IL MESSAGGERO |
Affondo di Amagliani su
Carletti: «I suoi perché tacciono?»
L’assessore regionale: «Il
sindaco ci dica che cosa ne pensano della concessione le
altre forze politiche che lo sostengono
«Sindaco Carletti, rifugga l'
opportunismo politico e la polemica incentrata sul fatto che
l' assessore regionale all' ambiente Marco Amagliani
(Rifondazione) è falconarese. È l'appello rivolto dallo
stesso Amagliani al sindaco di Falconara Giancarlo Carletti,
dopo l' ennesima puntualizzazione di quest' ultimo, nei
giorni scorsi, su vicende legate alla raffineria Api.
Elogiando «lo zelo e la puntualità» del primo cittadino
falconarese «nello stare sulla notizia», Amagliani si dice
però «perplesso» per la «poco sottile polemica nei confronti
della Regione Marche e del sottoscritto ogni qualvolta l'
azienda assurge agli onori della cronaca per altrettanti
incidenti che purtroppo si verificano al suo interno».
Polemica culminata, pochi giorni fa, nella «specifica dei
comunicati» emessi da Amagliani, il quale ricorda di avere
sempre avuto un comportamento «sempre improntato al massimo
di garbo istituzionale e sin dal mio insediamento ad una
sincera offerta di collaborazione». L' unica divergenza -
osserva - era legata «ad una non meglio precisata
“Fondazione” da costituirsi con il concorso finanziario
dell' azienda stessa», che negli intenti del sindaco
Carletti «sarebbe dovuta diventare lo strumento di gestione
dei servizi socio-culturali» di Falconara. Una proposta -
incalza l' assessore - che si ritrova in «protocollo di
intesa che l' amministrazione comunale stava stilando con l'
azienda», non concretizzato, ma «nella cui bozza si arrivava
ad ipotizzare un superamento del Prg del 1999, ove si
realizzassero le previsioni del protocollo stesso». Ipotesi
ribadita nel 2002 dallo stesso Carletti, durante un'
intervista al Tg3. Amagliani ricorda di essere stato, nel
1994, l' unico consigliere comunale di Falconara a votare
contro la centrale Igcc, «consapevole che sarebbe stata la
pietra tombale di qualsiasi decisione futura che potesse
prevedere scenari socio-urbanistici diversi per l' intera
area». E, ancora, chiede al sindaco «come mai nel suo
programma elettorale non ha dichiarato il suo pervicace
intendimento sul futuro della raffineria?». Infine, l'
assessore invita Carletti a «rompere l' assordante silenzio
delle forze politiche falconaresi» della coalizione di
centro-sinistra che sostiene il sindaco. Cosa pensano del
rinnovo della concessione i Repubblicani Europei, lo Sdi, i
Ds? «Io so bene - aggiunge Amagliani - cosa dicono queste
forze politiche a livello regionale e provinciale: sono su
posizioni completamente opposte alle sue e alla sua
coalizione, nonchè fortemente critiche verso il vostro
operato». Ma ai cittadini falconaresi - è la conclusione -
non servono le polemiche, bensì «il massimo impegno e la
tutela della propria salute e della propria incolumità da
parte delle istituzioni, costretti come sono alla
coesistenza con un impianto industriale di tale natura e
portata, nei confronti del quale sino ad oggi, purtroppo,
nessuno è riuscito a proporre alternative credibili».
Carletti risponde:
«Incontriamoci presto»
Risponde immediatamente il
sindaco di Falconara Giancarlo Carletti. Poche righe le sue
rivolte all’assessore regionale all’ambiente Marco Amagliani.
Nessuna nota polemica ma l’invito a un incontro sui grandi
temi ambientali - partendo dal nodo Api - ma anche sui ruoli
politicie istituzionali da organizzare, a quanto si evince,
il più presto possibile. «In merito alla lettera a firma
dell’assessore regionale Marco Amagliani - scrive Giancarlo
Carletti - vogliate prendere nota di quanto segue. Letta
attentamente la lettera a me indirizzata trovo in essa
un’impostazione moderata e al tempo stesso intelligente sul
complesso problema dei rapporti istituzionali e su quanto
attiene alle vicende dell’azienda Api, la cui esistenza ci
induce a contendere anche se correttamente. “Compagno”
Amagliani è ora di incontrarci!».
