INCENDIO ALL’API, SUBITO
SPENTO
FALCONARA - Principio
d'incendio, allarme all’ Api. Le preoccupazioni sono
rientrate grazie all'immediato intervento dei vigili del
fuoco interni alla raffineria. Così, nel giro di circa
mezz'ora, tutto è rientrato nella normalità, dalle 15,45
alle 16,15. Da quanto è stato possibile accertare, sembra
che non vi siano stati feriti o intossicati. Le fiamme
sarebbero scaturite dopo una fuoriuscita di gasolio da uno
dei serbatoi. Oltre alle fiamme, subito domate, anche il
denso fumo nero ha tenuto impegnati i pompieri.
Dell'episodio si sono immediatamente interessate le guardie
ambientali del Comune di Falconara e il sindaco Carletti è
stato subito messo al corrente del principio d'incendio.
Intanto si è appreso di un altro episodio avvenuto
all'interno della Raffineria nella tardissima serata di
giovedì. Nel pomeriggio si era prima verificato un violento
spurgo che aveva prodotto una nuvola nera, verso le 23,30
una fiammata improvvisa ha messo in allarme i cittadini di
Villanova e Fiumesino. Una fiammata di notevole intensità
dovuta al blocco di un congegno. Verso le 2.30 la situazione
si è poi normalizzata. |
Fumo nella raffineria
Allarme per un principio
d'incendio. L'azienda: "Tutto sotto controllo"
di C.C.
FALCONARA - Una colonna di
fumo che s'alzava dalla raffineria Api, ieri pomeriggio non
ha mancato di suscitare apprensione tra i cittadini e gli
automobilisti che percorrevano la Flaminia. Poco prima delle
16 infatti all'interno della raffineria si è verificato un
principio d'incendio dovuto ad una fuoriuscita di gas
avvenuta al termine di un'attività di manutenzione
dell'apparecchiatura. Subito sono scattate le procedure di
sicurezza interne all'Api che nel giro di poco tempo hanno
consentito di riportare la situazione alla normalità. Alle
16.15 l'Api ha detto ai vigili del fuoco che la situazione
era infatti tornata sotto controllo. La perdita gassosa si è
verificata nella giuntura di due tubi che formano l'impianto
di gassificazione che fa parte del ciclo di lavorazione. Le
tubature che compongono l'impianto sono infatti tenute
insieme dai bulloni. Una vite si sarebbe allentata causando
così la fuoriuscita. Con tutta probabilità una volta fuori
il gas, forse costituito da vapori di benzina, è entrato in
contatto con una sostanza che l'ha infiammato, causando così
il principio d'incendio. "Tutto si è risolto in quindici
minuti - fa sapere l'Api in una nota -. Il focolaio è stato
spento senza l'intervento di strutture operative esterne e
senza alcuna conseguenza per le persone e per l'impianto".
Straniero faceva domande
allarmanti su chiese e Api
I fantasmi del terrore A
Falconara un giovane con lo zainetto chiede alla fermata del
bus quali sono i luoghi di culto più affollati e come si
entra in raffineria Caccia all'uomo con l'elicottero,
fermato un tunisino
di CATERINA CANTORI
FALCONARA - Una vera e
propria caccia all'uomo quella scattata ieri mattina a
Falconara con tanto di pattuglie ed elicottero dell'Arma che
setacciavano la città alla ricerca di un magrebino che,
zainetto in spalla, rivolgeva domande inquietanti ai
passanti, facendo balenare l'incubo di un kamikaze in cerca
di bersagli. La sua "curiosità" si appuntava sulle chiese
della città, l'Api e le linee dell'autobus. Richieste troppo
strane, che vanno al di là di una semplice curiosità e che
hanno insospettito i numerosi passanti fermati ieri mattina
tra le 8 e le 9 dal magrebino. L'extracomunitario, descritto
come un giovane alto circa un metro e settanta con addosso
un giubbino di pelle di colore nero e uno zainetto, ha
fermato alcuni falconaresi nei pressi della stazione
ferroviaria e della chiesa di Santa Maria del Rosario. Il
magrebino, che parlava a stento l'italiano, ha chiesto
informazioni sulle chiese situate a Falconara e su quali di
