RASSEGNA STAMPA 07.03.2004

 

IL MESSAGGERO
Lotta alle polveri, arriva la super verifica

di C. Gr.

Amagliani non giudica i Comuni ma resta fermo sulle proprie posizioni. All'indomani della notizia dell'ennesima defezione sul provvedimento targhe alterne (il caso Falconara), l'assessore regionale all'Ambiente nonché paladino della lotta all'inquinamento, preferisce non commentare l'approccio dei sindaci della provincia di Ancona al problema. «Non ritengo opportuno esprimere giudizi sulle decisioni dei Comuni - spiega l'assessore -. Posso solo ribadire che la Regione, sulla questione Pm10, non ha cambiato di una virgola la propria posizione. Il che significa che per noi è ancora valida la necessità già espressa tempo fa di attuare dei provvedimenti che limitino l'inquinamento dell'aria. E che, preferibilmente, questi provvedimenti siano adottati unitariamente da tutti i Comuni». Auspicio che, per ora, resta confinato nel libro dei sogni. La battaglia ingaggiata da Amagliani a cavallo tra il 2003 e il 2004, lo ricordiamo, aveva scatenato una vera e propria querelle Comuni-Regione: con una delibera, l'assessore impegnava le amministrazioni locali ad adottare severe misure per combattere il famigerato Pm10, ma il metodo (l'imposizione dall'alto) era piaciuto poco ai sindaci marchigiani. Da allora la parola d'ordine è stata concertazione a livello provinciale: le province di Ascoli, Macerata e Pesaro avevano detto no alle targhe alterne, quella di Ancona si era impegnata per arrivare ad un provvedimento immediato e condiviso. Le premesse c'erano tutte, tanti i sì incassati dall'assessore Casagrande. Poi il fuggi-fuggi. Ma la Casagrande ammonisce: «Il problema inquinamento non si è esaurito». E domani si riapre il tavolo regionale sull'inquinamento. «Lunedì (domani, ndr) - dice ancora Amagliani - verificheremo la posizione dei Comuni che interverranno e le possibilità di giungere ad una sintesi».

 
CORRIERE ADRIATICO
"Amagliani obblighi l'Api a informarci"

Carletti contesta l'assessore dopo l'evaporazione in raffineria

di MARINA MINELLI

FALCONARA - "E' necessario essere tempestivamente avvisati su tutti gli inconvenienti provenienti dalla raffineria Api. E a questo punto chiediamo alla Regione Marche, che ha ritenuto di rinnovare la concessione all'Api e di redigere un protocollo d'intesa con la stessa, di intervenire con immediatezza per imporre definitivamente alla raffineria l'obbligo di avvertire immediatamente il Comune di Falconara il quale ha la responsabilità e la rappresentanza territoriale dei cittadini residenti nella prossimità della raffineria". Chi parla è il sindaco Carletti e il tono è perentorio. Infatti, secondo il sindaco Carletti, sulla questione delle emissioni moleste, avvertite dai cittadini a partire da martedì scorso, "emerge chiaramente come la raffineria, disattendendo la circolare prefettizia vigente fin dal 1999 (successiva all'incendio del 25 agosto 1999) non ha provveduto ad avvertire con la necessaria ed urgente tempestività il Comune". E proprio per tranquillizzare i residenti il primo cittadino di Falconara ha deciso di rendere nota, l'esatta sequenza dei fatti, "atteso che la stessa non risulta chiaramente esposta dall'assessore competente della Regione Marche". Il mattino del 4 marzo l'Ufficio Ambiente del Comune di Falconara ha cominciato a ricevere lamentele da parte di cittadini residenti nei quartieri adiacenti alla raffineria, i quali avevano cominciato ad avvertire un fortissimo e particolarmente molesto odore di idrocarburi provenienti dall'area dell'impianto. Immediatamente l'ufficio ambiente incaricava i propri vigili di un sopralluogo in raffineria per una ispezione sulla provenienza degli odori molesti di idrocarburi. L'ispezione individuava la fonte odorigena all'interno del serbatoio 49 dove, per errore, era stato immesso un prodotto semilavorato instabile che non si era coniugato con il prodotto già stoccato all'interno del serbatoio provocando un'anomala evaporazione del prodotto stesso. "L'ingegner Punzo dell'Api - prosegue la nota a firma dello stesso sindaco Carletti - al momento dell'ispezione stava facendo raffreddare le pareti del serbatoio per evitare che escursioni termiche aumentassero le esalazioni e, al riguardo, dichiarava che si stava provvedendo al trasferimento del contenuto del serbatoio in altro contenente greggio con un intervento della durata di per altre 24/ 36 ore ed aggiungendo che non vi erano soluzioni per bloccare gli odori". Ricevuto il rapporto dei vigili ambientali, il dirigente dell'Ufficio Ambiente, Paolo Angeloni, ha provveduto ad avvertire e ad inviare copia del rapporto di servizio all'Arpam, che pertanto aveva, solo con tale comunicazione, la possibilità di intervenire. Quanto alla raffineria Api, soltanto alle 18 e 15 del 4 marzo trasmetteva comunicazione della emissione degli odori molesti di idrocarburi all'Ufficio Ambiente del Comune. "Il persistere del cattivo odore - osserva il sindaco - ha creato forte preoccupazione nei cittadini abitanti nelle vicinanze i quali ne hanno subito il forte disagio senza poter conoscere subito le ragioni di tale emissione".

