RASSEGNA STAMPA 01.05.2004

 

IL MESSAGGERO
Discarica abusiva scoperta in riva all’Esino

FALCONARA - Una discarica abusiva di vecchi autoveicoli, mobili, ferraglia, è stata scoperta dagli agenti del Corpo forestale e dalle guardie volontarie di Legambiente lungo la sponda dell' Esino, nel comune di Falconara. L' area, di proprietà del demanio, si estende per circa 4.600 metri quadrati.

Comuni, Provincia, Regione, Anas, Ferrovie, interporto e Zipa cercano un progetto congiunto

Jesi. L’obiettivo è razionalizzare gli interventi per le grandi infrastrutture che stanno nascendo lungo il “corridoio Esino” Un nuovo pool di esperti per gestire lo sviluppo

di GIOIA MORICI

JESI Un mega progetto per gestire in maniera condivisa le grandi infrastrutture che presto si svilupperanno lungo il "corridoio Esino" e che renderanno Jesi il punto di riferimento per l'intera regione: interporto, scalo merci ferroviario, raddoppio Orte-Falconara, ampliamento della zona industriale, piano di sviluppo del porto e dell'aeroporto. Il Comune di Jesi, per la prima volta e caso unico nel panorama regionale, mercoledì sera al ridotto del Pergolesi ha messo intorno ad un tavolo i tanti soggetti protagonisti di questi investimenti in corso di esecuzione: i Comuni di Jesi, Ancona, Chiaravalle e Falconara, la Provincia, la Regione, l'Anas, la Rete Ferrovie Italia, Trenitalia, Quadrilatero, interporto e consorzio Zipa per avviare un percorso congiunto di pianificazione che sfoci in un unico cantiere progettuale tramite un'agenda regionale strategica di sviluppo locale. L'incontro, coordinato dalla squadra del Politecnico di Milano che sta predisponendo la variante generale al piano regolatore di Jesi, è stato promosso dal Comune di Jesi nella convinzione che il nuovo strumento urbanistico della città non può prescindere dal misurarsi con gli altri soggetti che stanno predisponendo significativi interventi infrastrutturali nella Vallesina. «Tutti hanno condiviso l'idea di costruire un quadro comune di informazioni che definisca un disegno d'insieme dei progetti che coinvolgono il corridoio Esino, valutando le possibili sinergie - spiega Daniele Olivi, assessore al Territorio -. Questo per ottimizzare le risorse e le tipologie di intervento». Il sindaco ha già fissato per il 20 maggio un nuovo incontro per entrare nel dettaglio dei singoli interventi. Partendo dal piano di inquadramento territoriale, dal piano paesaggistico ambientale regionale e dal piano territoriale di coordinamento, per garantire competitività al territorio, si punterà ad integrare i sistemi di mobilità e trasporto ad un equilibrato sistema ambientale. «L'ambiente è sempre al primo posto - sigla Olivi - Vantiamo un grande patrimonio naturalistico da valorizzare». A valorizzare il nostro verde ci penserà intanto la Giornata delle Oasi Wwf: domani l'Oasi Ripa Bianca di Jesi sarà infatti aperta gratuitamente con visite guidate, giochi e animazioni per bambini, liberazioni di animali, degustazioni di prodotti tipici, musica etnica.

Authority e Uscita Ovest, vertice D’Ambrosio-Lunardi Il Governatore: «Il ritardo sulla statale 76 preoccupa»

