RASSEGNA STAMPA 09.03.2004

 

IL MESSAGGERO
Affondo di Amagliani su Carletti: «I suoi perché tacciono?»

L’assessore regionale: «Il sindaco ci dica che cosa ne pensano della concessione le altre forze politiche che lo sostengono

«Sindaco Carletti, rifugga l' opportunismo politico e la polemica incentrata sul fatto che l' assessore regionale all' ambiente Marco Amagliani (Rifondazione) è falconarese. È l'appello rivolto dallo stesso Amagliani al sindaco di Falconara Giancarlo Carletti, dopo l' ennesima puntualizzazione di quest' ultimo, nei giorni scorsi, su vicende legate alla raffineria Api. Elogiando «lo zelo e la puntualità» del primo cittadino falconarese «nello stare sulla notizia», Amagliani si dice però «perplesso» per la «poco sottile polemica nei confronti della Regione Marche e del sottoscritto ogni qualvolta l' azienda assurge agli onori della cronaca per altrettanti incidenti che purtroppo si verificano al suo interno». Polemica culminata, pochi giorni fa, nella «specifica dei comunicati» emessi da Amagliani, il quale ricorda di avere sempre avuto un comportamento «sempre improntato al massimo di garbo istituzionale e sin dal mio insediamento ad una sincera offerta di collaborazione». L' unica divergenza - osserva - era legata «ad una non meglio precisata “Fondazione” da costituirsi con il concorso finanziario dell' azienda stessa», che negli intenti del sindaco Carletti «sarebbe dovuta diventare lo strumento di gestione dei servizi socio-culturali» di Falconara. Una proposta - incalza l' assessore - che si ritrova in «protocollo di intesa che l' amministrazione comunale stava stilando con l' azienda», non concretizzato, ma «nella cui bozza si arrivava ad ipotizzare un superamento del Prg del 1999, ove si realizzassero le previsioni del protocollo stesso». Ipotesi ribadita nel 2002 dallo stesso Carletti, durante un' intervista al Tg3. Amagliani ricorda di essere stato, nel 1994, l' unico consigliere comunale di Falconara a votare contro la centrale Igcc, «consapevole che sarebbe stata la pietra tombale di qualsiasi decisione futura che potesse prevedere scenari socio-urbanistici diversi per l' intera area». E, ancora, chiede al sindaco «come mai nel suo programma elettorale non ha dichiarato il suo pervicace intendimento sul futuro della raffineria?». Infine, l' assessore invita Carletti a «rompere l' assordante silenzio delle forze politiche falconaresi» della coalizione di centro-sinistra che sostiene il sindaco. Cosa pensano del rinnovo della concessione i Repubblicani Europei, lo Sdi, i Ds? «Io so bene - aggiunge Amagliani - cosa dicono queste forze politiche a livello regionale e provinciale: sono su posizioni completamente opposte alle sue e alla sua coalizione, nonchè fortemente critiche verso il vostro operato». Ma ai cittadini falconaresi - è la conclusione - non servono le polemiche, bensì «il massimo impegno e la tutela della propria salute e della propria incolumità da parte delle istituzioni, costretti come sono alla coesistenza con un impianto industriale di tale natura e portata, nei confronti del quale sino ad oggi, purtroppo, nessuno è riuscito a proporre alternative credibili».

Carletti risponde: «Incontriamoci presto»

Risponde immediatamente il sindaco di Falconara Giancarlo Carletti. Poche righe le sue rivolte all’assessore regionale all’ambiente Marco Amagliani. Nessuna nota polemica ma l’invito a un incontro sui grandi temi ambientali - partendo dal nodo Api - ma anche sui ruoli politicie istituzionali da organizzare, a quanto si evince, il più presto possibile. «In merito alla lettera a firma dell’assessore regionale Marco Amagliani - scrive Giancarlo Carletti - vogliate prendere nota di quanto segue. Letta attentamente la lettera a me indirizzata trovo in essa un’impostazione moderata e al tempo stesso intelligente sul complesso problema dei rapporti istituzionali e su quanto attiene alle vicende dell’azienda Api, la cui esistenza ci induce a contendere anche se correttamente. “Compagno” Amagliani è ora di incontrarci!».

