IL MESSAGGERO |
Petrolio in mare, Api assolta
di LETIZIA LARICI
FALCONARA «Uno sversamento
puramente accidentale e modesto». Così il Gip del Tribunale
di Ancona ha disposto lunedì scorso l'archiviazione del
procedimento a carico della raffineria Api, aperto per fare
luce sullo sversamento in mare di gasolio avvenuto il 31
marzo 2003. L'incidente, causato da un guasto ad una
manichetta della motocisterna Cosmo, durante le operazioni
di caricamento al pontile dell'Api, aveva innescato una
serie di polemiche. In particolare, i Verdi e i comitati di
quartiere di Villanova e Fiumesino avevano sollevato il
dubbio che la quantità di prodotto fuoriuscita fosse molto
più consistente, rispetto a quella indicata dalla
raffineria. A distanza di 11 mesi, la versione fornita
dall'Api trova conferma nel provvedimento del Tribunale,
adottato aderendo alla richiesta di archiviazione avanzata
dal Pm. «Il decreto - sottolinea la raffineria in una nota -
consente di riportare la vicenda nell'alveo della sua
autentica portata, ripristinandone inoltre l'esatta
dinamica». «La quantità di gasolio finito in mare - spiega
un portavoce - era talmente contenuta che non si era nemmeno
reso necessario l'intervento della motonave Grecale Primo,
attrezzata per operazioni di recupero, giunta immediatamente
sul posto. A conferma della lieve entità dello sversamento
poi, il fatto che per provvedere alla dispersione del
prodotto non eravamo neanche dovuti ricorrere alla sua
delimitazione con le panne galleggianti».
Veleni, il pericolo non
c’è più
Processo Ex-Montedison
di GIAMPAOLO MILZI
FALCONARA La "spiaggia dei
veleni"? Esperti tutti d'accordo: allo stato attuale non
esiste nessun rischio, né per le persone, né per l'ambiente.
Ancora un tassello a favore dei manager imputati, nel
processo-puzzle che ricostruisce, anche storicamente, cos'è
avvenuto all'ombra dell'ex Montedison ai confini tra i
comuni di Falconara e Marina di Montemarciano. Certo, per
decenni, a partire dal 1920, quando cominciò la produzione
di iperfosfato e altri concimi chimici, tonnellate di scorie
- il cosiddetto "ceneraccio" rossastro impregnato di pirite,
piombo, arsenico e rame - ma anche amianto e altri
inquinanti, vennero "piratescamente" smaltiti o comunque
finirono in spiaggia e in mare. E in quattro sono inquisiti
per violazione del Decreto Ronchi: Vito De Lucia e Cosimo
Capobianco, manager di "Enichem Agricoltura", la società che
gestì per Montedison la dismissione dello stabilimento tra
l'88 e l'89; e Giuseppe Torroni e Dino Simonetti, titolari,
rispettivamente, della "Rocca mare spa" e della "Agricola
'92", le aziende che acquistarono da "Enichem agricoltura"
in liquidazione il sito contaminato. Ma il perito Italo
Pasquon e il geologo Fabio Colombo, consulenti di De Lucia e
Capobianco, hanno confermato quanto detto poco prima da Nedo
Biancani, il perito dell'inchiesta giudiziaria: la
contaminazione c'è stata, ma nel corso degli anni i
sedimenti velenosi sotto la sabbia si sono stabilizzati e
quindi il pericolo è passato.
Carletti rispolvera la
carta delle targhe alterne: tre domeniche di stop fino al
termine di marzo
Lotta alle polveri
di LETIZIA LARICI
FALCONARA Targhe alterne:
domenica si riprende. Ripristinata ieri dal sindaco
Giancarlo Carletti l'ordinanza di adesione al provvedimento
provinciale contro l'inquinamento, limitatamente alle
prossime tre domeniche (14, 21 e 28 marzo), mentre di lunedì
si potrà circolare liberamente. Una storia infinita,
costellata di ripensamenti, che sembra aver trovato una
soluzione definitiva. Dopo la sospensione dell'ordinanza
lunedì 1 marzo, disposta dal primo cittadino per limitare i
disagi legati all'abbondante nevicata che si era abbattuta
su Falconara, il Comune aveva deciso di non ripristinare il
provvedimento. Questo perché nel frattempo Ancona aveva
modificato la propria ordinanza, prevedendo un ampliamento
delle categorie esentate. Secondo Falconara un diverso
regime di circolazione tra i due comuni confinanti poteva
