RASSEGNA STAMPA 23.05.2004

 

MESSAGGERO
Carletti: Provincia non competente. Giancarli: io pratico la democrazia

di LETIZIA LARICI

FALCONARA - «Sono esterrefatto. E' assurdo che le esigenze di Falconara siano state completamente ignorate». Questa la reazione del sindaco Giancarlo Carletti all'indomani dell'incontro tra il presidente della Provincia Enzo Giancarli e i comitati cittadini. Incontro indetto per illustrate il progetto di arretramento della ferrovia con metropolitana di superficie, nel corso del quale è stata avanzata I'ipotesi di scartare l'attuale progetto di by-pass Api a favore di soluzioni di minor impatto per il territorio. Ma Carletti non ci sta e solleva un conflitto di competenza, riservandosi di avvertire immediatamente il Prefetto. «Non compete nel modo più assoluto alla Provincia - dice - imporre o proporre un progetto viario al Comune di Falconara, che, sovrano sul suo territorio, e libero di scegliere le soluzioni da attuare». Amareggiato per non essere stato avvertito dell'iniziativa, il primo cittadino parla di «comportamento inconcepibile della Provincia che si è incontrata con i comitati per discutere argomenti che riguardano l'utilizzo del territorio senza prima dialogare con il Comune», ma si dice comunque fiducioso rispetto a «una corretta impostazione da parte delle Ferrovie». Del resto per Falconara il by-pass Api, attualmente al vaglio del Cipe che si dovrebbe esprimere sulla sua fattibilità dopo il 30 giugno, rappresenta la premessa indispensabile per dare attuazione al piano di riqualificazione dell' area a nord pensata da Oriol Bohigas. «Piano - spiega Carletti - concepito sulla base del progetto di by-pass già recepito dall'intesa Stato-Regione e che ora viene messo in discussione». Immediata la controreplica di Giancarli: «La Provincia e fucina di partecipazione e luogo di democrazia, quindi parla e ascolta tutti per costruire insieme le decisioni, ma non ha mai pensato di imporre soluzioni a nessuno (non capisco da dove nasca la deduzione del sindaco)». Quindi Giancarli invita Carletti a «un confronto sereno», sottolineando come l'obiettivo della Provincia sia quello di realizzare «un progetto condiviso con ministero delle Infrastrutture, Regione e Comuni, favorendo la partecipazione di tutti i soggetti organizzati. Il sindaco di Falconara - conclude Giancarli - può solo rimproverarmi un fatto, quello di praticare la democrazia e privilegiare la partecipazione». Intanto i comitati cittadini, da sempre contrari al progetto Rfi, esprimono soddisfazione per !a nuova ipotesi.

I centri sociali "chiudono" la centrale Enel

Comitato contrario alla riapertura ha manifestato con striscioni davanti all'impianto