Carletti: «Pronto a una pausa sull’Esino spa»

di Letizia Larici

FALCONARA - Congelato l'iter per la costituzione della società d'ambito Esino s.p.a. Una società per azioni con la partecipazione totale di capitale pubblico, destinata a gestire tutti i servizi pubblici locali, compresi quelli socio - sanitari, la ristorazione collettiva e i servizi mensa, per la quale i Comuni di Falconara e Chiaravalle avevano lavorato alla stesura dello statuto. Anche se poi Chiaravalle ha stoppato l’iniziativa. Ora Carletti si dice disposto «a fare un passo indietro, se necessario per compierne successivamente due in avanti», ma tiene a precisare che «la società nasceva da un preciso accordo tra Falconara e Chiaravalle per servire l'ambito. Forse abbiamo corso, ma solo per preparare il terreno. In un secondo momento sarebbero entrati probabilmente anche gli altri Comuni». Tutto fermo, per ora, in attesa di riprendere il dialogo. «Del resto - conclude Carletti - obiettivi simili non possono essere raggiunti senza concertazione. Che ci sia stato un equivoco di fondo?». La costituzione dell'Esino spa ha peraltro sollevato non poche polemiche tra l'opposizione. Secondo Fi «si tratta di una società-mostro, in quanto l'eccessiva dilatazione delle sue competenze compromette il ruolo di indirizzo e le funzioni di controllo del Consiglio Comunale».

Fallisce il vertice con Amagliani Ancona continua a restare sola

Jesi, Senigallia e Fabriano solo di domenica. Il capoluogo unico a insistere anche sui feriali. Falconara ci pensa

di Cl. Gr.

A marzo ognun per sé, ma dall'autunno prossimo la parola d'ordine sarà "concertazione". E' quanto emerso dal tavolo tecnico sull'inquinamento riunito ieri dall'assessore Marco Amagliani in Regione. Troppo tardi, ormai, per fare marcia indietro e per tornare all'unità di intenti di qualche settimana fa: e così i Comuni della provincia manterranno almeno fino a fine marzo i provvedimenti adottati sin qui, per poi sperare da ottobre prossimo di tornare a lottare insieme contro le polveri sottili. Il che significa che Ancona resterà da sola ad attuare la circolazione a targhe alterne sia la domenica che il lunedì, Senigallia, Jesi e Fabriano soltanto la domenica, mentre Montemarciano e Chiaravalle confermano il loro no ad un provvedimento "disomogeneo". Quanto a Falconara, che per domenica e ieri aveva sospeso l'ordinanza del sindaco Carletti, la situazione resta ancora in stand-by: tra giovedì e venerdì si dovrebbe decidere se adottare le targhe alterne per il prossimo fine settimana. E così si guarda già ad ottobre. «E' necessario - ha detto ieri l'assessore regionale all'Ambiente, Amagliani - non sprecare tempo e produrre un documento che sia condiviso per arrivare all'autunno essendo in grado di mettere in campo alcune misure concrete». Il tavolo tecnico, dunque, resta aperto e si riunirà periodicamente per arrivare a stilare un protocollo condiviso da tutti i 28 maggiori Comuni della Regione: protocollo che dovrà prevedere provvedimenti in linea con quelli indicati dalla fatidica delibera regionale del dicembre scorso. Bollino blu, limitazioni del traffico, interventi strutturali a medio-lungo termine. E le targhe alterne? «Nella mia delibera - ha spiegato Amagliani - non erano contemplate, ma credo che siano utili a risolvere, anche se parzialmente, il problema». E non è escluso che, in autunno, possano aumentare le giornate di circolazione a targhe alterne. Non è bastata, dunque, l'esperienza di Ancona né l'ennesima riunione in Regione per convincere i Comuni che hanno rinunciato del tutto ad applicare le targhe alterne. Un caso per tutti, quello di Montemarciano: per il sindaco Cingolani il provvedimento avrebbe avuto un senso solo se esteso anche alla Nazionale, prima fonte di inquinamento. E invece, quando già la delibera era pronta e firmata, è arrivato il no del prefetto al "blocco" della Flaminia e, subito dopo, il dietro-front di Cingolani. Dietro-front che, sommato a quello degli altri Comuni, è piaciuto poco all'assessore alla Mobilità di Ancona, Emilio D'Alessio. «La vera coerenza - ha detto ieri - è andare avanti e far capire ai cittadini che non stiamo giocando. Il tavolo tecnico in Regione? E' un vero peccato che ancora si vada avanti con gli errori commessi con la delibera regionale. Insomma, sul problema inquinamento si è partiti col piede sbagliato e si finisce col piede sbagliato».

