"L'Uscita pronta per il 2008"
Per il raddoppio della 16
concessa la valutazione di impatto ambientale "A novembre
progetto preliminare e definizione del finanziamento a
gennaio la gara Il pedaggio di uno o due euro ripagherebbe
il 20% dei costi" Raccordo con la statale a Taglio di
Barcaglione Ma il Comitato protesta "Nella vallata la strada
esce allo scoperto" Il viceministro Baldassarri svela le
carte
di ALESSANDRA CAMILLETTI
Entro novembre il progetto
preliminare e la definizione del finanziamento. Prima della
fine dell'anno la pratica dell'uscita a Ovest potrebbe
arrivare al Cipe. Spetterà quindi al comitato
interministeriale per la programmazione economica prevedere
i fondi mancanti per la realizzazione del collegamento tra
il porto e l'autostrada. Ci sono già 100 milioni di euro
previsti dal Cipe a dicembre del 2001. Ma l'opera, secondo
la stima effettuata dall'Anas, costerà 370 milioni di euro.
"L'uscita dal porto è la priorità assoluta", spiega il
viceministro all'economia Mario Baldassarri che, a scanso di
equivoci, dopo le polemiche delle scorse settimane, precisa
di parlare a nome del Governo, del ministero delle
infrastrutture e di quello dell'economia. Tanto più che
Baldassarri è capo del Cipe. "Per i lavori serviranno due
anni - aggiunge -. Con il via libera a fine anno già a
gennaio si potrà procedere con l'appalto. La strada potrebbe
essere pronta per il 2008". Una priorità nel disegno che
comprende l'arretramento della ferrovia da Falconara a Passo
Varano e il nuovo casello autostradale Ancona porto,
nell'ambito della terza corsia dell'A14, ma che "viaggerà
con tempi anticipati rispetto al progetto complessivo",
precisa Baldassarri. Un incontro a porte chiuse in Comune -
presenti Comuni di Ancona e Falconara, Provincia, Autorità
portuale, Quadrilatero e Comitato promotore delle categorie
produttive, assente la Regione - e poi bagno di folla con lo
stato maggiore della Casa della libertà, per il viceministro
Baldassarri, ad Ancona per presentare il suo disegno.
"Vogliamo ridare Ancona-capoluogo alle Marche e Ancona-città
agli anconetani, in un'ottica non anconicentrica né di un
centro dimenticato", esordisce. Il piano prevede tre
progetti con tempi di realizzazione diversi, ma "compatibilizzati".
E che comprendono, nel ridisegno complessivo della città,
anche l'interramento al piede della frana. Proposte comunque
"aperte a modifiche e miglioramenti", precisa. Dunque,
l'uscita a Ovest. Roba da 7.700 metri con caratteristiche di
raccordo autostradale, collegato con una bretella da due
chilometri alla statale 16 all'altezza del Taglio di
Barcaglione, vicino a Torrette. Il tracciato avrà ben 4.790
chilometri di gallerie (tre in tutto) e 450 metri di
viadotti, con un by pass simile a quello esistente che
scavalca i binari ferroviari subito prima dell'area in
frana. "Non è un progetto calato dall'alto - aggiunge il
viceministro -. Il Governo della Casa delle libertà ha
recepito le istanze del territorio". Dal punto di vista
delle risorse si pone il problema se le opere del
collegamento porto-autostrada dovranno essere interamente a
carico del bilancio dello Stato, oppure finanziate dai
pedaggi (uno o due euro in più per chi utilizza il casello
Ancona porto) oppure ancora "un mix delle due cose",
soluzione più probabile. In sostanza - spiega il
viceministro -, lo Stato potrebbe mettere l'80 per cento
dell'importo e Autostrade potrebbe recuperare il resto dal
pedaggio. Apprezza l'impostazione il presidente di
Confindustria, Carlo Lucarelli, capofila del Comitato
promotore: "Bisogna pensare in grande per ottenere qualche
risultato. Baldassarri è stato chiaro nel dire che si tratta
di proposte, che i tempi sono differenziati. Noi siamo
pronti a dare il nostro contributo". Non sarà da meno il
comitato Ancona Ovest, che già ieri ha preso contatti con l'Anas
per chiedere una modifica al progetto. "Quello che ci è
stato mostrato - sottolinea Stefano Capitani - non era
quello che ci era stato anticipato. Si era parlato di un
tunnel unico nella vallata tra Posatora e Pinocchio e invece
c'è un tratto scoperto. Lì chiediamo di intervenire. E per
questo continueremo la nostra battaglia". Intanto l'Anas ha
annunciato di aver firmato la valutazione di impatto
ambientale per il raddoppio della statale 16. A settembre la
convocazione della conferenza dei servizi per arrivare alla
gara.