queste fossero più frequentate; sulla posizione, gli
ingressi ed i sistemi di sicurezza della raffineria Api e
sulle linee degli autobus. La prima ad essere fermata è
stata una signora che stava aspettando l'autobus nei pressi
della stazione. La donna è stata avvicinata
dall'extracomunitario che l'ha letteralmente sommersa di
strane domande. Non appena il magrebino si è allontanato la
passante, temendo di avere a che fare con un kamikaze, ha
messo al corrente la Polstrada della strana circostanza. Nel
frattempo alle forze dell'ordine sono arrivate altre
segnalazioni che parlavano di un extracomunitario, forse
marocchino o algerino, che fermava le persone nei pressi
della chiesa di Santa Maria del Rosario facendo domande
sospette. Subito è scattato il piano sicurezza e la città è
stata rivoltata come un calzino dalle pattuglie delle forze
dell'ordine e dall'elicottero dei carabinieri che ha
sorvolato a bassa quota Falconara, la raffineria e
l'aeroporto. Dal canto loro le forze dell'ordine hanno
controllato tutte le chiese della città. Un occhio di
riguardo è stato gettato alla chiesa di Santa Maria del
Rosario ma il parroco, don Roberto Pavan, si rifiuta di
fornire eventuali dettagli sulla questione. Non è quindi
dato sapere se lo straniero sia o meno entrato nella chiesa
o abbia in qualche modo avvicinato il parroco. Verso metà
mattinata una pattuglia della polizia municipale che stava
perlustrando via della Repubblica ha avvistato un
extracomunitario che, alla vista dell'auto, ha accelerato il
passo. L'uomo, che per l'abbigliamento e l'altezza
corrispondeva alla descrizione del magrebino che fermava i
passanti, è stato fermato dai vigili urbani. In seguito al
controllo dei documenti è emerso che lo straniero non era in
regola con il permesso di soggiorno. Il tunisino è stato
quindi portato dai carabinieri che hanno proceduto ai
controlli di rito anche se, pare, che non ci sia stato il
riconoscimento da parte dei passanti fermati
dall'extracomunitario. Fino alla tarda serata non è stato
dunque possibile capire se il tunisino fermato sia la stessa
persona che ha generato preoccupazione con le domande sulle
chiese e sull'Api. In seguito ad un controllo è emerso che
l'extracomunitario fermato da qualche tempo vive a Falconara
a casa di un connazionale. Per tutta la giornata di ieri
comunque l'allerta delle forze dell'ordine è stata ai
massimi livelli anche se in tarda mattinata l'elicottero dei
carabinieri è stato fatto atterrare ma comunque pronto a
rialzarsi in volo in tre minuti. Pur non potendo escludere
che il tutto sia scaturito da un equivoco dovuto alla scarsa
domestichezza dello straniero con la lingua italiana e dal
timore di attentati che ormai regna in ogni cittadino, la
circostanza non è stata presa sotto gamba. In concomitanza
delle feste l'attenzione sugli obiettivi sensibili presenti
in zona è stata comunque elevata ai massimi livelli. C'è
anche da sottolineare che Falconara non si è fatta trovare
impreparata davanti all'emergenza visto che la giunta
comunale ha aderito al protocollo d'intesa elaborato dalla
Regione e dal Ministero dell'Interno. La restante parte
della giornata comunque è trascorsa in maniera tranquilla
anche se l'attenzione è stata tenuta sempre ai massimi
livelli. Per tutta la durata delle feste polizia e
carabinieri non perderanno di vista il porto, la stazione,
l'aeroporto e la basilica di Loreto, tutti luoghi dove si
verifica una concentrazione di persone dovuta a motivi di
viaggio o, come nel caso della Santa Casa, per motivi
religiosi. Occhio puntato anche sull'Api, da sempre
considerata "obiettivo sensibile". I controlli sul
territorio vengono effettuati con pattugliamenti, sia in
divisa che in borghese, e con i voli dell'elicottero. Si
cerca comunque di vigilare in maniera discreta.
