MESSAGGERO |
Carletti: Provincia non
competente. Giancarli: io pratico la democrazia
di LETIZIA LARICI
FALCONARA - «Sono
esterrefatto. E' assurdo che le esigenze di Falconara siano
state completamente ignorate». Questa la reazione del
sindaco Giancarlo Carletti all'indomani dell'incontro tra il
presidente della Provincia Enzo Giancarli e i comitati
cittadini. Incontro indetto per illustrate il progetto di
arretramento della ferrovia con metropolitana di superficie,
nel corso del quale è stata avanzata I'ipotesi di scartare
l'attuale progetto di by-pass Api a favore di soluzioni di
minor impatto per il territorio. Ma Carletti non ci sta e
solleva un conflitto di competenza, riservandosi di
avvertire immediatamente il Prefetto. «Non compete nel modo
più assoluto alla Provincia - dice - imporre o proporre un
progetto viario al Comune di Falconara, che, sovrano sul suo
territorio, e libero di scegliere le soluzioni da attuare».
Amareggiato per non essere stato avvertito dell'iniziativa,
il primo cittadino parla di «comportamento inconcepibile
della Provincia che si è incontrata con i comitati per
discutere argomenti che riguardano l'utilizzo del territorio
senza prima dialogare con il Comune», ma si dice comunque
fiducioso rispetto a «una corretta impostazione da parte
delle Ferrovie». Del resto per Falconara il by-pass Api,
attualmente al vaglio del Cipe che si dovrebbe esprimere
sulla sua fattibilità dopo il 30 giugno, rappresenta la
premessa indispensabile per dare attuazione al piano di
riqualificazione dell' area a nord pensata da Oriol Bohigas.
«Piano - spiega Carletti - concepito sulla base del progetto
di by-pass già recepito dall'intesa Stato-Regione e che ora
viene messo in discussione». Immediata la controreplica di
Giancarli: «La Provincia e fucina di partecipazione e luogo
di democrazia, quindi parla e ascolta tutti per costruire
insieme le decisioni, ma non ha mai pensato di imporre
soluzioni a nessuno (non capisco da dove nasca la deduzione
del sindaco)». Quindi Giancarli invita Carletti a «un
confronto sereno», sottolineando come l'obiettivo della
Provincia sia quello di realizzare «un progetto condiviso
con ministero delle Infrastrutture, Regione e Comuni,
favorendo la partecipazione di tutti i soggetti organizzati.
Il sindaco di Falconara - conclude Giancarli - può solo
rimproverarmi un fatto, quello di praticare la democrazia e
privilegiare la partecipazione». Intanto i comitati
cittadini, da sempre contrari al progetto Rfi, esprimono
soddisfazione per !a nuova ipotesi.
I centri sociali
"chiudono" la centrale Enel
Comitato contrario alla
riapertura ha manifestato con striscioni davanti
all'impianto
di VITTORIO LANNUTTI
CAMERATA PICENA - La recente
riapertura della centrale Enel di Camerata Picena non sta
bene a diverse componenti politiche (a cominciare da quelle
di Jesi) e della società civile regionale ed in particolare
della Vallesina, in cui grava la preoccupazione per I'esistenza
delle altre due centrali Turbogas di Jesi e di Falconara che
forniscono energia rispettivamente allo zuccherificio Sadam
e alla raffineria Api. E cosi è entrato in azione il
comitato "Europe-Action Nunzio D'Erme", costituito da centri
sociali e Disobbedienti Marche, Ya Basta, Unione inquilini
di Ancona, alcuni circoli marchigiani di Rc e dei Giovani
comunisti, Acea (agenzia di informazione alternativa), il
sindaco di Grottammare Mario Rossi e numerose persone tra
cui docenti universitari e medici che sostengono Nunzio
D'Erme, candidato indipendente nelle liste di Rc alle
europee per il collegio del centro Italia. E sono entrati in
azione ieri mattina chiudendo simbolicamente la centrale con
catene e lucchetti. I manifestanti hanno organizzato un
presidio davanti alla centrale ed hanno esposto uno
striscione sui cancelli su cui era scritto "Chiudere subito
la centrale". L'avvocato Paolo Cognini, portavoce del
comitato, spiega: «Siamo qui per affermare con forza che
questa centrale va chiusa e che è giunto il momento che la
