Arretramento della ferrovia:
i soldi non ci sono, anzi sì
Amagliani nega la possibilità
di un finanziamento, Ciccioli: «E’ un sogno che si avvererà»
di LETIZIA LARICI
FALCONARA By pass o
arretramento della ferrovia? «Che il progetto di
arretramento rilanciato dal viceministro Baldassarri ben
venga, a patto che ci siano le risorse, cosa che non credo
possibile. Stando a quanto riferitomi dal presidente
D'Ambrosio, che ha parlato con il ministro Lunardi, i soldi
non ci sono». Per Marco Amagliani, assessore regionale
all'ambiente e ai trasporti, il by pass, destinato a
collegare la linea trasversale per Roma, superando il nodo
Api-Falconara, allo stato appare l'unica soluzione
plausibile, in quanto realizzabile in tempi ragionevoli (nel
giro di pochi mesi si dovrebbero esprimere Ministero
dell'Ambiente e Cipe, quindi l'opera verrebbe consegnata
entro il 2012) e a costi contenuti, si fa per dire, rispetto
alle previsioni di spesa per l'arretramento della linea
ferroviaria da Montemarciano all'Aspio, di cui peraltro non
esiste ancora un progetto sulla carta. Si parla di 210
milioni di euro contro un'ipotesi di 1 miliardo. Secondo
Carlo Ciccioli però le cose non starebbero esattamente così.
Il consigliere regionale di An, intervenuto l'altro ieri
sera al Circolo Arci di Fiumesino all'incontro pubblico
indetto dallo stesso Amagliani per affrontare le principali
tematiche legate allo sviluppo del territorio, ha assicurato
che «le Ferrovie dello Stato hanno avviato uno studio sul
progetto di Baldassarri, che entro maggio verrà illustrato
dal ministro Lunardi nel corso di un convegno in zona». Per
Ciccioli infine «anche se può sembrare un sogno, i
finanziamenti potrebbero arrivare». L'incontro incentrato
principalmente sulla questione ferrovia - presente
l'ingegner Casali delle Rfi, che ha illustrato il tracciato
del by pass, sottolineandone i vantaggi, dalle barriere
antirumore allo spostamento dello scalo merci all'Interporto
di Jesi - ha costituito per Amagliani occasione per ribadire
le motivazioni che hanno indotto la Regione a rinnovare la
concessione all'Api. Appena toccato il punto è scattata la
contestazione dei comitati cittadini, che dopo un applauso
ironico, hanno preferito abbandonare la sala. «Chi fugge ha
sempre torto - ha incalzato l'assessore - sono qui, con
tutta la documentazione necessaria a comprovare le mie
argomentazioni, per dimostrare la mia onestà politica». Ma
le polemiche sono proseguite, ad innescarle inevitabilmente
quegli abitanti di Villanova le cui case verrebbero
abbattute, in caso di realizzazione del by pass, per
lasciare posto alla linea ferroviaria. «Purtroppo è l'unica
soluzione - ha replicato Casali - siamo costretti ad avviare
il procedimento di esproprio. Degli edifici manterremo solo
la facciata, in quanto di interesse storico». Presenti, tra
gli altri, l'ingegner Cleri della raffineria e il sindaco di
Montemarciano Cingolani.
Approvato il bilancio
Obiettivo: «Migliorare la qualità della vita»
FALCONARA Approvato ieri dal
consiglio comunale il bilancio di previsione 2004,
unitamente piano triennale di investimenti. La votazione (la
maggioranza, come ovvio, si è espressa a favore, mentre
l'opposizione si è dichiarata contraria) è stata preceduta
dall'intervento dell'assessore al bilancio Roberto Pesaresi,
che ha sottolineato come la manovra finanziaria sia
"destinata alla realizzazione di progetti di amplio respiro
per il territorio, in vista di un miglioramento della
qualità della vita". Accolti due emendamenti dei Verdi e
quello proposto dalla Giunta per anticipare al 2004
l'acquisto dell'immobile Filipponi di Villanova, inserito
nel piano di investimenti per il 2006.
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"La salute dei cittadini non
si baratta per soldi"
Amagliani e le richieste di
Carletti all'Api. Critiche alla proposta di realizzare una
fondazione per dare il via libera alla concessione "Il
Comune era persino disposto a cambiare il piano regolatore"
di MARINA MINELLI
FALCONARA - "Sono qui per
dire la verità ai miei concittadini e chi scappa ha sempre
torto". La battuta dell'assessore regionale all'ambiente è
rivolta ai rappresentanti dei comitati di Fiumesino,
Villanova e "25 agosto", che a metà dell'incontro promosso
dalla Regione scelgono di abbandonare rumorosamente l'aula.