Carletti: «Pronto a una
pausa sull’Esino spa»
di Letizia Larici
FALCONARA - Congelato l'iter
per la costituzione della società d'ambito Esino s.p.a. Una
società per azioni con la partecipazione totale di capitale
pubblico, destinata a gestire tutti i servizi pubblici
locali, compresi quelli socio - sanitari, la ristorazione
collettiva e i servizi mensa, per la quale i Comuni di
Falconara e Chiaravalle avevano lavorato alla stesura dello
statuto. Anche se poi Chiaravalle ha stoppato l’iniziativa.
Ora Carletti si dice disposto «a fare un passo indietro, se
necessario per compierne successivamente due in avanti», ma
tiene a precisare che «la società nasceva da un preciso
accordo tra Falconara e Chiaravalle per servire l'ambito.
Forse abbiamo corso, ma solo per preparare il terreno. In un
secondo momento sarebbero entrati probabilmente anche gli
altri Comuni». Tutto fermo, per ora, in attesa di riprendere
il dialogo. «Del resto - conclude Carletti - obiettivi
simili non possono essere raggiunti senza concertazione. Che
ci sia stato un equivoco di fondo?». La costituzione
dell'Esino spa ha peraltro sollevato non poche polemiche tra
l'opposizione. Secondo Fi «si tratta di una società-mostro,
in quanto l'eccessiva dilatazione delle sue competenze
compromette il ruolo di indirizzo e le funzioni di controllo
del Consiglio Comunale».
Fallisce il vertice con
Amagliani Ancona continua a restare sola
Jesi, Senigallia e Fabriano
solo di domenica. Il capoluogo unico a insistere anche sui
feriali. Falconara ci pensa
di Cl. Gr.
A marzo ognun per sé, ma
dall'autunno prossimo la parola d'ordine sarà
"concertazione". E' quanto emerso dal tavolo tecnico
sull'inquinamento riunito ieri dall'assessore Marco
Amagliani in Regione. Troppo tardi, ormai, per fare marcia
indietro e per tornare all'unità di intenti di qualche
settimana fa: e così i Comuni della provincia manterranno
almeno fino a fine marzo i provvedimenti adottati sin qui,
per poi sperare da ottobre prossimo di tornare a lottare
insieme contro le polveri sottili. Il che significa che
Ancona resterà da sola ad attuare la circolazione a targhe
alterne sia la domenica che il lunedì, Senigallia, Jesi e
Fabriano soltanto la domenica, mentre Montemarciano e
Chiaravalle confermano il loro no ad un provvedimento
"disomogeneo". Quanto a Falconara, che per domenica e ieri
aveva sospeso l'ordinanza del sindaco Carletti, la
situazione resta ancora in stand-by: tra giovedì e venerdì
si dovrebbe decidere se adottare le targhe alterne per il
prossimo fine settimana. E così si guarda già ad ottobre.
«E' necessario - ha detto ieri l'assessore regionale
all'Ambiente, Amagliani - non sprecare tempo e produrre un
documento che sia condiviso per arrivare all'autunno essendo
in grado di mettere in campo alcune misure concrete». Il
tavolo tecnico, dunque, resta aperto e si riunirà
periodicamente per arrivare a stilare un protocollo
condiviso da tutti i 28 maggiori Comuni della Regione:
protocollo che dovrà prevedere provvedimenti in linea con
quelli indicati dalla fatidica delibera regionale del
dicembre scorso. Bollino blu, limitazioni del traffico,
interventi strutturali a medio-lungo termine. E le targhe
alterne? «Nella mia delibera - ha spiegato Amagliani - non
erano contemplate, ma credo che siano utili a risolvere,
anche se parzialmente, il problema». E non è escluso che, in
autunno, possano aumentare le giornate di circolazione a
targhe alterne. Non è bastata, dunque, l'esperienza di
Ancona né l'ennesima riunione in Regione per convincere i
Comuni che hanno rinunciato del tutto ad applicare le targhe
alterne. Un caso per tutti, quello di Montemarciano: per il
sindaco Cingolani il provvedimento avrebbe avuto un senso
solo se esteso anche alla Nazionale, prima fonte di
inquinamento. E invece, quando già la delibera era pronta e
firmata, è arrivato il no del prefetto al "blocco" della
Flaminia e, subito dopo, il dietro-front di Cingolani.
