RASSEGNA STAMPA 09.05.2004

 

CORRIERE ADRIATICO
Spuntano le fogne in spiaggia

Dopo le mareggiate un'amara sorpresa per bagnini e pescatori

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Fogne a rischio nella zona nord di Villanova dopo la mareggiata che nei giorni scorsi ha "mangiato" una larga fetta di arenile. Protette da uno spesso strato di ghiaia le tubature che convogliano i liquami verso il depuratore situato lungo via dell'Aeroporto, adesso sono quasi completamente a cielo aperto e visto che si tratta di condotte non saldate ma innestate l'una con l'altra, private del sostegno della terra sono sempre di più a rischio. "I tubi - dicono i pescatori della zona - per essere in sicurezza totale devono stare diritti, ma senza la ghiaia intorno questo potrebbe non essere possibile". E se una delle fognature dovesse cedere (fra l'altro anche gli ancoraggi sono stati corrosi in modo molto evidente) i problemi non sarebbero sicuramente circoscritti alla sola zona di Villanova. "Le file dei capanni non sono in pericolo - proseguono i pescatori - perché il mare quello che ha tolto in modo decisamente evidente a nord, ha riportato a poche centinaia di metri a sud, così adesso prima di iniziare la stagione dovremo dare una bella spianata". Verso il confine con la raffineria Api invece la marea è arrivata a lambire la piccola pineta realizzata dall'azienda petrolifera e poi successivamente donata al comune di Falconara come parco pubblico con il solo impegno della manutenzione. "Il Cam viene a tagliare l'erba - osservano alcuni residenti - ma l'intervento finisce lì e adesso molti alberi hanno le radici scoperte, se non addirittura in mare, perché i margini della pineta non sono mai stati rinforzati e la ghiaia non viene riportata regolarmente a protezione del verde". Un vero peccato, secondo molti, anche perché la pineta rappresentava un bello spazio verde, ma adesso "sta andando in rovina". Quanto a Falconara centro-sud i bagnini per il momento aspettano che finisca il vento da levante e torni la bassa marea. "I pontili sono tutti in piena - commenta un operatore - quindi l'alta marea è ancora in azione, ci vorranno altri tre o quattro giorni e poi il tempo buono prima di poter fare un vero e proprio bilancio e capire se e quanto è stato portato via dalle mareggiate". Inoltre c'è sempre la speranza che il mare restituisca un po' della sabbia portata via nei giorni peggiori. "L'anno scorso - ricorda un bagnino - ci siamo trovati con almeno dieci metri in più. Adesso vedremo cosa succederà, certo quello della rifioritura delle scogliere è un problema da affrontare in fretta onde evitare il peggio". Insomma, prima di lanciare un grido di allarme, i bagnini, con un alto senso di responsabilità, preferiscono fare un bilancio complessivo a bocce ferme. L'ipotesi di vedersi ridotta la spiaggia, con la stagione alle porte, è infausta. Da qui la richiesta di non arrivare sempre all'ultimo momento ma di programmare interventi per tempo.

Scogliere da ristrutturare

L'ultimo intervento di rifioritura della Regione risale al 1997

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Gli interventi di "rifioritura" delle scogliere, cioè del reintegro con massi e scogli delle barriere poste a protezione del litorale, vengono finanziati periodicamente dalla Regione su richiesta del Comune, ma negli ultimi anni la spiaggia di Falconara non ha più ricevuto contributi per questo tipo di operazioni. Una eventualità che invece viene ben vista a Falconara dal momento che eviterebbe di dover fare continuamente i conti con le mareggiate e le periodiche ondate di maltempo che erodono la sabbia. E che, talvolta, come gli stessi bagnini fanno notare, hanno invece il benefico effetto opposto. L'ultima parziale 'rifioritura' data al 1997 e sono proprio le scogliere che allora non furono consolidate (a causa di fondi abbastanza limitati) a creare oggi i maggiori problemi. "La richiesta noi la facciamo anche più volte nel corso di un anno - spiegano in Comune - ma fino a questo momento le risposte sono state tutte negative, perché Falconara non viene considerata prioritaria, certo ci sono situazioni peggiori, ma noi qui siamo proprio al limite, soprattutto nella zona a nord di Villanova".

Flaminia, buche pericolose per i ciclisti

Ma tutte le strade di Falconara sono in cattive condizioni. Due ruote penalizzate

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Via Flaminia a rischio per auto e mezzi su due ruote a partire dalla stazione fino al sottopasso di Villanova. Manto stradale dissestato e notevolmente rialzato rispetto in particolare al centro della carreggiata rendono il tratto di strada un vero e proprio percorso ad ostacoli rischioso per le auto ma in particolare per motociclette e biciclette. Difficile transitare su due ruote soprattutto sul lato monte a causa del dislivello della via, delle fratture dell'asfalto, delle buche che in certi tratti sono quasi voragini e del traffico intenso. Difficile anche scendere dal bus alla fermata della stazione lato monte perché fra gli scalini del mezzo e il marciapiede c'è un dislivello di una ventina di centimetri. "Niente di strano - osservano i residenti - perché da queste parti quando c'è qualche problema nessuno pensa a rifare totalmente il fondo della strada, come è accaduto nel tratto ristrutturato di via Bixio, ma semplicemente si spianano buche e dislivelli con l'asfalto fresco, così al primo cedimento del terreno ricomincia tutto da capo. Questa è una strada fatta di tanti strati sovrapposti". Stessa situazione anche nella parallela via Bixio che a partire dall'incrocio con via XX Settembre presenta un manto decisamente impervio soprattutto per gli utenti della bicicletta. Buche e avvallamenti ad ogni metro sono il risultato diretto dei continui lavori per reti e fognature e hanno reso la strada particolarmente impervia per le due ruote. "Chi gira in bici per Falconara ha del coraggio - assicura Sergio Badialetti capo gruppo dei Verdi in consiglio comunale - il traffico lo sconsiglierebbe e lo stato delle strade principali già da solo è un forte deterrente a questo tipo di mobilità. Un assurdo visto la situazione dell'aria e l'inquinamento atmosferico". "Noi - prosegue Badialetti - da anni stiamo chiedendo un serio progetto per le piste ciclabili, che potrebbero favorire il transito da e per Castelferretti, Villanova, Fiumesino e tutte le altre zone pianeggianti della città alleggerendo in maniera considerevole la pressione del traffico, ma a quanto pare gli interessi sono altri".