creare disagi eccessivi e situazioni contraddittorie, in
quanto alcune categorie esentate ad Ancona potevano non
esserlo a Falconara e viceversa. Così il Comune aveva preso
tempo. Ieri la reintroduzione del provvedimento nella forma
originaria, ma con l'esclusione dei lunedì. «Il lunedì -
spiega il dirigente di Polizia Municipale e ufficio ambiente
Paolo Angeloni- è giorno di mercato a Falconara. La
circolazione a targhe alterne avrebbe penalizzato
eccessivamente la cittadinanza. Di domenica invece, giorno
festivo, la gente si può organizzare con più facilità». Le
novità che il Comune ha in serbo per combattere le polveri
sottili non finiscono qui. «Stiamo pensando - prosegue
Angeloni- ad un estensione dell'isola pedonale, già in
vigore in centro tutte le domeniche, compatibilmente con i
cantieri aperti in città. Nei prossimi giorni ne discuteremo
con il Cam». Domenica intanto, circolazione consentita alle
sole targhe pari dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 ,
con la concessione di una "finestra" all'ora di pranzo. In
quest'ottica il Comune ha predisposto su tutto il territorio
un'apposita segnaletica per pubblicizzare le limitazioni. La
sanzione per i contravventori è di 68.25 euro. Sempre
domenica a Castelferretti, iniziativa antinquinamento
organizzata dall'ufficio ambiente, in collaborazione con il
Comando di Polizia Municipale e il WWF, che prevede
l'allestimento in piazza della Libertà di uno stand
informativo. |
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CORRIERE ADRIATICO |
Villanova pensa al futuro
Piano di recupero
di Marina Minelli
FALCONARA - Difficili
condizioni ambientali coniugate a scarsa presenza di servizi
pubblici, bassa qualità delle strutture e dei componenti
dell'edilizia, scarissimo livello dell'arredo urbano,
assenza quasi totale di esercizi commerciali ed una
conflittualità sociale principalmente dovuta alla cronica
assenza di servizi e infrastrutture pubbliche e ai problemi
ambientali. Tutto questo è oggi il quartiere di Villanova
per il quale il comune ha proposto (e presentato in
commissione urbanistica) un complesso piano di recupero
strettamente legato alla riqualificazione delle aree a nord
della città, tra la stazione ferroviaria e piazza Catalani
dove potrebbe essere realizzato, fra l'altro, un parcheggio
interrato. A Villanova, che nel progetto Bohigas diventerà
l'ingresso a nord della città, gli interventi previsti sono
molteplici e vanno dalla sistemazione dell'area Antonelli
alla ristrutturazione urbanistica dell'edificio ex Filipponi
(inutilizzato da anni dopo il fallimento della ditta di
pelletterie fondata nel dopoguerra da Carlo Filipponi e
dalla moglie Elsa Catani, azienda che per molto tempo è
stata motore economico e sociale dell'intero quartiere) in
cui dovrebbero essere ricavati al piano terra, almeno
secondo quanto riportato nella relazione tecnica, "dei
locali da destinare a servizi generali ed una nuova piazza".
Fra i progetti del comune anche la realizzazione di un
grande parco urbano quale "filtro e compensazione ambientale
rispetto all'attività della raffineria", la realizzazione di
un porto turistico, della spiaggia di Villanova e di un
nuovo insediamento urbano a mare e quella che viene definita
"la completa ristrutturazione della viabilità di ingresso
alla città" attraverso una imponente rotatoria. Gli
incrementi di volume saranno circa 19 mila metri cubi (nei
quali sono compresi però il parcheggio multipiano della
stazione e quello interrato di piazza Catalani), senza nuove
aree da edificare, ma soltanto tenendo conto dei recuperi.
"Il piano Villanova-Falconara Nord - ha spiegato l'assessore
all'urbanistica Fausto Api - rappresenta la logica e
prevista attuazione degli indirizzi contenuti nel Prg99
relativi all'interno quartiere che andavano verso la
riqualificazione del tessuto edilizio e completamento e
riuso delle aree dimesse con inserimento di attrezzature e
spazi di interesse pubblico".
