Carletti: «No ai cacciatori
nell’area del parco dell’Esino»
FALCONARA L'amministrazione
comunale di Falconara ha chiesto alla Provincia di escludere
le attività venatorie dalle aree ricadenti nell'ambito
fluviale dell'Esino, oggetto di progettazione di un parco a
carattere naturalistico, didattico e ricreativo. In una
lettera al presidente Giancarli, il sindaco Giancarlo
Carletti ricorda che «uno degli obiettivi che
l'amministrazione comunale sta perseguendo è la promozione
di un sistema di interventi e azioni lungo il corso del
fiume Esino, al fine di realizzare un parco fluviale a
carattere prevalentemente naturalistico, ricreativo e
didattico-culturale», per cui Carletti chiede di avviare la
procedura perché l’area non sia toccata dall'attività
venatoria. |
Pesca, l’allarme di Villanova
Sempre più magra al largo:
“Mucillagini e vongolare colpevoli dei fondali ormai privi
di vita”. “Poche seppie e sciuri, scomparsi bombarelli,
spigole e mormore”
di MARINA MINELLI
FALCONARA - “E’
un’annataccia, gli sciuri per esempio, in passato se ne
prendevano bidoni e adesso quasi niente, stesso discorso per
le seppie, ce ne sono pochissime, niente in confronto agli
anni scorsi”. Secondo i pescatori di Villanova, nel cui
tratto di spiaggia hanno la sede diverse associazioni di
pesca sportiva, la colpa è delle mucillaggini, ma anche
delle temperature troppo elevate del mare e infine delle
vongolare che raschiano i fondali sabbiosi. “Qui siamo tutti
pescatori per hobby – spiega Giuseppe Artiaco – ma le barche
sono ferme e in tanti hanno abbandonato una vecchia
passione”. Tradizione vecchia di decenni quella della pesca
(e un tempo vero e proprio lavoro per molti abitanti della
frazione Marina di Falconara, di Villanova e della Rocca)
adesso è una passione gelosamente conservata nei suoi riti e
nelle sue usanze. Numerosi ancora oggi i falconaresi che
posseggono una piccola imbarcazione di vetroresina o
conservano gelosamente la vecchia “batana”, la barca di
legno a fondo leggermente arcuato dei pescatori, che con i
primi caldi viene accuratamente restaurata, ridipinta e poi
messa in mare. La “batana” è una barca tipica piccola e
maneggevole “è adattissima a questo mare” dicono i
pescatori. “Quando ci sono le onde si balla ma è
difficilissimo che una ’batana’ si capovolga perché ha una
carenatura quasi a semicerchio”. “Questo era un mare ricco –
prosegue Artiaco – ma quest’anno ci sono oltre alle seppie
tutti i diversi tipi di pesce azzurro”. Quasi scomparso del
tutto, ma da anni, un pesce povero, il piccolo e saporito “guatto”.
Cibo tipico di molte case falconaresi le seppie che vengono
catturate non lontano dalla riva con le tipiche “nasse”
delle gabbie di ferro o di legno ombreggiate e nascoste da
foglie di alloro. “C’erano anche molti sgombri, spigole,
mormori e poi naturalmente bombarelli e vongole, ma anche
piccoli tonni a 6-7 miglia dalla costa”. Ai pescatori è
dedicata proprio la giornata di apertura della Festa del
Mare con il corteo di barche in mare. In crescita le
adesioni, il corteo di quest’anno dovrebbe essere composto
da un centinaio di imbarcazioni tutte addobbate a festa.
Carletti alla Provincia
“Niente caccia nel territorio dell’Esino”
FALCONARA - L’amministrazione
comunale ha chiesto alla Provincia di escludere le attività
venatorie dalle aree ricadenti nell’ambito fluviale
dell’Esino, oggetto di progettazione di un parco a carattere
naturalistico, didattico e ricreativo. In una lettera al
presidente Giancarli, il sindaco Carletti ricorda che
“l’amministrazione sta perseguendo la promozione di un
sistema di interventi e azioni lungo il corso del fiume
Esino, al fine di realizzare un parco fluviale a carattere
prevalentemente naturalistico, ricreativo e
didattico-culturale. Ciò sta avvenendo, in modo innovativo,
anche attivando meccanismi di concertazione e condivisione
con Regione, Provincia e altri Comuni limitrofi, allo scopo
di pervenire alla creazione di un grande parco fluviale di
valenza territoriale”. Carletti chiede “formalmente” di
avviare la procedura perchè non siano toccate dall’attività
venatoria. |
No alla caccia sull'Esino
Il sindaco scrive alla Provincia
«Via le doppiette dai fiume»
FALCONARA — Via i cacciatori
dalle sponde dell'Esino, per lasciare posto a un parco
fluviale. A chiederlo è il sindaco Giancarlo Carletti, che
ieri ha scritto al presidente della Provincia Giancarli
domandando I'esclusione dell'attività venatoria nelle aree
ricadenti nell''ambito fluviale. << Uno degli obiettivi che
l'amministrazione sta perseguendo — scrive il sindaco — è
la promozione di un sistema di interventi e azioni lungo il
fiume Esino, al fine di realizzare un un parco fluviale a
carattere naturalistico, ricreativo e didattico. Ciò sta
avvenendo, in modo innovativo, anche attivando meccanismi di
concertazione e condivisione con Regione, Provincia di
Ancona e altri Comuni limitrofi. Le zone per cui è richiesto
il divieto di caccia (in totale 97 ettari) includono tra
l'altro i laghi del Fossatello, il parco del Cormorano e I'aula
verde del mulino Santinelli (ndr: per maggior precisione,
Aula Verde e Mulino Santinelli sono due aree ben distinte la
prima in sponda destra, il secondo in sponda sinistra). Un
duro colpo per i cacciatori falconaresi (circa 500 quelli
iscritti alle liste venatorie, poche decine i praticanti)
dato che le sponde del fiume sono in pratica l'unico
territorio utilizzabile. |