RASSEGNA STAMPA 02.06.2004

 

CORRIERE ADRIATICO
"L'Uscita pronta per il 2008"

Per il raddoppio della 16 concessa la valutazione di impatto ambientale "A novembre progetto preliminare e definizione del finanziamento a gennaio la gara Il pedaggio di uno o due euro ripagherebbe il 20% dei costi" Raccordo con la statale a Taglio di Barcaglione Ma il Comitato protesta "Nella vallata la strada esce allo scoperto" Il viceministro Baldassarri svela le carte

di ALESSANDRA CAMILLETTI

Entro novembre il progetto preliminare e la definizione del finanziamento. Prima della fine dell'anno la pratica dell'uscita a Ovest potrebbe arrivare al Cipe. Spetterà quindi al comitato interministeriale per la programmazione economica prevedere i fondi mancanti per la realizzazione del collegamento tra il porto e l'autostrada. Ci sono già 100 milioni di euro previsti dal Cipe a dicembre del 2001. Ma l'opera, secondo la stima effettuata dall'Anas, costerà 370 milioni di euro. "L'uscita dal porto è la priorità assoluta", spiega il viceministro all'economia Mario Baldassarri che, a scanso di equivoci, dopo le polemiche delle scorse settimane, precisa di parlare a nome del Governo, del ministero delle infrastrutture e di quello dell'economia. Tanto più che Baldassarri è capo del Cipe. "Per i lavori serviranno due anni - aggiunge -. Con il via libera a fine anno già a gennaio si potrà procedere con l'appalto. La strada potrebbe essere pronta per il 2008". Una priorità nel disegno che comprende l'arretramento della ferrovia da Falconara a Passo Varano e il nuovo casello autostradale Ancona porto, nell'ambito della terza corsia dell'A14, ma che "viaggerà con tempi anticipati rispetto al progetto complessivo", precisa Baldassarri. Un incontro a porte chiuse in Comune - presenti Comuni di Ancona e Falconara, Provincia, Autorità portuale, Quadrilatero e Comitato promotore delle categorie produttive, assente la Regione - e poi bagno di folla con lo stato maggiore della Casa della libertà, per il viceministro Baldassarri, ad Ancona per presentare il suo disegno. "Vogliamo ridare Ancona-capoluogo alle Marche e Ancona-città agli anconetani, in un'ottica non anconicentrica né di un centro dimenticato", esordisce. Il piano prevede tre progetti con tempi di realizzazione diversi, ma "compatibilizzati". E che comprendono, nel ridisegno complessivo della città, anche l'interramento al piede della frana. Proposte comunque "aperte a modifiche e miglioramenti", precisa. Dunque, l'uscita a Ovest. Roba da 7.700 metri con caratteristiche di raccordo autostradale, collegato con una bretella da due chilometri alla statale 16 all'altezza del Taglio di Barcaglione, vicino a Torrette. Il tracciato avrà ben 4.790 chilometri di gallerie (tre in tutto) e 450 metri di viadotti, con un by pass simile a quello esistente che scavalca i binari ferroviari subito prima dell'area in frana. "Non è un progetto calato dall'alto - aggiunge il viceministro -. Il Governo della Casa delle libertà ha recepito le istanze del territorio". Dal punto di vista delle risorse si pone il problema se le opere del collegamento porto-autostrada dovranno essere interamente a carico del bilancio dello Stato, oppure finanziate dai pedaggi (uno o due euro in più per chi utilizza il casello Ancona porto) oppure ancora "un mix delle due cose", soluzione più probabile. In sostanza - spiega il viceministro -, lo Stato potrebbe mettere l'80 per cento dell'importo e Autostrade potrebbe recuperare il resto dal pedaggio. Apprezza l'impostazione il presidente di Confindustria, Carlo Lucarelli, capofila del Comitato promotore: "Bisogna pensare in grande per ottenere qualche risultato. Baldassarri è stato chiaro nel dire che si tratta di proposte, che i tempi sono differenziati. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo". Non sarà da meno il comitato Ancona Ovest, che già ieri ha preso contatti con l'Anas per chiedere una modifica al progetto. "Quello che ci è stato mostrato - sottolinea Stefano Capitani - non era quello che ci era stato anticipato. Si era parlato di un tunnel unico nella vallata tra Posatora e Pinocchio e invece c'è un tratto scoperto. Lì chiediamo di intervenire. E per questo continueremo la nostra battaglia". Intanto l'Anas ha annunciato di aver firmato la valutazione di impatto ambientale per il raddoppio della statale 16. A settembre la convocazione della conferenza dei servizi per arrivare alla gara.