Centrale di Camerata, Ferri contro Amagliani

L'ex segretario della Quercia "Inutile lamentarsi ora. E' gravissimo che ancora non ci sia un piano che disciplini le risorse energetiche sul nostro territorio" Il consigliere Ds: "Regione inadempiente"

"Quello che è successo a Camerata Picena, con l'annuncio della riattivazione della centrale termoelettrica, non fa altro che dimostrare la gravissima inadempienza della Regione Marche... Altro che stracciarsi le vesti dopo che gli eventi si sono verificati, se prima non si è alzato un dito. Un pianto del coccodrillo che indispettisce". Ad intervenire pesantemente sulla polemica sollevata dall'assessore regionale all'Ambiente Marco Amagliani, circa la riattivazione della centrale dell'Enel, è il consigliere provinciale dei Ds Franco Ferri (nella foto a fianco). L'ex segretario jesino della Quercia aveva presentato nell'agosto scorso in Provincia uno specifico ordine del giorno per sollecitare la Regione ad approvare in fretta il Piano energetico, quel documento che dovrebbe tracciare una mappa della situazione del territorio, per capire se e dove intervenire. Dopo l'annuncio dell'Enel della riattivazione parziale, per evitare il rischio black out nel nostro Paese, dello stabilimento di Piane di Camerata, l'assessore di Rifondazione Amagliani aveva puntato il dito (su queste colonne; ndr) contro il distributore nazionale dell'energia accusandolo di "non stare ai patti". Ma ecco la replica proprio dall'interno della sua stessa maggioranza, con l'esponente della Regione Marche costretto ad incassare i colpi del consigliere diessino. "E' gravissimo - sostiene Ferri - che non ci si doti di uno strumento strategico essenziale per la progettazione delle risorse energetiche. E adesso ci si ritrova con l'evento temuto ma che certo la Regione non ha provato affatto a scongiurare. I mezzi li aveva, è inutile alzare la voce adesso". Secondo Franco Ferri la responsabilità del concentramento, in un raggio di soli dieci chilometri quadrati, di tre centrali elettriche, è del mancato controllo che l'ente regionale poteva effettuare approvando il Piano. Ma l'ex segretario della Quercia non risparmia bordate anche nei confronti degli amministratori jesini: "E' stato sollevato tanto baccano intorno alla questione, che sembrava vitale per l'ambiente, delle polveri sottili - ricorda Ferri - mentre solo adesso dal Palazzo prendono posizione su un tema grave come quello della riattivazione di una centrale a pochi chilometri dalla città".

 
IL MESSAGGERO
«Basta con lo sfrenato shopping immobiliare»

AN contro la giunta

di MARCO CATALANI

FALCONARA Un attacco frontale alla giunta Carletti. Destra Falconarese, periodico di An a Falconara, critica e lancia scomuniche a 360 gradi. Il Gruppo Zero, definito «spontanea creatura del sindaco», i servizi sociali del dopo Baldassarri, visti come «schiavizzati dalla politica», dalla Pinacoteca Comunale («non basta disporre di uno spazio e riempirlo di quadri raccattati alla meglio per dire di avere una pinacoteca») ai vigili urbani («perlustrano come segugi tutte le vie del centro non certo per controllare e prevenire ma solo esclusivamente per raggranellare quante più sanzioni possibile»): c’è tutto nello j’accuse . Ampio spazio è offerto all’articolo di Matteo Astolfi, capogruppo del partito, che si scaglia contro la «nuova stagione di sfrenato shopping immobiliare» Nell’articolo si denuncia infatti la politica basata sull’acquisto di immobili che avrebbe fatto arrivare negli anni la somma dei mutui alla cifra di «2276 euro di indebitamento pro-capite», + 10% su tariffe di asili e mense e il mancato intervento sulla tassa rifiuti (+ 21%) per, si legge «un fantomatico aumento dei costi di servizio del gestore unico Cam». In merito interviene Giovanni Graziosi della Margherita per precisare come «sono state riconosciute per immondizia e tariffe di asili e mense detrazioni anche fino al 90% per i meno abbienti». E sugli aumenti del Cam specifica: «La nostra discarica è stata chiusa e il permesso di allargarla respinto dalla Provincia. I nostri rifiuti vanno a Chiaravalle che da quest’anno ci chiede un contributo per la futura bonifica. Il Cam è competitivo sul mercato e riesce a vincere gare d’appalto anche fuori Comune, vedi Fabriano».

 
inizio pagina   rassegna stampa