Uscita ovest, a novembre la prova del nove
Entro la fine dell’anno l’ipotesi presentata da
Baldassarri può diventare un progetto preliminare
di M.Petr.
Uscita ovest, ferrovia arretrata, quel lungomare che ha
Ancona ha sempre sognato. Tre mosse da 2,3 miliardi di euro
che ridisegnerebbero il profilo della città liberando aree
da restituire ad uso urbano, consolidano il piede della
frana e danno maggiore consistenza ai piani di ampliamento
del porto. «E non sono sogni» ha tenuto a sottolineare più
volte il viceministro Mario Baldassarri presentando i
progetti in un incontro politico aperto al pubblico.
Interventi in precedenza illustrati alle Giunte comunali e
provinciali. Le quali hanno preso atto dei tracciati
sviluppati da Anas, Autostrade e Rfi. Dandosi appuntamento a
novembre quando l’ipotesi di tracciato, «aperto a modifiche
e miglioramenti» ha precisato Baldassarri, dovrà tradursi in
un progetto preliminare da sottoporre al vaglio del Cipe per
il finanziamento. L’Uscita ovest - Il collegamento
porto-A14, «priorità assoluta» per il viceministro, sembra
ricalcare lo studio di fattibilità votato più di un anno fa
dal Comune. L’ipotesi Anas, come spiegato da Mario
Costantini della direzione generale, prevede di arrivare al
nuovo casello “Ancona centro” a Casine di Paterno con un
tracciato da 7.700 metri di cui 4.790 in galleria (tre i
tunnel previsti) e 450 metri di viadotti scavalcando i
binari all’altezza dell’ex stabilimento Angelini a pochi
metri di distanza dall’attuale by-pass. Costo presunto: 370
milioni di euro. Fondi a disposizione: 100 milioni inseriti
nell’hub-Ancona. I tempi: a novembre progetto preliminare,
entro l’anno ok del Cipe. «A gennaio si potrà procedere con
l’appalto. Due anni i tempi di lavoro» afferma Baldassarri.
Primi mezzi in transito dal 2008. Uscita ovest che si
collega anche con la variante alla Statale 16 (gara per il
raddoppio entro l’anno) con una “bretella” di due km
all’altezza del taglio di Barcaglione. La ferrovia - Nessuna
previsione temporale invece per l'ipotesi di arretramento
della ferrovia da Falconara ad Ancona. Intervento da 2
miliardi di euro che prevede la costruzione di tre nuove
stazioni: Falconara, Pinocchio e Varano. Quest’ultima
diventerà lo scalo principale, mentre il tratto piazza
Rosselli-Varano potrà essere utilizzato come metrò di
superficie. Arretramento che eviterà il passaggio dei treni
all’interno della raffineria Api. Ma soprattutto punta a
liberare la costa. Magari convertendo l’attuale sede della
ferrovia in lungomare, con palme e piste ciclabili come
raffigurato in una diapositiva a corredo del progetto.
Intervento che, come sottolineato da Mauro Moretti (ad di
Rfi), permetterà di rendere disponibili 45 ettari di terreni
oltre a 70.486 metri quadrati di fabbricati. terreni e
immobili che, dismessi, fornirebbero le risorse per
l’intervento. Sturani - «Non ho avuto novità rilevanti, in
particolare sul fronte Anas. Quello per l' uscita a Ovest
più che un progetto è uno studio di prefattibilità. Il
Comune è più avanti nella progettazione, in particolare per
quello che riguarda lo studio della frana e analisi dei
flussi di traffico». In sostanza per il sindaco Sturani «non
è cambiato molto rispetto alla seduta comunale aperta di
qualche mese fa, dedicata alle infrastrutture». Ora però
serve «una concertazione vera sulle infrastrutture
necessarie con il territorio». E sul progetto di
arretramento della ferrovia, «la novità più cospicua», il
sindaco ha ammonito l'azienda ferroviaria a «non pensare di
pagare le spese dell'arretramento della linea con
l'urbanizzazione delle aree dismesse. Non siamo disposti a
subire scelte urbanistiche fatte da altri».