di VITTORIO LANNUTTI

CAMERATA PICENA - La recente riapertura della centrale Enel di Camerata Picena non sta bene a diverse componenti politiche (a cominciare da quelle di Jesi) e della società civile regionale ed in particolare della Vallesina, in cui grava la preoccupazione per I'esistenza delle altre due centrali Turbogas di Jesi e di Falconara che forniscono energia rispettivamente allo zuccherificio Sadam e alla raffineria Api. E cosi è entrato in azione il comitato "Europe-Action Nunzio D'Erme", costituito da centri sociali e Disobbedienti Marche, Ya Basta, Unione inquilini di Ancona, alcuni circoli marchigiani di Rc e dei Giovani comunisti, Acea (agenzia di informazione alternativa), il sindaco di Grottammare Mario Rossi e numerose persone tra cui docenti universitari e medici che sostengono Nunzio D'Erme, candidato indipendente nelle liste di Rc alle europee per il collegio del centro Italia. E sono entrati in azione ieri mattina chiudendo simbolicamente la centrale con catene e lucchetti. I manifestanti hanno organizzato un presidio davanti alla centrale ed hanno esposto uno striscione sui cancelli su cui era scritto "Chiudere subito la centrale". L'avvocato Paolo Cognini, portavoce del comitato, spiega: «Siamo qui per affermare con forza che questa centrale va chiusa e che è giunto il momento che la Regione e Marche si doti di un piano energetico, cosa che doveva essere fatta gia nel 1998, vale a dire quando e stata attivata la Turbogas di Jesi. Non dimentichiamoci poi che l'assessore regionale all'Ambiente Amagliani ha rinnovato per altri vent'anni la concessione all'Api». La centrale di Camerata era stata chiusa sei anni fa, in seguito a tre studi commissionati dal Comune di Jesi, dalla Provincia e dalla Regione, che avevano il compito di valutare l'impatto ambientale che avrebbe avuto il funzionamento contemporaneo dei tre impianti dell'Enel nella Vallesina. I tre studi giunsero alla medesima conclusione: livelli di inquinamento troppo elevati. Di conseguenza la centrale di Camerata, anche su sollecitazione di tanti cittadini che si lamentarono e che costituirono l'Assemblea permanente contro la Turbogas, venne temporaneamente chiusa. La paura dei manifestanti, spiega ancora Cognini, è che «questa centrale che attualmente lavora al 25% venga potenziata al 45% e che in futuro sia venduta ai privati che a quel punto non avranno bisogno di autorizzazioni per farla funzionare al 100%. In questo modo l'inquinamento nella nostra regione invece di diminuire, aumenterà». D'Erme, anche lui presente ieri, ha invece sostenuto che «in questo territorio si sta verificando la stessa situazione che si e verificata in altre parti d'Italia, come a Scanzano dove vengono calpestati i diritti fondamentali dei cittadini.

L'Enel è utile e sicura

di M. Cat.

"Che quella di Camerata sia una centrale utile è stato sottolineato dalla stessa Protezione Civile". A parlare a nome di Enel, dopo la protesta di ieri, è Giuseppe Ferrara, responsabile comunicazione per le Marche e Umbria, che difende l'impianto spiegando che "la centrale viene attivata dal gestore nazionale solo in caso di necessità per prevenire quella mancanza di energia che porterebbero ai distacchi programmati dell'anno scorso, come è stato spiegato durante la riattivazione dell'impianto". La centrale Enel di Camerata Picena venne avviata per la prima volta nel 1974. Inattiva dal 2000 e rientrata ora nel piano che prevede potenze di riserva da attivare in caso di necessità che i vertici dell'azienda hanno attuato per contrastare l'aumento di energia. "In base alle statistiche - prosegue Ferrara - sono previste 100 ore di attivazione annue, subordinate a richieste di bisogno, anche in caso di black out nazionale. L'impianto, essendo autonomo, può fungere da "fiammifero" per la riattivazione dell'intera rete".

 
CORRIERE ADRIATICO
Carletti e Giancarli Lite sulla ferrovia

Contestato l'incontro con i comitati di cittadini Il caso finisce sulla scrivania del Prefetto Dure accuse del sindaco al presidente

FALCONARA - Per il comportamento tenuto dal Presidente della Provincia di Ancona, insieme ad alcuni assessori provinciali, in merito all'incontro con i comitati di Villanova e Fiumesino sullo spostamento della linea ferroviaria adriatica nel tratto che interessa il territorio di Falconara Marittima, "si resta esterrefatti", sia "per la forme che per i contenuti". Lo scrive - in una nota - il sindaco Giancarlo Carletti. Carletti affronta dapprima la questione dal profilo istituzionale, osservando che "non è neppure concepibile che un'istituzione ¨ la Provincia - si incontri con comitati di alcune zone comunali senza comunicare al sindaco l'iniziativa e senza avere con lo stesso dialogato e conferito al riguardo, trattandosi di argomenti che attengono l'utilizzo del territorio". "Inoltre - prosegue - non compete nel modo più assoluto alla Provincia imporre o proporre un progetto viario al Comune di Falconara che, al contrario, ha la sovranità sul territorio e la libertà delle proprie scelte circa i progetti da attuare". La nota si chiude annunciando l'interessamento, da parte del Comune, della Prefettura di Ancona. "Il sindaco di Falconara Marittima può solo rimproverarmi un fatto, quello di praticare la democrazia e privilegiare la partecipazione". Secca e immediata la replica del presidente Giancarli. "Non si stupisca il sindaco Carletti - è scritto in una una nota - la Provincia è fucina di partecipazione e luogo di democrazia, quindi parla e ascolta tutti e costruisce insieme le decisioni. Per quanto riguarda il progetto, illustrato ieri ai comitati di Villanova e Fiumesino ma già in presentato alla stampa ed alle istituzioni, si tratta di una proposta valida, che guarda al futuro ed affronta i nodi cruciali del territorio, quali la mobilità di persone e merci, viabilità e la sicurezza in un'ottica di tutela ambientale. La Provincia non ha mai pensato di imporre soluzioni a nessuno (non capisco da dove nasca la deduzione del Sindaco), e tanto meno di ledere le autonomie dei comuni, come sempre sono profondamente rispettoso delle istituzioni locali. Il nostro obiettivo - termina la nota di Giancarli - infatti, è quello di realizzare un progetto condiviso che vada nella direzione di una sempre maggiore vivibilità del territorio".