Sturani: "Nulla di nuovo Adesso subito il tavolo"

Assente la Regione, scoppia subito il caso

di ALESSANDRA CAMILLETTI

"Subito il tavolo di concertazione". Il sindaco Fabio Sturani dà massima disponibilità a prendere in considerazione le proposte del Governo di centrodestra in materia di viabilità, a patto che ci sia un confronto costante. Il primo cittadino parla a distanza, affiancato dall'assessore ai lavori pubblici Enrico Turchetti. L'amministrazione mette subito i paletti, però, e fa presente di non aver avuto novità rilevanti dal summit di stamane, in particolare sul fronte Anas. "Quello per l'uscita a Ovest - osserva - più che un progetto è uno studio di prefattibilità. Il Comune è più avanti nella progettazione, in particolare per quello che riguarda lo studio della frana e le analisi dei flussi di traffico". In sostanza "non è cambiato molto rispetto alla seduta del consiglio comunale aperto di qualche mese fa". Ad ogni buon conto, aggiunge, l'Anas "si deve mettere in testa che deve discutere con il territorio, con le istituzioni per progettare insieme" senza dimenticare o invadere le competenze della Regione. Ed è probabilmente per questo - ipotizza Turchetti - che la Regione non ha partecipato all'incontro "con un altro esponente del Governo, per quanto titolato", diverso dal ministro delle infrastrutture. Non mancano le precisazioni. "Intanto - dice Sturani - viene sgombrato il campo da alcuni equivoci. Baldassarri aveva detto che entro cinque mesi potevano iniziare i lavori. Invece mi pare che entro l'anno ci sarà solo un primo screening". Quindi l'attenzione si concentra sull'arretramento della ferrovia, specie per il riutilizzo degli spazi e il reperimento delle risorse. "La riqualificazione delle aree è di competenza del Comune - stoppa subito gli entusiasmi il primo cittadino -. Intanto il Comune dovrà essere sin dall'inizio al tavolo di confronto. Inoltre, non ci stiamo a condizionare la realizzazione del tracciato ad una nuova urbanizzazione dell'area e, in pratica, l'uso del territorio in base a progetti di altri". Dai progetti al caso politico. Dopo aver protestato per la discesa di Baldassarri in consiglio comunale, la Regione non ha partecipato al vertice di ieri mattina, pur a porte chiuse. Il presidente Vito D'Ambrosio, in una nota, parla di "motivi oggettivi". Motivi - continua - "già ampiamente indicati nei giorni scorsi e che possono sintetizzarsi nell'osservazione che la Regione incontra e tratta, da sempre, con le istituzioni governative competenti a decidere. Il presidente della Regione non ha chiesto né preteso nulla circa le modalità di un incontro al quale la Regione aveva deciso di non partecipare. Ribadito che la realizzazione delle infrastrutture in questione è esigenza prioritaria, ma non esaustiva nella programmazione regionale, tutto il resto si colloca sul terreno delle polemiche pre-elettorali, che non appartiene e non interessa alla giunta regionale". Ribatte a distanza Carlo Ciccioli, capogruppo di An in Regione. "La giunta D'Ambrosio - commenta in una nota - ha evidentemente deciso di tenersi fuori da ogni partecipazione ai progetti e alle decisioni sulla nuova viabilità di Ancona. Al contrario di Comune e Provincia, il presidente e l'assessore ai trasporti hanno scelto la via dell'assenza: vuoto di idee e di progetti - si chiede - o incapacità al confronto e alla condivisione? Comunque sia - si risponde -, lor signori appaiono giunti al capolinea: forse sono in procinto di scendere dal treno anche prima delle regionali del prossimo anno".