Sturani: "Nulla di nuovo
Adesso subito il tavolo"
Assente la Regione, scoppia
subito il caso
di ALESSANDRA CAMILLETTI
"Subito il tavolo di
concertazione". Il sindaco Fabio Sturani dà massima
disponibilità a prendere in considerazione le proposte del
Governo di centrodestra in materia di viabilità, a patto che
ci sia un confronto costante. Il primo cittadino parla a
distanza, affiancato dall'assessore ai lavori pubblici
Enrico Turchetti. L'amministrazione mette subito i paletti,
però, e fa presente di non aver avuto novità rilevanti dal
summit di stamane, in particolare sul fronte Anas. "Quello
per l'uscita a Ovest - osserva - più che un progetto è uno
studio di prefattibilità. Il Comune è più avanti nella
progettazione, in particolare per quello che riguarda lo
studio della frana e le analisi dei flussi di traffico". In
sostanza "non è cambiato molto rispetto alla seduta del
consiglio comunale aperto di qualche mese fa". Ad ogni buon
conto, aggiunge, l'Anas "si deve mettere in testa che deve
discutere con il territorio, con le istituzioni per
progettare insieme" senza dimenticare o invadere le
competenze della Regione. Ed è probabilmente per questo -
ipotizza Turchetti - che la Regione non ha partecipato
all'incontro "con un altro esponente del Governo, per quanto
titolato", diverso dal ministro delle infrastrutture. Non
mancano le precisazioni. "Intanto - dice Sturani - viene
sgombrato il campo da alcuni equivoci. Baldassarri aveva
detto che entro cinque mesi potevano iniziare i lavori.
Invece mi pare che entro l'anno ci sarà solo un primo
screening". Quindi l'attenzione si concentra
sull'arretramento della ferrovia, specie per il riutilizzo
degli spazi e il reperimento delle risorse. "La
riqualificazione delle aree è di competenza del Comune -
stoppa subito gli entusiasmi il primo cittadino -. Intanto
il Comune dovrà essere sin dall'inizio al tavolo di
confronto. Inoltre, non ci stiamo a condizionare la
realizzazione del tracciato ad una nuova urbanizzazione
dell'area e, in pratica, l'uso del territorio in base a
progetti di altri". Dai progetti al caso politico. Dopo aver
protestato per la discesa di Baldassarri in consiglio
comunale, la Regione non ha partecipato al vertice di ieri
mattina, pur a porte chiuse. Il presidente Vito D'Ambrosio,
in una nota, parla di "motivi oggettivi". Motivi - continua
- "già ampiamente indicati nei giorni scorsi e che possono
sintetizzarsi nell'osservazione che la Regione incontra e
tratta, da sempre, con le istituzioni governative competenti
a decidere. Il presidente della Regione non ha chiesto né
preteso nulla circa le modalità di un incontro al quale la
Regione aveva deciso di non partecipare. Ribadito che la
realizzazione delle infrastrutture in questione è esigenza
prioritaria, ma non esaustiva nella programmazione
regionale, tutto il resto si colloca sul terreno delle
polemiche pre-elettorali, che non appartiene e non interessa
alla giunta regionale". Ribatte a distanza Carlo Ciccioli,
capogruppo di An in Regione. "La giunta D'Ambrosio -
commenta in una nota - ha evidentemente deciso di tenersi
fuori da ogni partecipazione ai progetti e alle decisioni
sulla nuova viabilità di Ancona. Al contrario di Comune e
Provincia, il presidente e l'assessore ai trasporti hanno
scelto la via dell'assenza: vuoto di idee e di progetti - si
chiede - o incapacità al confronto e alla condivisione?
Comunque sia - si risponde -, lor signori appaiono giunti al
capolinea: forse sono in procinto di scendere dal treno
anche prima delle regionali del prossimo anno".