Regione e Marche si doti di un piano energetico, cosa che
doveva essere fatta gia nel 1998, vale a dire quando e stata
attivata la Turbogas di Jesi. Non dimentichiamoci poi che
l'assessore regionale all'Ambiente Amagliani ha rinnovato
per altri vent'anni la concessione all'Api». La centrale di
Camerata era stata chiusa sei anni fa, in seguito a tre
studi commissionati dal Comune di Jesi, dalla Provincia e
dalla Regione, che avevano il compito di valutare l'impatto
ambientale che avrebbe avuto il funzionamento contemporaneo
dei tre impianti dell'Enel nella Vallesina. I tre studi
giunsero alla medesima conclusione: livelli di inquinamento
troppo elevati. Di conseguenza la centrale di Camerata,
anche su sollecitazione di tanti cittadini che si
lamentarono e che costituirono l'Assemblea permanente contro
la Turbogas, venne temporaneamente chiusa. La paura dei
manifestanti, spiega ancora Cognini, è che «questa centrale
che attualmente lavora al 25% venga potenziata al 45% e che
in futuro sia venduta ai privati che a quel punto non
avranno bisogno di autorizzazioni per farla funzionare al
100%. In questo modo l'inquinamento nella nostra regione
invece di diminuire, aumenterà». D'Erme, anche lui presente
ieri, ha invece sostenuto che «in questo territorio si sta
verificando la stessa situazione che si e verificata in
altre parti d'Italia, come a Scanzano dove vengono
calpestati i diritti fondamentali dei cittadini.
L'Enel è utile e sicura
di M. Cat.
"Che quella di Camerata sia
una centrale utile è stato sottolineato dalla stessa
Protezione Civile". A parlare a nome di Enel, dopo la
protesta di ieri, è Giuseppe Ferrara, responsabile
comunicazione per le Marche e Umbria, che difende l'impianto
spiegando che "la centrale viene attivata dal gestore
nazionale solo in caso di necessità per prevenire quella
mancanza di energia che porterebbero ai distacchi
programmati dell'anno scorso, come è stato spiegato durante
la riattivazione dell'impianto". La centrale Enel di
Camerata Picena venne avviata per la prima volta nel 1974.
Inattiva dal 2000 e rientrata ora nel piano che prevede
potenze di riserva da attivare in caso di necessità che i
vertici dell'azienda hanno attuato per contrastare l'aumento
di energia. "In base alle statistiche - prosegue Ferrara -
sono previste 100 ore di attivazione annue, subordinate a
richieste di bisogno, anche in caso di black out nazionale.
L'impianto, essendo autonomo, può fungere da "fiammifero"
per la riattivazione dell'intera rete". |
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CORRIERE ADRIATICO |
Carletti e Giancarli Lite
sulla ferrovia
Contestato l'incontro con i
comitati di cittadini Il caso finisce sulla scrivania del
Prefetto Dure accuse del sindaco al presidente
FALCONARA - Per il
comportamento tenuto dal Presidente della Provincia di
Ancona, insieme ad alcuni assessori provinciali, in merito
all'incontro con i comitati di Villanova e Fiumesino sullo
spostamento della linea ferroviaria adriatica nel tratto che
interessa il territorio di Falconara Marittima, "si resta
esterrefatti", sia "per la forme che per i contenuti". Lo
scrive - in una nota - il sindaco Giancarlo Carletti.
Carletti affronta dapprima la questione dal profilo
istituzionale, osservando che "non è neppure concepibile che
un'istituzione ¨ la Provincia - si incontri con comitati di
alcune zone comunali senza comunicare al sindaco
l'iniziativa e senza avere con lo stesso dialogato e
conferito al riguardo, trattandosi di argomenti che
attengono l'utilizzo del territorio". "Inoltre - prosegue -
non compete nel modo più assoluto alla Provincia imporre o
proporre un progetto viario al Comune di Falconara che, al
contrario, ha la sovranità sul territorio e la libertà delle
proprie scelte circa i progetti da attuare". La nota si
chiude annunciando l'interessamento, da parte del Comune,
della Prefettura di Ancona. "Il sindaco di Falconara
Marittima può solo rimproverarmi un fatto, quello di
praticare la democrazia e privilegiare la partecipazione".
