«Il Comune spende soldi senza
copertura»
Esposto di Brandoni (Fi) alla
Corte dei Conti
di Marco Catalani
FALCONARA Un esposto-denuncia
alla Corte dei Conti. Lo minaccia Goffredo Brandoni,
consigliere comunale di Forza Italia, che nell’ultimo
Consiglio comunale, al termine dell'ennesima interrogazione
sull'entità di una spesa del Comune (nel caso specifico,
quella relativa all'acquisto delle bandiere della pace che
sono state appese per le vie della città l'anno scorso) ha
puntato il dito contro la politica di spese
dell'Amministrazione. «Come al solito voi spendete i soldi e
poi inseguite la relativa copertura finanziaria» aveva
tuonato. Da qui la decisione di portare davanti alla Corte
dei Conti l'intera faccenda denunciata dall'azzurro anche
nel Consiglio precedente nei confronti della rassegna Polis.
L'argomento determinò una discussione talmente infuocata da
obbligare il presidente Salustri, che più volte aveva
cercato invano di riportare la calma, a sospendere per
alcuni minuti la seduta. «La Giunta di centrosinistra che ci
amministra - spiega Brandoni - ogni volta che organizza
rassegne o manifestazioni, tra l'altro politicamente
schierate a proprio favore come nel caso di Polis, solo in
un secondo momento si preoccupa di reperire i soldi
necessari. Un fatto provato dalle date delle delibere di
giunta». |
Il progetto Bohigas sbarca ad
una rassegna nazionale
Con il progetto Bohigas,
Falconara si candida a partecipare alla V RUN (rassegna
urbanistica nazionale) organizzata dall'Istituto nazionale
di urbanistica, che si svolgerà a Venezia dal 10 al 20
novembre. La più prestigiosa esposizione italiana, raccoglie
fra gli altri i piani a carattere innovativo, capaci di
coinvolgere nella loro progettazione le popolazioni locali
all'interno di processi avanguardistici. «Il successo e gli
apprezzamenti rivolti da più parti al Piano Bohigas - spiega
l'assessore Api - ne hanno confermato la validità e la
portata innovativa». Il Comune ha quindi inviato la
documentazione per accedere alla selezione che, se superata,
garantirà I'opportunità di esporre il progetto. E' previsto
l'intervento di un pool di tecnici affiancati dallo stesso
Bohigas e la presentazione di 6 pannelli realizzati seguendo
l'innovazione, la ricerca della memoria e la coerenza al Prg. |
Inchiesta sull'Eni
Il più vasto giacimento su
terraferma d'Europa, il centro di trattamento oli più
importante nei Paesi dell'Occidente europeo, un oleodotto di
130 chilometri che congiunge i giacimenti con la raffineria
Agip di Taranto, un fiume di soldi, una parte dei quali - il
7 per cento - finisce nelle casse dei Comuni e della
Regione. Ma il petrolio in Val d'Agri non offre solo questo.
Offre anche viaggi e vacanze. "Regali" per ricompensare «i
favori ricevuti dal funzionario pubblico di turno».
«Pratiche corruttive», quelle che sarebbero state messe in
campo da parte di dirigenti dell'Eni. «Una regola»,
sostengono gli investigatori. E per corruzione aggravata e
continuata sono finiti agli arresti domiciliari il
comandante provinciale di Potenza dei vigili del fuoco,
Antonio Barone, i dirigenti dell'Eni Luigino Lusuriello e
Carlo Russo, una dipendente dell'Eni, Roberta Angelini, e
Roberto Sini, direttore tecnico della Italfluid-Geoenergy,
società collegata all'Eni (presente sul mercato petrolifero
da oltre 20 anni. Si occupa prevalentemente di progettazione
e costruzione di apparecchiature per l'industria
petrolifera, di noleggio di personale e attrezzature per
prove di produzione). Cambiano i protagonisti, ma il film è
lo stesso: tangentopoli. Dopo l'inchiesta di due anni fa,
che portò agli arresti di politici e imprenditori, il
sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale
di Potenza Henry John Woodcock prepara un nuovo fascicolo. I
dettagli dal nuovo filone sono stati illustrati ieri
mattina, nel corso di una conferenza stampa al comando
provinciale di Potenza dei carabinieri. Alcuni mesi fa,
sulla scrivania del magistrato di origini anglo-napoletane
sarebbe giunta la denuncia di un imprenditore che sosteneva
di essere stato volutamente danneggiato nell'assegnazione di
lavori relativi agli impianti petroliferi. I carabinieri
hanno stabilito che le accuse dell'imprenditore erano false,
ma indagando hanno raccolto altri elementi. Sino ad arrivare
ai «giorni di soggiorno in un lussuoso complesso alberghiero
di Ischia e un pernottamento in un albergo di Ravenna, per
tutta la famiglia del comandante provinciale dei vigili del
fuoco». Intercettazioni telefoniche e ambientali hanno poi
convinto sia il magistrato sia il giudice per le indagini
preliminari del Tribunale di Potenza Rocco Pavese (che ha
emesso le ordinanze di custodia cautelare) che invece si
trattava di veri e propri "regali". «Le indagini - spiegano
il comandante provinciale di Potenza dei carabinieri,
tenente colonnello Pietro Polignano, il comandante del
Reparto operativo, maggiore Nazareno Zolli, e il comandante
del nucleo operativo, tenente Antonio Milone - hanno portato
alla luce un "sistema" di scambio di favori». Sistema con
cui - come scrive il gip nell'ordinanza - l'Eni ha impegnato
tutta la sua potenza economica e sociale. E così i dirigenti
dell'Eni - attraverso la Italfluid-Geoenergy - avrebbero
ricompensato il comandante provinciale di Potenza dei Vigili
del fuoco Antonio Barone, «funzionario prezzolato e al
servizio della compagnia petrolifera», scrivono i
magistrati. Il soggiorno a Ischia e il pernottamento a
Ravenna sarebbero il prezzo pagato a Barone per aver
agevolato alcune pratiche dell'Eni relative alle estrazioni
di petrolio in Val d'Agri. In una occasione, addirittura,
sarebbe stato sostituito un documento in un fascicolo, dopo
che i progetti di un impianto erano stati realizzati in modo
tanto difforme da non poter sfuggire ai controlli, anche i
più distratti. Barone - definito dal gip nell'ordinanza «un
funzionario senza scrupoli» - ha detto di aver restituito in
contanti la spesa del soggiorno a Ischia. Ma secondo
l'accusa, i dirigenti e dipendenti dell'Eni arrestati erano
consapevoli dell'attività corruttiva, perché pagarono anche
il conto degli extra accumulati da Barone a Ischia e, nella
richiesta del pernottamento in Emilia-Romagna, gli
consigliarono un albergo di Ravenna convenzionato con l'Eni,
anche se il funzionario - in viaggio per le vacanze in
Trentino - avrebbe preferito una struttura a Rimini. |