MESSAGGERO |
Amagliani: «Adesso è più
difficile collaborare con l’Api»
Lettera dell’assessore ai
vertici della raffineria dopo e indagini della procura. «Le
nostre verifiche saranno più stringenti»
FALCONARA «Gli attuali esiti
della fase giudiziaria rendono molto difficile confermare e
sviluppare il clima di corretti e sereni rapporti di pur
distinta collaborazione nell'ambito del protocollo d'intesa
del 30 giugno 2003». Lo scrive l’assessore regionale
all’Ambiente Marco Amagliani in una lettera indirizzata
all'amministratore delegato dell'Api di Ancona Franco
Brunetti e al direttore dello stabilimento di Falconara
Franco Bellucci dopo la notizia pubbicata dal Messaggero
dell'indagine della procura sullo studio di bonifica del
sottosuolo nell'area della raffineria. Nella lettera,
Amagliani «pur riservandosi maggiori approfondimenti»
esprime alcune considerazioni sulla vicenda. «Pur
trattandosi di una prima fase giudiziaria - scrive - è
chiaro che gli attuali esiti della stessa rendono molto
difficile confermare e sviluppare il clima di corretti e
sereni rapporti di pur distinta collaborazione nell'ambito
del protocollo d'intesa del 30 giugno 2003. Ciò significa
che ancor più stringenti e dettagliati saranno i compiti,
che lo stesso affida all'azienda e le relative verifiche da
parte di questa Regione, senza con ciò negare alcuni
percorsi in atto, positivi per la tutela dell'ambiente, in
materia di teleriscaldamento, risanamento dell'Esino ed
eventuale riuso delle acque reflue del depuratore di
Vallechiara. È altrettanto evidente - prosegue Amagliani -
che sono in corso verifiche di natura
giuridico-amministrativa, relative ad eventuali vostre
inadempienze nel rispetto delle prescrizioni, di cui al
decreto di concessione». Amagliani precisa che «è ferma
intenzione dell'assessorato attrezzare con maggiore
efficacia i propri compiti di componente della Conferenza
dei servizi per le decisioni da assumere e le prescrizioni
da definire presso il competente ministero dell'Ambiente,
rafforzando in particolare le attività dell'Arpam in materia
di controlli permanenti e diffusi sulle operazioni tecniche
in corso e su quelle che si riterranno ulteriormente
necessarie». Alla luce degli orientamenti tecnici che
verranno assunti nelle sedi competenti, «sarà inoltre
valutata con particolare attenzione ogni ipotesi
amministrativa e organizzativa che garantisca pienamente e
costantemente il pubblico interesse sull'intero sistema di
azioni per la completa ed integrale bonifica del sito». La
lettera è stata spedita per conoscenza al sindaco di
Falconara e al presidente della Provincia, oltre a quella,
inviata al ministero dell'Ambiente, in cui si sollecita la
ripresa urgente dei lavori della Conferenza dei servizi
«abilitata ad assumere ogni decisione prescrittiva di ordine
tecnico sulle operazioni di bonifica del sito». Nella stessa
nota l'assessore informa anche della volontà di insediare
uno staff di tecnici che «attui e sviluppi permanentemente e
con incisività le prerogative istituzionali sui controlli
nelle operazioni di bonifica integrale del sito». Sulla
vicenda intervengono anche Cgil, Cisl e Uil per ribadire «la
piena condivisione delle prescrizioni del protocollo, il
rispetto integrale del quale è condizio sine qua non per il
mantenimento della concessione».
Consiglio no-stop sulle
nuove società
Sì a Servizi sociali spa e
quasi sì a Esino spa e Fondazione cultura. E’ l’esito di un
Consiglio comunale lunghissimo e ricco di colpi di scena,
con la maggioranza che non aveva i voti necessari e
l’opposizione che, capita l’antifona, ha lasciato l’aula.
Macon l’arrivo di “rinforzi” il dibattito è ripreso.
Notti in bianco
Signor sindaco, ci faccia
dormire. Con una petizione, «alcune persone che d’estate
abitano lungo il litorale di Rocca Priora» chiedono a
Carletti di intervenire. Nel mirino c’è «una discoteca
all’aperto con musica ad altissimo volume fino alle 4».