Al Pinocchio spunta una
stazione
di ALESSANDRA CAMILLETTI
L'arretramento dei binari
libera aree da riconvertire e con l'interramento-frana crea
la spiaggia
Scongiurato lo svincolo tra
uscita a Ovest e statale 16, il Pinocchio ritrova a
Pontelungo una stazione ferroviaria, snodo cruciale del
progetto di arretramento della ferrovia. Il piano
complessivo costerà due miliardi di euro: un miliardo 400
milioni per la linea, 350 milioni per la stazione di
Ancona-Passo Varano, che diventerà scalo principale. Lo
scambio Ancona-Pinocchio è invece destinato a raccogliere i
viaggiatori del centro e costerà 50 milioni di euro. Tra gli
obiettivi, quello di "liberare" la costa dalla barriera dei
binari - spiega il viceministro Baldassarri - ed evitare il
passaggio in mezzo alla raffineria Api. Il tracciato parte
da una nuova stazione di Falconara, più all'interno rispetto
all'attuale e che si addentra verso sud, procedendo per un
tratto parallelamente all'autostrada per poi avvicinarsi al
centro città per la fermata di Ancona-Pinocchio e di nuovo
allontanarsi verso l'interno in direzione di Ancona-Passo
Varano. Tra i vantaggi indicati da Moretti, per Falconara,
il raccordo con il piano di riqualificazione Bohigas. Ad
Ancona, la previsione si lega al risanamento della frana,
con la realizzazione di un lungomare e di una spiaggia e
l'uso dei binari per il metrò. Il progetto, a media
scadenza, rimetterà in gioco 450 mila metri quadrati di
terreni (295 mila ad Ancona, 155 mila a Falconara) e 70.486
di fabbricati. Le risorse per l'arretramento potrebbero
venire in partedalla dismissione di questi beni, il resto da
fondi pubblici. "Ora spetta ai Comuni il ridisegno
urbanistico delle aree - aggiunge Baldassarri -. Sulla base
delle nuove destinazioni si avrà una valutazione economica
precisa. La vendita dei soli fabbricati potrebbe finanziare
il 25 per cento dell'opera".
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L'A14 è appena "fuori dal
tunnel"
Quasi cinque chilometri di
galleria per collegare lo scalo alla grande viabilità.
Ferrovia arretrata con tre nuove stazioni
di Alfredo Quarta
ANCONA - Il Governo prova a
sciogliere il «nodo Ancona». Una matassa fatta di strade e
linee ferroviarie che, fino a oggi, hanno reso il capoluogo
«impenetrabile» nel senso negativo del termine. Adesso si
cambia registro. Il vice ministro, Mario Baldassarri, ha
presentato a nome dei dicasteri competenti (Infrastrutture
ed Economia) e del Governo, lo studio di fattibilità che
agisce su più direttrici: il collegamento del porto all'A14,
l'arretramento della ferrovia da Montemarciano fino a Varano
e, infine, la realizzazione della terza corsia tra Rimini e
Pedaso con il nuovo casello di Ancona-Porto.
Uscita dal
porto - L'asse viario (linea fucsia nella cartina), lungo 7
chilometri e 700 metri è stato illustrato dall'ingegnere Maria Costantini, direttore progettazione dell'Anas. Questa
serpente di asfalto parte dal porto e, dopo aver superata la
Flaminia e i binari ferroviari con un by-pass situato tra
l'ex Verrocchio e la Angelini, entra nella primi di tre
gallerie lunga circa un chilometro. All'uscita si trova il primo di due viadotti. La seconda galleria è lunga 550
metri mentre l'ultima che attraversa l'area de Ghettarello,
raggiunge i tre chilometri di lunghezza. L'ultimo tratto, in
leggera discesa, si dirige verso il nuovo svincolo
autostradale d Casine di Paterno. In sostanza oltre 4
chilometri e mezzo di gallerie grazie alle quali viene
limitato al massime l'impatto ambientale, mentre i due
viadotti sono lunghi in tutto 450 metri. La galleria più
lunga corre quasi parallela a quella del Montagnolo in una
posizione più ovest. Per quanto riguarda il collegamento tra
la variante e la statale 16 e il nuovo asse viario (linea
verde), è prevista una bretella che dal casello di
«Ancona-Porto» si dirige verso la variante e si congiunge
all'altezza di Torrette.
Arretramento ferrovia - E'
sicuramente un'opera (linea blu) molto affascinante con tempi
di realizzazione ovviamente più lunghi. In sostanza si
prevede di portare la linea ferroviaria all'interno,
rispetto all'attuale sede che corre lungo la costa. Il
tratto è quello compreso tra Marina di Montemarciano e
Varano. Questo comporta la realizzazione di due nuove
stazioni: quella di Falconara e quella di «Ancona centro».
La prima verrebbe collocata all'altezza di Castelferretti,
mentre quella centrale di Ancona verrebbe realizzata al
Pinocchio. Varano, oltre ad essere la stazione a sud del
capoluogo, rappresenterebbe anche il nodo della
metropolitana di superficie. Inevitabile, quindi, il
potenziamento con un investimento di 50 milioni di euro.