Al Pinocchio spunta una stazione

di ALESSANDRA CAMILLETTI

L'arretramento dei binari libera aree da riconvertire e con l'interramento-frana crea la spiaggia

Scongiurato lo svincolo tra uscita a Ovest e statale 16, il Pinocchio ritrova a Pontelungo una stazione ferroviaria, snodo cruciale del progetto di arretramento della ferrovia. Il piano complessivo costerà due miliardi di euro: un miliardo 400 milioni per la linea, 350 milioni per la stazione di Ancona-Passo Varano, che diventerà scalo principale. Lo scambio Ancona-Pinocchio è invece destinato a raccogliere i viaggiatori del centro e costerà 50 milioni di euro. Tra gli obiettivi, quello di "liberare" la costa dalla barriera dei binari - spiega il viceministro Baldassarri - ed evitare il passaggio in mezzo alla raffineria Api. Il tracciato parte da una nuova stazione di Falconara, più all'interno rispetto all'attuale e che si addentra verso sud, procedendo per un tratto parallelamente all'autostrada per poi avvicinarsi al centro città per la fermata di Ancona-Pinocchio e di nuovo allontanarsi verso l'interno in direzione di Ancona-Passo Varano. Tra i vantaggi indicati da Moretti, per Falconara, il raccordo con il piano di riqualificazione Bohigas. Ad Ancona, la previsione si lega al risanamento della frana, con la realizzazione di un lungomare e di una spiaggia e l'uso dei binari per il metrò. Il progetto, a media scadenza, rimetterà in gioco 450 mila metri quadrati di terreni (295 mila ad Ancona, 155 mila a Falconara) e 70.486 di fabbricati. Le risorse per l'arretramento potrebbero venire in partedalla dismissione di questi beni, il resto da fondi pubblici. "Ora spetta ai Comuni il ridisegno urbanistico delle aree - aggiunge Baldassarri -. Sulla base delle nuove destinazioni si avrà una valutazione economica precisa. La vendita dei soli fabbricati potrebbe finanziare il 25 per cento dell'opera".

 
IL RESTO DEL CARLINO

L'A14 è appena "fuori dal tunnel"

Quasi cinque chilometri di galleria per collegare lo scalo alla grande viabilità. Ferrovia arretrata con tre nuove stazioni

di Alfredo Quarta

ANCONA - Il Governo prova a sciogliere il «nodo Ancona». Una matassa fatta di strade e linee ferroviarie che, fino a oggi, hanno reso il capoluogo «impenetrabile» nel senso negativo del termine. Adesso si cambia registro. Il vice ministro, Mario Baldassarri, ha presentato a nome dei dicasteri competenti (Infrastrutture ed Economia) e del Governo, lo studio di fattibilità che agisce su più direttrici: il collegamento del porto all'A14, l'arretramento della ferrovia da Montemarciano fino a Varano e, infine, la realizzazione della terza corsia tra Rimini e Pedaso con il nuovo casello di Ancona-Porto.
Uscita dal porto - L'asse viario (linea fucsia nella cartina), lungo 7 chilometri e 700 metri è stato illustrato dall'ingegnere Maria Costantini, direttore progettazione dell'Anas. Questa serpente di asfalto parte dal porto e, dopo aver superata la Flaminia e i binari ferroviari con un by-pass situato tra l'ex Verrocchio e la Angelini, entra nella primi di tre gallerie lunga circa un chilometro. All'uscita si trova il primo di due viadotti. La seconda galleria è lunga 550 metri mentre l'ultima che attraversa l'area de Ghettarello, raggiunge i tre chilometri di lunghezza. L'ultimo tratto, in leggera discesa, si dirige verso il nuovo svincolo autostradale d Casine di Paterno. In sostanza oltre 4 chilometri e mezzo di gallerie grazie alle quali viene limitato al massime l'impatto ambientale, mentre i due viadotti sono lunghi in tutto 450 metri. La galleria più lunga corre quasi parallela a quella del Montagnolo in una posizione più ovest. Per quanto riguarda il collegamento tra la variante e la statale 16 e il nuovo asse viario (linea verde), è prevista una bretella che dal casello di «Ancona-Porto» si dirige verso la variante e si congiunge all'altezza di Torrette.
Arretramento ferrovia - E' sicuramente un'opera (linea blu) molto affascinante con tempi di realizzazione ovviamente più lunghi. In sostanza si prevede di portare la linea ferroviaria all'interno, rispetto all'attuale sede che corre lungo la costa. Il tratto è quello compreso tra Marina di Montemarciano e Varano. Questo comporta la realizzazione di due nuove stazioni: quella di Falconara e quella di «Ancona centro». La prima verrebbe collocata all'altezza di Castelferretti, mentre quella centrale di Ancona verrebbe realizzata al Pinocchio. Varano, oltre ad essere la stazione a sud del capoluogo, rappresenterebbe anche il nodo della metropolitana di superficie. Inevitabile, quindi, il potenziamento con un investimento di 50 milioni di euro. Nell'ottica delle Ferrovie, queste stazioni darebbero anche vita a una nuova riqualificazione urbana di aree molto vaste attorno ai nodi ferroviari, come ha spiegato l'ingegnere Pietro Moretti.
Terza corsia A14 - Resta centrale, all'interno della realizzazione del collegamento del porto all'autostrada, la costruzione della terza corsia sull'A14 (linea rossa). Mario Bergamo, di «Autostrade per l'Italia» ha spiegato come tra due o tre mesi saranno presentati i progetti esecutivi per la realizzazione dell'opera che sarà divisa in quattro tronchi principali. In uno di questi rientrerà il casello «Ancona-Porto» dal quale partirà il collegamento per lo scalo marittimo.

