RASSEGNA STAMPA 19.08.2004

 

MESSAGGERO
Carletti: «No ai cacciatori nell’area del parco dell’Esino»

FALCONARA L'amministrazione comunale di Falconara ha chiesto alla Provincia di escludere le attività venatorie dalle aree ricadenti nell'ambito fluviale dell'Esino, oggetto di progettazione di un parco a carattere naturalistico, didattico e ricreativo. In una lettera al presidente Giancarli, il sindaco Giancarlo Carletti ricorda che «uno degli obiettivi che l'amministrazione comunale sta perseguendo è la promozione di un sistema di interventi e azioni lungo il corso del fiume Esino, al fine di realizzare un parco fluviale a carattere prevalentemente naturalistico, ricreativo e didattico-culturale», per cui Carletti chiede di avviare la procedura perché l’area non sia toccata dall'attività venatoria.

 
CORRIERE ADRIATICO
Pesca, l’allarme di Villanova

Sempre più magra al largo: “Mucillagini e vongolare colpevoli dei fondali ormai privi di vita”.  “Poche seppie e sciuri, scomparsi bombarelli, spigole e mormore”

di MARINA MINELLI

FALCONARA - “E’ un’annataccia, gli sciuri per esempio, in passato se ne prendevano bidoni e adesso quasi niente, stesso discorso per le seppie, ce ne sono pochissime, niente in confronto agli anni scorsi”. Secondo i pescatori di Villanova, nel cui tratto di spiaggia hanno la sede diverse associazioni di pesca sportiva, la colpa è delle mucillaggini, ma anche delle temperature troppo elevate del mare e infine delle vongolare che raschiano i fondali sabbiosi. “Qui siamo tutti pescatori per hobby – spiega Giuseppe Artiaco – ma le barche sono ferme e in tanti hanno abbandonato una vecchia passione”. Tradizione vecchia di decenni quella della pesca (e un tempo vero e proprio lavoro per molti abitanti della frazione Marina di Falconara, di Villanova e della Rocca) adesso è una passione gelosamente conservata nei suoi riti e nelle sue usanze. Numerosi ancora oggi i falconaresi che posseggono una piccola imbarcazione di vetroresina o conservano gelosamente la vecchia “batana”, la barca di legno a fondo leggermente arcuato dei pescatori, che con i primi caldi viene accuratamente restaurata, ridipinta e poi messa in mare. La “batana” è una barca tipica piccola e maneggevole “è adattissima a questo mare” dicono i pescatori. “Quando ci sono le onde si balla ma è difficilissimo che una ’batana’ si capovolga perché ha una carenatura quasi a semicerchio”. “Questo era un mare ricco – prosegue Artiaco – ma quest’anno ci sono oltre alle seppie tutti i diversi tipi di pesce azzurro”. Quasi scomparso del tutto, ma da anni, un pesce povero, il piccolo e saporito “guatto”. Cibo tipico di molte case falconaresi le seppie che vengono catturate non lontano dalla riva con le tipiche “nasse” delle gabbie di ferro o di legno ombreggiate e nascoste da foglie di alloro. “C’erano anche molti sgombri, spigole, mormori e poi naturalmente bombarelli e vongole, ma anche piccoli tonni a 6-7 miglia dalla costa”. Ai pescatori è dedicata proprio la giornata di apertura della Festa del Mare con il corteo di barche in mare. In crescita le adesioni, il corteo di quest’anno dovrebbe essere composto da un centinaio di imbarcazioni tutte addobbate a festa.

Carletti alla Provincia “Niente caccia nel territorio dell’Esino”

FALCONARA - L’amministrazione comunale ha chiesto alla Provincia di escludere le attività venatorie dalle aree ricadenti nell’ambito fluviale dell’Esino, oggetto di progettazione di un parco a carattere naturalistico, didattico e ricreativo. In una lettera al presidente Giancarli, il sindaco Carletti ricorda che “l’amministrazione sta perseguendo la promozione di un sistema di interventi e azioni lungo il corso del fiume Esino, al fine di realizzare un parco fluviale a carattere prevalentemente naturalistico, ricreativo e didattico-culturale. Ciò sta avvenendo, in modo innovativo, anche attivando meccanismi di concertazione e condivisione con Regione, Provincia e altri Comuni limitrofi, allo scopo di pervenire alla creazione di un grande parco fluviale di valenza territoriale”. Carletti chiede “formalmente” di avviare la procedura perchè non siano toccate dall’attività venatoria.

 
RESTO DEL CARLINO
No alla caccia sull'Esino

Il sindaco scrive alla Provincia  «Via le doppiette dai fiume»

FALCONARA — Via i cacciatori dalle sponde dell'Esino, per lasciare posto a un parco fluviale. A chiederlo è il sindaco Giancarlo Carletti, che ieri ha scritto al presidente della Provincia Giancarli domandando I'esclusione dell'attività venatoria nelle aree ricadenti nell''ambito fluviale. << Uno degli obiettivi che l'amministrazione sta perseguendo — scrive il sindaco — è  la promozione di un sistema di interventi e azioni lungo il fiume Esino, al fine di realizzare un un parco fluviale a carattere naturalistico, ricreativo e didattico. Ciò sta avvenendo, in modo innovativo, anche attivando meccanismi di concertazione e condivisione con Regione, Provincia di Ancona e altri Comuni limitrofi. Le zone per cui è richiesto il divieto di caccia (in totale 97 ettari) includono tra l'altro i laghi del Fossatello, il parco del Cormorano e I'aula verde del mulino Santinelli (ndr: per maggior precisione, Aula Verde e Mulino Santinelli sono due aree ben distinte la prima in sponda destra, il secondo in sponda sinistra). Un duro colpo per i cacciatori falconaresi (circa 500 quelli iscritti alle liste venatorie, poche decine i praticanti) dato che le sponde del fiume sono in pratica l'unico territorio utilizzabile.

 
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