IL MESSAGGERO |
Forza Italia e Carletti:
«Mira alla Esino spa»
di Letizia Larici
FALCONARA La Esino spa non
convince affatto gli esponenti dell'opposizione. Mentre i Ds
di Falconara chiedono di accelerare i tempi per la sua
costituzione, la minoranza evidenzia incertezze e solleva
obiezioni di vario genere. Al centro delle critiche, oltre
al contenuto dello statuto che conferisce alla società
deleghe amplissime, il mancato coinvolgimento degli altri
Comuni dell'ambito territoriale, a parte Chiaravalle, che
dopo aver collaborato alla stesura della bozza, ha preferito
non proseguire nell'iter costitutivo, in vista di una
valutazione più approfondita. «Il resto dei Comuni - dice
Matteo Astolfi, capogruppo di An - non è stato nemmeno
informato. Se effettivamente Falconara optasse per muoversi
da sola, pur prevedendo l'ingresso degli altri enti in un
secondo momento, le cose non cambierebbero, perché
l'impostazione della società sarebbe sempre frutto di una
decisione unilaterale». Gli fa eco Sergio Badialetti dei
Verdi, che si chiede «in che modo verrebbero spartite le
quote societarie». Ma le polemiche vanno ben oltre e c'è
anche chi non esita ad insinuare il sospetto che dietro alla
Esino spa si nascondano giochi di potere. «Siamo propensi a
pensare - osserva Goffredo Brandoni, a nome del gruppo
consiliare di Fi - che il sindaco, una volta scaduto il
mandato, sia intenzionato a proseguire la sua esperienza
politico- amministrativa alla guida della nuova società,
così da poter mantenere la posizione di "super sindaco".
Dello stesso avviso An che parla di "probabile presidenza di
Carletti". Considerazioni politiche a parte, a preoccupare
l'opposizione è la quantità di deleghe che lo statuto
conferisce alla società, destinata a gestire tutti i servizi
pubblici locali di rilevanza economica e non, da quelli
cimiteriali alla pubblica illuminazione, dalla ristorazione
ai sevizi sanitari e sociali. «Anche se ciò è consentito
dalla legge - afferma Bandoni - in questo modo il consiglio
comunale viene esautorato da tutte le funzioni di indirizzo
e di controllo». Gli stessi timori vengono espressi dagli
altri partiti dell'opposizione. In particolare Rc appare
fortemente preoccupata per il futuro dei servizi sociali.
«Una tematica - spiega il capogruppo consiliare Massimo
Marcelli Flori - che rischia di venire snaturata. Mettere i
servizi sociali in mano ad una società privata è
pericoloso».
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LA SICILIA |
Crisi del polo petrolchimico
Marzano rassicura Gianni
di maria teresa giglio
Priolo. Una nuova
configurazione dei poli chimici, caratterizzata dalla
presenza di piccole e medie imprese trasformatrici. Questa
l'ipotesi risolutiva prospettata dal ministro per le
Attività produttive, Antonio Marzano, in risposta ad una
interrogazione del deputato Pippo Gianni sulla crisi del
polo industriale priolese, in particolare sulla dismissione
dell'impianto clorosoda. L'obiettivo indicato dal ministro,
raggiungibile solo a condizione che vengano mantenuti i
livelli produttivi, è già oggetto di interesse da parte del
governo, come ha affermato lo stesso Marzano il quale ha
dichiarato che è in fase di redazione un programma per la
riqualificazione dei siti industriali e l'accrescimento
della competitività per attrarre investitori. L'on. Gianni,
che ha anche sollecitato l'esponente di governo ad invitare
l'Eni (finora assente) a sedersi al tavolo delle trattative,
ha esposto alla Camera le disastrose ricadute occupazionali
(il rischio è la perdita di circa 2.000 posti di lavoro) ed
ha rimarcato il dovere di intervento dello Stato,
comproprietario dell'Eni. Il parlamentare siracusano ha
inoltre interrogato il ministro sulla opportunità di
giungere rapidamente ad un accordo di programma che contenga
il risanamento ambientale, la modifica e bonifica dei siti
dimessi, il rilancio della chimica con la riconversione
dell'impianto cloro-soda. E Marzano, oltre a rappresentare
l'interessamento del governo alla crisi del sito industriale
priolese, ha anche reso noto come la bozza di accordo di
programma, preparatoria alla stesura del documento
ufficiale, includa il caso cloro-soda. |
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