IL MESSAGGERO |
Discarica abusiva scoperta in
riva all’Esino
FALCONARA - Una discarica
abusiva di vecchi autoveicoli, mobili, ferraglia, è stata
scoperta dagli agenti del Corpo forestale e dalle guardie
volontarie di Legambiente lungo la sponda dell' Esino, nel
comune di Falconara. L' area, di proprietà del demanio, si
estende per circa 4.600 metri quadrati.
Comuni, Provincia,
Regione, Anas, Ferrovie, interporto e Zipa cercano un
progetto congiunto
Jesi. L’obiettivo è
razionalizzare gli interventi per le grandi infrastrutture
che stanno nascendo lungo il “corridoio Esino” Un nuovo pool
di esperti per gestire lo sviluppo
di GIOIA MORICI
JESI Un mega progetto per
gestire in maniera condivisa le grandi infrastrutture che
presto si svilupperanno lungo il "corridoio Esino" e che
renderanno Jesi il punto di riferimento per l'intera
regione: interporto, scalo merci ferroviario, raddoppio
Orte-Falconara, ampliamento della zona industriale, piano di
sviluppo del porto e dell'aeroporto. Il Comune di Jesi, per
la prima volta e caso unico nel panorama regionale,
mercoledì sera al ridotto del Pergolesi ha messo intorno ad
un tavolo i tanti soggetti protagonisti di questi
investimenti in corso di esecuzione: i Comuni di Jesi,
Ancona, Chiaravalle e Falconara, la Provincia, la Regione,
l'Anas, la Rete Ferrovie Italia, Trenitalia, Quadrilatero,
interporto e consorzio Zipa per avviare un percorso
congiunto di pianificazione che sfoci in un unico cantiere
progettuale tramite un'agenda regionale strategica di
sviluppo locale. L'incontro, coordinato dalla squadra del
Politecnico di Milano che sta predisponendo la variante
generale al piano regolatore di Jesi, è stato promosso dal
Comune di Jesi nella convinzione che il nuovo strumento
urbanistico della città non può prescindere dal misurarsi
con gli altri soggetti che stanno predisponendo
significativi interventi infrastrutturali nella Vallesina.
«Tutti hanno condiviso l'idea di costruire un quadro comune
di informazioni che definisca un disegno d'insieme dei
progetti che coinvolgono il corridoio Esino, valutando le
possibili sinergie - spiega Daniele Olivi, assessore al
Territorio -. Questo per ottimizzare le risorse e le
tipologie di intervento». Il sindaco ha già fissato per il
20 maggio un nuovo incontro per entrare nel dettaglio dei
singoli interventi. Partendo dal piano di inquadramento
territoriale, dal piano paesaggistico ambientale regionale e
dal piano territoriale di coordinamento, per garantire
competitività al territorio, si punterà ad integrare i
sistemi di mobilità e trasporto ad un equilibrato sistema
ambientale. «L'ambiente è sempre al primo posto - sigla
Olivi - Vantiamo un grande patrimonio naturalistico da
valorizzare». A valorizzare il nostro verde ci penserà
intanto la Giornata delle Oasi Wwf: domani l'Oasi Ripa
Bianca di Jesi sarà infatti aperta gratuitamente con visite
guidate, giochi e animazioni per bambini, liberazioni di
animali, degustazioni di prodotti tipici, musica etnica.
Authority e Uscita Ovest,
vertice D’Ambrosio-Lunardi Il Governatore: «Il ritardo sulla
statale 76 preoccupa»
Industriali, lettera ai
futuri sindaci
NOMINA dell'Authority del
porto di Ancona, «paralisi» del Cipe e dunque deilavori
della SS76, e altri temi infrastrutturali da tempo sul
tappeto del confronto fra Regione Marche e Governo sono
stati affrontati dal governatore D'Ambrosio in un incontro a
Roma con il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi. Al
termine del quale, secondo quanto fa sapere la Regione con
una nota, si sono individuati «processi e procedure che
possono portare in tempi brevi alla soluzione delle
questioni aperte». Con Lunardi D'Ambrosio ha parlato dell'
ampliamento dell' Intesa istituzionale quadro, il rinnovo e
il prolungamento della concessione dell' aeroporto di
Falconara, il collegamento tra il porto di Ancona e la
viabilità nazionale, il by-pass ferroviario di Falconara, la
nomina del presidente dell' Autorità portuale del porto di
Ancona e la questione delle linee marittime di collegamento
con l' Albania e il Montenegro che la Tirrenia vorrebbe
smantellare. Per quanto riguarda in particolare la Società
Quadrilatero e i lavori relativi ai collegamenti fra Marche
e Umbria, SS 76, SS 77 e Pedemontana - dice la nota - il
presidente ha espresso al ministro la sua «profonda
preoccupazione e forte irritazione per il blocco del
funzionamento del Cipe». Infatti, anche i lavori di opere
con finanziamento già assegnato, come il raddoppio della SS
76, deliberato nella seduta del pre Cipe del 2 marzo scorso,
sono paralizzati perchè manca l' approvazione definitiva da
parte del Comitato. E a proposito di infrastrutture e non
solo, ecco l’appello di Assindustria. In molti casi i
candidati sindaci non ci sono ancora, e i partiti sono alle
prese con incontri e trattative, ma l' Associazione degli
industriali della provincia di Ancona ha deciso di
anticipare i tempi. Il presidente Paolo Leonardi ha scritto
una lettera sulle priorità del territorio che invierà a
tutti gli aspiranti sindaci, invitandoli a «lavorare
insieme», per contribuire alla competitività delle imprese e
al benessere della comunità. Snellimento delle procedure
amministrative, servizi alle imprese, viabilità e aree
industriali sono i temi su cui Assindustria chiama i
candidati a confrontarsi con i propri comitati territoriali.
