RASSEGNA STAMPA 03.08.2004

 

MESSAGGERO
Amagliani: «Adesso è più difficile collaborare con l’Api»

Lettera dell’assessore ai vertici della raffineria dopo e indagini della procura. «Le nostre verifiche saranno più stringenti»

FALCONARA «Gli attuali esiti della fase giudiziaria rendono molto difficile confermare e sviluppare il clima di corretti e sereni rapporti di pur distinta collaborazione nell'ambito del protocollo d'intesa del 30 giugno 2003». Lo scrive l’assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani in una lettera indirizzata all'amministratore delegato dell'Api di Ancona Franco Brunetti e al direttore dello stabilimento di Falconara Franco Bellucci dopo la notizia pubbicata dal Messaggero dell'indagine della procura sullo studio di bonifica del sottosuolo nell'area della raffineria. Nella lettera, Amagliani «pur riservandosi maggiori approfondimenti» esprime alcune considerazioni sulla vicenda. «Pur trattandosi di una prima fase giudiziaria - scrive - è chiaro che gli attuali esiti della stessa rendono molto difficile confermare e sviluppare il clima di corretti e sereni rapporti di pur distinta collaborazione nell'ambito del protocollo d'intesa del 30 giugno 2003. Ciò significa che ancor più stringenti e dettagliati saranno i compiti, che lo stesso affida all'azienda e le relative verifiche da parte di questa Regione, senza con ciò negare alcuni percorsi in atto, positivi per la tutela dell'ambiente, in materia di teleriscaldamento, risanamento dell'Esino ed eventuale riuso delle acque reflue del depuratore di Vallechiara. È altrettanto evidente - prosegue Amagliani - che sono in corso verifiche di natura giuridico-amministrativa, relative ad eventuali vostre inadempienze nel rispetto delle prescrizioni, di cui al decreto di concessione». Amagliani precisa che «è ferma intenzione dell'assessorato attrezzare con maggiore efficacia i propri compiti di componente della Conferenza dei servizi per le decisioni da assumere e le prescrizioni da definire presso il competente ministero dell'Ambiente, rafforzando in particolare le attività dell'Arpam in materia di controlli permanenti e diffusi sulle operazioni tecniche in corso e su quelle che si riterranno ulteriormente necessarie». Alla luce degli orientamenti tecnici che verranno assunti nelle sedi competenti, «sarà inoltre valutata con particolare attenzione ogni ipotesi amministrativa e organizzativa che garantisca pienamente e costantemente il pubblico interesse sull'intero sistema di azioni per la completa ed integrale bonifica del sito». La lettera è stata spedita per conoscenza al sindaco di Falconara e al presidente della Provincia, oltre a quella, inviata al ministero dell'Ambiente, in cui si sollecita la ripresa urgente dei lavori della Conferenza dei servizi «abilitata ad assumere ogni decisione prescrittiva di ordine tecnico sulle operazioni di bonifica del sito». Nella stessa nota l'assessore informa anche della volontà di insediare uno staff di tecnici che «attui e sviluppi permanentemente e con incisività le prerogative istituzionali sui controlli nelle operazioni di bonifica integrale del sito». Sulla vicenda intervengono anche Cgil, Cisl e Uil per ribadire «la piena condivisione delle prescrizioni del protocollo, il rispetto integrale del quale è condizio sine qua non per il mantenimento della concessione».

Consiglio no-stop sulle nuove società

Sì a Servizi sociali spa e quasi sì a Esino spa e Fondazione cultura. E’ l’esito di un Consiglio comunale lunghissimo e ricco di colpi di scena, con la maggioranza che non aveva i voti necessari e l’opposizione che, capita l’antifona, ha lasciato l’aula. Macon l’arrivo di “rinforzi” il dibattito è ripreso.

Notti in bianco

Signor sindaco, ci faccia dormire. Con una petizione, «alcune persone che d’estate abitano lungo il litorale di Rocca Priora» chiedono a Carletti di intervenire. Nel mirino c’è «una discoteca all’aperto con musica ad altissimo volume fino alle 4».

