RASSEGNA STAMPA 23.06.2004

 

CORRIERE ADRIATICO
Cartellini rossi in giunta

Carletti insoddisfatto medita espulsioni e più donne. L'occasione per inserire Rc e Verdi, ma la Margherita scalpita

MARINA MINELLI

FALCONARA - A meno di due anni dalla scadenza del secondo mandato, il sindaco Carletti sembra avere voglia di rivedere un po' la distribuzione delle deleghe all'interno della giunta. Magari dando più spazio alle donne visto che nelle ultime consultazioni europee proprio due signore (Lilli Gruber e Luciana Sbarbati) hanno fatto l'en plein dei voti, superando addirittura nelle preferenze il presidente del Consiglio. "Avevo certezze storiche, ma sono state smentite dai fatti - ha ammesso subito dopo le elezioni che comunque a Falconara hanno portato al listone il 45,61 per cento dei voti -. Ho sbagliato, le donne sono dotate di sensibilità diverse da quelle degli uomini e sono bravissime a trattare certi argomenti: cercherò di correggere quanto prima l'errore, tra l'altro so che si sta formando, all'interno della sinistra, un movimento politico al femminile. Ne sono felice e auguro loro buon lavoro". Dichiarazioni secche e senza sottintesi che hanno però creato un certo scompiglio all'interno dei partiti e da qualche giorno è ufficialmente aperto il toto-assessore, anche perché a quanto pare il primo cittadino avrebbe espresso una certa insoddisfazione per l'andamento troppo lento di alcune iniziative ed attività. Un esempio per tutti, la ristrutturazione dell'ex scuola Leopardi, il cui cantiere doveva essere chiuso ormai da diverso tempo ed invece va inspiegabilmente avanti. Colpa dell'assessore, colpa dei dirigenti? Dal palazzo e dagli uffici nessun commento, ma Carletti, che avrebbe effettuato un sopralluogo nei giorni scorsi, sembra sia piuttosto contrariato e ormai decisissimo a prendere provvedimenti drastici. L'altra questione ancora aperta, ma rallentata dalla pausa della campagna elettorale, è quella legata ad un coinvolgimento nella maggioranza di Rifondazione, come avviene in Regione, Provincia e nella maggior parte dei comuni governati dal centrosinistra. Un paio di mesi di incontri non hanno portato ad un ingresso formale ed ufficiale anche se per il sindaco di Falconara, Rc è già idealmente con lui. "Non ha incarichi - aveva precisato Carletti - ma questo conta poco, fondamentale è invece partecipare ai processi che conducono alle decisioni". Stesso discorso per i Verdi, con i quali però non ci sono stati avvicinamenti concreti. Se Rifondazione dovesse aderire in pieno al programma di Carletti, probabilmente sarebbe speso il nome dell'attuale capogruppo Massimo Marcelli Flori. Ma la Margherita, che aveva posto alcune sostanziose obiezioni all'ingresso di Rc in maggioranza, continua a dire no. Anche perché il partito è orfano di un assessore (Gilberto Baldassarri, per due volte incaricato dei servizi sociali, licenziato nel mese di gennaio e mai più sostituito) e aspetta di riavere quella poltrona che secondo il coordinatore comunale Marco Salustri spetta loro di diritto. Fra l'altro nel gruppo consiliare della Margherita c'è proprio una donna (come vuole Carletti) che farebbe al caso, Anna Vittoria Banzi, avvocato e attualmente presidente della commissione affari sociali. Sempre a proposito di signore anche nei Ds c'è una consigliera che potrebbe salire di grado, Monica Bernacchia, esperta di comunicazioni e media on line, attivissima nel gruppo di volontarie del servizio Informadonna di via Roma 2.

 
RESTO DEL CARLINO
Porto, c'è la società

Costituita «Marina di Falconara Spa», Boncristiano presidente

di Alessandra Pascucci

FALCONARA - E' nata la società «Marina di Falconara Spa», che sta lavorando all'ipotesi progettuale per il nuovo porto di Falconara sulla base dei piani urbanistici comunali e dei dettami Bohigas. Nel nuovo organismo societario, presieduto da Michele Boncristiano, sono confluiti tutti i soggetti aderenti al precedente «Comitato promotore del porto turistico», costituito anche da Flavio Polonara del Circolo Marinaro e dal gruppo «Marina di Falconara Marittima», composto da 14 progettisti di fama mondiale. cui si sono aggiunti importanti im-prenditori. II progetto si ispira ad una bozza stilata dal Comitato promotore, che prevedeva 600 posti all'ormeggio per imbarcazioni di medie e grandi dimensioni, mentre la darsena poteva ospitare dai 600 ai 700 natanti. Se e gia ben delineato l'approdo vero e proprio, restano da definite gli raccordi con le infrastrutture, esistenti ed ipotizzatate. I progettisti devono infatti misurarsi con realtà più o meno concrete: dal bypass di Rfi all'arretramento ferroviario di Baldassarri, fino alla metropolitana di superficie proposta dalla Provincia, che lascerebbe intatti i binari sulla costa. Tra le variabili, anche l'uscita dal porto di Ancona e I'assetto autostradale. Per il Comune, sul fronte ferroviario l'unica prospettiva credibile rimane quella del by-pass, attualmente allo studio del Cipe. «Al più tardi ad ottobre - spiega il dirigente Furio Durpetti - è previsto il parere definitivo sul disegno di Rfi, l'unico in esame». Il progetto del porto verrà sottoposto all'approvazione dell'amministrazione e quindi a quella di una Conferenza di servizi per il rilascio della concessione. «Il Comune - continua Durpetti - deciderà in seguito se entrare in società». Lo statuto della Spa, per ora costituita da capitale privato, prevede infatti l'adesione di enti pubblici.

 
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