Nell'ottica delle Ferrovie, queste stazioni darebbero anche
vita a una nuova riqualificazione urbana di aree molto vaste
attorno ai nodi ferroviari, come ha spiegato l'ingegnere
Pietro Moretti.
Terza corsia A14 - Resta centrale,
all'interno della realizzazione del collegamento del porto
all'autostrada, la costruzione della terza corsia sull'A14
(linea rossa). Mario Bergamo, di «Autostrade per l'Italia»
ha spiegato come tra due o tre mesi saranno presentati i
progetti esecutivi per la realizzazione dell'opera che sarà
divisa in quattro tronchi principali. In uno di questi
rientrerà il casello «Ancona-Porto» dal quale partirà il
collegamento per lo scalo marittimo.
Si va avanti adagio. Baldassarri preme ma gli altri "nicchiano"
Summit istituzionale. Il
primo cittadino: «Siamo disponibili ma il progetto è come
quello nostro». Intanto la Regione diserta
di Alfredo Quarta
ANCONA - «Ridare Ancona agli
anconetani e, allo stesso tempo, restituire alla città quel
ruolo di capoluogo al servizio dei marchigiani grazie a una
migliore accessibilità». E' questa la filosofia che ha
accompagnato il vice ministro all'Economia, Mario
Baldassarri, quando ha sollecitato Anas, Ferrovie (Rfi) e
Autostrade a progettare una serie di interventi che
risolvessero il nodo delle infrastrutture del capoluogo. E
così, ieri, carte anzi progetti alla mano, Baldassarri ha
illustrato «a nome del Governo e dei due ministeri
competenti (Infrastrutture ed Economia), questo intervento
che è composto da tre progetti integrati. «Ovviamente - ha
specificato il vice ministro - i tempi di attuazione saranno
differenziati e la priorità dovrà essere data all'uscita dal
porto e al nuovo casello autostradale. Sullo "sfondo" ci
sarà l'arretramento della ferrovia. Oltre a garantire una
migliore accessibilità alla città e a liberare quartieri dal
traffico, questi interventi restituiranno vaste aree a uso
urbano (con l'arretramento della ferrovia, ndr.) e ci sarà
anche il consolidamento della frana. Insomma vogliamo
colmare un gap decennale e arrivare al punto in cui si trova
la "Quadrilatero"». Per i finanziamenti le opzioni sono tre:
«Possiamo pensare a un investimento tutto pubblico oppure
affidare l'opera alle Autostrade con un pedaggio. Infine c'è
l'idea di una forma mista tra Stato e Autostrade» Ma
Baldassarri non si trincea dietro posizioni intransigenti.
«Ovviamente - spiega - queste sono idee, proposte sulle
quali tutti, dagli enti locali ai cittadini, possono
interagire». Proprio per questo, nella mattinata di ieri, il
vice ministro ha incontrato le giunte comunali e provinciali
con il sindaco Fabio Sturani e il presidente Enzo Giancarli.
E' stato il momento del primo confronto istituzionale al
quale, però, mancava la Regione. Un'assenza annunciata,
visto che il governatore Vito D'Ambrosio aveva criticato
l'anticipazione della presentazione del progetto in Comune e
non in Regione. Una decisione che il sindaco Sturani non ha
commentato negativamente anche se ha sottolineato che « è
sempre meglio partecipare agli incontri». Il primo
cittadino, sul progetto presentato da Baldassarri ha
mostrato la massima disponibilità a un patto: «E'
fondamentale che ci sia una concertazione vera». Poi Sturani
ha incalzato spiegando che «in realtà l'Anas non ha portato
grandi novità. Questo progetto di uscita dal porto l'avevamo
visionato già tre mesi fa e ricalca quello che il Comune ha
progettato oltre un anno fa. Oserei dire che, a questo
punto, abbiamo perso un anno». Poi il sindaco si rivolge
all'Anas: «Si deve mettere in testa che deve discutere con
il territorio, con le istituzioni per arrivare a progetti
condivisi e, soprattutto, senza invadere competenze che sono
della Regione». Infine l'attacco più duro è per le ferrovie.
«L'azienda non può pensare - dice Sturani - di pagare le
spese dell'arretramento della linea con l'urbanizzazione
delle aree dismesse. Non accetteremo scelte di questo
genere. Le questioni urbanistiche del nostro territorio
spettano al consiglio comunale e a nessun altro». |