 
CORRIERE ADRIATICO
L’ira di Amagliani sull’Api

I controlli della Regione si faranno più serrati, stiamo verificando eventuali violazioni degli accordi previsti nel decreto di concessione” Anche i sindacati chiedono chiarezza Inchiesta sulla bonifica, l’assessore annuncia la linea dura

L’indagine della procura sullo studio di bonifica del sottosuolo nell’area della raffineria, conclusa con esiti che accreditano i sospetti di un bluff per camuffare l’entità dell’inquinamento da idrocarburi, spingono l’assessore regionale all’ambiente Marco Amagliani a scrivere all’amministratore delegato dell’Api Franco Brunetti e al direttore dello stabilimento di Falconara Franco Bellucci. Nella lettera, Amagliani scrive che “pur trattandosi di una prima fase giudiziaria è chiaro che gli attuali esiti della stessa rendono molto difficile confermare e sviluppare il clima di corretti e sereni rapporti di pur distinta collaborazione nell’ambito del Protocollo d’intesa del 30 giugno 2003. Ciò significa che ancor più stringenti e dettagliati saranno i compiti, che lo stesso affida all’azienda e le relative verifiche da parte di questa Regione, senza con ciò negare alcuni percorsi in atto, positivi per la tutela dell’ambiente, in materia di teleriscaldamento, risanamento dell’Esino ed eventuale riuso delle acque reflue del depuratore di Vallechiara”. “E' altrettanto evidente - prosegue Amagliani - che sono in corso verifiche di natura giuridico-amministrativa, relative ad eventuali vostre inadempienze nel rispetto delle prescrizioni, di cui al decreto di concessione petrolifera del giugno 2003”. Amagliani precisa poi che “è ferma intenzione dell’assessorato attrezzare con maggiore efficacia i propri compiti di componente della Conferenza dei Servizi per le decisioni da assumere e le prescrizioni da definire presso il competente ministero dell’Ambiente, rafforzando in particolare le attività dell’Arpam in materia di controlli permanenti e diffusi sulle operazioni tecniche in corso e su quelle che si riterranno ulteriormente necessarie”. L’assessore annuncia di voler insediare uno staff di tecnici che “attui e sviluppi permanentemente e con incisività le prerogative istituzionali sui controlli nelle operazioni di bonifica integrale del sito”. Anche le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil ieri hanno espresso “sconcerto e preoccupazione” davanti alle conclusioni dell’inchiesta penale sulla bonifica, auspicando che “auspicando che sia fatta luce e chiarezza e siano individuate eventuali responsabilità nei tempi più brevi possibili”. Al contempo le segreterie sindacali confermano “la piena condivisione dei contenuti e delle prescrizione previste dal Protocollo sottoscritto tra Api, Provincia e Regione il rispetto integrale del quale è condizio sine qua non per il mantenimento della concessione approvata”. Sul caso bonifica è tornato ieri in consiglio anche il sindaco Carletti, rispondendo a un’interrogazione dei Verdi che chiedevano quali fossero le posizioni dell’amministrazione cittadina: “Il Comune - ha precisato Carletti – nel ricorso al Tar per il rinnovo della concessione ha fatto presente che non doveva essere trascurata la questione dell’inquinamento diffuso del suolo”.

In consiglio battaglia per le società

Carletti la spunta. Servizi sociali gestiti all’esterno del Comune. Contestata dalla minoranza l’eccessiva fretta dell’amministrazione

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Numero legale incerto e minoranza in stato di agitazione permanente hanno scaldato fino all’inverosimile il consiglio comunale pre-ferie di ieri pomeriggio quasi tutto centrato sulla costituzione della società per la gestione del servizi sociali a rilevanza non economica, della “Esino spa” (che dovrà gestire per adesso rifiuti ed igiene ambientale) e della fondazione dei servizi culturali. A fronte di una richiesta di Verdi, An, Forza Italia, Udc e di Barchiesi del Gruppo Misto per un ulteriore approfondimento di statuto ed obiettivi in particolare delle due società per azioni, la maggioranza compatta si è espressa addirittura con un documento unitario a favore della proposta sostenuta con forza dal sindaco. Ed è stato lo stesso Carletti a prendere la parola (come già fatto giovedì scorso durante la commissione consiliare) e spiegare l’urgenza della riorganizzazione dei servizi sociali, “oggi troppo complessi per essere governati in prima persona dal Comune” e per i quali è auspicabile una apertura a tutto l’ambito territoriale. Ingiustificata, secondo tutta l’opposizione, la fretta con cui è stata gestita l’operazione per la quale, in effetti, non ci sarebbe “una grande emergenza operativa”. Criticato, in particolare, il fatto che da statuto non ci sarà incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di componente del consiglio di amministrazione delle società e della fondazione (da cinque a sette per ognuna, più il presidente ed il direttore), mentre ancora non sono stati chiariti i problemi legati al personale che dovrà scegliere se passare dal Comune alle spa con relativa modifica del contratto di lavoro ed alla partecipazione annunciata, ma non ancora concretizzata degli altri comuni della zona. Tanti, quindi, i dubbi, ma Carletti non ha mostrato cedimenti e forte di una maggioranza di irriducibili (quando l’opposizione ha abbandonato l’aula, rischiando di far mancare il numero legale, è stato richiamato il consigliere diessino Giancarli) è andato avanti per la sua strada intervenendo una seconda volta per riaffermare la validità della sua posizione ed assicurare che “i servizi sociali saranno sempre gli stessi, senza modifiche sulla quantità e sulla qualità”. Deciso ad andare avanti ad ogni costo, il primo cittadino ha anche mostrato segni di irritazione e disappunto per una discussione tanto prolungata e per le resistenze dei consiglieri di minoranza a causa delle quali la costituzione della Servizi sociali spa si è svolta poco dopo le 21 con l’approvazione della delibera tanto contestata.

