RASSEGNA STAMPA 11.05.2004

 

MESSAGGERO
Petrolio in mare

Uno sversamento di idrocarburi (pochi litri secondo l'Api) è stato registrato ieri verso le 9.30 dal personale di sorveglianza della raffineria falconarese, che ha notato la presenza in mare di un' iridescenza lungo la zona costiera antistante lo stabilimento, in corrispondenza della foce del Fosso Castellaraccia.

A Falconara la statale diventa a senso unico

Traffico consentito solo in direzione nord tra via Trento e il sottopasso di via Baldelli. Da via Colombo sarà anche vietata la sosta. Ma ancora non si sa quando il provvedimento entrerà in vigore. E scoppia il giallo

di LETIZIA LARICI e MARCO CATALANI

FALCONARA Transito consentito solo in direzione nord lungo la Flaminia. Il sindaco Giancarlo Carletti firma questa mattina un'ordinanza che istituisce il senso unico verso Senigallia sulla Nazionale nel tratto compreso tra via Trento (zona Disco) e l'imbocco del sottopasso di via Baldelli a Villanova. Il provvedimento, motivato dall'apertura di un cantiere per il ripristino del tratto in questione, prevede anche l'istituzione del divieto di fermata su ambo i lati dell’arteria nel tratto via Colombo-via Baldelli. L'ordinanza diverrà esecutiva non appena il Cam sarà pronto a partire con i lavori, quindi presumibilmente, tempo permettendo, nel giro di qualche giorno. Una temporanea modifica alla viabilità che resterà in vigore fino alla chiusura del cantiere, in pratica, secondo le previsioni dello stesso sindaco, fino ai primi di giugno. Quanto alla corrente di traffico in direzione Ancona, i mezzi provenienti da Senigallia verranno fatti deviare lungo la variante, mentre quelli provenienti da Castelferretti e Chiaravalle passeranno per un percorso alternativo che toccherà le vie Castelfidardo, Bottega, F.lli Rosselli, Leopardi e Trento sino a immettersi nuovamente sulla Flaminia. Tutte le deviazioni saranno segnalate con un'apposita segnaleticaesposta almeno 48 ore prima dell'inizio dei lavori. Questo in sintesi il contenuto del provvedimento per così dire "definitivo", che presenta alcune differenze rispetto all'ordinanza, datata 7 maggio e visionabile sino a ieri sul sito del Comune. Ordinanza che prevedeva l'istituzione del senso unico a partire da oggi, nonché il divieto di fermata, lungo alcune vie cittadine, quali via Castelfidardo, via Leopardi, via Trento e via Bottego. «Si è trattato di un disguido - spiega Carletti - In realtà quella pubblicata era solo la proposta redatta dalla Polizia municipale che dovevo ancora visionare e firmare. L'unico divieto di fermata sarà lungo la Flaminia». Un equivoco che ha creato un grande scompiglio tra i cittadini. Un coro di proteste si è levato tra gli abitanti della zona interessata dal provvedimento e per tutta la mattinata di ieri i telefoni della Polizia municipale non hanno fatto che squillare. Poi nel pomeriggio il sindaco ha indetto una riunione con i vertici del Cam e i vigili urbani per stilare il provvedimento definitivo. Ma intanto i negozianti erano già sul piede di guerra. Per Manuele, titolare del ristorante I Gemelli, «è assurdo pensare di far passare tutto il traffico in via Castelfidardo. Già le macchine passano a fatica adesso, senza parlare dei problemi che causerà a chi si fermerà per poco tempo, magari per ordinare una pizza da asporto». Nervi tesi anche in via Leopardi: «Come sempre - dice Gabriele Fratesi del Caffè Leopardi - non capiscono le nostre esigenze. Penso che la cosa non farà piacere nemmeno a chi ha pagato il permesso di parcheggio». Anche in via Flaminia c’era preoccupazione come ammette Fabio Fabretti, della tabaccheria ad angolo con via Cairoli: «Sono lavori che vanno fatti, speriamo solo che siano rispettati i tempi di consegna».

