di contenimento del
serbatoio imploso». Un evento "anomalo" - per sindacalisti e
alcuni dipendenti - in una zona, quella del parco bitume,
meno a rischio di altre? «Tutte le aree di carico sono
maggiormente sotto controllo, standard le procedure
operative, quasi automatiche», risponde annuendo Brunetti.
«Regolarmente rispettate in questo caso», per il
vicedirettore. Ma altre, tante risposte dovranno arrivare
dagli accertamenti dell'azienda e dall'inchiesta della
Magistratura, «alla quale mettiamo tutto a disposizione,
anche per le aree da sequestare - assicura Brunetti - anche
se è auspicabile che si limiti alla zona interessata
dall'incidente». Decisive saranno le testimonianze di chi ha
visto. Secondo un camionista del Caf, di Martinsicuro,
collega della vittima, che era in attesa del suo turno di
carico al parco bitume, «le fiamme si sono alzate da terra
in una colonna di decine di metri» e le deflagrazioni «sono
state almeno quattro»; gli autisti erano una decina e c'era
solo un addetto Api. «Sconcerto, dolore, rabbia e
preoccupazione», tra i sindacati. Che ai punti interrogativi
della tragedia rispondono con una giornata di sciopero per
tutti i dipendenti del gruppo Api e delle ditte appaltatrici
e la convocazione di un'assemblea generale del personale per
domani. Ignote le cause dell'ennesimo incidente? Quali le
responsabilità? «Le Rsu Api ed Apisoi Service e i sindacati
confederali di categoria, «nel riconfermare il pieno impegno
sul versante sicurezza», auspicano in una nota che la
Magistratura svolga nel più breve tempo possibile tutti gli
accertamenti previsti e neccessari affinché sia fatta piena
luce». |