RASSEGNA STAMPA 09.09.2004

 

CORRIERE DELLA SERA
Rogo in raffineria, un morto e 3 feriti

Nube nera su Falconara. Il sindaco: quell’impianto ora va chiuso

di Daniela Camboni

FALCONARA MARITTIMA (Ancona) - Non ha fatto neppure in tempo a chiedere aiuto: l’ondata di bitume incandescente l’ha sommerso e carbonizzato all’istante. Un inferno, quello divampato ieri mattina, verso le 7.15 alla raffineria petrolifera Api di Falconara Marittima per colpa dell’esplosione di una cisterna. Almeno così sembrerebbe dai primi rilevamenti nell’impianto, incluso nella lista Seveso come «a rischio di incidente rilevante», da tempo al centro di polemiche. Ieri, mentre una nube nera si diffondeva sulla città, nella raffineria è morto Sebastiano Parisse, 49 anni, un camionista abruzzese che con alcuni colleghi stava riempiendo l’autobotte di bitume. Due compagni sono riusciti a scappare, inseguiti dall’onda di catrame a 180 gradi. Un quarto, caduto a terra, è riuscito a rialzarsi: trasportato al Centro grandi ustionati di Padova, i medici gli hanno riscontrato ustioni gravi nel 50% del corpo. Una tragedia vissuta in diretta da tutta Falconara. La statale Adriatica 186 è stata bloccata, così come la linea ferroviaria Bologna Ancona. «Non ci hanno avvertiti, la sirena dell’impianto è rimasta silenziosa», protestano i comitati cittadini che da tempo combattono contro la raffineria, considerata poco sicura (qualche anno fa ci furono altri due morti) e troppo vicina al centro abitato e all’aeroporto Raffaello Sanzio. Secondo gli esperti dell’Arpam, però, la nube non era tossica e nessuno ieri ha corso pericolo. La magistratura ha aperto un’inchiesta. Il sindaco Giancarlo Carletti ha chiesto la «revoca immediata della concessione alla Raffineria Api», rinnovata un anno fa dalla Regione.

 
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