 
CORRIERE ADRIATICO
I Comitati e il bypass ferroviario "Grazie al presidente Giancarli"

L'arretramento darebbe ossigeno ai quartieri degradati

FALCONARA - "Grazie Presidente Giancarli, lei ha tenuto fede ad una promessa fattaci e adesso non possiamo che trovarci d'accordo anche sul suo nuovo progetto del by-pass ferroviario". I comitati di Villanova, Fiumesino e "25 agosto" scrivono al presidente della Provincia di Ancona per esprimere un parere positivo all'arretramento di 5-8 km della ferrovia, progetto che annullerebbe l'ipotesi del by-pass attraverso il quartiere di Fiumesino. "Fra l'altro - scrivono i presidenti dei tre comitati, Calcina, Budini e Griffoni - c'è anche un elemento che caratterizza l'attuale progetto di by-pass Api come opera che, se non fosse bloccata, risulterebbe gravemente nociva al territorio in merito alla sua vivibilità, valore e sviluppo economico futuri. Infatti, nel Documento istruttorio del Decreto regionale favorevole al progetto del by-pass ferroviario Api, l'Autorità ambientale della Regione Marche 'chiede la verifica, in sede di progetto definitivo, dell'interesse dell Api raffineria alla realizzazione di un nuovo raccordo con la linea ferroviaria, con lo scopo di privilegiare il trasporto su ferro della maggiore quantità possibile di merci pericolose". Insomma anche con il by-pass rimarrebbe attivo un "collegamento a sud dell'Api con la rete ferroviaria italiana". "In pratica - fanno notare i comitati - significa che due o più binari uscenti dalla raffineria Api si innesterebbero sui binari dell'attuale scalo merci/lato mare di Villanova a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Falconara".

Scoppia la pace tra Carletti e Amagliani

L'impegno: "Ai falconaresi non servono le polemiche ma il massimo impegno a tutela della salute e della propria incolumità". Il sindaco: "Compagno assessore, è ora di incontrarci"