NO alla megastruttura

FALCONARA No alla megastruttura a Castelferretti. Riunita alla presenza dell’assessore Api, la commissione Urbanistica ha discusso la variante al Prg che prevede a costruzione di un impianto sportivo e ricreativo con palestra, locali pubblici e un parcheggio sotterraneo a Castelferretti. I lavori, proposti dalla ditta Quercetti che detiene la proprietà della maggior parte dell’area di cui il Comune è proprietario di circa 770 mq, erano arrivati in Consiglio comunale per essere votati già il 28 gennaio. In quell’occasione era stata ritirata per una valutazione più approfondita sull’opportunità di cedere, come richiesto dalla ditta, ampie porzioni all’iniziativa privata e per verificare se nel progetto l’accesso pedonale rispetta la legge sulle barriere architettoniche. Tutte le forze politiche ieri hanno contestato il progetto che porterebbe una struttura alta 9 metri proprio a ridosso delle abitazioni.

 
CORRIERE ADRIATICO
Sversamento in mare

Idrocarburi nella zona antistante la raffineria Api

FALCONARA - Allarme inquinamento ieri nel mare di Falconara. Uno sversamento di idrocarburi - pochi litri di prodotto secondo l' Api - è stato registrato ieri mattina attorno alle 9 e 30 dal personale di sorveglianza della raffineria falconarese, che ha notato la presenza in mare di un'iridescenza lungo la zona costiera antistante lo stabilimento, in corrispondenza della foce del Fosso Castellaraccia. Lo sversamento, secondo una nota dell'azienda, potrebbe avere una fonte interna ma anche esterna alla raffineria. In ogni caso, assicurava ieri mattina l'Api, "sono stati subito avvertiti la Capitaneria di porto, attraverso la Delegazione di spiaggia di Falconara, l'Arpam, il Comune di Falconara e la Regione. Contestualmente "sono state anche attivate tutte le procedure relative alle operazioni di contenimento e recupero del prodotto, valutato in pochi litri". Coordinate dalla Capitaneria, le operazioni sono terminate alle 12, "una volta constatata l'assenza di qualsiasi forma di inquinamento". Si cerca ora di stabilire la provenienza del materiale, anche attraverso l'analisi del prodotto recuperato. Secondo il Comune di Falconara gli idrocarburi finiti in mare potrebbero essere gasolio misto ad olio combustibile. La macchia di prodotto nero, riferisce un comunicato, ha prodotto una scia lunga circa 200 metri, che ha lambito la scogliera frangiflutti dello stabilimento Api. In acqua sono state posizionate delle panne per il contenimento del materiale, la raccolta e l'eventuale dispersione.

Urbanistica nella bufera

Le obiezioni fanno fare un passo indietro all'assessore Api Badialetti: "La variante intacca una delle poche zone verdi" Lottizzazione a Castelferretti contestata in commissione

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Vivacemente contestata anche al suo secondo passaggio in commissione, la proposta di una variante al Prg per la "lottizzazione Pallucchini" a Castelferretti (già ritirata dall'ordine del giorno del consiglio comunale nonostante i tecnici fossero arrivati in aula con tanto di plastico) a quanto pare ha oppositori persino all'interno del gruppo Ds. Ieri pomeriggio, infatti, i consiglieri diessini Benedettelli e Giacchetta, insieme a Barchiesi (ex Ds oggi nel gruppo misto), Astolfi (An), Marcelli Flori (Rc) e al Verde Badialetti hanno sollevato obiezioni tali da far retrocedere persino l'assessore all'urbanistica Api, un tempo acceso sostenitore del progetto presentato dalla ditta Quercetti. Secondo Badialetti la variante, se concessa, "andrebbe ad intaccare una delle ultime aree verdi di Castelferretti in una zona notevolmente urbanizzata, abitata oggi da un migliaio di persone e decisamente carente quanto a spazi pubblici". Il progetto per il quale è stata richiesta la variante, riguarda una superficie di circa 5000 metri quadrati (700 dei quali di proprietà del Comune che invece di vendere alla ditta Quercetti, detentrice dei restanti 4300 metri quadrati ieri ha proposto come alternativa una semplice "cessione") accanto al Palasport "Liuti", dove nonostante le previsioni del Prg che destinava la zona ad attrezzature ed impianti sportivi privati, verrebbe realizzato un edificio di due piani con palestra e ristorante-fast food e, nel seminterrato, lo spazio per almeno un centinaio di garages privati. "Nella zona - ha ribadito Badialetti - erano previsti impianti sportivi e verde, si era parlato di due campi da tennis, un campo da bocce e una piccola struttura di servizio per gli spogliatoi ed il custode, adesso invece viene fuori un progetto tutto diverso nella forma e nella sostanza". Oltre a criticare il procedimento seguito in prima istanza (la variante arrivò in commissione soltanto due giorni prima della seduta consiliare) i partiti di opposizione hanno fatto rilevare la variante rappresenterebbe lo stravolgimento di una porzione di territorio, mentre l'area era stata, fin dall'inizio pensata a servizio del quartiere. Inoltre, secondo alcuni dei componenti la commissione urbanistica, l'atto presterebbe il fianco a troppi commenti negativi proprio quando il Prg è ancora alle sue battute iniziali. Il consigliere dei Verdi, si è sempre detto pronto "ad attaccare la maggioranza su una questione di principio che cambia l'intento iniziale del Prg per tutta quella zona, a fronte della richiesta di un privato, la ditta Quercetti, la stessa che ha eseguito i lavori lungo via Bixio". "Le aree verdi - afferma Badialetti - non possono sparire in questo modo, lì già adesso non esiste più uno spazio dove i bambini possano giocare in libertà, con la nuova struttura sarebbe anche peggio. Non ha nessun senso cedere quei 700 metri quadrati comunali situati in una porzione di territorio ogni pesantemente cementificato nonostante le previsioni e gli accordi per contenere le cubature".

