RASSEGNA STAMPA 24.05.2004

 

MESSAGGERO
Giancarli: «Soviet Falconara»

di LETIZIA LARICI

FALCONARA - Tra Giancarli e Carletti e scontro aperto. La polemica assume toni di guerra, a colpi di comunicati. Per il presidente della Provincia, stando alle ultime osservazioni del sindaco, il Comune di Falconara è come un Soviet, «Organismo si legge in una nota diffusa ieri - che non è previsto dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Cosi come il Prefetto non è certo il segretario del Pcus». Osservazioni dure, innescate dalle obiezioni di metodo sollevate dal primo cittadino, che aveva giudicato inconcepibile l'incontro tra Giancarli e i comitati per presentare uno studio alternative al by pass, senza chiamare in causa il Comune. Immediata la replica di Carletti. «Il richiamo ai Soviet - scrive il primo cittadino - non offende, come nelle intenzioni di chi vi si riferisce. Sarebbe auspicabile che anche chi intende offendere, prima di esprimersi desse prova di conoscenza, ancorché minima, dei concetti che usa». Per Carletti con questa esternazione, il presidente della Provincia «si pone in forma sprezzante nei confronti di un tentativo di ampia democrazia partecipata quale quella rappresentata dai Soviet, cosa che non fa onore a chi dovrebbe avere radici che affondano nella storia della sinistra. Dimentica, infatti, la grande funzione democratica che i Soviet hanno svolto, come consigli di fabbrica nella storia dell'Unione Sovietica, rappresentando la partecipazione dal basso del mondo operaio nelle scelte di indirizzo economico e sociale delle strutture di fabbrica». Giancarli, dal canto suo, nel ribadire che la Provincia pratica la democrazia e privilegia la partecipazione, tiene a sottolineare la validità del progetto di arretramento della linea Adriatica. Giancarli ha accusato Carletti di governare Falconara come un Soviet con la contemporanea realizzazione della metropolitana di superficie. «Un disegno complessivo di vasto respiro - osserva - in sintonia con i paesi più avanzati e con un'Europa sempre maggiormente orientata verso l'intermodalità nel trasporto delle merci e delle persone».

 
CORRIERE ADRIATICO
"Falconara soviet", e ripartono i veleni

Giancarli-Carletti, domenica infuocata sul tema dell'arretramento della ferrovia

di GIORGIO FABRI

FALCONARA - Nuovi veleni sull'arretramento della ferrovia. Non pago della replica giunta nella serata di sabato, il presidente della Provincia, Enzo Giancarli allunga e rincara la dose in direzione del sindaco di Falconara, Giancarlo Carletti dopo la replica del primo cittadino falconarese all'incontro che Giancarli aveva svolto con i comitati dei quartieri Fiumesino e Villanova. Intanto, Giancarli traccia il quadro nel quale si pone il suo intervento: "Il nostro progetto di arretramento della linea Adriatica con la contemporanea realizzazione della metropolitana di superficie risponde prima di tutto alla necessità di creare vie di comunicazione non inquinanti e veloci fra i diversi centri affacciati sull'Adriatico ed il capoluogo, usando in modo diverso un vecchio tracciato e pensandone contemporaneamente uno nuovo, più funzionale alle esigenze attuali". Poi entra nel vivo della questione, rispondendo all'accusa di intervento fuori luogo. "Il nostro - continua - è un disegno complessivo di vasto respiro, che risponde anche alla necessità di garantire una migliore vivibilità complessiva delle nostre città e dei nostri territori. La proposta segue quanto già indicato nel Piano provinciale dei trasporti e nel Piano territoriale di coordinamento (licenziato nel 2002), ma dovrà essere concertata con tutti i soggetti interessati, il ministero delle Infrastrutture, Rete ferroviaria italiana, la Regione e i Comuni coinvolti". Il finale invece è proprio pirotecnico e riguarda la questione di merito e di metodo posta da Carletti. "Il punto di partenza - chiude Giancarli - sarà la condivisione totale e non certo la contrapposizione con chicchessia. Inoltre, nel ribadire che la Provincia vuole praticare la democrazia e privilegiare la partecipazione, a proposito delle obiezioni di metodo sollevate dal sindaco Carletti, vorrei far notare al primo cittadino che il comune così come lo descrive è un Soviet e tale organismo non è previsto dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Come il prefetto non è certo il segretario del Pcus". A distanza replica Carletti. "Il riferimento usato in forma sprezzante nei confronti di un tentativo di ampia democrazia partecipata quale quella rappresentata dai Soviet non fanno onore a chi dovrebbe avere radici che affondano nella storia della sinistra - ribatte il sindaco al presidente -. Dimentica, infatti, chi ciò ha scritto, la grande funzione democratica che i Soviet hanno svolto come consigli di fabbrica nella storia dell'Unione sovietica, rappresentando la partecipazione dal basso del mondo operaio nelle scelte di indirizzo economico e sociale delle strutture di fabbrica. Il richiamo ai Soviet non offende, come nelle intenzioni di chi vi si riferisce, dimostrando di non avere dimestichezza con tale storia ma, al contrario, esalta momenti democratici e di partecipazione che hanno caratterizzato una fase di una gloriosa storia operaia. Sarebbe auspicabile - conclude Carletti - che anche chi intende offendere, prima di esprimersi desse prova di conoscenza, ancorché minima, dei concetti che usa".