di MARINA MINELLI

FALCONARA - Marco Amagliani scrive, Giancarlo Carletti a stretto giro di posta risponde e la pace, fra il sindaco e l'assessore regionale all'ambiente sembra ormai se non cosa fatta almeno sulla buona strada. "Compagno Amagliani è ora di incontrarci" fa sapere il primo cittadino di Falconara, che prosegue "ho letto attentamente la lettera e trovo in essa un'impostazione moderata ed al tempo stesso intelligente sul complesso problema dei rapporti istituzionali e su quanto attiene alle vicende dell'azienda Api, la cui esistenza ci induce a contendere anche se correttamente". Deposte le armi della polemica Carletti e Amagliani adesso hanno deciso di incontrarsi a metà strada. Temi di discussione: tutti i problemi legati alla presenza della raffineria Api su un territorio che il primo governa da ormai sette anni e dove il secondo risiede da sempre. Quello dell'assessore regionale all'ambiente è un vero e proprio appello dopo un periodo di "puntualizzazioni". Elogiando "lo zelo e la puntualità" del primo cittadino falconarese "nello stare sulla notizia", Amagliani si dice però "perplesso per la poco sottile polemica nei confronti della Regione Marche e del sottoscritto ogni qualvolta l'azienda assurge agli onori della cronaca per altrettanti incidenti che purtroppo si verificano al suo interno". La guerra a colpi di comunicati stampa era culminata, pochi giorni fa, dopo le note emesse da Amagliani, il quale ricorda di avere sempre avuto un comportamento "sempre improntato al massimo di garbo istituzionale e sin dal mio insediamento ad una sincera offerta di collaborazione". "L unica divergenza - osserva - era legata ad una non meglio precisata 'Fondazione' da costituirsi con il concorso finanziario dell'azienda stessa, che negli intenti del sindaco Carletti sarebbe dovuta diventare lo strumento di gestione dei servizi socio-culturali di Falconara. "Una proposta - prosegue l'assessore - che si ritrova nel protocollo di intesa che l'amministrazione comunale stava stilando con l'azienda, non concretizzato, ma nella cui bozza si arrivava ad ipotizzare un superamento del Prg del 1999, ove si realizzassero le previsioni del protocollo stesso". Amagliani, fra l'altro, ricorda di essere stato, nel 1994, l'unico consigliere comunale di Falconara a votare contro la centrale Igcc, "consapevole che sarebbe stata la pietra tombale di qualsiasi decisione futura che potesse prevedere scenari socio-urbanistici diversi per l'intera area". E, ancora, chiede al sindaco di Falconara, "come mai nel suo programma elettorale non ha dichiarato il suo pervicace intendimento sul futuro della raffineria?". Infine, l'assessore regionale all'ambiente invita Carletti a "rompere l'assordante silenzio delle forze politiche falconaresi" della coalizione di centro-sinistra che sostiene la giunta. Forse aggiunge Amagliani sarebbe bene sapere "cosa pensano i quadri falconaresi del rinnovo della concessione i Repubblicani Europei, lo Sdi, i Ds". "Io so bene - aggiunge l'assessore - cosa dicono queste forze politiche a livello regionale e provinciale: sono su posizioni completamente opposte alle sue e alla sua coalizione, nonché fortemente critiche verso il vostro operato". "Ma ai falconaresi - conclude l'assessore regionale all'ambiente - non servono le polemiche, bensì il massimo impegno e la tutela della propria salute e della propria incolumità da parte delle istituzioni, costretti come sono alla coesistenza con un impianto industriale di tale natura e portata, nei confronti del quale sino ad oggi, purtroppo, nessuno è riuscito a proporre alternative credibili".

Esino spa, nodi da sciogliere

di MARINA MINELLI

Il primo cittadino prova a smuovere le incertezze dei partner

FALCONARA - "Risolviamo problemi con il dialogo ed il confronto". Sulla vicenda della Esino Spa, la società d'ambito che dovrebbe essere costituita fra i comuni di Falconara e Chiaravalle, il sindaco Carletti, a fronte delle incertezze dei futuri partner, chiede di "affrontare con intelligenza i nodi irrisolti" e fa anche sapere di essere disposto a fare un passo indietro "se poi questo servirà a farne due in avanti". "I malintesi - prosegue Carletti - possono essere nati anche per volontà di qualcuno che aveva altri obiettivi, ma adesso daremo il via ad una serie di incontri con il sindaco di Chiaravalle per chiarire statuto e procedure". La Esino Spa, almeno secondo la bozza di statuto portata al consiglio comunale di Falconara, dovrebbe avere competenze su una quindicina di settori, tra cui la gestione di reti, gli impianti ed altre dotazioni patrimoniali destinate all'esercizio dei servizi pubblici locali, l'erogazione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (la gestione dei rifiuti, igiene urbana, smaltimento rifiuti speciali, spurgo dei pozzi), la realizzazione e gestione per gli impianti di tele- riscaldamento e tele - raffreddamento e la produzione combinata di calore ed energia elettrica non che la sua distribuzione mediante reti, la gestione dei servizi di analisi di laboratorio in campo energetico idrico e ambientale, la pubblica illuminazione e le reti semaforiche, i parcheggi e parchimetri, i servizi cimiteriali, la gestione dei servizi pubblici di interesse turistico, dei servizi a carattere sociale e socio - sanitario, dei servizi di mensa, ei servizi di informatizzazione e dei servizi di consulenza e assistenza. "La società è permessa per legge - osserva il consigliere di Forza Italia Goffredo Brandoni - ma in questo modo l'assemblea comunale e gli stessi consiglieri vengono esautorati da tutte le funzioni sia di controllo che di indirizzo. Giustamente l'amministrazione di Chiaravalle chiede un coinvolgimento più ampio e cosa assai importante vuole sapere quali sono esattamente le deleghe che vengono date a questa nuova società".