Arrivano bus navetta e parcheggi

Dopo i problemi dell'anno scorso l'amministrazione comunale è corsa ai ripari

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Mareggiate a parte e nonostante il maltempo che ha funestato tutti i ponti ed i week end, la stagione balneare 2004 si apre in modo decisamente positivo. E' della scorsa settimana l'accordo fra amministrazione comunale e consorzio Falcomar per la sicurezza, le attività sportive e soprattutto per i parcheggi, problema che l'anno scorso aveva creato non poche tensioni, malintesi e malcontenti. Con cifre che variano da un euro e 50 per mezza giornata fino ai 30 euro dell'intera stagione, i bagnanti e i bagnini potranno acquistare un tagliando per la sosta (lungo la Flaminia e in tutte le vie parallele e limitrofe alla spiaggia) un sistema per evitare il "caro parcometro" ed incentivare all'uso del litorale falconarese. Il Comune, inoltre, sembra che abbia ormai deciso di acquistare (per circa 200 mila euro) e mettere a disposizione gratuita dei bagnanti un mezzo-navetta che farà la spola fra i tre parcheggi scambiatori (scuole "Aldo Moro", Castellaraccia, parco Kennedy), la zona alta della città ed il mare. Dal febbraio scorso, poi, per decisione della giunta, lo stabilimento balneare dell'ex battaglione "Venezia" (situato al confine tra Palombina Vecchia e Palombina Nuova) è stato assegnato all'istituzione sportiva "Jessie Owens" che nel periodo giugno-settembre lo utilizzerà per le iniziative sportive e come base operativa per i centri estivi comunali. Nessuna novità, invece, per la guardia medica situata in una piccola struttura accanto alla ex piattaforma Bedetti che aprirà i battenti solo nel mese di luglio. Durante l'estate 2003 i bagnini avevano spesso fatto notare questa inconguenza, evidenziando anche il problema di una spiaggia estesa ormai senza soluzione di continuità dalla stazione a Palombina Vecchia e dove, quindi, sarebbe necessario ed opportuno avere più postazioni per l'emergenza. A giorni il prossimo incontro per valutare la possibilità di modificare, a richiesta, le licenze che da semestrali potrebbero diventare anche stagionali.

 
IL RESTO DEL CARLINO
Carletti furioso con Gìancarli

Progetto alternativo al by pass, il sindaco molto critico con il presidente della Provincia che ribatte. Informata la Prefettura