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CORRIERE ADRIATICO |
L’ira di Amagliani sull’Api
I controlli della Regione si
faranno più serrati, stiamo verificando eventuali violazioni
degli accordi previsti nel decreto di concessione” Anche i
sindacati chiedono chiarezza Inchiesta sulla bonifica,
l’assessore annuncia la linea dura
L’indagine della procura
sullo studio di bonifica del sottosuolo nell’area della
raffineria, conclusa con esiti che accreditano i sospetti di
un bluff per camuffare l’entità dell’inquinamento da
idrocarburi, spingono l’assessore regionale all’ambiente
Marco Amagliani a scrivere all’amministratore delegato
dell’Api Franco Brunetti e al direttore dello stabilimento
di Falconara Franco Bellucci. Nella lettera, Amagliani
scrive che “pur trattandosi di una prima fase giudiziaria è
chiaro che gli attuali esiti della stessa rendono molto
difficile confermare e sviluppare il clima di corretti e
sereni rapporti di pur distinta collaborazione nell’ambito
del Protocollo d’intesa del 30 giugno 2003. Ciò significa
che ancor più stringenti e dettagliati saranno i compiti,
che lo stesso affida all’azienda e le relative verifiche da
parte di questa Regione, senza con ciò negare alcuni
percorsi in atto, positivi per la tutela dell’ambiente, in
materia di teleriscaldamento, risanamento dell’Esino ed
eventuale riuso delle acque reflue del depuratore di
Vallechiara”. “E' altrettanto evidente - prosegue Amagliani
- che sono in corso verifiche di natura
giuridico-amministrativa, relative ad eventuali vostre
inadempienze nel rispetto delle prescrizioni, di cui al
decreto di concessione petrolifera del giugno 2003”.
Amagliani precisa poi che “è ferma intenzione
dell’assessorato attrezzare con maggiore efficacia i propri
compiti di componente della Conferenza dei Servizi per le
decisioni da assumere e le prescrizioni da definire presso
il competente ministero dell’Ambiente, rafforzando in
particolare le attività dell’Arpam in materia di controlli
permanenti e diffusi sulle operazioni tecniche in corso e su
quelle che si riterranno ulteriormente necessarie”.
L’assessore annuncia di voler insediare uno staff di tecnici
che “attui e sviluppi permanentemente e con incisività le
prerogative istituzionali sui controlli nelle operazioni di
bonifica integrale del sito”. Anche le segreterie
provinciali di Cgil, Cisl e Uil ieri hanno espresso
“sconcerto e preoccupazione” davanti alle conclusioni
dell’inchiesta penale sulla bonifica, auspicando che
“auspicando che sia fatta luce e chiarezza e siano
individuate eventuali responsabilità nei tempi più brevi
possibili”. Al contempo le segreterie sindacali confermano
“la piena condivisione dei contenuti e delle prescrizione
previste dal Protocollo sottoscritto tra Api, Provincia e
Regione il rispetto integrale del quale è condizio sine qua
non per il mantenimento della concessione approvata”. Sul
caso bonifica è tornato ieri in consiglio anche il sindaco
Carletti, rispondendo a un’interrogazione dei Verdi che
chiedevano quali fossero le posizioni dell’amministrazione
cittadina: “Il Comune - ha precisato Carletti – nel ricorso
al Tar per il rinnovo della concessione ha fatto presente
che non doveva essere trascurata la questione
dell’inquinamento diffuso del suolo”.
In consiglio battaglia per
le società
Carletti la spunta. Servizi
sociali gestiti all’esterno del Comune. Contestata dalla
minoranza l’eccessiva fretta dell’amministrazione
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Numero legale
incerto e minoranza in stato di agitazione permanente hanno
scaldato fino all’inverosimile il consiglio comunale
pre-ferie di ieri pomeriggio quasi tutto centrato sulla
costituzione della società per la gestione del servizi
sociali a rilevanza non economica, della “Esino spa” (che
dovrà gestire per adesso rifiuti ed igiene ambientale) e
della fondazione dei servizi culturali. A fronte di una
richiesta di Verdi, An, Forza Italia, Udc e di Barchiesi del
Gruppo Misto per un ulteriore approfondimento di statuto ed
obiettivi in particolare delle due società per azioni, la
maggioranza compatta si è espressa addirittura con un
documento unitario a favore della proposta sostenuta con
forza dal sindaco. Ed è stato lo stesso Carletti a prendere
la parola (come già fatto giovedì scorso durante la
commissione consiliare) e spiegare l’urgenza della
riorganizzazione dei servizi sociali, “oggi troppo complessi
per essere governati in prima persona dal Comune” e per i
quali è auspicabile una apertura a tutto l’ambito
territoriale. Ingiustificata, secondo tutta l’opposizione,
la fretta con cui è stata gestita l’operazione per la quale,
in effetti, non ci sarebbe “una grande emergenza operativa”.