Non senza tralasciare un consiglio ai futuri amministratori,
quello di mettere insieme squadre di assessori competenti
nelle materie che verranno loro assegnate |
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CORRIERE ADRIATICO |
Vertice a Roma per la
superstrada
Il presidente della Regione
ha chiesto al ministro Lunardi di sbloccare la pratica al
Cipe
Importante incontro romano
tra il presidente della Regione Marche Vito D'Ambrosio ed
ministro delle infrastrutture, Pietro Lunardi. Novità
importanti per il completamento della Superstrada 77 di cui
si parla ormai da molto tempo. Nel corso della riunione sono
stati affrontati tutti i problemi in sospeso. Tra gli
argomenti trattati anche quello della importante arteria di
collegamento. Per quanto riguarda in particolare la Società
Quadrilatero e i lavori relativi ai collegamenti fra Marche
e Umbria, S.S. 76, S.S. 77 e Pedemontana, il presidente Vito
D'Ambrosio ha manifestato al ministro la sua profonda
preoccupazione e forte irritazione per il blocco del
funzionamento del Cipe. "Il suddetto organo - fa sapere la
Regione in una nota - non si riunisce da mesi per ragioni
probabilmente legate a dissidi interni al governo, rendendo
così impossibile la realizzazione di infrastrutture
importanti per ragioni assolutamente inaccettabili".
"Infatti anche opere con finanziamento già assegnato, come
il raddoppio della SS 76, deliberato nella seduta del pre
Cipe del 2 marzo scorso, rimangono assolutamente paralizzate
per la mancanza di approvazione definitiva da parte del Cipe"
ha chiuso la Regione. La missione del presidente della
Regione a Roma quindi sarà utile per sbloccare la pratica
relativa al progetto di prolungamento della superstrada 77.
Un problema molto sentito. Tutte le strade che portano verso
l'interno sono interrotte visto che non c'è un collegamento
diretto con la capitale e un simile intervento sarebbe
fondamentale per tutto il territorio maceratese e non solo.
Nel corso della riunione il presidente D'Ambrosio ha parlato
anche di altre infrastrutture importanti per il territorio
marchigiano. Tra questi l'ampliamento e l'implementazione
della Intesa istituzionale quadro, il rinnovo e il
prolungamento della concessione dell'aeroporto di Falconara,
il collegamento tra il porto di Ancona e la viabilità
nazionale, il by pass ferroviario di Falconara, la nomina
del Presidente dell'Autorità portuale del porto di Ancona e
la questione delle linee marittime di collegamento con
l'Albania e il Montenegro. Su tutti questi problemi si sono
individuati processi e procedure che possono portare in
tempi brevi alla soluzione delle questioni aperte.
