RASSEGNA STAMPA 31.03.2004

 

IL MESSAGGERO
Arretramento della ferrovia: i soldi non ci sono, anzi sì

Amagliani nega la possibilità di un finanziamento, Ciccioli: «E’ un sogno che si avvererà»

di LETIZIA LARICI

FALCONARA By pass o arretramento della ferrovia? «Che il progetto di arretramento rilanciato dal viceministro Baldassarri ben venga, a patto che ci siano le risorse, cosa che non credo possibile. Stando a quanto riferitomi dal presidente D'Ambrosio, che ha parlato con il ministro Lunardi, i soldi non ci sono». Per Marco Amagliani, assessore regionale all'ambiente e ai trasporti, il by pass, destinato a collegare la linea trasversale per Roma, superando il nodo Api-Falconara, allo stato appare l'unica soluzione plausibile, in quanto realizzabile in tempi ragionevoli (nel giro di pochi mesi si dovrebbero esprimere Ministero dell'Ambiente e Cipe, quindi l'opera verrebbe consegnata entro il 2012) e a costi contenuti, si fa per dire, rispetto alle previsioni di spesa per l'arretramento della linea ferroviaria da Montemarciano all'Aspio, di cui peraltro non esiste ancora un progetto sulla carta. Si parla di 210 milioni di euro contro un'ipotesi di 1 miliardo. Secondo Carlo Ciccioli però le cose non starebbero esattamente così. Il consigliere regionale di An, intervenuto l'altro ieri sera al Circolo Arci di Fiumesino all'incontro pubblico indetto dallo stesso Amagliani per affrontare le principali tematiche legate allo sviluppo del territorio, ha assicurato che «le Ferrovie dello Stato hanno avviato uno studio sul progetto di Baldassarri, che entro maggio verrà illustrato dal ministro Lunardi nel corso di un convegno in zona». Per Ciccioli infine «anche se può sembrare un sogno, i finanziamenti potrebbero arrivare». L'incontro incentrato principalmente sulla questione ferrovia - presente l'ingegner Casali delle Rfi, che ha illustrato il tracciato del by pass, sottolineandone i vantaggi, dalle barriere antirumore allo spostamento dello scalo merci all'Interporto di Jesi - ha costituito per Amagliani occasione per ribadire le motivazioni che hanno indotto la Regione a rinnovare la concessione all'Api. Appena toccato il punto è scattata la contestazione dei comitati cittadini, che dopo un applauso ironico, hanno preferito abbandonare la sala. «Chi fugge ha sempre torto - ha incalzato l'assessore - sono qui, con tutta la documentazione necessaria a comprovare le mie argomentazioni, per dimostrare la mia onestà politica». Ma le polemiche sono proseguite, ad innescarle inevitabilmente quegli abitanti di Villanova le cui case verrebbero abbattute, in caso di realizzazione del by pass, per lasciare posto alla linea ferroviaria. «Purtroppo è l'unica soluzione - ha replicato Casali - siamo costretti ad avviare il procedimento di esproprio. Degli edifici manterremo solo la facciata, in quanto di interesse storico». Presenti, tra gli altri, l'ingegner Cleri della raffineria e il sindaco di Montemarciano Cingolani.

Approvato il bilancio Obiettivo: «Migliorare la qualità della vita»

FALCONARA Approvato ieri dal consiglio comunale il bilancio di previsione 2004, unitamente piano triennale di investimenti. La votazione (la maggioranza, come ovvio, si è espressa a favore, mentre l'opposizione si è dichiarata contraria) è stata preceduta dall'intervento dell'assessore al bilancio Roberto Pesaresi, che ha sottolineato come la manovra finanziaria sia "destinata alla realizzazione di progetti di amplio respiro per il territorio, in vista di un miglioramento della qualità della vita". Accolti due emendamenti dei Verdi e quello proposto dalla Giunta per anticipare al 2004 l'acquisto dell'immobile Filipponi di Villanova, inserito nel piano di investimenti per il 2006.