Prefettura, riecco il tavolo spalma-Tir

Dopo mesi di attesa, arriva il vertice

di AL. CAM.

I torrettani riportano al tavolo Comune e prefettura. L’obiettivo è quello di ridurre i disagi di via Conca. Un primo incontro c’era stato lo scorso inverno, voluto proprio dal prefetto Giulio Maninchedda per mettere fine a quella che è considerata ormai questione di ordine pubblico. La situazione critica di Torrette, quartiere attraversato da migliaia di Tir. Dopo un vertice tecnico promosso dal Comune, più nulla. Tanto che di recente Palazzo del Governo aveva sollecitato l’amministrazione a battere un colpo. Il proseguimento dei blocchi da parte del comitato - estesi, anzi, ai giorni feriali - è riuscito a fare il resto. Oggi il tavolo torna a riunirsi. All’ordine del giorno, la possibilità di spalmare il traffico portuale anche su altre strade dell’Anconetano. “Intanto, bisogna vedere chi altro sarà all’incontro, se sarà presente il Comune di Falconara - spiega dal canto suo l’assessore alla mobilità anconetana, Emilio D’Alessio -. Poi bisogna capire qual è l’obiettivo da perseguire. E vedere quindi se la scelta è quella di rendere il più possibile scorrevole il traffico di Torrette come si presenta ora oppure quella di cercare una soluzione alternativa a via Conca spalmando il traffico su più strade”. Il progetto che verrà messo oggi sul tavolo? “L’idea è di intervenire sul traffico in uscita dal porto - spiega D’Alessio -. In alcuni giorni i mezzi pesanti potrebbero transitare per via Giordano Bruno e la Flaminia, verso Falconara, potrebbe servire al passaggio delle auto. Bisogna, però, vedere se passa il principio della suddivisione del traffico portuale”. Un’altra idea è quella di regolare il passaggio dei mezzi in via Conca evitando la formazione della coda all’altezza dell’abitato regolando il passaggio di auto e Tir con un semaforo che stoppi l’intasamento a monte, prima dell’ingresso all’ospedale. In entrambi i casi la soluzione al problema-Torrette è complessa. L’uso di semafori a monte potrebbe intralciare proprio l’ingresso all’Umberto I. E deviare i Tir al Piano rischia di intasare un altro quartiere, specie nella strozzatura di piazza Ugo Bassi. Inoltre tocca fare i conti con Falconara, ad oggi decisa a non ospitare traffico portuale. E piuttosto propensa a proporre il tavolo il blocco dei mezzi pesanti nel fine settimana. Ipotesi a suo tempo presa in esame e liquidata perché in contrasto con la normativa europea sulla libera circolazione delle merci. Ma di fronte a un problema di ordine pubblico...

Torrette vuole invadere le Muse

Ultimo blocco di via Conca con notevoli disagi per la viabilità. E si pensa già a settembre

di L. F.

