MESSAGGERO |
Giancarli: «Soviet Falconara»
di LETIZIA LARICI
FALCONARA - Tra Giancarli e
Carletti e scontro aperto. La polemica assume toni di
guerra, a colpi di comunicati. Per il presidente della
Provincia, stando alle ultime osservazioni del sindaco, il
Comune di Falconara è come un Soviet, «Organismo si legge in
una nota diffusa ieri - che non è previsto dalla
Costituzione della Repubblica Italiana. Cosi come il
Prefetto non è certo il segretario del Pcus». Osservazioni
dure, innescate dalle obiezioni di metodo sollevate dal
primo cittadino, che aveva giudicato inconcepibile
l'incontro tra Giancarli e i comitati per presentare uno
studio alternative al by pass, senza chiamare in causa il
Comune. Immediata la replica di Carletti. «Il richiamo ai
Soviet - scrive il primo cittadino - non offende, come nelle
intenzioni di chi vi si riferisce. Sarebbe auspicabile che
anche chi intende offendere, prima di esprimersi desse prova
di conoscenza, ancorché minima, dei concetti che usa». Per
Carletti con questa esternazione, il presidente della
Provincia «si pone in forma sprezzante nei confronti di un
tentativo di ampia democrazia partecipata quale quella
rappresentata dai Soviet, cosa che non fa onore a chi
dovrebbe avere radici che affondano nella storia della
sinistra. Dimentica, infatti, la grande funzione democratica
che i Soviet hanno svolto, come consigli di fabbrica nella
storia dell'Unione Sovietica, rappresentando la
partecipazione dal basso del mondo operaio nelle scelte di
indirizzo economico e sociale delle strutture di fabbrica».
Giancarli, dal canto suo, nel ribadire che la Provincia
pratica la democrazia e privilegia la partecipazione, tiene
a sottolineare la validità del progetto di arretramento
della linea Adriatica. Giancarli ha accusato Carletti di
governare Falconara come un Soviet con la contemporanea
realizzazione della metropolitana di superficie. «Un disegno
complessivo di vasto respiro - osserva - in sintonia con i
paesi più avanzati e con un'Europa sempre maggiormente
orientata verso l'intermodalità nel trasporto delle merci e
delle persone». |
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CORRIERE ADRIATICO |
"Falconara soviet", e
ripartono i veleni
Giancarli-Carletti, domenica
infuocata sul tema dell'arretramento della ferrovia
di GIORGIO FABRI
FALCONARA - Nuovi veleni
sull'arretramento della ferrovia. Non pago della replica
giunta nella serata di sabato, il presidente della
Provincia, Enzo Giancarli allunga e rincara la dose in
direzione del sindaco di Falconara, Giancarlo Carletti dopo
la replica del primo cittadino falconarese all'incontro che
Giancarli aveva svolto con i comitati dei quartieri
Fiumesino e Villanova. Intanto, Giancarli traccia il quadro
nel quale si pone il suo intervento: "Il nostro progetto di
arretramento della linea Adriatica con la contemporanea
realizzazione della metropolitana di superficie risponde
prima di tutto alla necessità di creare vie di comunicazione
non inquinanti e veloci fra i diversi centri affacciati
sull'Adriatico ed il capoluogo, usando in modo diverso un
vecchio tracciato e pensandone contemporaneamente uno nuovo,
più funzionale alle esigenze attuali". Poi entra nel vivo
della questione, rispondendo all'accusa di intervento fuori
luogo. "Il nostro - continua - è un disegno complessivo di
vasto respiro, che risponde anche alla necessità di
garantire una migliore vivibilità complessiva delle nostre
città e dei nostri territori. La proposta segue quanto già
indicato nel Piano provinciale dei trasporti e nel Piano
territoriale di coordinamento (licenziato nel 2002), ma
dovrà essere concertata con tutti i soggetti interessati, il
ministero delle Infrastrutture, Rete ferroviaria italiana,
la Regione e i Comuni coinvolti". Il finale invece è proprio
pirotecnico e riguarda la questione di merito e di metodo
posta da Carletti. "Il punto di partenza - chiude Giancarli
- sarà la condivisione totale e non certo la
contrapposizione con chicchessia. Inoltre, nel ribadire che
la Provincia vuole praticare la democrazia e privilegiare la
partecipazione, a proposito delle obiezioni di metodo
sollevate dal sindaco Carletti, vorrei far notare al primo
cittadino che il comune così come lo descrive è un Soviet e
tale organismo non è previsto dalla Costituzione della
Repubblica Italiana. Come il prefetto non è certo il
segretario del Pcus". A distanza replica Carletti. "Il
