RASSEGNA STAMPA 03.06.2004

 

MESSAGGERO
Uscita ovest, a novembre la prova del nove

Entro la fine dell’anno l’ipotesi presentata da Baldassarri può diventare un progetto preliminare

di M.Petr.

Uscita ovest, ferrovia arretrata, quel lungomare che ha Ancona ha sempre sognato. Tre mosse da 2,3 miliardi di euro che ridisegnerebbero il profilo della città liberando aree da restituire ad uso urbano, consolidano il piede della frana e danno maggiore consistenza ai piani di ampliamento del porto. «E non sono sogni» ha tenuto a sottolineare più volte il viceministro Mario Baldassarri presentando i progetti in un incontro politico aperto al pubblico. Interventi in precedenza illustrati alle Giunte comunali e provinciali. Le quali hanno preso atto dei tracciati sviluppati da Anas, Autostrade e Rfi. Dandosi appuntamento a novembre quando l’ipotesi di tracciato, «aperto a modifiche e miglioramenti» ha precisato Baldassarri, dovrà tradursi in un progetto preliminare da sottoporre al vaglio del Cipe per il finanziamento. L’Uscita ovest - Il collegamento porto-A14, «priorità assoluta» per il viceministro, sembra ricalcare lo studio di fattibilità votato più di un anno fa dal Comune. L’ipotesi Anas, come spiegato da Mario Costantini della direzione generale, prevede di arrivare al nuovo casello “Ancona centro” a Casine di Paterno con un tracciato da 7.700 metri di cui 4.790 in galleria (tre i tunnel previsti) e 450 metri di viadotti scavalcando i binari all’altezza dell’ex stabilimento Angelini a pochi metri di distanza dall’attuale by-pass. Costo presunto: 370 milioni di euro. Fondi a disposizione: 100 milioni inseriti nell’hub-Ancona. I tempi: a novembre progetto preliminare, entro l’anno ok del Cipe. «A gennaio si potrà procedere con l’appalto. Due anni i tempi di lavoro» afferma Baldassarri. Primi mezzi in transito dal 2008. Uscita ovest che si collega anche con la variante alla Statale 16 (gara per il raddoppio entro l’anno) con una “bretella” di due km all’altezza del taglio di Barcaglione. La ferrovia - Nessuna previsione temporale invece per l'ipotesi di arretramento della ferrovia da Falconara ad Ancona. Intervento da 2 miliardi di euro che prevede la costruzione di tre nuove stazioni: Falconara, Pinocchio e Varano. Quest’ultima diventerà lo scalo principale, mentre il tratto piazza Rosselli-Varano potrà essere utilizzato come metrò di superficie. Arretramento che eviterà il passaggio dei treni all’interno della raffineria Api. Ma soprattutto punta a liberare la costa. Magari convertendo l’attuale sede della ferrovia in lungomare, con palme e piste ciclabili come raffigurato in una diapositiva a corredo del progetto. Intervento che, come sottolineato da Mauro Moretti (ad di Rfi), permetterà di rendere disponibili 45 ettari di terreni oltre a 70.486 metri quadrati di fabbricati. terreni e immobili che, dismessi, fornirebbero le risorse per l’intervento. Sturani - «Non ho avuto novità rilevanti, in particolare sul fronte Anas. Quello per l' uscita a Ovest più che un progetto è uno studio di prefattibilità. Il Comune è più avanti nella progettazione, in particolare per quello che riguarda lo studio della frana e analisi dei flussi di traffico». In sostanza per il sindaco Sturani «non è cambiato molto rispetto alla seduta comunale aperta di qualche mese fa, dedicata alle infrastrutture». Ora però serve «una concertazione vera sulle infrastrutture necessarie con il territorio». E sul progetto di arretramento della ferrovia, «la novità più cospicua», il sindaco ha ammonito l'azienda ferroviaria a «non pensare di pagare le spese dell'arretramento della linea con l'urbanizzazione delle aree dismesse. Non siamo disposti a subire scelte urbanistiche fatte da altri».