 
IL RESTO DEL CARLINO
Altro petrolio finisce in mare. Indaga anche la raffineria

L'episodio si e verificato ieri mattina

FALCONARA - Ancora da accertare l'origine della presenza di prodotto petrolifero sul tratto di mare antistante la raffineria Api, rilevata ieri mattina attorno alle 9:30 dal personale di sorveglianza dello stabilimento. In una nota l'azienda specifica infatti che le fonti «potrebbero essere interne all'area di raffineria ma anche esterne e che «l'attività di indagine è tuttora in corso». L'iridescenza, notata anche dai pescatori di Villanova, allar-mati dal forte odore di idrocarburi, è stata comunque provocata da una quantità di prodotto equivalente a «pochi litri» (tra 15 e 20). Api raffineria dichiara di aver avvertito Capitaneria di Porto, Arpam, Comune di Falconara e Regione, attivando tutte le procedure di contenimenlo e recupero. «Le operazioni - scrive l'azienda - sono avvenute sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto che le ha dichiarate concluse intorno alle 12.»

 
IL GAZZETTINO
Caso Pometon, il Comune vuole vederci chiaro

L'assessore all'Ambiente convoca una conferenza dei servizi con Provincia, Arpav, Asl e azienda: «Chiedo garanzie per i cittadini». Dopo le misteriose esplosioni e gli esposti fatti da Medicina Democratica e Wwf sulla nube nera di polveri e la presenza di materiali bellici

MARTELLAGO - Caso Pometon, adesso anche il Comune vuole vederci chiaro: l'assessore all'Ambiente Serenella Vian annuncia una conferenza dei servizi con Enti preposti e azienda per venerdì in municipio. La grossa fabbrica metallurgica com'è noto è tornata nell'occhio del ciclone dopo il forte scoppio del 27 aprile all'impianto d'aspirazione di un forno, con fuoriuscita di una nube nera di polveri. In seguito all'episodio sono partiti due esposti, del Wwf e Medicina Democratica. In quest'ultimo, in particolare, si richiama un altro incidente simile, sia pur senza scoppi, che sarebbe accaduto il 9 di aprile e si contestano le rassicurazioni della ditta sui materiali fuoriusciti. Per Medicina Democratica «l'abnorme massa di fumo nero uscita nelle due occasioni» sarebbe stata «di natura gravemente inquinante, polveri di metalli pesanti che la fabbrica deve trattenere con opportuno sistema di abbattimento»; l'Associazione, nel ricordare che «molte di tali sostanze sono cancerogene, teratogene e mutagene», segnala che «da più settimane l'azienda immette in atmosfera costanti volumi di fumi che, si presume, eludano i sistemi di abbattimento», e rimarca che il 27 aprile «si sono liberati anche frammenti di eternit della copertura del capannone, squarciato con l'esplosione». Di più, Medicina Democratica e Wwf lanciano inquietanti interrogativi su quanto viene trattato in fabbrica, dato che «la fusione di materiali inerti non genera scoppi. Riteniamo che l'incidente possa ricondursi a fusioni di materiali diversi: certo residuati bellici possono comportare tale rischio se contengono residui di polvere da sparo, come la fusione di bombole con residuati gassosi». La Vian non fa riferimento a questi esposti, inviati pure in Comune, ma ammette che, anche alla luce delle segnalazioni avute, «vogliamo capire bene cos'è accaduto: è un dovere dell'Amministrazione dare garanzie ai cittadini». Di qui la decisione di convocare gli Enti competenti (Provincia, Arpav, Asl) e l'azienda attorno a un tavolo, «per acquisire anche i verbali dell'accaduto e tracciare quindi l'effettivo stato della situazione».

