Carletti-D’Ambrosio, è scontro
Il sindaco: “Revocate la
concessione”. Il governatore non ci sta
di LOLITA FALCONI
ANCONA - L’incendio alla
raffineria Api di Falconara infiamma il dibattito politico.
Ed è subito chiaro, fin dalle prime ore della giornata, che
lo scontro sarà duro. Durissimo. Scontro politico e
istituzionale. E’ proprio quest’ultimo aspetto a riservare i
toni e i j’accuse più pesanti. E non c’è colore politico che
tenga. Non stavolta, non di fronte a una vita spezzata, ai
feriti, alla paura di una comunità cittadina intera. Da una
parte il sindaco diessino di Falconara Giancarlo Carletti,
affiancato da Verdi, ambientalisti e Wwf, che punta dritto
contro la Regione (anch’essa guidata dal centrosinistra, ndr.)
chiedendo l’immediata revoca della concessione alla
Raffineria Api. “Un provvedimento - dice Carletti -
disinvolto, sprezzante delle prerogative delle esigenze
della popolazione, della salute, della sicurezza”.
Dall’altra il Governatore Vito D’Ambrosio che invita tutti
alla calma, a non strumentalizzare e aggiungendo che “chi
mette in collegamento quanto accaduto all’Api con il rinnovo
anticipato della concessione regionale o mente sapendo di
mentire o strumentalizza sapendo di strumentalizzare”. Da un
lato, insomma, la foga del sindaco che fa da megafono alla
rabbia della sua gente, ne amplifica il disagio,
l’esasperazione chiedendo la fine di questa convivenza tra
un colosso industriale e un centro urbano fortemente
antropizzato come Falconara; dall’altro D’Ambrosio che
frena, smorza i toni e sposta il bersaglio. “L’Api è
autorizzata ad operare fino al 2008 dal ministero
dell’Industria che ha rilasciato la concessione nel 1988 -
spiega D’Ambrosio al termine di un vertice convocato
d’urgenza ieri pomeriggio con gli organismi istituzionali e
gli enti tecnici interessati (presenti gli assessori
Amagliani, Rocchi e Modesti, i funzionari regionali dei
servizi ambiente, industria e legale, l’Arpam, il vice
prefetto Antonio Massa, il vice presidente della provincia
Giancarlo Sagramola, il comandante provinciale dei vigili
del fuoco Enrico Moscati) - La Regione ha soltanto aggiunto
ulteriori prescrizioni a garanzia della sicurezza dei
cittadini e dei lavoratori inesistenti nella precedente
autorizzazione ministeriale”. Chiarito questo, D’Ambrosio
annuncia comunque la verifica “per valutare il rispetto
delle prescrizioni imposte all’Api e la eventuale necessità
di aggiungerne altre” e richiama tutti alla “razionalità e
al forte senso di responsabilità”.
Una risposta che non soddisfa
il consigliere regionale della Sinistra democratica Cristina
Cecchini, che arriva a chiedere le dimissioni della giunta
regionale e di D’Ambrosio. “Tutto quello che avevamo
sostenuto al momento della sciagurata decisione della giunta
e della maggioranza regionale di rinnovare la concessione
all’Api purtroppo si è di nuovo verificato - dice la
Cecchini - i piani di emergenza hanno dimostrato i loro
limiti”.
E’ necessario arrivare alla
chiusura dello stabilimento anche per il presidente
nazionale dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio e il capogruppo
in commissione Ambiente Marco Lion. “Falconara, come
Marghera e Priolo ovvero il simbolo di una battaglia
nazionale - dicono prima di sparare “sull'inaffidabilità
gestionale e strutturale dell’impianto Api. A cominciare da
uno sviluppo incontrollato di una struttura rimasta
obsoleta”. Marco Moruzzi, capogruppo in Regione aggiunge:
“La sicurezza tanto decantata è ancora solo una illusione”.
Le dichiarazioni del mondo politico si susseguono per tutto
il giorno. Arriva la solidarietà dei Ds (con il segretario
regionale Massimo Vannucci e il capogruppo in Regione Fausto
Franceschetti) e della Margherita (con il capogruppo Marco
Luchetti) e dei Repubblicani Europei (con il segretario
regionale Luca D’Aprile) alle famiglie dei lavoratori
coinvolti nell’incendio. Proprio Ds e Margherita gettano
acqua sul fuoco della polemica, invitano alla prudenza e
chiedono di far rapidamente luce sulle cause dell’incendio.
Solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie anche dalla
giunta provinciale di Ancona mentre preoccupazione è stata
espressa dai Comunisti italiani, che si dichiarano solidali
con i lavoratori e i sindacati dell’Api e auspicano “una
seria verifica del protocollo d’intesa tra Regione e
proprietà”. Lo fanno attraverso il capogruppo in Regione del
partito Cesare Procaccini al quale si aggiunge anche il
segretario nazionale del Pdci Oliviero Diliberto che dalla
Capitale chiama in causa il ministro del Lavoro Maroni
chiedendo la convocazione d’urgenza delle parti interessate.
Nel turbillon di dichiarazioni, si inserisce anche quella
del vice presidente della Regione Gian Mario Spacca, che ha
la delega alla protezione civile. “Il sistema di protezione
civile ha funzionato alla perfezione - ha dichiarato - i
blocchi stradali immediatamente attivati sono serviti a
consentire il rapido deflusso e afflusso dei mezzi di
soccorso”. Durante tutta la mattinata sono stati tra l’altro
mantenuti costanti contatti con il dipartimento nazionale
della protezione civile. |