RASSEGNA STAMPA 09.09.2004

 

MESSAGGERO
La verità dei fatti nudi e crudi

di ROBERTO SOPRANZI

SULL’ultimo tragico episodio all’Api concorrono almeno tre verità. C’è la verità ufficiale della raffineria, c’è la verità legale che sarà accertata dall’inchiesta della magistratura e c’è la verità che definiremmo dei “fatti nudi e crudi”. La prima verità esclude responsabilità dirette dell’Api, la seconda potrebbe arrivare ad altre conclusioni. E la terza verità? Ci dice che la convivenza tra l’Api e le case si sta facendo insostenibile. Ai residenti dell’area ad alto rischio non interessa se le esplosioni o i morti dipendano da scarse misure di sicurezza o maldestre manovre umane. Alla luce dei fatti nudi e crudi imporre regole e controlli non basta a esorcizzare un incubo. Con la politica degli incentivi stanno traslocando gli abitanti della cintura vesuviana ed anche per Villanova si era ipotizzata una soluzione del genere. Se non si può spostare la raffineria bisognerà spingere la gente - con costi a carico delle casse pubbliche - ad andarsene in luoghi sicuri, dove si possa vivere in tranquillità. Perché si torni a considerare l’Api come una risorsa non come un incubo.

 
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