“La calma mi
ha salvato”
Mauro Cameruccio
di C. C.
ANCONA - Il sangue freddo lo
ha salvato. Nonostante gli attimi concitati che hanno
seguito lo scoppio Mauro Cameruccio, 50 anni, residente a
Marina di Montemarciano è riuscito a mantenere la calma
evitando di riportare ustioni ben più gravi di quelle che il
personale medico del pronto soccorso di Torrette gli ha
diagnosticato alle caviglie. Anche lui come gli altri
autotrasportatori stava caricando bitume su un autocarro per
conto della ditta Gata. Un'operazione di routine per lui che
da 18 anni trasporta liquido infiammabile. “Mi trovavo in
cima al camion e stavo facendo il carico attraverso un
serbatoio. In quella zona c'era solo io. Ad un certo punto
ho sentito uno scoppio. Tra l'area dove mi trovavo io e
quella da dove proveniva il rumore c'era un grosso serbatoio
che mi ha riparato dal bitume”, racconta Cameruccio che è
stato medicato all'ospedale e dimesso nella tarda mattinata.
Ha riportato ustioni non
gravi alle caviglie. “Dopo lo scoppio ho alzato la testa ed
ho visto una colonna di fumo e fuoco che si alzava in cielo.
Poi mi sono reso conto che c'era stato uno sversamento di
bitume. Non mi sono mosso ed ho aspettato che la sostanza
defluisse, anche perché la zona dove mi trovavo io era
leggermente in pendenza. Sono sceso dal camion solo quando
il liquido era defluito anche se una piccola quantità è
schizzata sui pantaloni. Le ustioni me le sono procurate per
togliermi gli indumenti sporchi di liquido incandescente. Se
fossi sceso subito - prosegue Cameruccio - avrei riportato
conseguenze ben più gravi ai piedi. Sono 18 anni che lavoro
con il liquido infiammabile e so che in certe situazioni è
necessario mantenere la calma. Certo sul momento ho avuto
paura, la temperatura del bitume è di 180 gradi. Per il
camion invece non c'è stato niente da fare. E' rimasto là e
credo proprio che sarà inutilizzabile”. |