Basta "stop fai da te"

La Regione punta a un piano unico per le Marche. L'assessore Amagliani "Le polveri si riducono" Ma ora fermiamo il caos Targhe alterne e blocco delle auto, incontro coi Comuni.

di FEDERICA BURONI

ANCONA - Si riducono le polveri, si scivola sotto la soglia consentita, quegli ormai famosi 55 microgrammi per metro cubo. Ma l'emergenza inquinamento resta. E' il caos, soprattutto considerando che ognuno dei 28 Comuni schiacciati dalle micidiali Pm 10 tira dritto per la sua strada. Di qui la decisione: "Vogliamo arrivare ad un provvedimento unico per tutti. Un documento condiviso per arrivare ad ottobre con misure concrete. La nostra idea? E' chiaro che la chiusura al traffico è il più efficace. Ma vedremo". Guarda al futuro, l'assessore Marco Amagliani e rilancia la sua proposta a conclusione del summit di ieri, che ha visto sedere intorno ad un tavolo in Regione tutti i soggetti interessati. Confusi ma con la certezza, comunque, di andare avanti. E la speranza che i mesi più critici (da ottobre a marzo) vanno ormai scemando. E' questo il primo bilancio ufficiale della Regione, a poche settimane dall'avvio dei primi provvedimenti antismog. Risultato? Amagliani non si sbilancia e incrocia le dita: "Qualcosa c'è, certo non è esaustivo. Qualcuno lo apprezza, altri no. Ma si avanti. Laddove queste misure sono state adottate, l'abbattimento c'è stato". Insomma, siamo ancora lontani dall'aver affondato il problema. Tanto è vero che lo stesso assessore fa sapere che il "tavolo tecnico rimarrà in piedi, si riunirà ogni settimana per giungere ad un protocollo, che dovrà essere firmato da tutti". Ergo: non si molla. Nonostante le difficoltà di questa prima fase sperimentale dove s'intrecciano targhe alterne e domeniche ecologiche, il Palazzo vola alto. "Bisogna aprire un fronte, lanciare una nuova tendenza per creare una cultura diversa", è il messaggio augurale del titolare all'Ambiente. Il punto di partenza resta la delibera di Natale, quella che scatenò il putiferio tra i Comuni interessati ma con la quale oggi come per il futuro bisogna fare i conti. "La Regione ha già dato le sue indicazioni - sottolinea -. Su quella delibera, per esempio, ha lavorato la Provincia di Ancona. Ma per il futuro voglio di più". Al di là degli intenti, rimangono l'estrema varietà dei provvedimenti adottati dalle singole amministrazioni e lo stato di confusione dei cittadini. Che ad Ancona come a Jesi, Senigallia e Fabriano viaggiano a targhe alterne ma non a Falconara che, per il momento, ha sospeso l'ordinanza. E se i pesaresi hanno incollato il loro super bollino blu, le province di Macerata e Ascoli Piceno solo ora stanno muovendo i primi passi. Così, proprio ieri il comune di Macerata ha deciso di ripetere l'esperimento delle domeniche ecologiche per domenica prossima. Uno stop alle auto al quale si sono associati anche Civitanova, Potenza Picena, Porto Recanati. Recanati, San Severino Marche e Tolentino. Vedremo come andrà. "La riunione è servita per capire che è cresciuta la coscienza - spiega Amagliani - sia da parte delle amministrazioni sia da parte dei cittadini. E' un primo passo perchè c'è la volontà comune di intervenire sul problema". Insomma "si comincia a fare squadra". Nulla da eccepire: il Palazzo pensa positivo. Nonostante tutto.

 
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