L’inchiesta si allarga a
tutti i contratti di consulenza
di GIAMPAOLO MILZI
FALCONARA Tanto clamore per
un pugno di euro, quelli che hanno rimpinguato le spettanze
del numero uno della burocrazia municipale di Falconara. Ma
il pugno potrebbe essere quello di un gigante. Visto che la
Guardia di finanza non esclude che l'inchiesta sui 28.000
euro, appunto, quelli elargiti a se stesso in base ad una "autodetermina"
dirigenziale dal ragioniere capo del Comune Gianfranco
Moschini, possa allargarsi ad altri incarichi professionali
dell'amministrazione Carletti. Interni ed esterni. Più o
meno dorati. Intanto le fiamme gialle del nucleo di polizia
giudiziaria fanno i raggi x alla pila di atti e delibere
acquisiti lunedì negli uffici dell'Area risorse e personale
retta da un pezzo da Moschini, che poi ha conquistato anche
la scrivania più alta, quella di direttore generale. Le
bocche cucite degli inquirenti, che indagano su delega del
sostituto Pucilli, lasciano ufficialmente trapelare che le
carte studiate per ora sono più o meno quelle citate nel
circostanziato esposto, presentato in procura dal segretario
comunale Gracco Vittorio Mattioli, volto a evidenziare
eventuali reati legati all'irregolare iter del "bonus"
Moschini. Di ufficioso c'è che il sindaco e l'ufficio legale
del Comune ammettono che una determina dirigenziale non
bastava per concretizzare quel surplus di stipendio; e che
l'avallo di stanziamento del Piano economico di gestione (Peg)
doveva essere coronato da un decreto sindacale che non è
stato mai firmato. «Una mera lacuna di procedura
amministrativa interna», per Carletti. L'alto funzionario
aveva diritto a quel compenso extra. Il direttore generale e
d'area, dal canto suo, ha già chiarito tutto in Giunta. Ma
le voci, di corridoio e cittadine, restano assordanti.
Perché il segretario comunale, "notaio-controllore", non si
è accontentato di esporre internamente a Palazzo del popolo
la lacuna del passaggio burocratico? Si era forse sentito
isolato nella sua battaglia per la trasparenza
amministrativa? Ieri sera Gracco Vittorio Mattioli ha
partecipato alla riunione dell'esecutivo (l'ennesima in
pochi giorni), tenutasi a porte sprangate per ore, ben oltre
le 20. Ufficialmente, o ufficiosamente, si è parlato anche
del caso Moschini. Che, va sottolineato, non è penalmente
indagato. Ufficialmente, la questione è «delicata,
complessa, difficile, problematica». Quanto ampia non si sa.
Ma le interrogazioni in Consiglio comunale che puntano il
dito contro spericolati quanto dorati incarichi a dirigenti
e funzionari, e il recente sfogo dell'ex assessore
Baldassari su eventuali pateracchi nelle scelte per
consulenze e dintorni, sono fatti storici. Forse, dunque, il
clamore non è solo per un "pugno di euro". |