"Ex Montedison, nessun
pericolo"
In quattro davanti al giudice
per i veleni rilasciati sulla costa e nel terreno dallo
smaltimento delle scorie "Dal 1920 non si produce con pirite
ma con zolfo" Al processo sul disastro ambientale sfilano i
consulenti della difesa: "Salute dei cittadini e ambiente al
sicuro"
di EMANUELE COPPARI
La pirite non viene più
utilizzata nel processo di lavorazione dalla prima guerra
mondiale, è stata sostituita dallo zolfo. E non risultano
allo stato attuale pericoli per la salute dei cittadini, per
l'ambiente, e le falde acquifere. Al processo sull'ex
Montedison sfilano i periti della difesa di due dei quattro
imputati accusati di disastro ambientale per lo smaltimento
di scorie lungo la costa e nel terreno tra il 1920 e il
1988. I consulenti Italo Pasquon e Fabio Colombo, che ieri
hanno disegnato un quadro tutto sommato rassicurante al
giudice monocratico Lauro Mogetta, sono stati nominati dagli
avvocati di Vito De Lucia e Cosimo Capobianco, due
funzionari di "Enichem agricoltura". A giudizio insieme a
loro ci sono anche Giuseppe Torrioni, legale responsabile
della ditta "Rocca Mare Spa" di Savignano sul Rubicone, e
l'amministratore unico della "Agricola 92" Dino Simonetti, i
due imprenditori che acquisirono l'area dell'Enichem, difesi
dall'avvocato Paolo Pauri. I venti ettari erano stati
sequestrati il 6 settembre del 2001 per permettere
all'esperto di inquinamenti ambientali Nedo Biancani di fare
prelievi necessari per una perizia. Poi dopo la chiusura
dell'indagine la procura aveva tolto di sigilli all'ex
Montedison. Che deve fare i conti col passato prima ancora
di guardare al futuro. Dove un tempo, secondo l'accusa,
l'industria lasciava veleni, tra qualche anno dovrebbero
sorgere una discoteca, una multisala, un acquapark e forse
anche un porticciolo per rilanciare Falconara come località
di villeggiatura. Per il passaggio dall'archeologia
industriale all'insediamento turistico-ricettivo in quella
lingua di litorale al confine con Marina di Montemarciano,
fa da ponte il piano regolatore di Falconara. Che prevede di
far fare un salto di qualità a quell'area, una volta che
sarà bonificata dall'eredità di rubinetto di scarti nocivi
che è stato per decenni il capannone dell'industria chimica
sul lungomare nord della città. Gli obiettivi primari del
Prg firmato dall'architetto catalano Bohigas sono la
valorizzazione della risorsa spiaggia, con opere di
protezione e difesa a mare della costa e ipotesi di approdo
turistico, e il recupero delle strutture quale "polo
territoriale per il tempo libero". Previsti anche il
potenziamento della viabilità, con raddoppio della statale
16 e un nuovo assetto del fronte urbano di marina di
Montemarciano.
Deciso: targhe alterne
Si comincerà il 14 quando
potranno circolare solo le pari Ma i dati dell'aria
migliorano, lunedì senza limitazione Viabilità dimezzata
nelle ultime tre domeniche di marzo
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Targhe alterne
solo la domenica su tutto il territorio di Falconara. Così
ha deciso il sindaco Giancarlo Carletti dopo avere vagliato
la proposta dell'ufficio ambiente e del dirigente Paolo
Angeloni. Il 14 marzo circoleranno le targhe pari, il 21 le
dispari, il 28 di nuovo le pari. "Un provvedimento - precisa
in una nota l'amministrazione comunale - che, tenendo conto
del miglioramento dei dati analitici dell'aria, esclude
dalla limitazione della circolazione il lunedì". Giornata in
cui, fra l'altro, si svolge il frequentatissimo mercato
settimanale lungo via Bixio per il quale, con le precedenti
limitazioni, gli operatori temevano un brusco calo di
pubblico. Quindi, dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle
19,00, nelle ultime tre domeniche del mese di marzo nel
comune di Falconara la circolazione autoveicolare verrà
regolamentata dall'ordinanza n° 37 del 26 febbraio 2004.
L'amministrazione cittadina in ogni caso per far conoscere
meglio ai residenti tutti i problemi legati all'aumento
incontrollato delle polveri sottili hanno deciso di
organizzare dei punti informativi. In concomitanza con
l'iniziativa, il prossimo 14 marzo, mezzi mobili
dell'ufficio ambiente sosteranno a Castelferretti in Piazza
della Libertà per sensibilizzare i cittadini sul problema
del Pm10, microparticelle solide o liquide inalabili e in
grado di penetrare nel tratto superiore dell'apparato
respiratorio, provocando asma e bronchiti nei soggetti
maggiormente a rischio come anziani e bambini. Stand e
cartelloni esplicativi indicheranno i comportamenti corretti
per contribuire alla riduzione delle emissioni e rendere più
vivibile la città. Sulla questione delle targhe alterne il
comune di Falconara dopo un primo periodo di incertezza di
limitazione del traffico solo in piccole zone della città,
si era allineato alle decisioni del capoluogo, ma già lunedì
1 marzo aveva revocato temporaneamente l'ordinanza a causa
del maltempo abbattutosi su tutta la regione. Altro stop al
traffico a targhe alternate a Falconara il 7 e l'8 marzo la
constatazione che la situazione stava migliorando e, come
aveva spiegato il dirigente dell'ufficio ambiente Angeloni,
"in attesa di quanto verrà deciso nel corso della riunione
convocata proprio oggi in Regione ed alla quale prenderanno
parte tutti i Comuni della Provincia che dovranno di nuovo
affrontare insieme il problema delle polveri sottili". "Noi
ci eravamo battuti per un provvedimento unico - aveva detto
Angeloni - in modo da ottenere il massimo dei benefici con
il minimo dei disagi per i residenti e tutti quanto si
trovano nella necessità di circolare nei territori
sottoposti alle misure restrittive, ed eravamo arrivati ad
una bozza di ordinanza comune, poi Ancona ha operato
ulteriori modifiche, quindi è ora di fare il punto della
situazione". A Falconara, comunque, a partire dal 21
febbraio, a causa delle forti precipitazioni e del vento, il
fenomeno dell'accumulo del Pm10 appare notevolmente
attenuato, con oscillazioni per tutto il territorio comunale
che sono andate dai 20 a 30 microgrammi al metro cubo.
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