RASSEGNA STAMPA 01.04.2004

 

IL MESSAGGERO
Nel mirino i compensi del ragioniere capo

La Finanza in Comune: da chiarire il bonus di 28.000 euro a Gianfranco Moschini

di G.M.

FALCONARA - La lente d'ingrandimento delle fiamme gialle a caccia di eventuali grumi di polvere nel microcosmo degli incarichi dorati agli alti colletti bianchi del Comune di Falconara. Al centro degli accertamenti l'atto con cui il ragioniere capo Gianfranco Moschini, direttore generale municipale e dirigente dell'ufficio risorse e personale, ha liquidato a se stesso 28.000 euro come bonus aggiuntivo delle sue spettanze. «Cautela da parte nostra su una vicenda molto delicata, visto che riguarda la rispettabilità di un funzionario. Che comunque ha già chiarito il suo operato in Giunta». Con questa dichiarazione, ieri sera, reduce da una riunione “mirata” dell'esecutivo, il sindaco Gianfranco Carletti ha reso meno oscure le tonalità di un giallo che si era andato gonfiando, tra assordanti voci di corridoio e rose di ipotetici nomi di inquisiti, da lunedì mattina. Da quando, cioé, due agenti di polizia giudiziaria del nucleo provinciale della guardia di finanza avevano bussato alla sua porta per essere indirizzati all'ufficio personale. Si sono mossi su delega del sostituto procuratore della Repubblica Pucilli, a sua volta attivata da un esposto ben circostanziato (di un altro dipendente del Comune, secondo un'ipotesi ufficiosa), e si sono fatti consegnare dalla responsabile dell'ufficio, Matilde Avenali, atti, delibere e documenti. Tra questi, la determina dirigenziale del dicembre 2002 con cui il dirigente Moschini si è attribuito il sospetto incremento di compenso. Una semplice acquisizione di carte, non un sequestro giudiziario - va sottolineato - l'inchiesta è in una fase del tutto preliminare e nel registro degli indagati non sono stati iscritti né Moschini nè altri. Dal canto suo il dirigente-ragioniere - descritto da tutti come eccellente manager pubblico - ha fornito massima collaborazione, leggendo in Giunta una relazione. Alla luce della quale Carletti esclude «distrazioni o attribuzioni improprie di somme». Per il sindaco l'iter del “caso Moschini” è stato rispettato. Come? La Giunta ha approvato il Piano economico di gestione (Peg), che indica analiticamente le spettanze e i settori di destinazione. Ha poi controllato anche la determina nel ciclone. Che non sarebbe illegittima: i 28.000 euro in più per Moschini sono avallati nero su bianco dal Peg. Ma la Finanza vuol capire perché quel compenso non è stato elargito, come di regola, con decreto sindacale di Carletti. Un mero errore materiale? Un innocente difetto di forma? In ogni caso sono molti, e relativi ad altri casi di incarichi professionali (consulenze, rapporti di dipendenza interni, contratti di cococo con esterni, tra le ipotesi), gli interrogativi d'inchiesta. Forse interpretabili sulla base del verbale degli atti acquisiti lunedì, al centro dell'incontro, fissato per oggi, tra Carletti e lo staff delll'ufficio legale del Comune.

Incarichi e consulenze esterne

L’opposizione vuole chiarezza

di L.Lar

FALCONARA - Tornano in mente le parole di Gilberto Baldassarri, quelle della lettera con cui l’ex assessore ai servizi sociali estromesso dalla Giunta ha rotto il silenzio il 23 marzo scorso in Consiglio comunale. «Quanto agli incarichi del Comune – diceva, rivolgendosi al sindaco Carletti – non condivido più le tue scelte. Sono stati stipulati contratti, affidate consulenze con una metodologia scientifica». E ora finiscono nel mirino delle fiamme gialle gli incarichi conferiti dal Comune di Falconara a consulenti esterni. Uno sviluppo imprevedibile, in ordine al quale l’ex assessore dichiara la propria totale estraneità. I criteri di affidamento degli incarichi, peraltro, avevano già formato oggetto di interrogazioni consiliari da parte delle forze di opposizione. In particolare, nella stessa seduta in cui Baldassarri aveva esternato il proprio rammarico, un’interrogazione veniva presentata da Forza Italia sulla posizione di Kruger Agostinelli, dell’ufficio stampa del Comune. Analoga interrogazione era stata precedentemente formalizzata da Rifondazione Comunista. La questione incarichi dunque non era passata inosservata tra la minoranza.

 
ag. stampa ASCA
13:22 MARCHE/AMBIENTE: CONSIGLIO REGIONALE APPROVA PDL PER AREE A RISCHIO

(ASCA) - Ancona, 1 apr - L'assessore all'ambiente della Regione Marche Marco Amagliani ha espresso soddisfazione per l'approvazione da parte del Consiglio della proposta di legge che disciplina le aree ad elevato rischio di crisi ambientale. ''Il consenso dell'Assemblea - ha sottolineato Amagliani - costituisce un passo avanti molto importante perche' la nuova legge regolamenta le funzioni e i compiti della Regione in una materia molto delicata permettendo all'Ente di governare i processi di risanamento e di trasformazione delle aree interessate in un quadro di certezze. L'impianto legislativo consolida anche l'azione regionale tesa a realizzare il programma connesso alla dichiarazione dell'area di Ancona, Falconara e bassa valle dell'Esino come zona al elevato rischio di crisi ambientale''. ''La normativa, oltre a disciplinare l'individuazione delle aree, - ha inoltre affermato l'assessore - delinea gli interventi organici di eliminazione o riduzione dei fenomeni di inquinamento e di squilibrio ambientale, previsti dai relativi piani di risanamento. La legge definisce con chiarezza il concetto di rischio di crisi ambientale e stabilisce che la dichiarazione di area ad elevato rischio e' finalizzata anche ad individuare, attraverso il piano di risanamento, gli obiettivi di tutela e di sviluppo sostenibile. Gli ambiti territoriali e gli eventuali tratti marittimi ad essi prospicienti saranno definiti d'intesa con gli Enti locali. La dichiarazione ha la durata di cinque anni ed e' rinnovabile solo una volta. Questa scelta ha lo scopo di evitare il perpetuarsi di situazioni di immobilismo. L'individuazione delle aree e la dichiarazione di elevato rischio sono di competenza del Consiglio regionale. Le Province hanno il compito di elaborare, anche in concorso tra loro nel caso di aree che interessino i rispettivi territori, il piano di risanamento che deve prioritariamente individuare le misure urgenti per rimuovere le situazioni di rischio e per avviare il recupero ambientale e la riqualificazione dell'area. La legge disciplina anche lo strumento del monitoraggio costante del periodo di validita' del piano di risanamento. Tale compito e' affidato alle Province in collaborazione con i Comuni interessati e l'Arpam''.

 
inizio pagina   rassegna stampa