RASSEGNA STAMPA 09.09.2004

 

CORRIERE ADRIATICO
In fuga con il terrore dell’attentato

L’interrogativo serpeggia tra la folla che assiste alla tragedia. “Abbiamo due bombe accanto a casa”

di L.F.

FALCONARA - "Cos'è? Un attentato?". E' la domanda posta da una spaventatissima signora falconarese ad un gruppo di persone che seguono da Falconara Alta l'evolversi dell'incendio all'Api. L'interrogativo potrebbe far sorridere ed invece la risposta di un anziano signore è seria, molto seria. "Questa volta no, - dice - ma qua abbiamo due bombe accanto a casa: la raffineria e l'aeroporto. Vedrete che prima o poi c'arrivano…". La profezia raggela il sangue già a temperatura zero di quei falconaresi, quei castelfrettesi, quei 'villanoviani' che sono sulle colline attorno all'Api per seguire da vicino, da quelle zone il cuore dell'incidente si vede bene, l'incendio. Si ipotizza e si paragona con l'ultimo incendio alla raffineria che secondo molti ha delle analogie con quello di ieri. Al primo boato, ma in molti affermano che i colpi forti uditi nei dintorni sono stati almeno una ventina, in tanti hanno lasciato le case in preda al panico. Il terribile precedente ha creato una sorta di pronta reazione all'incidente e così è stato ieri. Diverse persone hanno preso le prime cose che hanno trovato e sono uscite di casa puntando verso la collina. Da lì hanno governato la situazione e dato notizie, tramite cellulare, ai propri familiari. Alcuni, restando in ambito tecnologico, hanno anche sfoderato telecamere e macchine fotografiche per documentare l'evoluzione dell'incendio forse contagiati da quella 'real tv' che va così di moda. E la televisione, con le notizie di tutti i giorni, ha probabilmente contribuito a creare la psicosi da attentato che ha contaminato le reazioni dei cittadini della zona. Quasi tutti, prima di conoscere le reali cause dell'incendio, hanno immaginato, almeno di striscio, l'ipotesi-attentato. In tempi di guerra globale c'è chi ha pensato che la raffineria possa essere un bersaglio. La voglia di essere a conoscenza di quanto stava accadendo ha anche creato il caos lungo le poche vie di scorrimento rimaste aperte dopo l'isolamento creato attorno alla raffineria. Lunghe code per le immissioni e traffico caotico in tutte le vie laterali. E con lo scemare dell'incendio le cose sono tornate alla normalità tra i tanti "questa volta è andata bene" detti a voce alta dalla gente che se ne andava verso il luogo di lavoro o verso le proprie case. Fortunata è stata anche la coincidenza metereologica. Il vento ha spazzato la nube nera, alzatasi non appena si sono sprigionate le prime fiamme, che poteva invadere le case in maniera pericolosa. C'era la possibilità di un'intossicazione ma i disturbi non sono mancati a chi ha respirato anche un'infinitesima parte di quel fumo.

 
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