Ultimo blocco estivo a Torrette, tempo di bilanci. E di sassolini che Eliseo Coppieri, portavoce del Comitato di residenti che anche ieri ha bloccato via Conca dalle 14 alle 17 e 30, si toglie. Ma cominciano dal bilancio. “La nostra protesta non si ferma - dice Coppieri - e diamo appuntamento al 5 settembre. Intanto faremo una riunione allargata con i politici che ci hanno sempre sostenuto, a cominciare da Ugo Borghi e Marco Gnocchini, a cui seguirà un’assemblea pubblica per confrontarci sulle nuove strategie da adottare”. Strategie che se da un lato mirano a confermare il blocco dall’altro puntano ad allargare la visibilità della protesta. Nel mirino di Coppieri “l’invasione del centro e una serie di interventi in piazza della Repubblica per invogliare il pubblico a disertare gli spettacoli del teatro delle Muse”. C’è anche spazio per una battuta. “Stiamo pensando - dice il portavoce - a portare un masso da 10 quintali per chiudere definitivamente via Conca”. E poi i sassolini. Contro l’ex collega di militanza politica Ernesto Orciani che si è rivolto al sindaco per far cessare i blocchi e contro, soprattutto l’assessore di Falconara Francesco Terranova. “Non trattiamo nei tavoli dove c’è Terranova e pensiamo a un blocco anche sulla Flaminia”. Anche ieri comunque Terranova era al confine insieme alla polizia municipale dove hanno rimandato indietro 59 Tir che tentavano di fuggire verso il nord. Ad Ancona i disagi maggiori per il traffico ci sono stati lungo l’asse Giordano Bruno-Piazza Ugo Bassi-Pinocchio. E a proposito del Pinocchio, il comitato Ancona Ovest incontrerà domani il sindaco per ribadire la richiesta di realizzare l’uscita Ovest tutta in galleria.

 
RESTO DEL CARLINO
«Sull'Api un'attenta vigilanza»

L'assessore regionale Amagliani scrive ai vertici della raffineria e preannuncia la nascita di uno staff di tecnici

FALCONARA - Si scalda il clima attorno al caso dello studio di bonifica del sottosuolo nell'area della raffineria Api. L'assessore regionale all'ambiente Marco Amagliani ha inviato una lettera all'amministratore delegato dell'Api Raffineria Franco Brunetti e al direttore dello stabilimento di Falconara Franco Bellucci. «Pur trattandosi di una prima fase giudiziaria - scrive - è chiaro che gli attuali esiti della stessa rendono molto difficile confermare e sviluppare il clima di corretti e sereni rapporti di pur distinta collaborazione nell'ambito del Protocollo d'intesa del 30 giugno 2003. Ciò significa che ancor più stringenti e dettagliati saranno i compiti che lo stesso affida all'azienda e le relative verifiche da parte di questa Regione, senza con ciò negare alcuni percorsi in atto, positivi per la tutela dell'ambiente, in materia di teleriscaldamento, risanamento dell'Esino ed eventuale riuso delle acque reflue del depuratore di Vallechiara». «E' altrettanto evidente - prosegue Amagliani - che sono in corso verifiche di natura giuridico-amministrativa, relative ad eventuali vostre inadempienze nel rispetto delle prescrizioni, di cui al decreto di concessione petrolifera del 30/6/2003». Amagliani precisa poi che «è ferma intenzione dell'assessorato attrezzare con maggiore efficacia i propri compiti di componente della Conferenza dei Servizi per le decisioni da assumere e le prescrizioni da definire presso il competente ministero dell'Ambiente, rafforzando in particolare le attività dell'Arpam in materia di controlli permanenti e diffusi sulle operazioni tecniche in corso e su quelle che si riterranno ulteriormente necessarie». Alla luce degli orientamenti tecnici che verranno presto assunti nelle sedi competenti, «sarà inoltre valutata con particolare attenzione ogni ipotesi amministrativa ed organizzativa, che garantisca pienamente e costantemente il pubblico interesse sull'intero sistema di azioni per la completa ed integrale bonifica del sito». L'assessore informa anche della volontà di insediare uno staff di tecnici che «attui e sviluppi permanentemente e con incisività le prerogative istituzionali sui controlli nelle operazioni di bonifica integrale del sito». La procura ha chiuso le indagini ma ancora non ci sono sviluppi concreti.