Carletti: «Ben venga Si potrà riqualificare»
di LETIZIA LARICI
«Accogliamo favorevolmente il progetto di arretramento
della linea ferroviaria presentato dal viceministro
Baldassarri, un'ipotesi di ampio respiro perfettamente
compatibile con il by pass Api, premessa indispensabile per
la realizzazione del piano di riqualificazione dell'area a
nord affidata a Oriol Bohigas. Si va in questa direzione,
non ne avevamo dubbi». Per il sindaco di Falconara Giancarlo
Carletti lo studio Baldassarri costituisce l'imprimatur per
la realizzazione dello svincolo ferroviario all'Api
attualmente all'esame del Cipe. Opera, quest'ultima, ora
valutabile in termini di maggiore concretezza, che non è più
messa in discussione. «A questo punto - prosegue - le altri
divulgazioni progettuali perdono di consistenza, mentre si
intravede la realizzazione di un progetto fondamentale per
Falconara e per le stesse ferrovie». Delusione invece da
parte dei comitati cittadini che, contrari al by - pass,
avevano appoggiato la soluzione Baldassarri supponendo che
non avrebbe contemplato la realizzazione di questa opera.
«Ringraziamo il viceministro - commenta ironico Franco
Budini, uno dei portavoce - per averci reso ancora più
poveri di prima. Saremo costretti a pagare il prezzo dello
sviluppo».
La Regione
La Regione non è stata presente all'incontro tra il vice
ministro Baldassarri e la Giunta comunale perché l’ente
«incontra e tratta, da sempre, con le istituzioni
governative competenti a decidere. Ovviamente, il presidente
della Regione non ha nè chiesto, nè tantomeno preteso nulla
circa le modalità di un incontro al quale la Regione aveva
deciso di non partecipare».
Meno aerei e treni, la Magistrelli scrive a Lunardi
Meno Eurostar e collegamenti aerei dimezzati. Situazione
«preoccupante» per la senatrice Marina Magistrelli
(Margherita) che, in una lettera al ministro delle
Infrastrutture e trasporti Pietro Lunardi, sollecita un
intervento del ministro affinchè Alitalia «riveda da subito
gli orari di partenza dall'aeroporto di Falconara, sia per
Roma che per Milano, aumentando gli orari dei voli, per
garantire un servizio efficiente di collegamenti,
soprattutto attivo negli orari di punta», e Trenitalia
«ripristini al più presto gli orari degli Eurostar,
soppressi nella tratta Ancona-Milano, Ancona Roma e
viceversa. E che gli stessi orari siano più compatibili con
le esigenze della nostra popolazione. Inutile ricordare -
aggiunge la senatrice - che l'aeroporto marchigiano di
Falconara è ormai un punto di riferimento anche per la
vicina Romagna e gli investimenti di potenziamento
dell'aeroporto affrontati, in questi ultimi anni, dalla
Regione risulterebbero vani, se l'aeroporto non fosse in
grado di garantire un efficiente servizio per i passeggeri.
Inoltre l'Alitalia è l'unica compagnia aerea ad operare la
tratta da Ancona e questo non agevola certo le cose: in
pratica il viaggiatore non ha facoltà di scelta sia in
termini di orario, che di offerta economica del volo».
Carletti: «Rc è con noi» Ma la Margherita frena
di LETIZIA LARICI
FALCONARA - «Per noi della sinistra Rifondazione fa ormai
parte della maggioranza. Ora dobbiamo pensare a un confronto
costruttivo con la Margherita». Per il sindaco Giancarlo
Carletti l'incontro di lunedì sera tra Rc e tutti gli
esponenti della maggioranza, ad esclusione della Margherita,
avrebbe siglato la ricomposizione della sinistra falconarese.
Ora la parola alla Margherita che al summit non si è
presentata perchè non convocata. E comunque non ci sarebbe
andata. Quale il motivo del mancato invito? Carletti parla
di un iter diviso in due tappe. «Dovevamo - spiega -
risolvere prima la questione internamente alla sinistra.