Carletti: «Ben venga Si potrà riqualificare»

di LETIZIA LARICI

«Accogliamo favorevolmente il progetto di arretramento della linea ferroviaria presentato dal viceministro Baldassarri, un'ipotesi di ampio respiro perfettamente compatibile con il by pass Api, premessa indispensabile per la realizzazione del piano di riqualificazione dell'area a nord affidata a Oriol Bohigas. Si va in questa direzione, non ne avevamo dubbi». Per il sindaco di Falconara Giancarlo Carletti lo studio Baldassarri costituisce l'imprimatur per la realizzazione dello svincolo ferroviario all'Api attualmente all'esame del Cipe. Opera, quest'ultima, ora valutabile in termini di maggiore concretezza, che non è più messa in discussione. «A questo punto - prosegue - le altri divulgazioni progettuali perdono di consistenza, mentre si intravede la realizzazione di un progetto fondamentale per Falconara e per le stesse ferrovie». Delusione invece da parte dei comitati cittadini che, contrari al by - pass, avevano appoggiato la soluzione Baldassarri supponendo che non avrebbe contemplato la realizzazione di questa opera. «Ringraziamo il viceministro - commenta ironico Franco Budini, uno dei portavoce - per averci reso ancora più poveri di prima. Saremo costretti a pagare il prezzo dello sviluppo».

La Regione

La Regione non è stata presente all'incontro tra il vice ministro Baldassarri e la Giunta comunale perché l’ente «incontra e tratta, da sempre, con le istituzioni governative competenti a decidere. Ovviamente, il presidente della Regione non ha nè chiesto, nè tantomeno preteso nulla circa le modalità di un incontro al quale la Regione aveva deciso di non partecipare».

Meno aerei e treni, la Magistrelli scrive a Lunardi

Meno Eurostar e collegamenti aerei dimezzati. Situazione «preoccupante» per la senatrice Marina Magistrelli (Margherita) che, in una lettera al ministro delle Infrastrutture e trasporti Pietro Lunardi, sollecita un intervento del ministro affinchè Alitalia «riveda da subito gli orari di partenza dall'aeroporto di Falconara, sia per Roma che per Milano, aumentando gli orari dei voli, per garantire un servizio efficiente di collegamenti, soprattutto attivo negli orari di punta», e Trenitalia «ripristini al più presto gli orari degli Eurostar, soppressi nella tratta Ancona-Milano, Ancona Roma e viceversa. E che gli stessi orari siano più compatibili con le esigenze della nostra popolazione. Inutile ricordare - aggiunge la senatrice - che l'aeroporto marchigiano di Falconara è ormai un punto di riferimento anche per la vicina Romagna e gli investimenti di potenziamento dell'aeroporto affrontati, in questi ultimi anni, dalla Regione risulterebbero vani, se l'aeroporto non fosse in grado di garantire un efficiente servizio per i passeggeri. Inoltre l'Alitalia è l'unica compagnia aerea ad operare la tratta da Ancona e questo non agevola certo le cose: in pratica il viaggiatore non ha facoltà di scelta sia in termini di orario, che di offerta economica del volo».

Carletti: «Rc è con noi» Ma la Margherita frena

di LETIZIA LARICI

FALCONARA - «Per noi della sinistra Rifondazione fa ormai parte della maggioranza. Ora dobbiamo pensare a un confronto costruttivo con la Margherita». Per il sindaco Giancarlo Carletti l'incontro di lunedì sera tra Rc e tutti gli esponenti della maggioranza, ad esclusione della Margherita, avrebbe siglato la ricomposizione della sinistra falconarese. Ora la parola alla Margherita che al summit non si è presentata perchè non convocata. E comunque non ci sarebbe andata. Quale il motivo del mancato invito? Carletti parla di un iter diviso in due tappe. «Dovevamo - spiega - risolvere prima la questione internamente alla sinistra. Raggiunta la condivisione, non resta che avviare un percorso con le forze di centro. Ne riparleremo dopo le Europee». Se l'esito dell'incontro di lunedì va oltre le più rosee previsioni, la strada per un ingresso di Rifondazione in Giunta ora appare tutta in salita. Se non fosse stato per i paletti alzati dalla Margherita probabilmente si sarebbe già concretizzato. Per il coordinatore Marco Salustri, però, un'eventuale alleanza è inammissibile prima del 2006. «Per noi - precisa - Rc non è affatto in maggioranza. Continuiamo ad avanzare le perplessità di sempre. Siamo disposti al dialogo, ma senza bruciare le tappe. Il percorso deve essere scandito da passaggi trasparenti. E sono molti gli aspetti da chiarire». Sinistra ricompattata, dunque, maggioranza divisa, ma solo sulla questione Rifondazione. «Se la Margherita - osserva il segretario Ds Giancarlo Scortichini - ha bisogno di riflettere, ne rispettiamo i tempi. Non dimentichiamoci che è elemento fondamentale di questa maggioranza che sta portando avanti un programma molto ambizioso. In quest'ottica l'appoggio di Rc è altrettanto importante».