Dietro-front che, sommato a quello degli altri Comuni, è
piaciuto poco all'assessore alla Mobilità di Ancona, Emilio
D'Alessio. «La vera coerenza - ha detto ieri - è andare
avanti e far capire ai cittadini che non stiamo giocando. Il
tavolo tecnico in Regione? E' un vero peccato che ancora si
vada avanti con gli errori commessi con la delibera
regionale. Insomma, sul problema inquinamento si è partiti
col piede sbagliato e si finisce col piede sbagliato».
|
|
CORRIERE ADRIATICO |
I Comitati e il bypass
ferroviario "Grazie al presidente Giancarli"
L'arretramento darebbe
ossigeno ai quartieri degradati
FALCONARA - "Grazie
Presidente Giancarli, lei ha tenuto fede ad una promessa
fattaci e adesso non possiamo che trovarci d'accordo anche
sul suo nuovo progetto del by-pass ferroviario". I comitati
di Villanova, Fiumesino e "25 agosto" scrivono al presidente
della Provincia di Ancona per esprimere un parere positivo
all'arretramento di 5-8 km della ferrovia, progetto che
annullerebbe l'ipotesi del by-pass attraverso il quartiere
di Fiumesino. "Fra l'altro - scrivono i presidenti dei tre
comitati, Calcina, Budini e Griffoni - c'è anche un elemento
che caratterizza l'attuale progetto di by-pass Api come
opera che, se non fosse bloccata, risulterebbe gravemente
nociva al territorio in merito alla sua vivibilità, valore e
sviluppo economico futuri. Infatti, nel Documento
istruttorio del Decreto regionale favorevole al progetto del
by-pass ferroviario Api, l'Autorità ambientale della Regione
Marche 'chiede la verifica, in sede di progetto definitivo,
dell'interesse dell Api raffineria alla realizzazione di un
nuovo raccordo con la linea ferroviaria, con lo scopo di
privilegiare il trasporto su ferro della maggiore quantità
possibile di merci pericolose". Insomma anche con il by-pass
rimarrebbe attivo un "collegamento a sud dell'Api con la
rete ferroviaria italiana". "In pratica - fanno notare i
comitati - significa che due o più binari uscenti dalla
raffineria Api si innesterebbero sui binari dell'attuale
scalo merci/lato mare di Villanova a pochi metri dalla
stazione ferroviaria di Falconara".
Scoppia la pace tra
Carletti e Amagliani
L'impegno: "Ai falconaresi
non servono le polemiche ma il massimo impegno a tutela
della salute e della propria incolumità". Il sindaco:
"Compagno assessore, è ora di incontrarci"
di MARINA MINELLI
FALCONARA - Marco Amagliani
scrive, Giancarlo Carletti a stretto giro di posta risponde
e la pace, fra il sindaco e l'assessore regionale
all'ambiente sembra ormai se non cosa fatta almeno sulla
buona strada. "Compagno Amagliani è ora di incontrarci" fa
sapere il primo cittadino di Falconara, che prosegue "ho
letto attentamente la lettera e trovo in essa
un'impostazione moderata ed al tempo stesso intelligente sul
complesso problema dei rapporti istituzionali e su quanto
attiene alle vicende dell'azienda Api, la cui esistenza ci
induce a contendere anche se correttamente". Deposte le armi
della polemica Carletti e Amagliani adesso hanno deciso di
incontrarsi a metà strada. Temi di discussione: tutti i
problemi legati alla presenza della raffineria Api su un
territorio che il primo governa da ormai sette anni e dove
il secondo risiede da sempre. Quello dell'assessore
regionale all'ambiente è un vero e proprio appello dopo un
periodo di "puntualizzazioni". Elogiando "lo zelo e la
puntualità" del primo cittadino falconarese "nello stare
sulla notizia", Amagliani si dice però "perplesso per la
poco sottile polemica nei confronti della Regione Marche e
del sottoscritto ogni qualvolta l'azienda assurge agli onori
della cronaca per altrettanti incidenti che purtroppo si
verificano al suo interno". La guerra a colpi di comunicati
stampa era culminata, pochi giorni fa, dopo le note emesse
da Amagliani, il quale ricorda di avere sempre avuto un
comportamento "sempre improntato al massimo di garbo
istituzionale e sin dal mio insediamento ad una sincera
offerta di collaborazione". "L unica divergenza - osserva -
era legata ad una non meglio precisata 'Fondazione' da
costituirsi con il concorso finanziario dell'azienda stessa,