Industriali, lettera ai futuri sindaci

NOMINA dell'Authority del porto di Ancona, «paralisi» del Cipe e dunque deilavori della SS76, e altri temi infrastrutturali da tempo sul tappeto del confronto fra Regione Marche e Governo sono stati affrontati dal governatore D'Ambrosio in un incontro a Roma con il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi. Al termine del quale, secondo quanto fa sapere la Regione con una nota, si sono individuati «processi e procedure che possono portare in tempi brevi alla soluzione delle questioni aperte». Con Lunardi D'Ambrosio ha parlato dell' ampliamento dell' Intesa istituzionale quadro, il rinnovo e il prolungamento della concessione dell' aeroporto di Falconara, il collegamento tra il porto di Ancona e la viabilità nazionale, il by-pass ferroviario di Falconara, la nomina del presidente dell' Autorità portuale del porto di Ancona e la questione delle linee marittime di collegamento con l' Albania e il Montenegro che la Tirrenia vorrebbe smantellare. Per quanto riguarda in particolare la Società Quadrilatero e i lavori relativi ai collegamenti fra Marche e Umbria, SS 76, SS 77 e Pedemontana - dice la nota - il presidente ha espresso al ministro la sua «profonda preoccupazione e forte irritazione per il blocco del funzionamento del Cipe». Infatti, anche i lavori di opere con finanziamento già assegnato, come il raddoppio della SS 76, deliberato nella seduta del pre Cipe del 2 marzo scorso, sono paralizzati perchè manca l' approvazione definitiva da parte del Comitato. E a proposito di infrastrutture e non solo, ecco l’appello di Assindustria. In molti casi i candidati sindaci non ci sono ancora, e i partiti sono alle prese con incontri e trattative, ma l' Associazione degli industriali della provincia di Ancona ha deciso di anticipare i tempi. Il presidente Paolo Leonardi ha scritto una lettera sulle priorità del territorio che invierà a tutti gli aspiranti sindaci, invitandoli a «lavorare insieme», per contribuire alla competitività delle imprese e al benessere della comunità. Snellimento delle procedure amministrative, servizi alle imprese, viabilità e aree industriali sono i temi su cui Assindustria chiama i candidati a confrontarsi con i propri comitati territoriali. Non senza tralasciare un consiglio ai futuri amministratori, quello di mettere insieme squadre di assessori competenti nelle materie che verranno loro assegnate

 
CORRIERE ADRIATICO
Vertice a Roma per la superstrada

Il presidente della Regione ha chiesto al ministro Lunardi di sbloccare la pratica al Cipe

Importante incontro romano tra il presidente della Regione Marche Vito D'Ambrosio ed ministro delle infrastrutture, Pietro Lunardi. Novità importanti per il completamento della Superstrada 77 di cui si parla ormai da molto tempo. Nel corso della riunione sono stati affrontati tutti i problemi in sospeso. Tra gli argomenti trattati anche quello della importante arteria di collegamento. Per quanto riguarda in particolare la Società Quadrilatero e i lavori relativi ai collegamenti fra Marche e Umbria, S.S. 76, S.S. 77 e Pedemontana, il presidente Vito D'Ambrosio ha manifestato al ministro la sua profonda preoccupazione e forte irritazione per il blocco del funzionamento del Cipe. "Il suddetto organo - fa sapere la Regione in una nota - non si riunisce da mesi per ragioni probabilmente legate a dissidi interni al governo, rendendo così impossibile la realizzazione di infrastrutture importanti per ragioni assolutamente inaccettabili". "Infatti anche opere con finanziamento già assegnato, come il raddoppio della SS 76, deliberato nella seduta del pre Cipe del 2 marzo scorso, rimangono assolutamente paralizzate per la mancanza di approvazione definitiva da parte del Cipe" ha chiuso la Regione. La missione del presidente della Regione a Roma quindi sarà utile per sbloccare la pratica relativa al progetto di prolungamento della superstrada 77. Un problema molto sentito. Tutte le strade che portano verso l'interno sono interrotte visto che non c'è un collegamento diretto con la capitale e un simile intervento sarebbe fondamentale per tutto il territorio maceratese e non solo. Nel corso della riunione il presidente D'Ambrosio ha parlato anche di altre infrastrutture importanti per il territorio marchigiano. Tra questi l'ampliamento e l'implementazione della Intesa istituzionale quadro, il rinnovo e il prolungamento della concessione dell'aeroporto di Falconara, il collegamento tra il porto di Ancona e la viabilità nazionale, il by pass ferroviario di Falconara, la nomina del Presidente dell'Autorità portuale del porto di Ancona e la questione delle linee marittime di collegamento con l'Albania e il Montenegro. Su tutti questi problemi si sono individuati processi e procedure che possono portare in tempi brevi alla soluzione delle questioni aperte.