Strada e Authority Nulla
si è mosso
D'Ambrosio ha incontrato il
ministro Lunardi
Torna con una valanga di
buone intenzioni; con un'"intesa che puà portare in tempi
brevi alla soluzione delle questioni aperte" ma, in
concreto, con nulla in saccoccia. Anzi, anche con una certa
irritazione, soprattutto nei confronti del Cipe e dei suoi
tecnici che continuano a tardare le risposte alle emergenze
quotidiane. Lui è Vito D'Ambrosio che ieri ha incontrato il
ministro Pietro Lunardi. Temi sul tappeto la questione delle
infrastrutture regionali con particolare riguardo alla
vertenza Ancona. Capoluogo di Regione frustrato dalla sua
vocazione e dal suo ruolo, , in parte, proprio per la
mancanza di una dotazione infrastrutturale adeguata. Strada
di collegamento tra il porto e la grande viabilità? Passare
dal ministero. Nomina dell'autorità portuale? Stessa porta a
cui bussare. Linee marittime tra Ancona e l'Albania
cancellate? Il destinatario non cambia. Ma il quadro si può
decisamente ampliare tanto che nell'incontro di ieri con
Lunardi D'Ambrosio ha parlato dell'ampliamento dell'Intesa
istituzionale quadro, il rinnovo e il prolungamento della
concessione dell'aeroporto di Falconara, del by-pass
ferroviario di Falconara. Tanta roba sul tavolo ma al
termine dell'incontro, secondo quanto fa sapere la Regione
con una nota, si sono individuati "processi e procedure che
possono portare in tempi brevi alla soluzione delle
questioni aperte". Ancora parole che nascondono quanto poco
la vertenza Ancona abbia fatto brecci anelle stanze del
ministero. Per quanto riguarda in particolare la Società
Quadrilatero e i lavori relativi ai collegamenti fra Marche
e Umbria, SS 76, SS 77 e Pedemontana - dice la nota - il
presidente ha espresso al ministro la sua "profonda
preoccupazione e forte irritazione per il blocco del
funzionamento del Cipe". Infatti, anche i lavori di opere
con finanziamento già assegnato, come il raddoppio della SS
76, deliberato nella seduta del pre Cipe del 2 marzo scorso,
sono paralizzati perchè manca l'approvazione definitiva da
parte del Comitato. Un organo, dice D'Ambrosio, che "non si
riunisce da mesi per ragioni probabilmente legate a dissidi
interni al governo, rendendo così impossibile la
realizzazione di infrastrutture importanti per ragioni
assolutamente inaccettabili". Un attacco, indiretto, anche a
quanti, continuano a sbandierare che il Governo destina
risorse ingenti alla nostra regione per risolvere i
problemi. Nell'attesa di conoscere quali saranno i passi e
le procedure per sbloccare le varie situazioni anconetane
aperte, non resta che prendere atto che la risoluzione dei
problemi si prolunga. E il porto rischia continuamente di
perdere ancora dei traffici. E le file di Tir si incolonnano
lente lungo le strade di un quartiere che rischia di
soffocare a causa dello smog.
Infrastrutture, Jesi
capofila
Chiamate a raccolta Regione,
Provincia Anas, Quadrilatero Interporto, Ferrovie Zipa e i
Comuni di Ancona, Falconara e Chiaravalle Importante summit
istituzionale per il "Corridoio Esino"
Gestire in maniera condivisa
le grandi infrastrutture che si svilupperanno lungo il
"corridoio Esino", dove il ruolo di Jesi diventerà centrale
e di riferimento per l'intera regione. Perché, come la si
voglia mettere, la nascita dell'Interporto, dello scalo
merci ferroviario, il futuro della superstrada e del
raddoppio Orte-Falconara, l'ampliamento della zona
industriale, unitamente al piano di sviluppo del porto e
dell'aeroporto inevitabilmente trasformeranno la Vallesina
in un polo infrastrutturale di primaria importanza. In
questa prospettiva il Comune di Jesi, per la prima volta e -
è bene sottilinearlo - caso unico nel panorama regionale, ha
messo intorno a un tavolo i tanti soggetti protagonisti di
questi investimenti in corso di esecuzione, o comunque in
fase di progettazione. E così mercoledì sera, quasi in
sordina, nel Ridotto del teatro Pergolesi, si sono trovati
di fronte i Comuni di Jesi, Ancona, Chiaravalle e Falconara,
la Provincia, la Regione Marche, l'Anas, la Rete Ferrovie
Italia, Trenitalia, Quadrilatero, Interporto e consorzio
Zipa per avviare un percorso congiunto di pianificazione che
sfoci in un unico cantiere progettuale tramite un'agenda
regionale strategica di sviluppo locale. L'incontro,
coordinato dalla squadra del Politecnico di Milano che sta
predisponendo la variante generale al piano regolatore di
Jesi con il piano strategico e agenda 21, è stato promosso
dal Comune di Jesi "nella consapevolezza", dice Daniele
Olivi, "che il nuovo strumento urbanistico della città non
può prescindere dal misurarsi con gli altri soggetti che,
ciascuno per il ruolo che riveste, stanno predisponendo
significativi interventi infrastrutturali nel territorio
della Vallesina". Tutti i protagonisti, rende noto ancora
l'assessore all'Urbanistica, "hanno condiviso l'idea di
costruire un quadro comune di informazioni che permetta di
definire un disegno d'insieme dei progetti che coinvolgono
il corridoio Esino, valutando le possibili sinergie. Il
tutto per raccordare e finalizzare alcune delle azioni
previste e sostenute da soggetti diversi in vista della
costruzione di un progetto più ampio che possa ottimizzare
le risorse e le tipologie di intervento". Il sindaco
Belcecchi, prendendo favorevolmente atto della volontà
congiunta di questo percorso, ha già fissato per il 20
maggio prossimo un nuovo incontro per entrare nel dettaglio
dei singoli interventi. Partendo dal piano di inquadramento
territoriale, dal piano paesaggistico ambientale regionale e
dal piano territoriale di coordinamento - dagli strumenti
provinciali e regionali oggi in vigore - si punterà a
integrare i sistemi diversi di infrastrutture (mobilità e
trasporto, ma anche ambientali) "al fine di garantire una
nuova competitività del territorio sviluppando al tempo
stesso un equilibrato sistema ambientale". Insomma, Jesi,
volenti o nolenti, torna al centro delle attenzioni della
regione: non poteva essere diversamente.
