Nel mirino i compensi del ragioniere capo
La Finanza in Comune: da chiarire il bonus di 28.000 euro
a Gianfranco Moschini
di G.M.
FALCONARA - La lente d'ingrandimento delle fiamme gialle
a caccia di eventuali grumi di polvere nel microcosmo degli
incarichi dorati agli alti colletti bianchi del Comune di
Falconara. Al centro degli accertamenti l'atto con cui il
ragioniere capo Gianfranco Moschini, direttore generale
municipale e dirigente dell'ufficio risorse e personale, ha
liquidato a se stesso 28.000 euro come bonus aggiuntivo
delle sue spettanze. «Cautela da parte nostra su una vicenda
molto delicata, visto che riguarda la rispettabilità di un
funzionario. Che comunque ha già chiarito il suo operato in
Giunta». Con questa dichiarazione, ieri sera, reduce da una
riunione “mirata” dell'esecutivo, il sindaco Gianfranco
Carletti ha reso meno oscure le tonalità di un giallo che si
era andato gonfiando, tra assordanti voci di corridoio e
rose di ipotetici nomi di inquisiti, da lunedì mattina. Da
quando, cioé, due agenti di polizia giudiziaria del nucleo
provinciale della guardia di finanza avevano bussato alla
sua porta per essere indirizzati all'ufficio personale. Si
sono mossi su delega del sostituto procuratore della
Repubblica Pucilli, a sua volta attivata da un esposto ben
circostanziato (di un altro dipendente del Comune, secondo
un'ipotesi ufficiosa), e si sono fatti consegnare dalla
responsabile dell'ufficio, Matilde Avenali, atti, delibere e
documenti. Tra questi, la determina dirigenziale del
dicembre 2002 con cui il dirigente Moschini si è attribuito
il sospetto incremento di compenso. Una semplice
acquisizione di carte, non un sequestro giudiziario - va
sottolineato - l'inchiesta è in una fase del tutto
preliminare e nel registro degli indagati non sono stati
iscritti né Moschini nè altri. Dal canto suo il
dirigente-ragioniere - descritto da tutti come eccellente
manager pubblico - ha fornito massima collaborazione,
leggendo in Giunta una relazione. Alla luce della quale
Carletti esclude «distrazioni o attribuzioni improprie di
somme». Per il sindaco l'iter del “caso Moschini” è stato
rispettato. Come? La Giunta ha approvato il Piano economico
di gestione (Peg), che indica analiticamente le spettanze e
i settori di destinazione. Ha poi controllato anche la
determina nel ciclone. Che non sarebbe illegittima: i 28.000
euro in più per Moschini sono avallati nero su bianco dal
Peg. Ma la Finanza vuol capire perché quel compenso non è
stato elargito, come di regola, con decreto sindacale di
Carletti. Un mero errore materiale? Un innocente difetto di
forma? In ogni caso sono molti, e relativi ad altri casi di
incarichi professionali (consulenze, rapporti di dipendenza
interni, contratti di cococo con esterni, tra le ipotesi),
gli interrogativi d'inchiesta. Forse interpretabili sulla
base del verbale degli atti acquisiti lunedì, al centro
dell'incontro, fissato per oggi, tra Carletti e lo staff
delll'ufficio legale del Comune.
Incarichi e consulenze esterne
L’opposizione vuole chiarezza
di L.Lar
FALCONARA - Tornano in mente le parole di Gilberto
Baldassarri, quelle della lettera con cui l’ex assessore ai
servizi sociali estromesso dalla Giunta ha rotto il silenzio
il 23 marzo scorso in Consiglio comunale. «Quanto agli
incarichi del Comune – diceva, rivolgendosi al sindaco
Carletti – non condivido più le tue scelte. Sono stati
stipulati contratti, affidate consulenze con una metodologia
scientifica». E ora finiscono nel mirino delle fiamme gialle
gli incarichi conferiti dal Comune di Falconara a consulenti
esterni. Uno sviluppo imprevedibile, in ordine al quale l’ex
assessore dichiara la propria totale estraneità. I criteri
di affidamento degli incarichi, peraltro, avevano già
formato oggetto di interrogazioni consiliari da parte delle
forze di opposizione. In particolare, nella stessa seduta in
cui Baldassarri aveva esternato il proprio rammarico,
un’interrogazione veniva presentata da Forza Italia sulla
posizione di Kruger Agostinelli, dell’ufficio stampa del
Comune. Analoga interrogazione era stata precedentemente
formalizzata da Rifondazione Comunista. La questione
incarichi dunque non era passata inosservata tra la
minoranza.
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13:22 MARCHE/AMBIENTE: CONSIGLIO REGIONALE APPROVA PDL PER
AREE A RISCHIO
(ASCA) - Ancona, 1 apr - L'assessore all'ambiente della
Regione Marche Marco Amagliani ha espresso soddisfazione per
l'approvazione da parte del Consiglio della proposta di
legge che disciplina le aree ad elevato rischio di crisi
ambientale. ''Il consenso dell'Assemblea - ha sottolineato
Amagliani - costituisce un passo avanti molto importante
perche' la nuova legge regolamenta le funzioni e i compiti
della Regione in una materia molto delicata permettendo
all'Ente di governare i processi di risanamento e di
trasformazione delle aree interessate in un quadro di
certezze. L'impianto legislativo consolida anche l'azione
regionale tesa a realizzare il programma connesso alla
dichiarazione dell'area di Ancona, Falconara e bassa valle
dell'Esino come zona al elevato rischio di crisi ambientale''.
''La normativa, oltre a disciplinare l'individuazione delle
aree, - ha inoltre affermato l'assessore - delinea gli
interventi organici di eliminazione o riduzione dei fenomeni
di inquinamento e di squilibrio ambientale, previsti dai
relativi piani di risanamento. La legge definisce con
chiarezza il concetto di rischio di crisi ambientale e
stabilisce che la dichiarazione di area ad elevato rischio
e' finalizzata anche ad individuare, attraverso il piano di
risanamento, gli obiettivi di tutela e di sviluppo
sostenibile. Gli ambiti territoriali e gli eventuali tratti
marittimi ad essi prospicienti saranno definiti d'intesa con
gli Enti locali. La dichiarazione ha la durata di cinque
anni ed e' rinnovabile solo una volta. Questa scelta ha lo
scopo di evitare il perpetuarsi di situazioni di
immobilismo. L'individuazione delle aree e la dichiarazione
di elevato rischio sono di competenza del Consiglio
regionale. Le Province hanno il compito di elaborare, anche
in concorso tra loro nel caso di aree che interessino i
rispettivi territori, il piano di risanamento che deve
prioritariamente individuare le misure urgenti per rimuovere
le situazioni di rischio e per avviare il recupero
ambientale e la riqualificazione dell'area. La legge
disciplina anche lo strumento del monitoraggio costante del
periodo di validita' del piano di risanamento. Tale compito
e' affidato alle Province in collaborazione con i Comuni
interessati e l'Arpam''.
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