riferimento usato in forma sprezzante nei confronti di un
tentativo di ampia democrazia partecipata quale quella
rappresentata dai Soviet non fanno onore a chi dovrebbe
avere radici che affondano nella storia della sinistra -
ribatte il sindaco al presidente -. Dimentica, infatti, chi
ciò ha scritto, la grande funzione democratica che i Soviet
hanno svolto come consigli di fabbrica nella storia
dell'Unione sovietica, rappresentando la partecipazione dal
basso del mondo operaio nelle scelte di indirizzo economico
e sociale delle strutture di fabbrica. Il richiamo ai Soviet
non offende, come nelle intenzioni di chi vi si riferisce,
dimostrando di non avere dimestichezza con tale storia ma,
al contrario, esalta momenti democratici e di partecipazione
che hanno caratterizzato una fase di una gloriosa storia
operaia. Sarebbe auspicabile - conclude Carletti - che anche
chi intende offendere, prima di esprimersi desse prova di
conoscenza, ancorché minima, dei concetti che usa". |
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IL RESTO DEL CARLINO |
"Quel Comune sembra un
soviet" Dura
replica del presidente della provincia Giancarli al sindaco
Carletti sul caso by pass
di Alessandra Pascucci
FALCONARA - "Il Comune di
Falconara - il presidente Giancarli - è un Soviet".
Non si spegne la polemica tra il presidente della Provincia
Giancarii ed il sindaco Carletti, innescata dalla
presentazione, venerdì scorso, di un progetto provinciale
per l'arretramento della linea ferroviaria Adriatica.
«Riguardo alle obiezioni di metodo - scrive Giancarli -
sollevate dal sindaco Carletti (secondo il quale sarebbe
inconcepibile che il presidente della Provincia incontri i
comitati cittadini senza informarlo), vorrei fargli notare
che il Comune cosi come lo descrive è un Soviet e tale
organismo non è previsto dalla Costituzione della Repubblica
Italiana. Come il Prefetto non è certo il segretario del
Pcus». A portare ai ferri corti i due rappresentanti
istituzionali sembrano essere state in realtà le
implicazioni dello studio preliminare sostenuto dalla
Provincia, che ha proposto di annullare il progetto di
bypass Api (presentato da Rfi e sostenuto da Comune e
Regione) a favore di un «arretramento della linea Adriatica»
e della contemporanea realizzazione della metropolitana di
superficie grazie alla messa in sicurezza del tracciato
consistente nel tratto che attraversa la raffineria. «La
proposta - spiega Giancarli - dovrà essere concertata con
tutti i soggetti interessati: il punto di partenza sarà la
condivisione totale e non la contrapposizione». Ferme le
critiche del Comune al progetto provinciale. «In questo modo
- spiega l'assessore Api - ci ritroveremmo con due file di
binari: quelli arretrati, utilizzati per le lunghe distanze,
e quelli costieri, su cui transiterà la metropolitana di
superficie. Il bypass permette invece di realizzare un unico
tracciato per entrambe le funzioni, liberando la costa».
La raffineria invasa dai
gatti
La continua riproduzione di
mici rischia di diventare incontrollabile. I vertici Api
fanno intervenire il servizio veterinario della Asl
di Alessandra Pascucci
FALCONARA - All'Api scatta
l'operazione gatto. Sono sempre più numerosi i componenti
della colonia felina che vi è stabilmente all'interno della
raffineria: un censimento ha stimato una presenza di circa
50 elementi, che all'ora di pranzo si accalcano attorno alla
mensa aziendale. Tra cucciolate e nuovi arrivi. la comunità
di mici rischia però di crescere a dismisura. Preoccupati i
vertici di Api hanno quindi deciso di ricorrere al servizio
veterinario della Asl, per attuare un drastico «controllo
delle nascite»: i gatti verranno prelevati, sterilizzati e
dopo una breve degenza, riportati in quello che è ormai
diventato il loro habitat. L'impresa, che si preannuncia
complicata, e stata affidata dalla Asl a Rita Giaccaglia,
una sorta di Ace Ventura nostrana. «Non sarà un lavoro
facile - spiega l'interessata - perché, dato il gran numero,
occorrerà prelevare le bestiole in più riprese».
L'operazione verrà condotta con l'ausilio di «trappole», poi
entrerà in gioco il Servizio veterinario, che si occuperà
degli interventi di sterilizzazione. I mici saranno poi
ospiti della signora Giaccaglia, che nella sua casa di
campagna ha allestito una clinica per animali. |
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