Però Marco Amagliani non si scompone e quella verifica da
lui stesso sollecitata va avanti. Oggetto: rinnovo della
concessione e questione by-pass. Amagliani alla platea del
circolo Arci, della quale non faceva parte nessun
rappresentante del comune, ha ricordato le vicende della
concessione alla raffineria Api, iniziate, fa notare, "molto
prima del mio ingresso nella giunta". All'epoca il neo
assessore all'ambiente (nel 1994 nella veste di consigliere
comunale era stato l'unico a votare contro la costruenda
centrale Igcc), però, ottiene di posticipare la data della
decisione che passa dal gennaio al giugno 2003. "Mi sono
trovato di fronte tutti pareri positivi - dice - e i sei
mesi di riflessione sono serviti a capire che l'unica strada
percorribile era quella del rinnovo, ma con pesanti paletti,
concretizzati poi nelle nostre prescrizioni". D'altronde,
prosegue l'assessore all'ambiente, nel frattempo "nessuno
aveva elaborato un piano serio per la dismissione, nessuno
aveva dato risposte credibili al problema della
riconversione dei posti di lavoro, per non parlare poi di
quel 30 % di energia elettrica fornito dalla centrale di
cogenerazione e del 45 % dei traffici portuali legati
all'attività della raffineria". L'assessore ha anche parlato
del rapporto con il comune e dell'ipotesi ventilata da
Carletti di una "fondazione". "Questa idea non mi piace ho
detto al sindaco - riferisce Amagliani - c'è un altro modo
di trattare con l'Api, così sembra uno scambio fra soldi e
salute dei cittadini. Inoltre in calce all'accordo il Comune
sembrava persino disponibile a modificare il Prg '99".
Quanto al by-pass ferroviario, secondo Amagliani si tratta
dell'unica soluzione praticabile in tempi relativamente
brevi perché "più dotata di progetto esecutivo e già
finanziata" (dallo Stato con 210 milioni di euro, compreso
lo spostamento dello scalo merci). Un progetto che però
l'assessore all'ambiente è prontissimo a ritirare se, come
annunciato dal consigliere regionale di Alleanza Nazionale
Carlo Ciccioli, si concretizzerà la proposta del vice
ministro Mario Baldassarri, per l'arretramento totale della
linea ferroviaria oggi ancora alla fase di "studio
preliminare".
"Smog, guerra tra poveri"
Rifondazione "Il
provvedimento è estemporaneo e non risolve nulla" I
residenti invece lo sostengono L'ordinanza sui Tir divide. I
Verdi: "Servono alternative"
di MARINA MINELLI
FALCONARA - "Una guerra fra
poveri". Così il capo gruppo dei Verdi in consiglio
comunale, Sergio Badialetti, definisce la polemica sul
passaggio dei Tir ai quali il sindaco Carletti, anche con il
blocco di Torrette, ha vietato l'accesso sul territorio
cittadino. "Né Falconara, né Torrette possono reggere un
simile peso - dice - quindi troviamo presto soluzioni
alternative, come uno scalo ferroviario al porto caricare
tutto sui treni". Di soluzione concertata parlano
Rifondazione Comunista e Forza Italia perché, assicura
Massimo Marcelli Flori, capo gruppo di RC, "non si può
andare avanti a compartimenti stagni". "La decisione di
Carletti - commenta Marcelli Flori - è estemporanea e non
risolve nulla, tampona soltanto un disagio, ma i problemi
veri non si risolvono in questo modo perché alla fine il
sindaco cura solo il suo orto". Forza Italia sulla questione
vorrebbe un confronto con tutti i livelli del partito per
valutare possibilità e variabili e conoscere le opinioni dei
comuni limitrofi. Da Alleanza Nazionale arriva la
constatazione che l'ordinanza del 29 marzo è solo la
conferma di un divieto già esistente e "quindi non si tratta
di una grande novità". "Come al solito Carletti - dichiara
Matteo Astolfi - vuol farci vedere quanto è bravo, ma noi
pur riconoscendo la criticità del problema Torrette vogliamo
una soluzione concordata con Ancona, fermo restando che
Falconara non può assorbire questo tipo di traffico". Se
l'opposizione chiede accordi sovracomunali, la decisione di
Carletti riscuote un'approvazione quasi unanime da parte dei
residenti, i quali sono anche pronti alla mobilitazione su
strada. "Sulla Flaminia - afferma un gruppo di residenti
nella zona Disco - il traffico è intensissimo a tutte le ore
del giorno ed aggravarlo con i Tir sarebbe assurdo e per noi
vorrebbe dire soffocare fra il rumore e la polvere". Secondo