Criticato, in particolare, il fatto che da statuto non ci
sarà incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e
quella di componente del consiglio di amministrazione delle
società e della fondazione (da cinque a sette per ognuna,
più il presidente ed il direttore), mentre ancora non sono
stati chiariti i problemi legati al personale che dovrà
scegliere se passare dal Comune alle spa con relativa
modifica del contratto di lavoro ed alla partecipazione
annunciata, ma non ancora concretizzata degli altri comuni
della zona. Tanti, quindi, i dubbi, ma Carletti non ha
mostrato cedimenti e forte di una maggioranza di
irriducibili (quando l’opposizione ha abbandonato l’aula,
rischiando di far mancare il numero legale, è stato
richiamato il consigliere diessino Giancarli) è andato
avanti per la sua strada intervenendo una seconda volta per
riaffermare la validità della sua posizione ed assicurare
che “i servizi sociali saranno sempre gli stessi, senza
modifiche sulla quantità e sulla qualità”. Deciso ad andare
avanti ad ogni costo, il primo cittadino ha anche mostrato
segni di irritazione e disappunto per una discussione tanto
prolungata e per le resistenze dei consiglieri di minoranza
a causa delle quali la costituzione della Servizi sociali
spa si è svolta poco dopo le 21 con l’approvazione della
delibera tanto contestata.
Prefettura, riecco il
tavolo spalma-Tir
Dopo mesi di attesa, arriva
il vertice
di AL. CAM.
I torrettani riportano al
tavolo Comune e prefettura. L’obiettivo è quello di ridurre
i disagi di via Conca. Un primo incontro c’era stato lo
scorso inverno, voluto proprio dal prefetto Giulio
Maninchedda per mettere fine a quella che è considerata
ormai questione di ordine pubblico. La situazione critica di
Torrette, quartiere attraversato da migliaia di Tir. Dopo un
vertice tecnico promosso dal Comune, più nulla. Tanto che di
recente Palazzo del Governo aveva sollecitato
l’amministrazione a battere un colpo. Il proseguimento dei
blocchi da parte del comitato - estesi, anzi, ai giorni
feriali - è riuscito a fare il resto. Oggi il tavolo torna a
riunirsi. All’ordine del giorno, la possibilità di spalmare
il traffico portuale anche su altre strade dell’Anconetano.
“Intanto, bisogna vedere chi altro sarà all’incontro, se
sarà presente il Comune di Falconara - spiega dal canto suo
l’assessore alla mobilità anconetana, Emilio D’Alessio -.
Poi bisogna capire qual è l’obiettivo da perseguire. E
vedere quindi se la scelta è quella di rendere il più
possibile scorrevole il traffico di Torrette come si
presenta ora oppure quella di cercare una soluzione
alternativa a via Conca spalmando il traffico su più
strade”. Il progetto che verrà messo oggi sul tavolo?
“L’idea è di intervenire sul traffico in uscita dal porto -
spiega D’Alessio -. In alcuni giorni i mezzi pesanti
potrebbero transitare per via Giordano Bruno e la Flaminia,
verso Falconara, potrebbe servire al passaggio delle auto.
Bisogna, però, vedere se passa il principio della
suddivisione del traffico portuale”. Un’altra idea è quella
di regolare il passaggio dei mezzi in via Conca evitando la
formazione della coda all’altezza dell’abitato regolando il
passaggio di auto e Tir con un semaforo che stoppi
l’intasamento a monte, prima dell’ingresso all’ospedale. In
entrambi i casi la soluzione al problema-Torrette è
complessa. L’uso di semafori a monte potrebbe intralciare
proprio l’ingresso all’Umberto I. E deviare i Tir al Piano
rischia di intasare un altro quartiere, specie nella
strozzatura di piazza Ugo Bassi. Inoltre tocca fare i conti
con Falconara, ad oggi decisa a non ospitare traffico
portuale. E piuttosto propensa a proporre il tavolo il
blocco dei mezzi pesanti nel fine settimana. Ipotesi a suo
tempo presa in esame e liquidata perché in contrasto con la
normativa europea sulla libera circolazione delle merci. Ma
di fronte a un problema di ordine pubblico...
Torrette vuole invadere le
Muse
Ultimo blocco di via Conca
con notevoli disagi per la viabilità. E si pensa già a
settembre
di L. F.