 
CORRIERE ADRIATICO
L'incognita della discarica

Alleanza nazionale al sindaco: "E' vero che sorgerà a Rocca Priora?" L'impianto di smaltimento rientrerebbe tra gli scopi del consorzio. "Perché il consiglio è all'oscuro?" Per Astolfi e Virgulti c'è un accordo tra il Cam e la ditta Riccoboni di Parma

di MARINA MINELLI

"L'amministrazione comunale sapeva qualcosa dell'accordo fra Cam bonifiche spa e la ditta Riccoboni di Parma, ed è vero che ci sarebbe l'intenzione di realizzare nel territorio falconarese, già massacrato da attività a gravissimo impatto ambientale, un impianto di trattamento o pretrattamento, e forse, di smaltimento di rifiuti pericolosi?". La domanda arriva dai consiglieri di Alleanza Nazionale Matteo Astolfi e Lucio Virgulti che sulla questione Riccoboni hanno presentato un'interrogazione. "Si parla, per questo insediamento - proseguono Astolfi e Virgulti - di una zona nei dintorni di Poiole - Rocca Priora, ma come mai non se ne è parlato in consiglio comunale?". Cam bonifiche spa, la società nata con lo scopo di intervenire sui problemi legati al risanamento ambientale, a poco più di un anno dalla sua creazione, infatti, si è legata ad un'azienda privata da tempo operante nel settore, la Riccoboni Spa di Parma. Nei primi giorni di aprile Cam bonifiche e Riccoboni hanno costituito la Ata, società nella quale il gruppo falconarese è rappresentato dallo stesso presidente del consiglio di amministrazione, Paolo Angeloni dirigente comunale nei settori ambiente, sicurezza, viabilità e traffico. Fra gli obiettivi del neo consorzio, secondo quanto previsto dalle norme statutarie recentemente sottoscritte, ci sarebbero la bonifica dei siti inquinati e, sembra, anche la realizzazione di un impianto per il trattamento e forse lo smaltimento dei rifiuti pericolosi che potrebbe essere collocato oltre Rocca Priora lungo la via Clementina che collega il comune di Falconara con quello di Chiaravalle. Riccoboni, informa il sito internet dell'azienda parmense, "ha focalizzato la propria attenzione nello studio delle problematiche di smaltimento dei rifiuti in particolari settori industriali" ed in collaborazione con partner pubblici e privati, "ha costituito un network in grado di offrire servizi e centri di trattamento e smaltimento su tutto il territorio nazionale". "La Riccoboni - continua la presentazione visibile sul sito - operante da molti anni nel settore ecologia con un'esperienza acquisita sulle specifiche problematiche dei clienti e una struttura tecnico-commerciale in grado di operare su tutto il territorio nazionale, si presenta ormai come una delle realtà di vertice nel settore dello smaltimento e recupero dei rifiuti industriali". Visto che per le aziende industriali "produrre vuol dire inevitabilmente generare rifiuti più o meno pericolosi di difficile smaltimento", Riccoboni, evidenzia ancora il sito www.riccoboni.it, "con la sua cultura ambientale maturata in anni di ricerche ed esperienza si prefigge, mediante l'utilizzo dei propri impianti Ecomud, Ecosystem ed Ecostar, di trattare quei rifiuti che creano problemi di smaltimento o recupero, generando anno dopo anno una nuova fonte di lavoro per decine di giovani operatori". Nel campo degli interventi di elaborazione dei rifiuti il gruppo di Parma ha sviluppato in modo particolare gli studi sui sistemi mobili.

 
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