 
IL RESTO DEL CARLINO
"Quel Comune sembra un soviet"

Dura replica del presidente della provincia Giancarli al sindaco Carletti sul caso by pass

di Alessandra Pascucci

FALCONARA - "Il Comune di Falconara - il presidente Giancarli -  è un Soviet". Non si spegne la polemica tra il presidente della Provincia Giancarii ed il sindaco Carletti, innescata dalla presentazione, venerdì scorso, di un progetto provinciale per l'arretramento della linea ferroviaria Adriatica. «Riguardo alle obiezioni di metodo - scrive Giancarli - sollevate dal sindaco Carletti (secondo il quale sarebbe inconcepibile che il presidente della Provincia incontri i comitati cittadini senza informarlo), vorrei fargli notare che il Comune cosi come lo descrive è un Soviet e tale organismo non è previsto dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Come il Prefetto non è certo il segretario del Pcus». A portare ai ferri corti i due rappresentanti istituzionali sembrano essere state in realtà le implicazioni dello studio preliminare sostenuto dalla Provincia, che ha proposto di annullare il progetto di bypass Api (presentato da Rfi e sostenuto da Comune e Regione) a favore di un «arretramento della linea Adriatica» e della contemporanea realizzazione della metropolitana di superficie grazie alla messa in sicurezza del tracciato consistente nel tratto che attraversa la raffineria. «La proposta - spiega Giancarli - dovrà essere concertata con tutti i soggetti interessati: il punto di partenza sarà la condivisione totale e non la contrapposizione». Ferme le critiche del Comune al progetto provinciale. «In questo modo - spiega l'assessore Api - ci ritroveremmo con due file di binari: quelli arretrati, utilizzati per le lunghe distanze, e quelli costieri, su cui transiterà la metropolitana di superficie. Il bypass permette invece di realizzare un unico tracciato per entrambe le funzioni, liberando la costa».

La raffineria invasa dai gatti

La continua riproduzione di mici rischia di diventare incontrollabile. I vertici Api fanno intervenire il servizio veterinario della Asl

di Alessandra Pascucci

FALCONARA - All'Api scatta l'operazione gatto. Sono sempre più numerosi i componenti della colonia felina che vi è stabilmente all'interno della raffineria: un censimento ha stimato una presenza di circa 50 elementi, che all'ora di pranzo si accalcano attorno alla mensa aziendale. Tra cucciolate e nuovi arrivi. la comunità di mici rischia però di crescere a dismisura. Preoccupati i vertici di Api hanno quindi deciso di ricorrere al servizio veterinario della Asl, per attuare un drastico «controllo delle nascite»: i gatti verranno prelevati, sterilizzati e dopo una breve degenza, riportati in quello che è ormai diventato il loro habitat. L'impresa, che si preannuncia complicata, e stata affidata dalla Asl a Rita Giaccaglia, una sorta di Ace Ventura nostrana. «Non sarà un lavoro facile - spiega l'interessata - perché, dato il gran numero, occorrerà prelevare le bestiole in più riprese». L'operazione verrà condotta con l'ausilio di «trappole», poi entrerà in gioco il Servizio veterinario, che si occuperà degli interventi di sterilizzazione. I mici saranno poi ospiti della signora Giaccaglia, che nella sua casa di campagna ha allestito una clinica per animali.

 
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