Cgil, Cisl e Uil adesso vogliono che venga fatta chiarezza

CGIL CISL UIL provinciali esprimono sconcerto e preoccupazione in riferimento alla bonifica della raffineria nell'apprendere della decisione della Procura della chiusura delle indagini. Confermano assoluta fiducia nella magistratura per l'accertamento dei fatti; auspicano che sia fatta luce e chiarezza e siano individuate eventuali responsabilità nei tempi più brevi possibili; ribadiscono la piena condivisione del contenuti e delle prescrizione previste dal Protocollo sottoscritto tra Azienda, Provincia e Regione il rispetto integrale del quale e condicio sine qua non per il mantenimento della concessione approvata. Riaffermano inoltre l'impegno quotidiano ed attraverso le Rsu nei confronti della direzione aziendale e della proprietà sul fronte della sicurezza, aumentandone costantemente gli standard e puntando realizzare le migliori condizioni sul piano ambientale dentro e fuori lo stabilimento.

«Privatizzati» tre settori comunali: in Consiglio scoppia la bagarre

FALCONARA - Si è chiuso in tarda serata il Consiglio comunale di ieri, che ha dato vita alla Servizi Sociali Spa, alla Esino Spa ed alla Fondazione cultura. Falconara avvia cosi l'esternalizzazione in massa dei servizi, dopo un acceso dibattito ed un temporaneo Aventino dell'opposizione (uscita dall'aula per impedire il voto, poi rientrata quando la maggioranza da sola, ha messo insieme il numero legale). Aspri i toni, con lunghi interventi dei consiglieri di minoranza che, ad un certo punto, hanno sottoposto a votazione un documento in cui veniva chiesto il rinvio della costituzione dei tre organismi, da ridiscutere in commissione e nel corso di dibattiti con sindacati, personale comunale e cittadini. Niente da fare, la richiesta di dilazione è stata bocciata e l'assemblea ha proceduto al voto su tutti gli ordini del giorno (ritirato solo il punto che prevedeva l'attribuzione per 50 anni dei servizi cimiteriali). Un'azione di forza che ha visto nascere prima la Spa per i servizi sociali, poi la Esino per i servizi a rilevanza economica e quindi la Fondazione. Amareggiata l'opposizione, da Proto (uscito prima del voto) a Barchiesi (che ha abbandonato l'aula dopo il primo punto), da Astolfi a Conte, Brandoni e Benni, fino a Marcelli Flori, Amagliani, Frullini e Badialetti. Tutti speravano in un ulteriore approfondimento su una questione destinata a cambiare radicalmente il modo di amministrare Falconara.

 
IL GAZZETTINO
Attendono da mesi

di Gi.Gim.

Attendono da mesi una risposta dal Ministro per l'Ambiente. La pretendono i rappresentanti dell'Assemblea permanente contro il rischio chimico. Soprattutto ora che i servizi segreti hanno confermato come il Petrolchimico di Porto Marghera costituisca un possibile bersaglio terroristico, definendo più che «necessaria la protezione da intrusioni e dal rischio attentati». L'Assemblea permanente ha inviato una lettera al Prefetto di Venezia per sapere come intenda «intervenire per la sicurezza degli impianti chimici di Porto Marghera, ed in particolare per i depositi e gli impianti legati al ciclo del cloro (toluendiisocianato/TDI, fosgene, cvm, cloro), garantendo un'adeguata sicurezza ai cittadini che convivono con questi impianti caratterizzati dalla presenza di pericolose sostanze letali nei cicli produttivi». Nella lettera i rappresentanti dell'Assemblea ricordano una precedente missiva consegnata personalmente allo stesso Prefetto Giuseppe Leuzzi, nel corso di una manifestazione, promossa a Venezia lo scorso 29 novembre, ad un anno dall'incidente alla Dow Chemical. Con quella nota, l'Assemblea aveva denunciato «la situazione di grave insicurezza per la presenza di impianti pericolosi, a ridosso del centro abitato».

 
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Altra vittima tra ex dipendenti del Petrolchimico

Oggi incontro del Comitato con il sindaco Mennitti

La lista «nera» si allunga. Ora sono 134 le vittime del Petrolchimico. Lo fa sapere il Comitato costituito proprio per far valere i diritti degli sfortunati lavoratori e delle loro famiglie e per tenere desta l'attenzione intorno al dramma che ha da tempo assunto dimensioni preoccupanti. È di ieri la notizia dell'ultima vittima: il sanvitese G. M., che lavorava - come gli altri dipendenti morti - nei reparti «P 17» e «P 18», spesso a contatto con sostanze ritenute ad alto rischio. Oggi, intanto, lo stesso comitato incontrerà il sindaco Mennitti per mantenere alta l'attenzione nei confronti dei problemi dei lavoratori.

 
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