Bonifica dell’Api “Situazione
ai limiti del grottesco”
L’assessore all’ambiente
di MARINA MINELLI
“L’ipotesi penale avanzata
dalla Procura della Repubblica nei confronti dei dirigenti
della raffineria Api e dei responsabili di una società
incaricata della bonifica, di aver truccato i dati sul reale
stato dell’inquinamento, conferma ancora di più l’assoluta
mancanza di chiarezza nei presupposti che sono stati alla
base del rinnovo della concessione alla raffineria API
rilasciato dalla Regione Marche il 30 giugno 2003”.
L’assessore all’ambiente del comune di Falconara, Giancarlo
Scortichini parla in una nota di “una situazione che oggi
appare grottesca, vista la compromissione del terreno, la
vastità e profondità dell’inquinamento provocato da decenni
di presenza dell’API in quel territorio”, tanto noto da
essere oggetto di una formale autodenuncia da parte
dell’azienda, fin dal giugno 2000. “Si poteva in quelle
condizioni, senza alcuna certezza sulla possibilità di
bonificare, sulla continuazione dell’apporto di sostanze
inquinanti dai processi di lavorazione, sul contenimento
all’interno del perimetro aziendale di tali sostanze,
concedere un rinnovo ventennale della concessione?” si
chiede l’assessore che prosegue: “quali incomprensibili
ragioni di urgenza, in presenza di una concessione già
esistente che sarebbe scaduta solo nel 2008, hanno potuto
condizionare le scelte tanto da far ignorare le ragioni e le
insistenti richieste dell’Amministrazione Comunale di
Falconara Marittima di procedere ad ulteriori
approfondimenti che si ritenevano indispensabili?”. Secondo
Scortichini i preannunciati potenziamenti di strutture,
maggiori e più stringenti controlli evocano “stalle ormai
desolatamente vuote, richiamano modi e stili di governo che
speravamo di esserci lasciati alle spalle e incrinano in
modo preoccupante quel rapporto di fiducia tra istituzioni e
cittadini che occorre saper sempre rinnovare”. Per quanto
riguarda le attività di messa in sicurezza del sito
inquinato della raffineria l’assessore ricorda che il Comune
di Falconara mantiene inalterate le proprie competenze alle
quali intende assolvere in modo puntuale come ha fatto fino
ad oggi. Va detto comunque che l’altro ieri l’Api, con una
nota, s’era difesa sostenendo che la bonifica non è stata
certo un bluff, visto che dal 2001 in avanti i livelli di
contaminazione da idrocarburi nel sottosuolo sono scesi
notevolelmente.
Turismo debacle, presenze
dimezzate
Piove sul bagnato le imprese
in sofferenza Piccinini: “E’ un’occasione per ripensare un
po’ a tutta l’offerta Facciamo sistema e prolunghiamo la
stagione” A dare forfait soprattutto gli stranieri. E in
questi giorni ci si mette pure il cattivo tempo
di PIA BACCHIELLI
ANCONA - Fino al 40% di
presenze in meno. Non c’è da stare allegri in spiaggia. A
Pesaro l’Associazione albergatori lamenta una flessione del
10%, la Confesercenti del 20%. Sono gli stranieri
soprattutto ad aver voltato le spalle. Nella città di
Rossini il calo sfiora il 50%. Non va meglio a Fano, turismo
più popolare ma sempre in sofferenza: gli alberghi più
piccoli vedono le presenze ridotte dell’8%, ma le grandi
strutture hanno anche il 40% dei posti vacanti. A Senigallia
il calo è del 20%, del 30% a Falconara. Anche in Riviera del
Conero le cose non vanno bene. Fra Sirolo, Numana e Marcelli
gli operatori denunciano una flessione del 40%. Castelli di
rabbia per il turismo. E in questi giorni ci si mette anche
il cattivo tempo. Piove sul bagnato, non bastassero
mucillagini e crisi economica. “Sono dati indiscutibili”,
ammette Roberto Piccinini presidente dell’Aptr. “Già a
giugno si era visto che la stagione non sarebbe stata quello
dello scorso anno”. Anno eccezionale il 2003, forse per
l’insolita ondata di caldo o forse perché la crisi non era
ancora così evidente. “Certo - prosegue Piccinini - la crisi
economica è la principale responsabile. E oltretutto non
interessa solo l’Italia, ma attraversa un po’ tutti i paesi
della Ue: Germania e Francia soprattutto”. L’Italia come
l’Europa, le Marche come il resto del Belpaese. “Anche
Sardegna, Trentino ed Emilia e Romagna lamentano una forte
diminuzione di presenze. Anzi, per loro la situazione è ben
peggiore visto che la loro clientela è rappresentata per il
40% da stranieri contro il 15% della nostra”. Ma piangere
sulle disgrazie non serve, soprattutto in affari. “Bisogna
lavorare da subito in maniera sinergica”, dice Piccinini.