Discarica abusiva sulle
rive dell'Esino
Scoperta da Forestale e
Legambiente
Smaltire un'auto da un
demolitore costa troppo? Nessun problema: basta abbandonarlo
lungo il greto dell'Esino. E così pezzi di ferro, vecchi
elettrodomestici. Tutti abbandonati nei pressi di Fiumesino.
E' una vera e propria discarica abusiva quella che è stata
scoperta dagli agenti del Corpo forestale dello Stato e
dalle guardie volontarie di Legambiente lungo la sponda
dell'Esino, nel comune di Falconara Marittima. L' area, di
proprietà del demanio, si estende per circa 4.600 metri
quadrati. Ad imbattersi in quella che è una vera e propria
discarica, sono stati alcuni volontari di Legambiente nel
corso di una passeggiata. E' scattata subito la segnalazione
alla Forestale che ha una task force proprio specializzata
in interventi del genere. Sono seguiti anche alcuni
appostamenti per cercare di comprendere se si trattasse di
un fenomeno isolato o se ci sia qualcuno che abbia
trasformato l'area in una discarica. Le sponde dei fiumi
sono spesso utilizzate in questo modo da persone senza
scrupoli che trovano più comodo abbandonare i rifiuti lungo
la strada piuttosto che smaltirli nei luoghi deputati. Dove,
peraltro, per alcuni generi di rifiuti, ci sono dei costi da
sopportare. L'impressione che hanno avuto gli agenti della
Forestale è che qualcuno ci abbia marciato: sono perciò in
corso accertamenti ulteriori per individuare chi abbia
adibito a discarica la sponda dell'Esino. Alcune
indicazioni, emerse nel corso dei sopralluoghi, potrebbero a
breve dare una svolta. C'è anche da dire che ritrovamenti
del genere sono abbastanza frequenti nelle campagne di
Falconara ma anche di tutto l'anconetano. Di recente, una
scoperta analoga, c'è stata nei pressi di Candia. Anche in
quella occasione, fu importante il contributo che diedero le
associazioni ambientaliste che svolgono il vero e proprio
ruolo di sentinelle nell'ambiente. Un ruolo svolto di
concerto con la Forestale che della tutela ambientale ha
fatto il proprio cavallo di battaglia. |
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RESTO DEL CARLINO |
Non nascondiamo niente
Replica dell'Arpam alle
lamentele dei cittadini sui dati dello studio
FALCONARA - L" Arpam «non
intende in nessun modo nascondere informazioni alla
popolazione». Si conclude cosi la nota in cui l'Agenzia
regionale per la protezione ambientale replica ai comitati
cittadini in merito allo studio epidemiologico sulla salute
dei falconaresi. L'Arpam ricorda che lo studio è stato
commissionato dalla Procura della Re-pubblica del tribunale
di Ancona «pertanto era secretato fino al 26 maggio 2003,
quando su richiesta di questa Agenzia la Procura ha dato il
nulla osta per l'utilizzo e l'eventuale diffusione dei dati.
Fino a quella data nessuno ad eccezione di pochi funzionari
e dirigenti Arpam, dei collaboratori esterni, del Noe e del
magistrato era a conoscenza delle conclusioni degli studi.
Pertanto nel febbraio 2003, data citata dai comitati, le
stesse risul-tanze non erano note alla Regione». «Gli studi
epidemiologici pregressi citati in bibliografia sono stati
pubblicati e diffusi a suo tempo dalla Provincia e dal
Comune», spiega inoltre la nota. L'Arpam ricorda inoltre di
essere ricorsa a varie forme di comunicazione, comprese le
pagine a pagamento su tutti i quotidiani locali, «dove sono
stati illustrati in modo sintetico ma obiettivo e
sufficientemente chiaro i risultati degli studi». |
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