che negli intenti del sindaco Carletti sarebbe dovuta
diventare lo strumento di gestione dei servizi
socio-culturali di Falconara. "Una proposta - prosegue
l'assessore - che si ritrova nel protocollo di intesa che
l'amministrazione comunale stava stilando con l'azienda, non
concretizzato, ma nella cui bozza si arrivava ad ipotizzare
un superamento del Prg del 1999, ove si realizzassero le
previsioni del protocollo stesso". Amagliani, fra l'altro,
ricorda di essere stato, nel 1994, l'unico consigliere
comunale di Falconara a votare contro la centrale Igcc,
"consapevole che sarebbe stata la pietra tombale di
qualsiasi decisione futura che potesse prevedere scenari
socio-urbanistici diversi per l'intera area". E, ancora,
chiede al sindaco di Falconara, "come mai nel suo programma
elettorale non ha dichiarato il suo pervicace intendimento
sul futuro della raffineria?". Infine, l'assessore regionale
all'ambiente invita Carletti a "rompere l'assordante
silenzio delle forze politiche falconaresi" della coalizione
di centro-sinistra che sostiene la giunta. Forse aggiunge
Amagliani sarebbe bene sapere "cosa pensano i quadri
falconaresi del rinnovo della concessione i Repubblicani
Europei, lo Sdi, i Ds". "Io so bene - aggiunge l'assessore -
cosa dicono queste forze politiche a livello regionale e
provinciale: sono su posizioni completamente opposte alle
sue e alla sua coalizione, nonché fortemente critiche verso
il vostro operato". "Ma ai falconaresi - conclude
l'assessore regionale all'ambiente - non servono le
polemiche, bensì il massimo impegno e la tutela della
propria salute e della propria incolumità da parte delle
istituzioni, costretti come sono alla coesistenza con un
impianto industriale di tale natura e portata, nei confronti
del quale sino ad oggi, purtroppo, nessuno è riuscito a
proporre alternative credibili".
Esino spa, nodi da
sciogliere
di MARINA MINELLI
Il primo cittadino prova a
smuovere le incertezze dei partner
FALCONARA - "Risolviamo
problemi con il dialogo ed il confronto". Sulla vicenda
della Esino Spa, la società d'ambito che dovrebbe essere
costituita fra i comuni di Falconara e Chiaravalle, il
sindaco Carletti, a fronte delle incertezze dei futuri
partner, chiede di "affrontare con intelligenza i nodi
irrisolti" e fa anche sapere di essere disposto a fare un
passo indietro "se poi questo servirà a farne due in
avanti". "I malintesi - prosegue Carletti - possono essere
nati anche per volontà di qualcuno che aveva altri
obiettivi, ma adesso daremo il via ad una serie di incontri
con il sindaco di Chiaravalle per chiarire statuto e
procedure". La Esino Spa, almeno secondo la bozza di statuto
portata al consiglio comunale di Falconara, dovrebbe avere
competenze su una quindicina di settori, tra cui la gestione
di reti, gli impianti ed altre dotazioni patrimoniali
destinate all'esercizio dei servizi pubblici locali,
l'erogazione dei servizi pubblici locali di rilevanza
economica (la gestione dei rifiuti, igiene urbana,
smaltimento rifiuti speciali, spurgo dei pozzi), la
realizzazione e gestione per gli impianti di tele-
riscaldamento e tele - raffreddamento e la produzione
combinata di calore ed energia elettrica non che la sua
distribuzione mediante reti, la gestione dei servizi di
analisi di laboratorio in campo energetico idrico e
ambientale, la pubblica illuminazione e le reti semaforiche,
i parcheggi e parchimetri, i servizi cimiteriali, la
gestione dei servizi pubblici di interesse turistico, dei
servizi a carattere sociale e socio - sanitario, dei servizi
di mensa, ei servizi di informatizzazione e dei servizi di
consulenza e assistenza. "La società è permessa per legge -
osserva il consigliere di Forza Italia Goffredo Brandoni -
ma in questo modo l'assemblea comunale e gli stessi
consiglieri vengono esautorati da tutte le funzioni sia di
controllo che di indirizzo. Giustamente l'amministrazione di
Chiaravalle chiede un coinvolgimento più ampio e cosa assai
importante vuole sapere quali sono esattamente le deleghe
che vengono date a questa nuova società".