 
CORRIERE ADRIATICO
"La salute dei cittadini non si baratta per soldi"

Amagliani e le richieste di Carletti all'Api. Critiche alla proposta di realizzare una fondazione per dare il via libera alla concessione "Il Comune era persino disposto a cambiare il piano regolatore"

di MARINA MINELLI

FALCONARA - "Sono qui per dire la verità ai miei concittadini e chi scappa ha sempre torto". La battuta dell'assessore regionale all'ambiente è rivolta ai rappresentanti dei comitati di Fiumesino, Villanova e "25 agosto", che a metà dell'incontro promosso dalla Regione scelgono di abbandonare rumorosamente l'aula. Però Marco Amagliani non si scompone e quella verifica da lui stesso sollecitata va avanti. Oggetto: rinnovo della concessione e questione by-pass. Amagliani alla platea del circolo Arci, della quale non faceva parte nessun rappresentante del comune, ha ricordato le vicende della concessione alla raffineria Api, iniziate, fa notare, "molto prima del mio ingresso nella giunta". All'epoca il neo assessore all'ambiente (nel 1994 nella veste di consigliere comunale era stato l'unico a votare contro la costruenda centrale Igcc), però, ottiene di posticipare la data della decisione che passa dal gennaio al giugno 2003. "Mi sono trovato di fronte tutti pareri positivi - dice - e i sei mesi di riflessione sono serviti a capire che l'unica strada percorribile era quella del rinnovo, ma con pesanti paletti, concretizzati poi nelle nostre prescrizioni". D'altronde, prosegue l'assessore all'ambiente, nel frattempo "nessuno aveva elaborato un piano serio per la dismissione, nessuno aveva dato risposte credibili al problema della riconversione dei posti di lavoro, per non parlare poi di quel 30 % di energia elettrica fornito dalla centrale di cogenerazione e del 45 % dei traffici portuali legati all'attività della raffineria". L'assessore ha anche parlato del rapporto con il comune e dell'ipotesi ventilata da Carletti di una "fondazione". "Questa idea non mi piace ho detto al sindaco - riferisce Amagliani - c'è un altro modo di trattare con l'Api, così sembra uno scambio fra soldi e salute dei cittadini. Inoltre in calce all'accordo il Comune sembrava persino disponibile a modificare il Prg '99". Quanto al by-pass ferroviario, secondo Amagliani si tratta dell'unica soluzione praticabile in tempi relativamente brevi perché "più dotata di progetto esecutivo e già finanziata" (dallo Stato con 210 milioni di euro, compreso lo spostamento dello scalo merci). Un progetto che però l'assessore all'ambiente è prontissimo a ritirare se, come annunciato dal consigliere regionale di Alleanza Nazionale Carlo Ciccioli, si concretizzerà la proposta del vice ministro Mario Baldassarri, per l'arretramento totale della linea ferroviaria oggi ancora alla fase di "studio preliminare".

"Smog, guerra tra poveri"

Rifondazione "Il provvedimento è estemporaneo e non risolve nulla" I residenti invece lo sostengono L'ordinanza sui Tir divide. I Verdi: "Servono alternative"

di MARINA MINELLI

FALCONARA - "Una guerra fra poveri". Così il capo gruppo dei Verdi in consiglio comunale, Sergio Badialetti, definisce la polemica sul passaggio dei Tir ai quali il sindaco Carletti, anche con il blocco di Torrette, ha vietato l'accesso sul territorio cittadino. "Né Falconara, né Torrette possono reggere un simile peso - dice - quindi troviamo presto soluzioni alternative, come uno scalo ferroviario al porto caricare tutto sui treni". Di soluzione concertata parlano Rifondazione Comunista e Forza Italia perché, assicura Massimo Marcelli Flori, capo gruppo di RC, "non si può andare avanti a compartimenti stagni". "La decisione di Carletti - commenta Marcelli Flori - è estemporanea e non risolve nulla, tampona soltanto un disagio, ma i problemi veri non si risolvono in questo modo perché alla fine il sindaco cura solo il suo orto". Forza Italia sulla questione vorrebbe un confronto con tutti i livelli del partito per valutare possibilità e variabili e conoscere le opinioni dei comuni limitrofi. Da Alleanza Nazionale arriva la constatazione che l'ordinanza del 29 marzo è solo la conferma di un divieto già esistente e "quindi non si tratta di una grande novità". "Come al solito Carletti - dichiara Matteo Astolfi - vuol farci vedere quanto è bravo, ma noi pur riconoscendo la criticità del problema Torrette vogliamo una soluzione concordata con Ancona, fermo restando che Falconara non può assorbire questo tipo di traffico". Se l'opposizione chiede accordi sovracomunali, la decisione di Carletti riscuote un'approvazione quasi unanime da parte dei residenti, i quali sono anche pronti alla mobilitazione su strada. "Sulla Flaminia - afferma un gruppo di residenti nella zona Disco - il traffico è intensissimo a tutte le ore del giorno ed aggravarlo con i Tir sarebbe assurdo e per noi vorrebbe dire soffocare fra il rumore e la polvere". Secondo alcuni la strada (declassata da provinciale a comunale alcuni anni fa) dovrebbe addirittura essere interdetta ai non residenti in quanto parte del centro cittadino. "A Senigallia, ad Ancona, a Jesi - proseguono i residenti - in pieno centro entra solo chi ci abita, per cui quelli che vanno da Chiaravalle ad Ancona dovrebbero passare dalla variante. Il problema della nostra sopravvivenza si risolve solo così, quindi figuriamoci i Tir, siamo d'accordo con Carletti al 100 per 100, altrimenti Falconara rischia di diventare un Bronx". "L'ordinanza - ribadisce l'assessore Francesco Terranova - è volta in particolar modo alla tutela della salute dei cittadini, Falconara dal punto di vista dell'inquinamento ambientale è già abbastanza provata, di più non potrebbe sopportare. Fra l'altro, la via Flaminia, unica arteria di collegamento tra Nord e Sud del territorio comunale e provinciale ha già ampiamente raggiunto, e spesso superato, il limite massimo di tollerabilità delle polveri PM10, per cui ogni ulteriore incremento veicolare, in specie gli autocarri quali i Tir , aumenterebbe oltre ogni lecito limite di norma l'inquinamento atmosferico con conseguente grave rischio per la salute dei cittadini, dei passanti, e degli abitanti del luogo".