Carletti: "Un progetto globale"

Dopo lo stop, il sindaco di Falconara annuncia un'azione combinata che si chiuderà in un anno e mezzo. "Incentivi per le auto, parcheggi, controlli sulle fonti inquinanti e mezzi pubblici"

di AL. CAM.

FALCONARA - Un progetto a più ampio respiro, da chiudere da qui a un anno e mezzo ma attraverso la realizzazione di tappe intermedie. E' questa la filosofia anti-polveri-sottili di Giancarlo Carletti, sindaco di Falconara. Il Comune ha già rimarcato ieri che il provvedimento aveva un significato se attuato su larga scala e quindi su un'ampia fetta di territorio. Poi è partito da solo, insieme ad Ancona, lo scorso lunedì mattina. E, complice il caos da neve, lo stesso pomeriggio ha aggiornato l'attuazione del provvedimento ad oggi. Poi la decisione di cancellare del tutto il provvedimento. Ha fatto un passo indietro rispetto all'ordinanza sulle targhe alterne. Ma a quanto pare per farne due in avanti. Parola di primo cittadino. "Lunedì (domani per chi legge; ndr) è prevista in Regione una nuova riunione per concordare i comportamenti da tenere - spiega Carletti -. Ma io in verità credo che non ci sia tanto da concordare comportamenti... Piuttosto, si tratta di elaborare una strategia per tentare di avvicinarsi alla soluzione del problema". Così il sindaco parla della necessità di dotare il comune di un progetto generale. "Penso ad un'azione combinata: incentivi per la conversione delle auto, individuazione di aree che possano servire da parcheggi scambiatori, controlli sulle altre fonti di emissione di sostanze inquinanti e una strategia per un servizio pubblico che sia adeguato. In questo ambito, può rientrare l'attivazione delle targhe alterne oppure di altre strategie". Così, "nell'attesa di spiegare questo all'incontro dell'8 in Regione - aggiunge Carletti -, l'amministrazione comunale ha pensato di ritirare l'ordinanza sulle targhe alterne, per evitare il più possibile disagi ai cittadini. Nel frattempo presenteremo questo progetto, complesso, che riguarda il territorio di Falconara ma che può essere realizzato in collaborazione con gli altri comuni e con la Regione. Inutile menare il can per l'aia. Anche se è apprezzabile la grande volontà dell'assessore provinciale all'ambiente". Proprio Patrizia Casagrande era riuscita a riunire attorno ad uno stesso tavolo i Comuni della Provincia, anche se in pochi poi hanno aderito alle giornate a targhe alterne. A questo punto, Ancona è l'unica amministrazione a testare l'iniziativa su un giorno lavorativo. Certo, un progetto di più ampio respiro ha bisogno di tempi lunghi. "La nostra idea - aggiunge il sindaco Carletti - è quella di attuare il progetto complessivo nell'arco di un anno, un anno e mezzo. Nel frattempo, però, si può procedere per stralci nell'attuazione dei vari interventi". E far sì, insomma, che uno dietro l'altro che gli interventi possano essere messi in campo ed essere messi insieme sul medio-lungo periodo.

Tra i due litiganti il terzo gode

Diatribe da portineria

Quando le diatribe da portineria salgono sul ring siamo difronte a un evento mirabile e da affrontare con le pinze da entomologo, tanto è prezioso e rarissimo. Gaudeamus, igitur. Alla vostra sinistra, Giancarlo Carletti, sindaco di Falconara sostenuto da Ds, Sdi e Margherita. Alla vostra estrema sinistra, Marco Amagliani, assessore regionale all'ambiente, uomo di punta di Rifondazione (che, anomalia, a Falconara fa l'opposizione, anche piuttosto pesante). Che i due non andassero in vacanza insieme, è noto. Ma dopo il rinnovo della concessione all'Api da parte di Regione e poi Provincia (non del Comune), gli steccati si sono alzati. Ed è iniziata la guerra glaciale tra i due. Sottile e calibratissima. Comunicati fitti dall'assessore, silenzi e puntualizzazioni centellinate dal sindaco. Risposte quasi mai dirette, repliche triangolate, rilanci dialettici. Davvero imperdibile per i cultori di politichese. L'evaporazione dell'Api di inizio settimana ci porta quindi diritti all'ultimo gong. In cui Amagliani incensa l'Arpam per il suo intervento tempestivo, dimenticando il Comune. Carletti lo bacchetta, carte alla mano. Ma da ora in poi vuole essere avvisato sugli inconvenienti. E a chi chiede di obbligare l'Api? Alla Regione, l'ente che ha rinnovato la concessione. Chi gode tra i due litiganti? Il terzo: quello che ha fatto maleodorare l'aria. Gaudeamus, igitur.

 
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