L’obiettivo è stato da tempo individuato. “Bisogna
prolungare la stagione visto che l’80% delle presenze è
concentrato da giugno a settembre, in particolare sulla
costa. Ma le strutture devono fare uno sforzo in più per
adeguarsi, gli operatori devono impegnarsi. Prendiamo
esempio da Toscana e Umbria che hanno presenze diffuse per
tutto l’anno”. E che dire dei prezzi? “Paesi come la Croazia
sono particolarmente agguerriti. E pacchetti da 400 euro per
il Mar Rosso lasciano da pensare. Che dire? E’ questa
un’occasione da cogliere per ripensare un po’ a tutta
l’offerta”. |
"Non bisogna rinnovare la
concessione all' Api"
Dura presa di posizione del
segretario Ds e assessore all'Ambiente del Comune Giancarlo
Scortichini. Bacchettate anche alla Regione
FALCONARA - Giancarlo
Scortichini, assessore all'Ambiente e segretario Ds di
Falconara, interviene in merito all'indagine sui dati di
inquinamento e bonifica di suolo e sottosuolo forniti dalla
raffineria Api. «L'ipotesi penale avanzata dalla Procura -
scrive - nei confronti dei dirigenti della raffineria e dei
responsabili della società incaricata della bonifica, aver
truccato i dati sul reale stato dell'inquinamento, conferma
la mancanza di chiarezza nei presupposti che sono stati alla
base del rinnovo della concessione. La compromissione del
terreno è l'unico elemento certo e ampiamente noto tanto da
essere oggetto di una formale autodenuncia da parte
dell'azienda, fin dal giugno 2000. Si poteva in quelle
condizioni concedere un rinnovo ventennale della
concessione? Quali ragioni di urgenza, in presenza di una
concessione che sarebbe scaduta solo nel 2008, hanno portato
ad ignorare le richieste dell'amministrazione di Falconara
di procedere ad ulteriori approfondimenti?». Scortichini
passa quindi a criticare chi, solo a seguito dell'inchiesta
ed a concessione rinnovata, richiede e preannuncia maggiori
e più stringenti controlli: un atteggiamento che «evoca
stalle ormai vuote, richiama modi e stili di governo che
speravamo di esserci lasciati alle spalle, incrina il
rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini». Quanto
alla messa in sicurezza del sito inquinato, il Comune
«mantiene inalterate le proprie competenze che intende
assolvere in modo puntuale». «A questo proposito - conclude
Scortichini - amareggia ma non stupisce il tono dell'Api nei
confronti del sindaco. L'esperienza dovrebbe aver insegnato
che chi è forte delle proprie ragioni non si lascia
intimidire da interlocutori potenti. Le ragioni del sindaco
sono le ragioni dei partiti della maggioranza e dei
cittadini che gli hanno concesso fiducia. Per questo
meritano il dovuto rispetto». |