Il cavalcavia di via Roma
tornerà agibile
Autorizzati i lavori. Ma c'è chi reclama interventi per i
sottopassi
FALCONARA — Approvati gli
interventi per ripristinare l'agibilità della rampa nord del
cavalcavia di via Roma. La rampa era stata chiusa ai pedoni
a causa di recenti distacchi di intonaco, che ne hanno messo
a rischio la sicurezza (l'accesso alla spiaggia resta
garantito dalla rampa sud). Sulla base di una relazione
dell'ufficio tecnico, la Giunta ha deciso di affidare la
manutenzione a una ditta esterna. Intanto gli operatori
balneari chiedono al Comune un intervento urgente per
l'adeguamento dei sottopassi, che in molti casi mantengono
le caratteristiche del primo Novecento: cunicoli angusti a
cui è possibile accedere solo in fila indiana, realizzati
seguendo la traccia del sistema fognario che scarica a mare.
E' il caso, ad esempio, del sottopasso di via Mameli, cui si
accede ai bagni Azzurro '84. «Il Comune — dichiara Rosalia
Pisa, titolare dello stabilimento — progetta la
riqualificazione del litorale sud, ricreando le palafitte
presenti a Falconara negli anni Trenta, ma molti sottopassi,
che risalgono appunto alla stessa epoca, rimangono tali e
quali. Non siamo contrari al fatto che il Comune investa in
nuove strutture, prima, pero, occorre ammodernare quelle
esistenti». |
Villanova riscopre l’allegria
Molta aggregazione
FALCONARA - “Siamo riusciti a
far rivivere una struttura fino ad oggi quasi dimenticata e
ad aggregare in allegria quasi tutto il quartiere”.
Soddisfatto per quello che definisce “un esperimento molto
riuscito”, il comitato dei residenti a Villanova per la
festa d’estate ha messo insieme oltre 130 persone sulla
terrazza dell’ex tiro a volo, per una cena con la musica di
due fisarmonicisti locali e l’animazione di Stefano Ranucci
“Rana”, e adesso ha già in programma molte altre iniziative.
“Si è trattato di un momento di aggregazione fondamentale
per un quartiere un po’ problematico – commenta il
presidente del comitato, Loris Calcina – che ha ritrovato il
piacere di stare insieme anche in situazioni non di crisi”.
Tanti i volontari che hanno contribuito alla riuscita della
festa (organizzata anche grazie all’istituzione sportiva
“Jessie Owens”) a cui, dopo la cena in parte realizzata
grazie ad alcune signore della zona che per un giorno intero
sono state impegnate nella realizzazione di tipici piatti
estivi, hanno preso parte anche molti dei bagnanti bagnanti
della vicina spiaggia di Villanova. “Siamo entrati in un
meccanismo per cui non dobbiamo più dimostrare quanta gente
si raduna alle iniziative – prosegue Calcina – ma il livello
di gradimento e di coinvolgimento delle persone”.
Il vialetto della
discordia
Badialetti: “Non si tocca, ci
vuole più verde”. La vecchia passeggiata a mare possibile
spazio per nuovi posti auto?
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Passeggiata dei
falconaresi tra gli anni ’50 e ’60, il vialetto a mare
progressivamente dimenticato a favore di altri luoghi meno
carichi di traffico, è oggi una delle zone a verde pubblico
più trascurate della città e proprio per questo di recente
si è parlato di un suo ridimensionamento onde ricavare nuovi
posti auto. “E’ vero avrebbe bisogno di maggiori cure –
dichiara il capo gruppo dei Verdi Sergio Badialetti - ma il
vialetto non si tocca, neanche a parlarne di eliminare le
piante lato strada per fare un parcheggio a spina di pesce.
E’ assurdo, questa città ha bisogno di più verde e non di
veder diminuire il poco esistente”. Siepi cresciute senza
nessun controllo, erba alta, pitosfori e oleandri bellissimi
soprattutto nei periodi di fioritura, ma raramente potati e
regolati. Insieme a cartacce e rifiuti vari, fanno si che
questa barriera naturale contro lo smog della Flaminia e il
rumore della ferrovia sia adesso un luogo decisamente poco
frequentato e conosciuto, ma secondo Badialetti basterebbe
poco per migliorare la situazione. Il caso vialetto non è
l’unico, tutto il verde del centro di Falconara, nonostante
le dichiarazioni di intenti dell’amministrazione comunale e
del CAM (cui spettano la manutenzione e gli interventi
ripristino), appare abbandonato e molto di rado le piante
abbattute perché malate o pericolanti sono sostituite con
altre. “In genere – osserva Badialetti che più volte ha
sollecitato provvedimenti in questo senso – si procede con
l’asfaltatura e sul luogo dell’albero compare un bel posto
auto, mentre ovunque è in atto la politica del recupero del
verde per abbassare la temperatura delle città, perché, è
noto, gli alberi sono dei condizionatori d’aria naturali”. A
Falconara, dove da due anni è stata anche cancellata la
manifestazione “un albero per ogni neonato”, in pochi
decenni sono spariti il vialetto di pitosfori in via IV
Novembre e molti alberi di via Marsala, dove i residenti
hanno contato, negli ultimi anni, la perdita per varie cause
(e la mancata sostituzione) di almeno 20 grandi piante. In
via De’ Bosis, via Mameli, via della Repubblica, via Gobetti,
via Galliano, ed altre strade del centro a sette anni
dall’abbattimento di una lunga serie di pini marittimi in
precarie condizioni, non si parla di avviare il recupero
ambientale di una zona un tempo ricca di verde. Caso a parte
via Leopardi dove nella scorsa primavera il CAM ha
ripristinato piccoli arbusti nelle aiuole rimaste vuote,
nonostante queste fossero state inserite negli spazi blu per
la sosta delle auto. A Palombina Vecchia dove più fitta è la
concentrazione di nuovi insediamenti abitativi il problema è
stato risolto all’origine, infatti l’alberatura lungo le
strade è praticamente inesistente e anche l’area verde di
via Sardegna vive con molte difficoltà e a oltre quindici
anni dall’inaugurazione ufficiale sembra più un prato con
cespugli che un parco vero e proprio. Situazione al limite
del paradosso a Villanova dove sono i cittadini, che
chiedono da anni spazi verdi, a garantire la manutenzione
(con potature ed annaffiature regolari) dell’unica piazzetta
alberata situata a ridosso dello scalo merci. Dimenticata
anche la lunga via pedonale che taglia tutta la collina e,
partendo dal vecchio Municipio, arriva fino sotto il balcone
del golfo a Falconara Alta, un percorso suggestivo, fra
vecchi pini (ed erbacce) utilizzabile oggi solo da chi ha
dimestichezza col trekking. |