Ultimo blocco estivo a
Torrette, tempo di bilanci. E di sassolini che Eliseo
Coppieri, portavoce del Comitato di residenti che anche ieri
ha bloccato via Conca dalle 14 alle 17 e 30, si toglie. Ma
cominciano dal bilancio. “La nostra protesta non si ferma -
dice Coppieri - e diamo appuntamento al 5 settembre. Intanto
faremo una riunione allargata con i politici che ci hanno
sempre sostenuto, a cominciare da Ugo Borghi e Marco
Gnocchini, a cui seguirà un’assemblea pubblica per
confrontarci sulle nuove strategie da adottare”. Strategie
che se da un lato mirano a confermare il blocco dall’altro
puntano ad allargare la visibilità della protesta. Nel
mirino di Coppieri “l’invasione del centro e una serie di
interventi in piazza della Repubblica per invogliare il
pubblico a disertare gli spettacoli del teatro delle Muse”.
C’è anche spazio per una battuta. “Stiamo pensando - dice il
portavoce - a portare un masso da 10 quintali per chiudere
definitivamente via Conca”. E poi i sassolini. Contro l’ex
collega di militanza politica Ernesto Orciani che si è
rivolto al sindaco per far cessare i blocchi e contro,
soprattutto l’assessore di Falconara Francesco Terranova.
“Non trattiamo nei tavoli dove c’è Terranova e pensiamo a un
blocco anche sulla Flaminia”. Anche ieri comunque Terranova
era al confine insieme alla polizia municipale dove hanno
rimandato indietro 59 Tir che tentavano di fuggire verso il
nord. Ad Ancona i disagi maggiori per il traffico ci sono
stati lungo l’asse Giordano Bruno-Piazza Ugo
Bassi-Pinocchio. E a proposito del Pinocchio, il comitato
Ancona Ovest incontrerà domani il sindaco per ribadire la
richiesta di realizzare l’uscita Ovest tutta in galleria. |
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RESTO DEL CARLINO |
«Sull'Api un'attenta
vigilanza»
L'assessore regionale Amagliani scrive ai vertici della
raffineria e preannuncia la nascita di uno staff di tecnici
FALCONARA - Si scalda il
clima attorno al caso dello studio di bonifica del
sottosuolo nell'area della raffineria Api. L'assessore
regionale all'ambiente Marco Amagliani ha inviato una
lettera all'amministratore delegato dell'Api Raffineria
Franco Brunetti e al direttore dello stabilimento di
Falconara Franco Bellucci. «Pur trattandosi di una prima
fase giudiziaria - scrive - è chiaro che gli attuali esiti
della stessa rendono molto difficile confermare e sviluppare
il clima di corretti e sereni rapporti di pur distinta
collaborazione nell'ambito del Protocollo d'intesa del 30
giugno 2003. Ciò significa che ancor più stringenti e
dettagliati saranno i compiti che lo stesso affida
all'azienda e le relative verifiche da parte di questa
Regione, senza con ciò negare alcuni percorsi in atto,
positivi per la tutela dell'ambiente, in materia di
teleriscaldamento, risanamento dell'Esino ed eventuale riuso
delle acque reflue del depuratore di Vallechiara». «E'
altrettanto evidente - prosegue Amagliani - che sono in
corso verifiche di natura giuridico-amministrativa, relative
ad eventuali vostre inadempienze nel rispetto delle
prescrizioni, di cui al decreto di concessione petrolifera
del 30/6/2003». Amagliani precisa poi che «è ferma
intenzione dell'assessorato attrezzare con maggiore
efficacia i propri compiti di componente della Conferenza
dei Servizi per le decisioni da assumere e le prescrizioni
da definire presso il competente ministero dell'Ambiente,
rafforzando in particolare le attività dell'Arpam in materia
di controlli permanenti e diffusi sulle operazioni tecniche
in corso e su quelle che si riterranno ulteriormente
necessarie». Alla luce degli orientamenti tecnici che
verranno presto assunti nelle sedi competenti, «sarà inoltre
valutata con particolare attenzione ogni ipotesi
amministrativa ed organizzativa, che garantisca pienamente e
costantemente il pubblico interesse sull'intero sistema di
azioni per la completa ed integrale bonifica del sito».
L'assessore informa anche della volontà di insediare uno
staff di tecnici che «attui e sviluppi permanentemente e con
incisività le prerogative istituzionali sui controlli nelle
operazioni di bonifica integrale del sito». La procura ha
chiuso le indagini ma ancora non ci sono sviluppi concreti.
