RASSEGNA STAMPA 04.06.2004

 

MESSAGGERO
Amagliani alla Cdl «La Regione decisiva»

ANCONA - L' assessore regionale ai trasporti Marco Amagliani ( foto ) non ci sta. E replica ai «personaggi della Cdl che nel complimentarsi tra loro hanno attaccato la giunta regionale per aver di fatto “boicottato”,“fatto ostruzionismo” e “osteggiato” tale progetto». In una lunga nota Amagliani, dopo aver tacciato la Cdl di “naturale faziosità elettorale” spiega come la Regione abbia individuato il Quadrilatero della viabilità Umbria-Marche «come infrastruttura da modernizzare e completare per consentire il rilancio delle aree interne». Per Amagliani, «l'unico elemento di novità introdotto per volontà di questo Governo e del vice ministro Baldassari è la pretesa che anche la SS77 nel tratto Muccia-Foligno venisse riprogettata a 4 corsie, nonostante le questioni ambientali e l’incremento dei costi». Sugli investimenti nella viabilità - puntualizza - la Regione ha finora messo a disposizione 93 milioni di euro per la Pedemontana e 15,8 milioni di euro per la SS77; per quest’ultima, tra l’altro, sostituendosi allo Stato, in quanto la strada resterà statale». Oltre agli elementi positivi, poi, per Amagliani restano da approfondire alcune questioni come le finalità e le modalità del project financing. «Se la Regione avesse voluto fare ostruzionismo - osserva Amagliani - ne avrebbe avuto una facile opportunità esprimendo pareri negativi sul piano ambientale o su quello urbanistico». A Baldassari Amagliani ricorda che la Regione ha inviato al Ministero «un anno fa, la progettazione di uscita ad ovest dal porto di Ancona, senza ricevere risposta così come per la proposta di arretramento dell’asse fs».

 
CORRIERE ADRIATICO
Amagliani: "Il merito è anche della Regione"

Baldassarri nel mirino dell'assessore

di FEDERICA BURONI

ANCONA - Infrastrutture e trasporti: si consumano gli ultimi fuochi di campagna elettorale. E, come da previsioni, la Quadrilatero torna a farla da padrone. Ad alzare il tiro, ora, è l'assessore regionale Marco Amagliani (nella foto) che tra una stoccata e l'altra a Baldassarri e Cdl , riporta in auge la storia del progetto. Il tutto con una premessa: la Regione ha rispettato gli adempimenti senza fare ostruzionismo e a nessuno può essere consentito di assumersi l'intero merito dell'intervento. E mentre viene rinviato al 9 giugno l'incontro con le aziende del trasporto pubblico locale per la proroga del contratto di servizio in scadenza a fine mese, dove in ballo sono 58 milioni di euro con appalti connessi e la riforma stessa del settore, Amagliani si fionda su una questione su cui si sta giocando la vera battaglia politica della regione. Così l'assessore ricorda che il progetto "è stato individuato dalla giunta subito dopo il terremoto come infrastruttura per completare il rilancio delle aree interne colpite dal sisma". Proprio seguendo quell'idea, "è stata progettata dalla Regione la Pedemontana Fabriano-Muccia finanziata dall'intesa del precedente Governo e sono stati portati avanti accordi di programma e poi l'Intesa Quadro con questo Governo riaffermando la priorità del sistema SS76-Pedemontana -SS77". La vera novità introdotta dall'attuale esecutivo? Secondo Amagliani "è la pretesa che anche la SS77 nel tratto Muccia-Foligno venisse riprogettata a 4 corsie, nonostante le questioni ambientali". Sul fronte degli investimenti, l'amministratore aggiunge che: "la Regione finora ha messo a disposizione 93 milioni di euro per la Pedemontana e 15,8 per la SS77; per quest'ultima, tra l'altro, sostituendosi allo Stato, in quanto la strada resterà statale". Morale della storia? "Queste cifre sono di gran lunga l'investimento più elevato negli ultimi anni, anche in confronto a quanto investito dall'Anas", stigmatizza. Certo, sottolinea ancora Amagliani, "la somma che lo Stato dichiara di mettere a disposizione rappresenta un'opportunità" ma oltre questo "restano alcuni elementi da approfondire". A partire dal cofinanziamento. Sulla vicenda dell'uscita a ovest dal porto di Ancona, poi, l'assessore rammenta al viceministro di aver inviato "un anno fa la progettazione senza risposta". Idem per "la proposta di arretramento dell'asse ferroviario". Quindi l'ultima frecciatina a Baldassarri: "la programmazione infrastrutturale la si concerta con la Regione e non in kermesse elettorali della Cdl".

 
RESTO DEL CARLINO
«Rimarremo tutti intrappolati»

Il progetto di arretramento della ferrovia non piace ai Comitati. E' il nulla osta al by-pass»

di Alessandra Pascucci

FALCONARA - L'ultimo nulla osta alla realizzazione del bypass Api: in questa chiave viene letto lo studio di fattibilità per l'arretramento della linea ferroviaria adriatica presentato martedì da Baldassarri. II primo tratto del percorso illustrato dal viceministro (quello che va da Montemarciano a Falconara) sembra infatti coincidere con il tracciato proposto da Rfi ed attualmente al vaglio dei Cipe: condizione, questa, che soddisfa il Comune, impensierisce la Provincia e fa infuriare i Comitati cittadini. Secondo gli amministratori di Falconara, il progetto di Baldassarri, liberando la costa dai binari, permette la riqualificazione della città secondo i dettami Bohigas. «Il bypass, da realizzare in 3-4 anni - fanno sapere dal Comune - potrebbe rappresentare il primo stralcio dell'arretramento, che presume tempi più lunghi». Meno entusiasti i commenti della Provincia, perché il disegno di Baldassarri non contempla il tracciato per la metropolitana di superficie cui l'ente sta lavorando: in molti casi, i lavori per la realizzazione delle stazioni sono, già appaltati o addirittura, terminati; eppure la linea adriatica, da utilizzare per il trasporto locale su ferro, scompare dalla piantina da Marina ad Ancona. «Il deficit infrastrutturale del territorio va colmato - dichiara il presidente della Provincia Giancarli - ma vanno concertate soluzioni che tengano conto delle esigenze locali. Spero in un confronto a vari livelli istituzionali che permetta di recuperare la metropolitana di superficie». Profondamente amareggiati, infine, i rappresentanti dei Comitati di Villanova e Fiumesino, convinti che il progetto del viceministro rappresenti l'ultimo nulla osta al bypass. fortemente contestato. «Rimarremo chiusi in una morsa - ribadisce Budini di Fiumesino - e le nostre case verranno ulteriormente deprezzate». «Rinnoviamo la richiesta ai parlamentari marchigiani - aggiunge Calcina di Villanova - affinché blocchino il progetto di bypass presso il Cipe».

 
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