Raggiunta la condivisione, non resta che avviare un percorso
con le forze di centro. Ne riparleremo dopo le Europee». Se
l'esito dell'incontro di lunedì va oltre le più rosee
previsioni, la strada per un ingresso di Rifondazione in
Giunta ora appare tutta in salita. Se non fosse stato per i
paletti alzati dalla Margherita probabilmente si sarebbe già
concretizzato. Per il coordinatore Marco Salustri, però,
un'eventuale alleanza è inammissibile prima del 2006. «Per
noi - precisa - Rc non è affatto in maggioranza. Continuiamo
ad avanzare le perplessità di sempre. Siamo disposti al
dialogo, ma senza bruciare le tappe. Il percorso deve essere
scandito da passaggi trasparenti. E sono molti gli aspetti
da chiarire». Sinistra ricompattata, dunque, maggioranza
divisa, ma solo sulla questione Rifondazione. «Se la
Margherita - osserva il segretario Ds Giancarlo Scortichini
- ha bisogno di riflettere, ne rispettiamo i tempi. Non
dimentichiamoci che è elemento fondamentale di questa
maggioranza che sta portando avanti un programma molto
ambizioso. In quest'ottica l'appoggio di Rc è altrettanto
importante».
|
L'incognita della discarica
Alleanza nazionale al sindaco: "E' vero che sorgerà a
Rocca Priora?" L'impianto di smaltimento rientrerebbe tra
gli scopi del consorzio. "Perché il consiglio è all'oscuro?"
Per Astolfi e Virgulti c'è un accordo tra il Cam e la ditta
Riccoboni di Parma
di MARINA MINELLI
"L'amministrazione comunale sapeva qualcosa dell'accordo
fra Cam bonifiche spa e la ditta Riccoboni di Parma, ed è
vero che ci sarebbe l'intenzione di realizzare nel
territorio falconarese, già massacrato da attività a
gravissimo impatto ambientale, un impianto di trattamento o
pretrattamento, e forse, di smaltimento di rifiuti
pericolosi?". La domanda arriva dai consiglieri di Alleanza
Nazionale Matteo Astolfi e Lucio Virgulti che sulla
questione Riccoboni hanno presentato un'interrogazione. "Si
parla, per questo insediamento - proseguono Astolfi e
Virgulti - di una zona nei dintorni di Poiole - Rocca
Priora, ma come mai non se ne è parlato in consiglio
comunale?". Cam bonifiche spa, la società nata con lo scopo
di intervenire sui problemi legati al risanamento
ambientale, a poco più di un anno dalla sua creazione,
infatti, si è legata ad un'azienda privata da tempo operante
nel settore, la Riccoboni Spa di Parma. Nei primi giorni di
aprile Cam bonifiche e Riccoboni hanno costituito la Ata,
società nella quale il gruppo falconarese è rappresentato
dallo stesso presidente del consiglio di amministrazione,
Paolo Angeloni dirigente comunale nei settori ambiente,
sicurezza, viabilità e traffico. Fra gli obiettivi del neo
consorzio, secondo quanto previsto dalle norme statutarie
recentemente sottoscritte, ci sarebbero la bonifica dei siti
inquinati e, sembra, anche la realizzazione di un impianto
per il trattamento e forse lo smaltimento dei rifiuti
pericolosi che potrebbe essere collocato oltre Rocca Priora
lungo la via Clementina che collega il comune di Falconara
con quello di Chiaravalle. Riccoboni, informa il sito
internet dell'azienda parmense, "ha focalizzato la propria
attenzione nello studio delle problematiche di smaltimento
dei rifiuti in particolari settori industriali" ed in
collaborazione con partner pubblici e privati, "ha
costituito un network in grado di offrire servizi e centri
di trattamento e smaltimento su tutto il territorio
nazionale". "La Riccoboni - continua la presentazione
visibile sul sito - operante da molti anni nel settore
ecologia con un'esperienza acquisita sulle specifiche
problematiche dei clienti e una struttura
tecnico-commerciale in grado di operare su tutto il
territorio nazionale, si presenta ormai come una delle
realtà di vertice nel settore dello smaltimento e recupero
dei rifiuti industriali". Visto che per le aziende
industriali "produrre vuol dire inevitabilmente generare
rifiuti più o meno pericolosi di difficile smaltimento",
Riccoboni, evidenzia ancora il sito www.riccoboni.it, "con
la sua cultura ambientale maturata in anni di ricerche ed
esperienza si prefigge, mediante l'utilizzo dei propri
impianti Ecomud, Ecosystem ed Ecostar, di trattare quei
rifiuti che creano problemi di smaltimento o recupero,
generando anno dopo anno una nuova fonte di lavoro per
decine di giovani operatori". Nel campo degli interventi di
elaborazione dei rifiuti il gruppo di Parma ha sviluppato in
modo particolare gli studi sui sistemi mobili.
|