alcuni la strada (declassata da provinciale a comunale
alcuni anni fa) dovrebbe addirittura essere interdetta ai
non residenti in quanto parte del centro cittadino. "A
Senigallia, ad Ancona, a Jesi - proseguono i residenti - in
pieno centro entra solo chi ci abita, per cui quelli che
vanno da Chiaravalle ad Ancona dovrebbero passare dalla
variante. Il problema della nostra sopravvivenza si risolve
solo così, quindi figuriamoci i Tir, siamo d'accordo con
Carletti al 100 per 100, altrimenti Falconara rischia di
diventare un Bronx". "L'ordinanza - ribadisce l'assessore
Francesco Terranova - è volta in particolar modo alla tutela
della salute dei cittadini, Falconara dal punto di vista
dell'inquinamento ambientale è già abbastanza provata, di
più non potrebbe sopportare. Fra l'altro, la via Flaminia,
unica arteria di collegamento tra Nord e Sud del territorio
comunale e provinciale ha già ampiamente raggiunto, e spesso
superato, il limite massimo di tollerabilità delle polveri
PM10, per cui ogni ulteriore incremento veicolare, in specie
gli autocarri quali i Tir , aumenterebbe oltre ogni lecito
limite di norma l'inquinamento atmosferico con conseguente
grave rischio per la salute dei cittadini, dei passanti, e
degli abitanti del luogo".
Pesaresi: "Momento
difficile"
Confermata la strategia di
azione su area vasta L'opposizione: "La spesa andava
contenuta" Nel borsino del bilancio comunale sale la Tarsu
ma restano invariate le altre tariffe
di MARINA MINELLI
FALCONARA - E' un bilancio
condiviso quello che il consiglio comunale di Falconara ha
approvato ieri durante una seduta durata tutto il giorno.
Infatti, secondo l'assessore Roberto Pesaresi, la giunta è
stata aperta al confronto con enti, associazioni,
parrocchie, sindacati per una discussione che "è andata ben
al di là del puro e semplice documento finanziario 2004 ma
ha investito tutti i programmi futuri dell'amministrazione".
"Il bilancio - ha fatto notare Pesaresi - è parte di una
strategia più ampia che coinvolge tutto il territorio ed
anche gli altri enti per una co-pianificazione su area
vasta". Ma sul piano di previsione finanziaria del 2004 che
dedica quattro milioni di euro all'acquisto di immobili, un
milione di euro al progetto cultura, centomila euro al
turismo e seicentottantatremila mila euro all'istituzione
sportiva "Jessie Owens" l'opposizione è stata concorde
nell'evidenziare troppe spese e soprattutto un indebitamento
pro-capite decisamente elevato a causa dei 19.200.00 euro di
mutui. "Il momento è difficile - ha spiegato l'assessore al
bilancio - però non abbiamo introdotto aumenti tariffari e
tributari eccezion fatta per la tassa sui rifiuti urbani".
Ma se Pesaresi ha parlato di "criticità gestibili",
un'opinione del tutto contraria è stata espressa da
Rifondazione Comunista che si aspettava, visti anche i
problemi di ordine generale, "un responsabile bilancio di
contenimento". "Invece - hanno detto Massimo Marcelli Flori
e Maurizio Amagliani - è proseguita la politica economica
tecnocratica che non tiene conto della quotidianità del
cittadino e delle difficoltà di ogni giorno. L'addizionale
Irpef sul lavoro dipendente è lo specchio di questa
politica, è una tassa discrezionale che Falconara applica da
anni con l'aliquota massima, un suo graduale abbassamento
sarebbe stato un segnale di consapevolezza delle difficoltà
delle fasce più deboli". Alleanza Nazionale ha evidenziato
come secondo la relazione dei revisori dei conti già
nell'anno 2005 il Comune "non sarà in grado di rispettare il
patto di stabilità imposto dallo Stato agli enti locali per
frenarne il dissesto, in quanto le spese correnti saranno
superiori alle entrate correnti per oltre 25 milioni di
euro". "Come verranno coperte - si chiedono Matteo Astolfi e
Lucio Virgulti - con altri mutui? Del resto oggi il Comune
ricorre ai mutui anche per spese modeste, come l'acquisto
dell'etilometro o della radio per i vigili urbani". Critico
anche il consigliere forzista Goffredo Brandoni in
particolare a proposito dell'ex garage Fanesi, i cui lavori
di ristrutturazione sono fermi, e sull'acquisto
dell'immobile della ditta Filipponi, da destinare alle case
popolari "sul cui finanziamento attraverso il contratto di
quartiere 2 non c'è, però, nessuna certezza". |