Cgil, Cisl e Uil adesso
vogliono che venga fatta chiarezza
CGIL CISL UIL provinciali
esprimono sconcerto e preoccupazione in riferimento alla
bonifica della raffineria nell'apprendere della decisione
della Procura della chiusura delle indagini. Confermano
assoluta fiducia nella magistratura per l'accertamento dei
fatti; auspicano che sia fatta luce e chiarezza e siano
individuate eventuali responsabilità nei tempi più brevi
possibili; ribadiscono la piena condivisione del contenuti e
delle prescrizione previste dal Protocollo sottoscritto tra
Azienda, Provincia e Regione il rispetto integrale del quale
e condicio sine qua non per il mantenimento della
concessione approvata. Riaffermano inoltre l'impegno
quotidiano ed attraverso le Rsu nei confronti della
direzione aziendale e della proprietà sul fronte della
sicurezza, aumentandone costantemente gli standard e
puntando realizzare le migliori condizioni sul piano
ambientale dentro e fuori lo stabilimento.
«Privatizzati» tre settori
comunali: in Consiglio scoppia la bagarre
FALCONARA - Si è chiuso in
tarda serata il Consiglio comunale di ieri, che ha dato vita
alla Servizi Sociali Spa, alla Esino Spa ed alla Fondazione
cultura. Falconara avvia cosi l'esternalizzazione in massa
dei servizi, dopo un acceso dibattito ed un temporaneo
Aventino dell'opposizione (uscita dall'aula per impedire il
voto, poi rientrata quando la maggioranza da sola, ha messo
insieme il numero legale). Aspri i toni, con lunghi
interventi dei consiglieri di minoranza che, ad un certo
punto, hanno sottoposto a votazione un documento in cui
veniva chiesto il rinvio della costituzione dei tre
organismi, da ridiscutere in commissione e nel corso di
dibattiti con sindacati, personale comunale e cittadini.
Niente da fare, la richiesta di dilazione è stata bocciata e
l'assemblea ha proceduto al voto su tutti gli ordini del
giorno (ritirato solo il punto che prevedeva l'attribuzione
per 50 anni dei servizi cimiteriali). Un'azione di forza che
ha visto nascere prima la Spa per i servizi sociali, poi la
Esino per i servizi a rilevanza economica e quindi la
Fondazione. Amareggiata l'opposizione, da Proto (uscito
prima del voto) a Barchiesi (che ha abbandonato l'aula dopo
il primo punto), da Astolfi a Conte, Brandoni e Benni, fino
a Marcelli Flori, Amagliani, Frullini e Badialetti. Tutti
speravano in un ulteriore approfondimento su una questione
destinata a cambiare radicalmente il modo di amministrare
Falconara. |
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IL GAZZETTINO |
Attendono da mesi
di Gi.Gim.
Attendono da mesi una
risposta dal Ministro per l'Ambiente. La pretendono i
rappresentanti dell'Assemblea permanente contro il rischio
chimico. Soprattutto ora che i servizi segreti hanno
confermato come il Petrolchimico di Porto Marghera
costituisca un possibile bersaglio terroristico, definendo
più che «necessaria la protezione da intrusioni e dal
rischio attentati». L'Assemblea permanente ha inviato una
lettera al Prefetto di Venezia per sapere come intenda
«intervenire per la sicurezza degli impianti chimici di
Porto Marghera, ed in particolare per i depositi e gli
impianti legati al ciclo del cloro (toluendiisocianato/TDI,
fosgene, cvm, cloro), garantendo un'adeguata sicurezza ai
cittadini che convivono con questi impianti caratterizzati
dalla presenza di pericolose sostanze letali nei cicli
produttivi». Nella lettera i rappresentanti dell'Assemblea
ricordano una precedente missiva consegnata personalmente
allo stesso Prefetto Giuseppe Leuzzi, nel corso di una
manifestazione, promossa a Venezia lo scorso 29 novembre, ad
un anno dall'incidente alla Dow Chemical. Con quella nota,
l'Assemblea aveva denunciato «la situazione di grave
insicurezza per la presenza di impianti pericolosi, a
ridosso del centro abitato». |
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO |
Altra vittima tra ex
dipendenti del Petrolchimico
Oggi incontro del Comitato
con il sindaco Mennitti
La lista «nera» si allunga.
Ora sono 134 le vittime del Petrolchimico. Lo fa sapere il
Comitato costituito proprio per far valere i diritti degli
sfortunati lavoratori e delle loro famiglie e per tenere
desta l'attenzione intorno al dramma che ha da tempo assunto
dimensioni preoccupanti. È di ieri la notizia dell'ultima
vittima: il sanvitese G. M., che lavorava - come gli altri
dipendenti morti - nei reparti «P 17» e «P 18», spesso a
contatto con sostanze ritenute ad alto rischio. Oggi,
intanto, lo stesso comitato incontrerà il sindaco Mennitti
per mantenere alta l'attenzione nei confronti dei problemi
dei lavoratori. |
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