Strada e Authority Nulla si è mosso

D'Ambrosio ha incontrato il ministro Lunardi

Torna con una valanga di buone intenzioni; con un'"intesa che puà portare in tempi brevi alla soluzione delle questioni aperte" ma, in concreto, con nulla in saccoccia. Anzi, anche con una certa irritazione, soprattutto nei confronti del Cipe e dei suoi tecnici che continuano a tardare le risposte alle emergenze quotidiane. Lui è Vito D'Ambrosio che ieri ha incontrato il ministro Pietro Lunardi. Temi sul tappeto la questione delle infrastrutture regionali con particolare riguardo alla vertenza Ancona. Capoluogo di Regione frustrato dalla sua vocazione e dal suo ruolo, , in parte, proprio per la mancanza di una dotazione infrastrutturale adeguata. Strada di collegamento tra il porto e la grande viabilità? Passare dal ministero. Nomina dell'autorità portuale? Stessa porta a cui bussare. Linee marittime tra Ancona e l'Albania cancellate? Il destinatario non cambia. Ma il quadro si può decisamente ampliare tanto che nell'incontro di ieri con Lunardi D'Ambrosio ha parlato dell'ampliamento dell'Intesa istituzionale quadro, il rinnovo e il prolungamento della concessione dell'aeroporto di Falconara, del by-pass ferroviario di Falconara. Tanta roba sul tavolo ma al termine dell'incontro, secondo quanto fa sapere la Regione con una nota, si sono individuati "processi e procedure che possono portare in tempi brevi alla soluzione delle questioni aperte". Ancora parole che nascondono quanto poco la vertenza Ancona abbia fatto brecci anelle stanze del ministero. Per quanto riguarda in particolare la Società Quadrilatero e i lavori relativi ai collegamenti fra Marche e Umbria, SS 76, SS 77 e Pedemontana - dice la nota - il presidente ha espresso al ministro la sua "profonda preoccupazione e forte irritazione per il blocco del funzionamento del Cipe". Infatti, anche i lavori di opere con finanziamento già assegnato, come il raddoppio della SS 76, deliberato nella seduta del pre Cipe del 2 marzo scorso, sono paralizzati perchè manca l'approvazione definitiva da parte del Comitato. Un organo, dice D'Ambrosio, che "non si riunisce da mesi per ragioni probabilmente legate a dissidi interni al governo, rendendo così impossibile la realizzazione di infrastrutture importanti per ragioni assolutamente inaccettabili". Un attacco, indiretto, anche a quanti, continuano a sbandierare che il Governo destina risorse ingenti alla nostra regione per risolvere i problemi. Nell'attesa di conoscere quali saranno i passi e le procedure per sbloccare le varie situazioni anconetane aperte, non resta che prendere atto che la risoluzione dei problemi si prolunga. E il porto rischia continuamente di perdere ancora dei traffici. E le file di Tir si incolonnano lente lungo le strade di un quartiere che rischia di soffocare a causa dello smog.

Infrastrutture, Jesi capofila

Chiamate a raccolta Regione, Provincia Anas, Quadrilatero Interporto, Ferrovie Zipa e i Comuni di Ancona, Falconara e Chiaravalle Importante summit istituzionale per il "Corridoio Esino"

Gestire in maniera condivisa le grandi infrastrutture che si svilupperanno lungo il "corridoio Esino", dove il ruolo di Jesi diventerà centrale e di riferimento per l'intera regione. Perché, come la si voglia mettere, la nascita dell'Interporto, dello scalo merci ferroviario, il futuro della superstrada e del raddoppio Orte-Falconara, l'ampliamento della zona industriale, unitamente al piano di sviluppo del porto e dell'aeroporto inevitabilmente trasformeranno la Vallesina in un polo infrastrutturale di primaria importanza. In questa prospettiva il Comune di Jesi, per la prima volta e - è bene sottilinearlo - caso unico nel panorama regionale, ha messo intorno a un tavolo i tanti soggetti protagonisti di questi investimenti in corso di esecuzione, o comunque in fase di progettazione. E così mercoledì sera, quasi in sordina, nel Ridotto del teatro Pergolesi, si sono trovati di fronte i Comuni di Jesi, Ancona, Chiaravalle e Falconara, la Provincia, la Regione Marche, l'Anas, la Rete Ferrovie Italia, Trenitalia, Quadrilatero, Interporto e consorzio Zipa per avviare un percorso congiunto di pianificazione che sfoci in un unico cantiere progettuale tramite un'agenda regionale strategica di sviluppo locale. L'incontro, coordinato dalla squadra del Politecnico di Milano che sta predisponendo la variante generale al piano regolatore di Jesi con il piano strategico e agenda 21, è stato promosso dal Comune di Jesi "nella consapevolezza", dice Daniele Olivi, "che il nuovo strumento urbanistico della città non può prescindere dal misurarsi con gli altri soggetti che, ciascuno per il ruolo che riveste, stanno predisponendo significativi interventi infrastrutturali nel territorio della Vallesina". Tutti i protagonisti, rende noto ancora l'assessore all'Urbanistica, "hanno condiviso l'idea di costruire un quadro comune di informazioni che permetta di definire un disegno d'insieme dei progetti che coinvolgono il corridoio Esino, valutando le possibili sinergie. Il tutto per raccordare e finalizzare alcune delle azioni previste e sostenute da soggetti diversi in vista della costruzione di un progetto più ampio che possa ottimizzare le risorse e le tipologie di intervento". Il sindaco Belcecchi, prendendo favorevolmente atto della volontà congiunta di questo percorso, ha già fissato per il 20 maggio prossimo un nuovo incontro per entrare nel dettaglio dei singoli interventi. Partendo dal piano di inquadramento territoriale, dal piano paesaggistico ambientale regionale e dal piano territoriale di coordinamento - dagli strumenti provinciali e regionali oggi in vigore - si punterà a integrare i sistemi diversi di infrastrutture (mobilità e trasporto, ma anche ambientali) "al fine di garantire una nuova competitività del territorio sviluppando al tempo stesso un equilibrato sistema ambientale". Insomma, Jesi, volenti o nolenti, torna al centro delle attenzioni della regione: non poteva essere diversamente.