di Alessandra Pascucci

FALCONARA - Botta e risposta tra Giancarli e il sindaco Carletti. Il primo cittadino non ha gradito l'iniziativa del presidente della Provincia, che venerdì ha presentato ai comitati, senza aver chiamato in causa il Comune, uno studio alternativo a quello del by-pass: il disegno prevede l'arretramento della linea adriatica dal Musone al Cesano e la protezione del tracciato ferroviario esistente, nel tratto che attraversa la raffineria, che rimarrebbe a servizio della metropolitana di superficie. «Si resta esterrefatti - scrive Carletti - dal comportamento tenuto dal presidente della Provincia per la realizzazione dell'incontro con i comitati di Villanova e Fiumesino in merito allo spostamento della linea ferroviaria adriatica nel tratto che interessa il territorio di Falconara. Ciò tanto per la forma che per i contenuti. Sotto il profilo istituzionale, non è concepibile che la Provincia si incontri con comitati di alcune zone comunali senza comunicare al sindaco l'iniziativa e senza avere con lo stesso dialogato e conferito al riguardo, trattandosi di argomenti che attengono l'utilizzo del territorio. Inoltre non compete nel modo più assoluto alla Provincia imporre o proporre un progetto viario al Comune che, al contrario, ha la sovranità sul territorio». Quanto al merito, secondo il sindaco «il progetto esposto è del tutto peggiorativo rispetto alla situazione attuale, perché aggiungerebbe altri binari a quelli esistenti, che non verrebbero in alcun modo rimossi, impedendo così ogni liberazione di tratti di costa e del quartiere di Villanova antistanti gli attuali binari. Di quanto esposto viene immediatamente avvertita la Prefettura di Ancona». Pronta la risposta di Giancarli: «Il sindaco di Falconara può solo rimproverarmi un fatto, di praticare la democrazia e privilegiare la partecipazione». «Quella di Giancarli - ribatte Carletti - è allora una forma di democrazia molto disinvolta. Nella sua risposta leggo piuttosto un modo per giustificare un atteggiamento scorretto. Il presidente della Provincia  avrebbe dovuto presentare innanzitutto all'amministrazione comunale, massimo organo rappresentativo a livello locale, un progetto di tale portata. che pregiudica la pianificazione del territorio».

Un blitz dei "disobbedienti" contro la centrale dell'Enel

Catene ai cancelli, slogan di protesta

di Alessandra Pascucci

CAMERATA PICENA - Striscioni e lucchetti ai cancelli della turbogas Enel di Camerata Picena per protestare contro la riapertura dell'impianto. Questa l'iniziativa promossa ieri dal comitato regionale Europassion 2004 a sostegno di Nunzio D'Erme (candidato alle europee), cui aderiscono Centri sociali. Disobbedienti, circoli di Rifondazione e Giovani comunisti, Acca (agenzia consumo etico),. Jabasta ed associazioni di tutte le Marche. La manifestazione di Europassion, i cui esponenti si sono dati appuntamento attorno alle 12 davanti all'ingresso della centrale, è stato un invito rivolto alle popolazioni locali, chiamate a sanzionare «dal basso» l'eccessiva concentrazione nella Vallesina di impianti di generazione elettrica ed il conseguente eccesso di emissioni inquinanti. «L'apertura della Turbogas di Jesi - ha spiegato Paolo Cognini, uno dei portavoce - doveva escludere la riattivazione di quella di Camerata. Ora, con la centrale di cogenerazione dell' Api, ci ritroviamo con 3 impianti nel raggio di pochi chilometri, nonostante gli studi ambientali portati avanti dal '98 ad oggi abbiano evidenziato una situazione di grave rischio». A preoccupare il comitato è soprattutto l'assenza di un Piano energetico regionale, lacuna che non porrebbe limiti al potenziamento dell'attività della centrale di Camerata, autorizzata a lavorare al 100 per cento delle sue potenzialità (attualmente l'impianto segue un regime di 100 ore annuali e viene «acceso» in situazioni di emergenza per scongiurare il rischio black-out). «Quello dell'energia - ha detto Cognini - è un mercato altamente redditizio e Ia centrale di Camerata farebbe gola a molti privati. La privatizzazione porterebbe al potenziamento». A quello di Paolo Cognini è seguito l'intervento di Nunzio D'Erme, che ha invitato le popolazioni locali ad unirsi alla protesta: «Gli abitanti di Camerata e di tutta la Vallesina - ha detto - si uniscano alla lotta, l'obiettivo è la chiusura della turbogas di Camerata, per l'abbattimento delle emissioni inquinanti e la restituzione di quest'area alla comunità

 
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