 
CORRIERE DELLA SERA
Petrolchimico, rivolta a Siracusa

A rischio oltre mille posti, i lavoratori bloccano le strade

di Alfio Sciacca

SIRACUSA - Ieri si sono limitati a chiudere le strade di accesso alla città, questa mattina bloccheranno la statale Catania-Siracusa, per il 18 maggio è fissato lo sciopero generale col fermo totale degli impianti. Si inasprisce la vertenza al polo petrolchimico di Priolo: «E’ iniziata una fase di lotta durissima ma decisiva per la sorte di migliaia di famiglie - avvertono i sindacati - qui la vertenza rischia di trasformarsi in scontro sociale». A rischio, tra diretto e indotto, ci sono oltre mille posti di lavoro: sono quelli del settore clorosoda della Syndial (ex Enichem). Nel gennaio dello scorso l’impianto venne sequestrato nell’ambito di un’inchiesta della magistratura che portò all’arresto di 18 tra funzionari e dirigenti dello stabilimento Enichem di Priolo. Dissequestrato undici mesi dopo, l’impianto non è più rientrato in funzione. Il primo aprile scorso lo stesso presidente della Syndial, Carmine Cuomo, ha ribadito la decisione di non riaprire la linea clorosoda, anticipando i tempi della dismissione già fissata per la fine del 2005. Fino a oggi non si è concretizzato neppure il progetto di interconnessione tra le raffinerie ex Agip ed ex Isab, necessario per evitare un’ulteriore emorragia di circa 600 posti di lavoro nel settore raffinazione. Alla luce di tutto ciò i sindacati temono l’inizio «di un effetto domino che potrebbe portare al progressivo smantellamento del Petrolchimico». Se ai tagli di Priolo si aggiungono quelli di Gela non ci vuole molto a immaginare che il sogno della petrolchimica in Sicilia rischia di trasformarsi in un brutto incubo che alla devastazione del territorio aggiungerebbe la beffa di un esercito di disoccupati. «Altro che Melfi - afferma Pippo Zappulla, segretario della Cgil di Siracusa - qui sono a rischio migliaia di posti di lavoro e nessuno sembra accorgersene». La protesta dei lavoratori di Priolo è cresciuta di tono nelle ultime settimane e, molto probabilmente, si intensificherà con l’avvicinarsi delle scadenze elettorali. A giugno si vota per le europee e per il comune di Siracusa e i lavoratori sanno benissimo che la sensibilità della classe politica siciliana aumenta con l’approssimarsi delle scadenze elettorali. Da qui il calendario di proteste avviato ieri. Per tre ore sono state bloccate tutte le strade in entrata e uscita da Siracusa. Il traffico è stato paralizzato e ci sono stati momenti di tensione, anche se alla fine tutto si è risolto senza gravi conseguenze e molti automobilisti hanno finito per solidarizzare con gli operai. Tutt’altra potrebbe essere la situazione questa mattina col blocco della statale 114, che è una delle più importanti arterie di collegamento della Sicilia orientale. Sempre per oggi a Palermo è fissato un incontro col governatore Cuffaro e l’assessore all'industria Marina Noè. «Ci andremo - afferma Enzo Scatà, della Cisl - anche se ribadiamo l'assoluta inadeguatezza di questi incontri. Vogliamo invece un tavolo di trattativa seria col governo nazionale».

 
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