Si va avanti adagio. Baldassarri preme ma gli altri "nicchiano"

Summit istituzionale. Il primo cittadino: «Siamo disponibili ma il progetto è come quello nostro». Intanto la Regione diserta

di Alfredo Quarta

ANCONA - «Ridare Ancona agli anconetani e, allo stesso tempo, restituire alla città quel ruolo di capoluogo al servizio dei marchigiani grazie a una migliore accessibilità». E' questa la filosofia che ha accompagnato il vice ministro all'Economia, Mario Baldassarri, quando ha sollecitato Anas, Ferrovie (Rfi) e Autostrade a progettare una serie di interventi che risolvessero il nodo delle infrastrutture del capoluogo. E così, ieri, carte anzi progetti alla mano, Baldassarri ha illustrato «a nome del Governo e dei due ministeri competenti (Infrastrutture ed Economia), questo intervento che è composto da tre progetti integrati. «Ovviamente - ha specificato il vice ministro - i tempi di attuazione saranno differenziati e la priorità dovrà essere data all'uscita dal porto e al nuovo casello autostradale. Sullo "sfondo" ci sarà l'arretramento della ferrovia. Oltre a garantire una migliore accessibilità alla città e a liberare quartieri dal traffico, questi interventi restituiranno vaste aree a uso urbano (con l'arretramento della ferrovia, ndr.) e ci sarà anche il consolidamento della frana. Insomma vogliamo colmare un gap decennale e arrivare al punto in cui si trova la "Quadrilatero"». Per i finanziamenti le opzioni sono tre: «Possiamo pensare a un investimento tutto pubblico oppure affidare l'opera alle Autostrade con un pedaggio. Infine c'è l'idea di una forma mista tra Stato e Autostrade» Ma Baldassarri non si trincea dietro posizioni intransigenti. «Ovviamente - spiega - queste sono idee, proposte sulle quali tutti, dagli enti locali ai cittadini, possono interagire». Proprio per questo, nella mattinata di ieri, il vice ministro ha incontrato le giunte comunali e provinciali con il sindaco Fabio Sturani e il presidente Enzo Giancarli. E' stato il momento del primo confronto istituzionale al quale, però, mancava la Regione. Un'assenza annunciata, visto che il governatore Vito D'Ambrosio aveva criticato l'anticipazione della presentazione del progetto in Comune e non in Regione. Una decisione che il sindaco Sturani non ha commentato negativamente anche se ha sottolineato che « è sempre meglio partecipare agli incontri». Il primo cittadino, sul progetto presentato da Baldassarri ha mostrato la massima disponibilità a un patto: «E' fondamentale che ci sia una concertazione vera». Poi Sturani ha incalzato spiegando che «in realtà l'Anas non ha portato grandi novità. Questo progetto di uscita dal porto l'avevamo visionato già tre mesi fa e ricalca quello che il Comune ha progettato oltre un anno fa. Oserei dire che, a questo punto, abbiamo perso un anno». Poi il sindaco si rivolge all'Anas: «Si deve mettere in testa che deve discutere con il territorio, con le istituzioni per arrivare a progetti condivisi e, soprattutto, senza invadere competenze che sono della Regione». Infine l'attacco più duro è per le ferrovie. «L'azienda non può pensare - dice Sturani - di pagare le spese dell'arretramento della linea con l'urbanizzazione delle aree dismesse. Non accetteremo scelte di questo genere. Le questioni urbanistiche del nostro territorio spettano al consiglio comunale e a nessun altro».

 
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