Castelferretti ora sogna
l'autonomia
La frazione alle prese con il
traffico e i rumori dell'aeroporto. "Il Comune ci trascura"
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Quasi seimila
abitanti, grazie soprattutto alle nuove urbanizzazioni, ma
il paese è quello di sempre, con le sue tradizioni, le sue
feste e la gente che si conosce da generazioni.
Castelferretti è un quartiere anomalo all'interno del
territorio di Falconara perché in effetti ha una sua
(ovviamente non riconosciuta) autonomia sociale e storica
che gli consente di vivere in modo quasi del tutto
indipendente rispetto al resto del comune. Nato, cresciuto e
sviluppatosi all'ombra di un castello governato con molte
libertà dalla potente famiglia anconetana dei conti
Ferretti, il paese ha conservato l'orgoglio del passato e ci
tiene a ricordalo con tante iniziative culturali che vanno
dalle rievocazioni storiche alla pubblicazione di volumi di
memorie. I castelferrettesi però oggi si devono confrontare
anche con una serie di problemi di non facile soluzione, fra
cui la sicurezza (il centro abitato è a poche centinai di
metri dallo svincolo della superstrada e dall'ingresso
Ancona-Nord dell'A14), un traffico di mezzi leggeri e
pesanti che nessuna ordinanza riesce a deviare verso la
variante e da qualche anno anche con la crescita del
"Raffaello Sanzio" ed il relativo aumento dell'inquinamento
acustico. "Lo sviluppo dello scalo aereo - commenta Sergio
Badialetti - non ha tenuto conto del paese e nella
cosiddetta lottizazione Leopardi, cioè fra via Osoppo e
piazza 2 giugno i residenti sentono distintamente persino
gli annunci fatti con l'altoparlante, figuriamoci il rumore
degli atterraggi e dei decolli. Da tempo viene evidenziata
la necessità di una barriera verde antirumore, ma ancora non
se ne è fatto nulla". Quanto al traffico secondo alcuni
residenti il paese "è stretto in una morsa, tanto che, a
volte, è difficile persino attraversare la strada
soprattutto da quanto sono stati disattivati alcuni
semafori. C'è chi ha difficoltà ad uscire dal cancello di
casa a causa delle auto che sfrecciano a velocità troppo
sostenuta per un centro abitato". Grazie al suo essere
ancora in tutto e per tutto un paese Castelferretti è ricco
di iniziative sociali e di gruppi di volontariato laici o
legati alla parrocchia di S. Andrea, in più la realtà
piccola facilita i rapporti e la familiarità fra le persone.
"Ci conosciamo tutti - assicura Marco Turchi - e con la
gente ancora si può parlare, qui non c'è la frenesia del
grande centro". Orgogliosi della loro identità storica e
culturale molti castelferrettesi sognano l'autonomia dal
comune di Falconara, "in fondo siamo una comunità importante
e potremmo benissimo governarci da soli, staremmo molto
meglio perché dal 'palazzo' non c'è una grande attenzione
verso di noi per cui sarebbe anche giusto stare per conto
nostro". "Difficile pensare che un'ipotesi del genere sia
attuabile - afferma Badialetti - però nel 2006 l'assemblea
civica passerà da 30 a 20 consiglieri i quali naturalmente
non potranno star dietro a tutto e difficilmente saranno
rappresentativi di ogni realtà locale, quindi perché non
pensare di ripristinare i consigli di quartiere, un
organismo fondamentale per la presenza diretta delle
istituzioni sul territorio?". |