RASSEGNA STAMPA 09.09.2004

 

CORRIERE ADRIATICO
Carletti-D’Ambrosio, è scontro

Il sindaco: “Revocate la concessione”. Il governatore non ci sta

di LOLITA FALCONI

ANCONA - L’incendio alla raffineria Api di Falconara infiamma il dibattito politico. Ed è subito chiaro, fin dalle prime ore della giornata, che lo scontro sarà duro. Durissimo. Scontro politico e istituzionale. E’ proprio quest’ultimo aspetto a riservare i toni e i j’accuse più pesanti. E non c’è colore politico che tenga. Non stavolta, non di fronte a una vita spezzata, ai feriti, alla paura di una comunità cittadina intera. Da una parte il sindaco diessino di Falconara Giancarlo Carletti, affiancato da Verdi, ambientalisti e Wwf, che punta dritto contro la Regione (anch’essa guidata dal centrosinistra, ndr.) chiedendo l’immediata revoca della concessione alla Raffineria Api. “Un provvedimento - dice Carletti - disinvolto, sprezzante delle prerogative delle esigenze della popolazione, della salute, della sicurezza”. Dall’altra il Governatore Vito D’Ambrosio che invita tutti alla calma, a non strumentalizzare e aggiungendo che “chi mette in collegamento quanto accaduto all’Api con il rinnovo anticipato della concessione regionale o mente sapendo di mentire o strumentalizza sapendo di strumentalizzare”. Da un lato, insomma, la foga del sindaco che fa da megafono alla rabbia della sua gente, ne amplifica il disagio, l’esasperazione chiedendo la fine di questa convivenza tra un colosso industriale e un centro urbano fortemente antropizzato come Falconara; dall’altro D’Ambrosio che frena, smorza i toni e sposta il bersaglio. “L’Api è autorizzata ad operare fino al 2008 dal ministero dell’Industria che ha rilasciato la concessione nel 1988 - spiega D’Ambrosio al termine di un vertice convocato d’urgenza ieri pomeriggio con gli organismi istituzionali e gli enti tecnici interessati (presenti gli assessori Amagliani, Rocchi e Modesti, i funzionari regionali dei servizi ambiente, industria e legale, l’Arpam, il vice prefetto Antonio Massa, il vice presidente della provincia Giancarlo Sagramola, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Enrico Moscati) - La Regione ha soltanto aggiunto ulteriori prescrizioni a garanzia della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori inesistenti nella precedente autorizzazione ministeriale”. Chiarito questo, D’Ambrosio annuncia comunque la verifica “per valutare il rispetto delle prescrizioni imposte all’Api e la eventuale necessità di aggiungerne altre” e richiama tutti alla “razionalità e al forte senso di responsabilità”.

Una risposta che non soddisfa il consigliere regionale della Sinistra democratica Cristina Cecchini, che arriva a chiedere le dimissioni della giunta regionale e di D’Ambrosio. “Tutto quello che avevamo sostenuto al momento della sciagurata decisione della giunta e della maggioranza regionale di rinnovare la concessione all’Api purtroppo si è di nuovo verificato - dice la Cecchini - i piani di emergenza hanno dimostrato i loro limiti”.

E’ necessario arrivare alla chiusura dello stabilimento anche per il presidente nazionale dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio e il capogruppo in commissione Ambiente Marco Lion. “Falconara, come Marghera e Priolo ovvero il simbolo di una battaglia nazionale - dicono prima di sparare “sull'inaffidabilità gestionale e strutturale dell’impianto Api. A cominciare da uno sviluppo incontrollato di una struttura rimasta obsoleta”. Marco Moruzzi, capogruppo in Regione aggiunge: “La sicurezza tanto decantata è ancora solo una illusione”. Le dichiarazioni del mondo politico si susseguono per tutto il giorno. Arriva la solidarietà dei Ds (con il segretario regionale Massimo Vannucci e il capogruppo in Regione Fausto Franceschetti) e della Margherita (con il capogruppo Marco Luchetti) e dei Repubblicani Europei (con il segretario regionale Luca D’Aprile) alle famiglie dei lavoratori coinvolti nell’incendio. Proprio Ds e Margherita gettano acqua sul fuoco della polemica, invitano alla prudenza e chiedono di far rapidamente luce sulle cause dell’incendio. Solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie anche dalla giunta provinciale di Ancona mentre preoccupazione è stata espressa dai Comunisti italiani, che si dichiarano solidali con i lavoratori e i sindacati dell’Api e auspicano “una seria verifica del protocollo d’intesa tra Regione e proprietà”. Lo fanno attraverso il capogruppo in Regione del partito Cesare Procaccini al quale si aggiunge anche il segretario nazionale del Pdci Oliviero Diliberto che dalla Capitale chiama in causa il ministro del Lavoro Maroni chiedendo la convocazione d’urgenza delle parti interessate. Nel turbillon di dichiarazioni, si inserisce anche quella del vice presidente della Regione Gian Mario Spacca, che ha la delega alla protezione civile. “Il sistema di protezione civile ha funzionato alla perfezione - ha dichiarato - i blocchi stradali immediatamente attivati sono serviti a consentire il rapido deflusso e afflusso dei mezzi di soccorso”. Durante tutta la mattinata sono stati tra l’altro mantenuti costanti contatti con il dipartimento nazionale della protezione civile.

 
inizio pagina 09.09.2004 rassegna stampa