Secca e immediata la replica del presidente Giancarli. "Non
si stupisca il sindaco Carletti - è scritto in una una nota
- la Provincia è fucina di partecipazione e luogo di
democrazia, quindi parla e ascolta tutti e costruisce
insieme le decisioni. Per quanto riguarda il progetto,
illustrato ieri ai comitati di Villanova e Fiumesino ma già
in presentato alla stampa ed alle istituzioni, si tratta di
una proposta valida, che guarda al futuro ed affronta i nodi
cruciali del territorio, quali la mobilità di persone e
merci, viabilità e la sicurezza in un'ottica di tutela
ambientale. La Provincia non ha mai pensato di imporre
soluzioni a nessuno (non capisco da dove nasca la deduzione
del Sindaco), e tanto meno di ledere le autonomie dei
comuni, come sempre sono profondamente rispettoso delle
istituzioni locali. Il nostro obiettivo - termina la nota di
Giancarli - infatti, è quello di realizzare un progetto
condiviso che vada nella direzione di una sempre maggiore
vivibilità del territorio".
Arrivano bus navetta e
parcheggi
Dopo i problemi dell'anno
scorso l'amministrazione comunale è corsa ai ripari
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Mareggiate a
parte e nonostante il maltempo che ha funestato tutti i
ponti ed i week end, la stagione balneare 2004 si apre in
modo decisamente positivo. E' della scorsa settimana
l'accordo fra amministrazione comunale e consorzio Falcomar
per la sicurezza, le attività sportive e soprattutto per i
parcheggi, problema che l'anno scorso aveva creato non poche
tensioni, malintesi e malcontenti. Con cifre che variano da
un euro e 50 per mezza giornata fino ai 30 euro dell'intera
stagione, i bagnanti e i bagnini potranno acquistare un
tagliando per la sosta (lungo la Flaminia e in tutte le vie
parallele e limitrofe alla spiaggia) un sistema per evitare
il "caro parcometro" ed incentivare all'uso del litorale
falconarese. Il Comune, inoltre, sembra che abbia ormai
deciso di acquistare (per circa 200 mila euro) e mettere a
disposizione gratuita dei bagnanti un mezzo-navetta che farà
la spola fra i tre parcheggi scambiatori (scuole "Aldo
Moro", Castellaraccia, parco Kennedy), la zona alta della
città ed il mare. Dal febbraio scorso, poi, per decisione
della giunta, lo stabilimento balneare dell'ex battaglione
"Venezia" (situato al confine tra Palombina Vecchia e
Palombina Nuova) è stato assegnato all'istituzione sportiva
"Jessie Owens" che nel periodo giugno-settembre lo
utilizzerà per le iniziative sportive e come base operativa
per i centri estivi comunali. Nessuna novità, invece, per la
guardia medica situata in una piccola struttura accanto alla
ex piattaforma Bedetti che aprirà i battenti solo nel mese
di luglio. Durante l'estate 2003 i bagnini avevano spesso
fatto notare questa inconguenza, evidenziando anche il
problema di una spiaggia estesa ormai senza soluzione di
continuità dalla stazione a Palombina Vecchia e dove,
quindi, sarebbe necessario ed opportuno avere più postazioni
per l'emergenza. A giorni il prossimo incontro per valutare
la possibilità di modificare, a richiesta, le licenze che da
semestrali potrebbero diventare anche stagionali. |
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IL RESTO DEL CARLINO |
Carletti furioso con
Gìancarli Progetto
alternativo al by pass, il sindaco molto critico con il
presidente della Provincia che ribatte. Informata la
Prefettura
di Alessandra Pascucci
FALCONARA - Botta e risposta
tra Giancarli e il sindaco Carletti. Il primo cittadino non
ha gradito l'iniziativa del presidente della Provincia, che
venerdì ha presentato ai comitati, senza aver chiamato in
causa il Comune, uno studio alternativo a quello del
by-pass: il disegno prevede l'arretramento della linea
adriatica dal Musone al Cesano e la protezione del tracciato
ferroviario esistente, nel tratto che attraversa la
raffineria, che rimarrebbe a servizio della metropolitana di
superficie. «Si resta esterrefatti - scrive Carletti - dal
comportamento tenuto dal presidente della Provincia per la
realizzazione dell'incontro con i comitati di Villanova e
Fiumesino in merito allo spostamento della linea ferroviaria
adriatica nel tratto che interessa il territorio di
Falconara. Ciò tanto per la forma che per i contenuti. Sotto
il profilo istituzionale, non è concepibile che la Provincia
si incontri con comitati di alcune zone comunali senza
comunicare al sindaco l'iniziativa e senza avere con lo
stesso dialogato e conferito al riguardo, trattandosi di
argomenti che attengono l'utilizzo del territorio. Inoltre
non compete nel modo più assoluto alla Provincia imporre o
proporre un progetto viario al Comune che, al contrario, ha
la sovranità sul territorio». Quanto al merito, secondo il
sindaco «il progetto esposto è del tutto peggiorativo
rispetto alla situazione attuale, perché aggiungerebbe altri
binari a quelli esistenti, che non verrebbero in alcun modo
rimossi, impedendo così ogni liberazione di tratti di costa
e del quartiere di Villanova antistanti gli attuali binari.
