La verità
dei fatti nudi e crudi
di ROBERTO SOPRANZI
SULL’ultimo tragico episodio
all’Api concorrono almeno tre verità. C’è la verità
ufficiale della raffineria, c’è la verità legale che sarà
accertata dall’inchiesta della magistratura e c’è la verità
che definiremmo dei “fatti nudi e crudi”. La prima verità
esclude responsabilità dirette dell’Api, la seconda potrebbe
arrivare ad altre conclusioni. E la terza verità? Ci dice
che la convivenza tra l’Api e le case si sta facendo
insostenibile. Ai residenti dell’area ad alto rischio non
interessa se le esplosioni o i morti dipendano da scarse
misure di sicurezza o maldestre manovre umane. Alla luce dei
fatti nudi e crudi imporre regole e controlli non basta a
esorcizzare un incubo. Con la politica degli incentivi
stanno traslocando gli abitanti della cintura vesuviana ed
anche per Villanova si era ipotizzata una soluzione del
genere. Se non si può spostare la raffineria bisognerà
spingere la gente - con costi a carico delle casse pubbliche
- ad andarsene in luoghi sicuri, dove si possa vivere in
tranquillità. Perché si torni a considerare l’Api come una
risorsa non come un incubo. |