RASSEGNA STAMPA 04.05.2004

 

CORRIERE ADRIATICO
Castelferretti ora sogna l'autonomia

La frazione alle prese con il traffico e i rumori dell'aeroporto. "Il Comune ci trascura"

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Quasi seimila abitanti, grazie soprattutto alle nuove urbanizzazioni, ma il paese è quello di sempre, con le sue tradizioni, le sue feste e la gente che si conosce da generazioni. Castelferretti è un quartiere anomalo all'interno del territorio di Falconara perché in effetti ha una sua (ovviamente non riconosciuta) autonomia sociale e storica che gli consente di vivere in modo quasi del tutto indipendente rispetto al resto del comune. Nato, cresciuto e sviluppatosi all'ombra di un castello governato con molte libertà dalla potente famiglia anconetana dei conti Ferretti, il paese ha conservato l'orgoglio del passato e ci tiene a ricordalo con tante iniziative culturali che vanno dalle rievocazioni storiche alla pubblicazione di volumi di memorie. I castelferrettesi però oggi si devono confrontare anche con una serie di problemi di non facile soluzione, fra cui la sicurezza (il centro abitato è a poche centinai di metri dallo svincolo della superstrada e dall'ingresso Ancona-Nord dell'A14), un traffico di mezzi leggeri e pesanti che nessuna ordinanza riesce a deviare verso la variante e da qualche anno anche con la crescita del "Raffaello Sanzio" ed il relativo aumento dell'inquinamento acustico. "Lo sviluppo dello scalo aereo - commenta Sergio Badialetti - non ha tenuto conto del paese e nella cosiddetta lottizazione Leopardi, cioè fra via Osoppo e piazza 2 giugno i residenti sentono distintamente persino gli annunci fatti con l'altoparlante, figuriamoci il rumore degli atterraggi e dei decolli. Da tempo viene evidenziata la necessità di una barriera verde antirumore, ma ancora non se ne è fatto nulla". Quanto al traffico secondo alcuni residenti il paese "è stretto in una morsa, tanto che, a volte, è difficile persino attraversare la strada soprattutto da quanto sono stati disattivati alcuni semafori. C'è chi ha difficoltà ad uscire dal cancello di casa a causa delle auto che sfrecciano a velocità troppo sostenuta per un centro abitato". Grazie al suo essere ancora in tutto e per tutto un paese Castelferretti è ricco di iniziative sociali e di gruppi di volontariato laici o legati alla parrocchia di S. Andrea, in più la realtà piccola facilita i rapporti e la familiarità fra le persone. "Ci conosciamo tutti - assicura Marco Turchi - e con la gente ancora si può parlare, qui non c'è la frenesia del grande centro". Orgogliosi della loro identità storica e culturale molti castelferrettesi sognano l'autonomia dal comune di Falconara, "in fondo siamo una comunità importante e potremmo benissimo governarci da soli, staremmo molto meglio perché dal 'palazzo' non c'è una grande attenzione verso di noi per cui sarebbe anche giusto stare per conto nostro". "Difficile pensare che un'ipotesi del genere sia attuabile - afferma Badialetti - però nel 2006 l'assemblea civica passerà da 30 a 20 consiglieri i quali naturalmente non potranno star dietro a tutto e difficilmente saranno rappresentativi di ogni realtà locale, quindi perché non pensare di ripristinare i consigli di quartiere, un organismo fondamentale per la presenza diretta delle istituzioni sul territorio?".

 
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