Basta "stop fai da te"
La Regione punta a un piano
unico per le Marche. L'assessore Amagliani "Le polveri si
riducono" Ma ora fermiamo il caos Targhe alterne e blocco
delle auto, incontro coi Comuni.
di FEDERICA BURONI
ANCONA - Si riducono le
polveri, si scivola sotto la soglia consentita, quegli ormai
famosi 55 microgrammi per metro cubo. Ma l'emergenza
inquinamento resta. E' il caos, soprattutto considerando che
ognuno dei 28 Comuni schiacciati dalle micidiali Pm 10 tira
dritto per la sua strada. Di qui la decisione: "Vogliamo
arrivare ad un provvedimento unico per tutti. Un documento
condiviso per arrivare ad ottobre con misure concrete. La
nostra idea? E' chiaro che la chiusura al traffico è il più
efficace. Ma vedremo". Guarda al futuro, l'assessore Marco
Amagliani e rilancia la sua proposta a conclusione del
summit di ieri, che ha visto sedere intorno ad un tavolo in
Regione tutti i soggetti interessati. Confusi ma con la
certezza, comunque, di andare avanti. E la speranza che i
mesi più critici (da ottobre a marzo) vanno ormai scemando.
E' questo il primo bilancio ufficiale della Regione, a poche
settimane dall'avvio dei primi provvedimenti antismog.
Risultato? Amagliani non si sbilancia e incrocia le dita:
"Qualcosa c'è, certo non è esaustivo. Qualcuno lo apprezza,
altri no. Ma si avanti. Laddove queste misure sono state
adottate, l'abbattimento c'è stato". Insomma, siamo ancora
lontani dall'aver affondato il problema. Tanto è vero che lo
stesso assessore fa sapere che il "tavolo tecnico rimarrà in
piedi, si riunirà ogni settimana per giungere ad un
protocollo, che dovrà essere firmato da tutti". Ergo: non si
molla. Nonostante le difficoltà di questa prima fase
sperimentale dove s'intrecciano targhe alterne e domeniche
ecologiche, il Palazzo vola alto. "Bisogna aprire un fronte,
lanciare una nuova tendenza per creare una cultura diversa",
è il messaggio augurale del titolare all'Ambiente. Il punto
di partenza resta la delibera di Natale, quella che scatenò
il putiferio tra i Comuni interessati ma con la quale oggi
come per il futuro bisogna fare i conti. "La Regione ha già
dato le sue indicazioni - sottolinea -. Su quella delibera,
per esempio, ha lavorato la Provincia di Ancona. Ma per il
futuro voglio di più". Al di là degli intenti, rimangono
l'estrema varietà dei provvedimenti adottati dalle singole
amministrazioni e lo stato di confusione dei cittadini. Che
ad Ancona come a Jesi, Senigallia e Fabriano viaggiano a
targhe alterne ma non a Falconara che, per il momento, ha
sospeso l'ordinanza. E se i pesaresi hanno incollato il loro
super bollino blu, le province di Macerata e Ascoli Piceno
solo ora stanno muovendo i primi passi. Così, proprio ieri
il comune di Macerata ha deciso di ripetere l'esperimento
delle domeniche ecologiche per domenica prossima. Uno stop
alle auto al quale si sono associati anche Civitanova,
Potenza Picena, Porto Recanati. Recanati, San Severino
Marche e Tolentino. Vedremo come andrà. "La riunione è
servita per capire che è cresciuta la coscienza - spiega
Amagliani - sia da parte delle amministrazioni sia da parte
dei cittadini. E' un primo passo perchè c'è la volontà
comune di intervenire sul problema". Insomma "si comincia a
fare squadra". Nulla da eccepire: il Palazzo pensa positivo.
Nonostante tutto. |
|
|