A mezzogiorno scocca la
paura Le reazioni
Nei negozi affollati e tra le
bancarelle del mercato tutti a chiedersi cosa fosse accaduto
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Uno, due, tre
passaggi radenti e poi la virata per tornare verso il centro
della città e di nuovo l'elicottero blu dell'Arma sorvola
per la seconda e la terza volta il centro di Falconara. Via
Bixio, via della Repubblica, ma in particolare la zona di
via Leopardi e via Mameli. Impossibile non notare il
velivolo soprattutto in una giornata quasi di festa quando
la gente in giro per la spesa del pranzo di Pasqua o per le
compere è davvero numerosa in tutte le zone della città. La
presenza dell'elicottero è dovuta alla ricerca di un
extracomunitario che va in giro facendo strane domande sulla
dislocazione delle chiese in città e sulla raffineria
dell'Api. "Qui lungo via Verdi - dice una commerciante - ci
siamo affacciati tutti sulla porte dei negozi e dietro a noi
i clienti, perché l'elicottero così basso ci ha fatto
pensare subito a qualche problema di ordine pubblico". Si,
ma quale? Di sabato le banche sono chiuse, ma la voce che è
in corso un assalto ad un istituto di credito della zona di
piazza Mazzini si sparge in fretta, così come poco dopo
viene avanzata l'ipotesi di una rapina all'ufficio centrale
delle Poste, temporaneamente dislocato (a causa della
ristrutturazione della sede di via XX Settembre) in via
Amendola. C'è chi si chiede, però, come mai l'elicottero
stia sorvolando così insistentemente la zona della chiesa
della Madonna del Rosario. Il mezzo dell'Arma passa sopra
Falconara molte volte intorno alle 10.30, poi
improvvisamente più nulla, ma i cittadini continuano a
tempestare di telefonate il comando della polizia municipale
e agli agenti, che ancora sanno poco o nulla di quanto
accaduto e dello stato di allerta, non resta che calmare gli
animi. E' lo stesso assessore alla sicurezza Francesco
Terranova ad invitare alla tranquillità, "è tutto sotto
controllo - dice - la macchina della prevenzione si è messa
subito in moto, ma i cittadini non devono lasciarsi prendere
dal panico". Intorno alle 12 nei negozi e nei supermercati
del centro si proseguono i dubbi, le domande e le illazioni,
ed è sempre l'elicottero dei carabinieri l'argomento del
giorno che manda in secondo piano anche i commenti sulla
riapertura pedonale di via Bixio completamente ristrutturata
nel tratto da via Cairoli e via IV Novembre. Soltanto
all'ora di pranzo, arrivano le prime frammentarie notizie
sull'allerta terrorismo che ha indotto le forze dell'ordine
ad effettuare un controllo a tappeto della città e la
curiosità dei primi momenti lascia il posto prima alla
perplessità e poi alla paura dichiarata senza mezzi termini.
"Mamma mia, noi siamo così vicini all'Api, e lì basterebbe
un nulla per farci saltare in aria tutti quanti".
Ecco il piano di
protezione civile
Il Comune di Falconara ha
elaborato una strategia per fronteggiare le calamità
naturali
di M.C.
FALCONARA - L'amministrazione
comunale di Falconara sta progettando l'attività di
protezione civile e definendo la tipologia di interventi da
adottare in caso di gravi emergenze ambientali e di calamità
naturali in particolare a favore delle persone deboli non
autosufficienti. Il Comune dovrà preparare i mezzi e le
strutture operative per interventi di emergenza che
l'amministrazione può risolvere in modo ordinario.
L'amministrazione dovrà anche raccogliere dati per
predisporre e aggiornare i piani regionali e provinciali per
la protezione civile, collaborare all'attuazione degli
interventi previsti nei piani e adottare le misure
necessarie a fronteggiare le situazioni di pericolo. Per
ovviare a queste responsabilità l'Ufficio ambiente del
Comune di Falconara sta preparando un progetto per
affrontare alcune precise tipologie di emergenza, quali l'esondazione
dei corsi d'acqua, fenomeni atmosferici estremamente
violenti e le frane. Il progetto è stato elaborato per
garantire l'assistenza indispensabile ai soggetti deboli non
autosufficienti che risiedono nel territorio comunale. Il
programma prevede anche un'attività formativa ed informativa
affinché i cittadini siano pronti a fronteggiare le
situazioni di emergenza. Il piano viene predisposto con lo
stesso criterio e con gli stessi concetti informatori già
collaudati nella stesura dell'emergenza per rischi di
incidenti rilevanti. La progettazione prevede uno studio
preliminare del territorio finalizzato all'identificazione
dei centri di pericolo nonché dei soggetti esposti al
rischio singolo e sociale. Successivamente, verranno
stabiliti i mezzi e le risorse necessari all'effettiva
realizzazione del Piano di protezione civile comunale. Da
ultimo, sarà predisposto un piano operativo di gestione e di
intervento che costituirà il manuale comportamentale in
situazioni di emergenza. Il tutto sarà realizzato su base
informatica con la possibilità di una gestione grafica di
protezione civile, utilizzando uno specifico software
costituito da un sistema modulare per la gestione
informatizzata del territorio. Il piano comunale di
protezione civile deve essere condotto dall'amministrazione
Comunale in sinergia con altre strutture pubbliche, col
soccorso sanitario nazionale e con le organizzazioni di
volontariato. |