"Centrale di Camerata: patti non rispettati"
La Regione attacca pesantemente l'Enel, scontro
istituzionale ad alta tensione. "Chi ha certificato e
verificato i dati d'emissione definiti dall'azienda
rassicuranti? Certamente non l'Arpam l'unico ente pubblico
deputato a farlo" L'annuncio della riapertura dell'impianto
scatena l'ira dell'assessore all'Ambiente Marco Amagliani
di BRUNO LUMINARI
Enel attiva la centrale Turbogas di Camerata Picena, e
l'assessore regionale all'Ambiente, Marco Amagliani, la
spegne. O almeno vorrebbe. E accusa Enel di scorrettezza, di
mancare le promesse fatte, di non fornire alla Regione i
dati richiesti, di anticipare dati di inquinamento non
condivisi dall'Arpam e quindi dalla stessa Regione. Insomma,
tra Enel e Regione Marche è scontro aperto. Amagliani è
drastico nei confronti della vetusta centrale di produzione
d'elettricità di Camerata, auspicando "una definitiva
modifica dell'attuale situazione autorizzatoria
dell'impianto di Camerata che ne vincoli l'effettivo
utilizzo alle sole esigenze di punta e entro i vincoli
temporali limitati sostanzialmente in linea con quelli
attualmente indicati da Enel, escludendo qualsiasi
riammissione anche futura e normali e permanenti condizioni
di esercizio, nonché qualsiasi attività futura che possa
pregiudicare la qualità ambientale del territorio
circostante". Ma è solo l'auspicio dell'assessore regionale
all'Ambiente, perché - di fatto - Enel attiva la centrale in
modo permanente senza che la Regione possa impedirlo perché
le regole la Regione non le ha legiferate al di là
dell'auspicio di Amagliani. E per evitare, dice Enel, il
rischio di blackout. E così tre centrali Turbogas saranno
contemporaneamente in attività con notevoli danni da
inquinamento. Enel ha fornito dati rassicuranti sulla
quantità e qualità delle emissioni prodotte nelle presunte
situazioni attuali d'esercizio. L'assessore sostiene,
invece, che quei dati rassicuranti - derivanti dal
monitoraggio eseguito il 28 aprile scorso - non sono
condivisi dalla Regione perché l'Arpam non li ha ancora
certificati né resi noti alla Regione stessa. E che, a
quella data, era fuori esercizio il gruppo 4 della Centrale
per stessa ammissione dell'Enel e che anche il gruppo 3
aveva seri problemi. Per cui il monitoraggio era da
completare il 3 maggio scorso, "ma ne è stata da
comunicazione all'Arpam la stessa mattina, e ciò potrebbe
aver chiaramente pregiudicato il corretto svolgimento delle
attività specifiche di controllo" sostiene Amagliani. Chi ha
eseguito, certificato e validato i dati "rassicuranti" di
Enel? Mistero, sicuramente non l'Arpam che a questo è
istituzionalmente delegata. E l'assessore quantifica il
rischio che l'ossido di azoto emesso dalla Turbogas di
Camerata raggiunga i 336 Kg all'ora (su tre gruppi),
"notevolmente superiore al flusso di massa oraria emesso, ad
esempio, per lo stesso inquinante dall'intera raffineria Api
di Falconara". E lontano anni luce, aggiungiamo noi, dalle
emissioni della Turbogas di Jesi. Insomma, Enel non starebbe
ai patti. Ma la Regione può spegnere la centrale di Camerata
Picena? Pare di no.
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