Di quanto esposto viene immediatamente avvertita la
Prefettura di Ancona». Pronta la risposta di Giancarli: «Il
sindaco di Falconara può solo rimproverarmi un fatto, di
praticare la democrazia e privilegiare la partecipazione».
«Quella di Giancarli - ribatte Carletti - è allora una forma
di democrazia molto disinvolta. Nella sua risposta leggo
piuttosto un modo per giustificare un atteggiamento
scorretto. Il presidente della Provincia avrebbe
dovuto presentare innanzitutto all'amministrazione comunale,
massimo organo rappresentativo a livello locale, un progetto
di tale portata. che pregiudica la pianificazione del
territorio».
Un blitz dei
"disobbedienti" contro la centrale dell'Enel
Catene ai cancelli,
slogan di protesta
di Alessandra Pascucci
CAMERATA PICENA -
Striscioni e lucchetti ai cancelli della turbogas Enel di
Camerata Picena per protestare contro la riapertura
dell'impianto. Questa l'iniziativa promossa ieri dal
comitato regionale Europassion 2004 a sostegno di Nunzio
D'Erme (candidato alle europee), cui aderiscono Centri
sociali. Disobbedienti, circoli di Rifondazione e Giovani
comunisti, Acca (agenzia consumo etico),. Jabasta ed
associazioni di tutte le Marche. La manifestazione di
Europassion, i cui esponenti si sono dati appuntamento
attorno alle 12 davanti all'ingresso della centrale, è stato
un invito rivolto alle popolazioni locali, chiamate a
sanzionare «dal basso» l'eccessiva concentrazione nella
Vallesina di impianti di generazione elettrica ed il
conseguente eccesso di emissioni inquinanti. «L'apertura
della Turbogas di Jesi - ha spiegato Paolo Cognini, uno dei
portavoce - doveva escludere la riattivazione di quella di
Camerata. Ora, con la centrale di cogenerazione dell' Api,
ci ritroviamo con 3 impianti nel raggio di pochi chilometri,
nonostante gli studi ambientali portati avanti dal '98 ad
oggi abbiano evidenziato una situazione di grave rischio». A
preoccupare il comitato è soprattutto l'assenza di un Piano
energetico regionale, lacuna che non porrebbe limiti al
potenziamento dell'attività della centrale di Camerata,
autorizzata a lavorare al 100 per cento delle sue
potenzialità (attualmente l'impianto segue un regime di 100
ore annuali e viene «acceso» in situazioni di emergenza per
scongiurare il rischio black-out). «Quello
dell'energia - ha detto Cognini - è un mer cato
altamente redditizio e Ia centrale di Camerata farebbe gola
a molti privati. La privatizzazione porterebbe al
potenziamento». A quello di Paolo Cognini è seguito
l'intervento di Nunzio D'Erme, che ha invitato le
popolazioni locali ad unirsi alla protesta: «Gli abitanti di
Camerata e di tutta la Vallesina - ha detto - si uniscano
alla lotta, l'obiettivo è la chiusura della turbogas di
Camerata, per l'abbattimento delle emissioni inquinanti e la
restituzione di quest'area alla comunità |
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