Pesaresi: "Momento difficile"

Confermata la strategia di azione su area vasta L'opposizione: "La spesa andava contenuta" Nel borsino del bilancio comunale sale la Tarsu ma restano invariate le altre tariffe

di MARINA MINELLI

FALCONARA - E' un bilancio condiviso quello che il consiglio comunale di Falconara ha approvato ieri durante una seduta durata tutto il giorno. Infatti, secondo l'assessore Roberto Pesaresi, la giunta è stata aperta al confronto con enti, associazioni, parrocchie, sindacati per una discussione che "è andata ben al di là del puro e semplice documento finanziario 2004 ma ha investito tutti i programmi futuri dell'amministrazione". "Il bilancio - ha fatto notare Pesaresi - è parte di una strategia più ampia che coinvolge tutto il territorio ed anche gli altri enti per una co-pianificazione su area vasta". Ma sul piano di previsione finanziaria del 2004 che dedica quattro milioni di euro all'acquisto di immobili, un milione di euro al progetto cultura, centomila euro al turismo e seicentottantatremila mila euro all'istituzione sportiva "Jessie Owens" l'opposizione è stata concorde nell'evidenziare troppe spese e soprattutto un indebitamento pro-capite decisamente elevato a causa dei 19.200.00 euro di mutui. "Il momento è difficile - ha spiegato l'assessore al bilancio - però non abbiamo introdotto aumenti tariffari e tributari eccezion fatta per la tassa sui rifiuti urbani". Ma se Pesaresi ha parlato di "criticità gestibili", un'opinione del tutto contraria è stata espressa da Rifondazione Comunista che si aspettava, visti anche i problemi di ordine generale, "un responsabile bilancio di contenimento". "Invece - hanno detto Massimo Marcelli Flori e Maurizio Amagliani - è proseguita la politica economica tecnocratica che non tiene conto della quotidianità del cittadino e delle difficoltà di ogni giorno. L'addizionale Irpef sul lavoro dipendente è lo specchio di questa politica, è una tassa discrezionale che Falconara applica da anni con l'aliquota massima, un suo graduale abbassamento sarebbe stato un segnale di consapevolezza delle difficoltà delle fasce più deboli". Alleanza Nazionale ha evidenziato come secondo la relazione dei revisori dei conti già nell'anno 2005 il Comune "non sarà in grado di rispettare il patto di stabilità imposto dallo Stato agli enti locali per frenarne il dissesto, in quanto le spese correnti saranno superiori alle entrate correnti per oltre 25 milioni di euro". "Come verranno coperte - si chiedono Matteo Astolfi e Lucio Virgulti - con altri mutui? Del resto oggi il Comune ricorre ai mutui anche per spese modeste, come l'acquisto dell'etilometro o della radio per i vigili urbani". Critico anche il consigliere forzista Goffredo Brandoni in particolare a proposito dell'ex garage Fanesi, i cui lavori di ristrutturazione sono fermi, e sull'acquisto dell'immobile della ditta Filipponi, da destinare alle case popolari "sul cui finanziamento attraverso il contratto di quartiere 2 non c'è, però, nessuna certezza".

 
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