Discarica abusiva sulle rive dell'Esino

Scoperta da Forestale e Legambiente

Smaltire un'auto da un demolitore costa troppo? Nessun problema: basta abbandonarlo lungo il greto dell'Esino. E così pezzi di ferro, vecchi elettrodomestici. Tutti abbandonati nei pressi di Fiumesino. E' una vera e propria discarica abusiva quella che è stata scoperta dagli agenti del Corpo forestale dello Stato e dalle guardie volontarie di Legambiente lungo la sponda dell'Esino, nel comune di Falconara Marittima. L' area, di proprietà del demanio, si estende per circa 4.600 metri quadrati. Ad imbattersi in quella che è una vera e propria discarica, sono stati alcuni volontari di Legambiente nel corso di una passeggiata. E' scattata subito la segnalazione alla Forestale che ha una task force proprio specializzata in interventi del genere. Sono seguiti anche alcuni appostamenti per cercare di comprendere se si trattasse di un fenomeno isolato o se ci sia qualcuno che abbia trasformato l'area in una discarica. Le sponde dei fiumi sono spesso utilizzate in questo modo da persone senza scrupoli che trovano più comodo abbandonare i rifiuti lungo la strada piuttosto che smaltirli nei luoghi deputati. Dove, peraltro, per alcuni generi di rifiuti, ci sono dei costi da sopportare. L'impressione che hanno avuto gli agenti della Forestale è che qualcuno ci abbia marciato: sono perciò in corso accertamenti ulteriori per individuare chi abbia adibito a discarica la sponda dell'Esino. Alcune indicazioni, emerse nel corso dei sopralluoghi, potrebbero a breve dare una svolta. C'è anche da dire che ritrovamenti del genere sono abbastanza frequenti nelle campagne di Falconara ma anche di tutto l'anconetano. Di recente, una scoperta analoga, c'è stata nei pressi di Candia. Anche in quella occasione, fu importante il contributo che diedero le associazioni ambientaliste che svolgono il vero e proprio ruolo di sentinelle nell'ambiente. Un ruolo svolto di concerto con la Forestale che della tutela ambientale ha fatto il proprio cavallo di battaglia.

 
RESTO DEL CARLINO
Non nascondiamo niente

Replica dell'Arpam alle lamentele dei cittadini sui dati dello studio

FALCONARA - L" Arpam «non intende in nessun modo nascondere informazioni alla popolazione». Si conclude cosi la nota in cui l'Agenzia regionale per la protezione ambientale replica ai comitati cittadini in merito allo studio epidemiologico sulla salute dei falconaresi. L'Arpam ricorda che lo studio è stato commissionato dalla Procura della Re-pubblica del tribunale di Ancona «pertanto era secretato fino al 26 maggio 2003, quando su richiesta di questa Agenzia la Procura ha dato il nulla osta per l'utilizzo e l'eventuale diffusione dei dati. Fino a quella data nessuno ad eccezione di pochi funzionari e dirigenti Arpam, dei collaboratori esterni, del Noe e del magistrato era a conoscenza delle conclusioni degli studi. Pertanto nel febbraio 2003, data citata dai comitati, le stesse risul-tanze non erano note alla Regione». «Gli studi epidemiologici pregressi citati in bibliografia sono stati pubblicati e diffusi a suo tempo dalla Provincia e dal Comune», spiega inoltre la nota. L'Arpam ricorda inoltre di essere ricorsa a varie forme di comunicazione, comprese le pagine a pagamento su tutti i quotidiani locali, «dove sono stati illustrati in modo sintetico ma obiettivo e sufficientemente chiaro i risultati degli studi».

 
inizio pagina   rassegna stampa