RASSEGNA STAMPA 03.04.2004

 

IL MESSAGGERO
L’inchiesta si allarga a tutti i contratti di consulenza

di GIAMPAOLO MILZI

FALCONARA Tanto clamore per un pugno di euro, quelli che hanno rimpinguato le spettanze del numero uno della burocrazia municipale di Falconara. Ma il pugno potrebbe essere quello di un gigante. Visto che la Guardia di finanza non esclude che l'inchiesta sui 28.000 euro, appunto, quelli elargiti a se stesso in base ad una "autodetermina" dirigenziale dal ragioniere capo del Comune Gianfranco Moschini, possa allargarsi ad altri incarichi professionali dell'amministrazione Carletti. Interni ed esterni. Più o meno dorati. Intanto le fiamme gialle del nucleo di polizia giudiziaria fanno i raggi x alla pila di atti e delibere acquisiti lunedì negli uffici dell'Area risorse e personale retta da un pezzo da Moschini, che poi ha conquistato anche la scrivania più alta, quella di direttore generale. Le bocche cucite degli inquirenti, che indagano su delega del sostituto Pucilli, lasciano ufficialmente trapelare che le carte studiate per ora sono più o meno quelle citate nel circostanziato esposto, presentato in procura dal segretario comunale Gracco Vittorio Mattioli, volto a evidenziare eventuali reati legati all'irregolare iter del "bonus" Moschini. Di ufficioso c'è che il sindaco e l'ufficio legale del Comune ammettono che una determina dirigenziale non bastava per concretizzare quel surplus di stipendio; e che l'avallo di stanziamento del Piano economico di gestione (Peg) doveva essere coronato da un decreto sindacale che non è stato mai firmato. «Una mera lacuna di procedura amministrativa interna», per Carletti. L'alto funzionario aveva diritto a quel compenso extra. Il direttore generale e d'area, dal canto suo, ha già chiarito tutto in Giunta. Ma le voci, di corridoio e cittadine, restano assordanti. Perché il segretario comunale, "notaio-controllore", non si è accontentato di esporre internamente a Palazzo del popolo la lacuna del passaggio burocratico? Si era forse sentito isolato nella sua battaglia per la trasparenza amministrativa? Ieri sera Gracco Vittorio Mattioli ha partecipato alla riunione dell'esecutivo (l'ennesima in pochi giorni), tenutasi a porte sprangate per ore, ben oltre le 20. Ufficialmente, o ufficiosamente, si è parlato anche del caso Moschini. Che, va sottolineato, non è penalmente indagato. Ufficialmente, la questione è «delicata, complessa, difficile, problematica». Quanto ampia non si sa. Ma le interrogazioni in Consiglio comunale che puntano il dito contro spericolati quanto dorati incarichi a dirigenti e funzionari, e il recente sfogo dell'ex assessore Baldassari su eventuali pateracchi nelle scelte per consulenze e dintorni, sono fatti storici. Forse, dunque, il clamore non è solo per un "pugno di euro".

 
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